Il Piccolo è sempre più demenziale nei suoi articoli, la cui inattendibilità emerge anche dal linguaggio triviale (“sbronzi”, alzare il gomito).
Il fatto evidentemente è stato ben più contenuto visto che di questo episodio non se ne ha menzione qui in zona.
Resta il fatto che un paio di ragazzi, con un passato recente segnato dall’attraversamento del canale di Sicilia e la dura accoglienza a Lampedusa (dove continuano le proteste dei migranti), hanno esploso la loro rabbia contro coloro che blindano il loro presente e futuro.
Uno della zona
da Il Piccolo del 16 luglio 2013
Gradisca, seminano il panico e lanciano sassi ai carabinieri
Fermati a fatica e rinchiusi in carcere due eritrei appena giunti al Cara da Lampedusa che si sono resi protagonisti di ripetute violenze
GRADISCA. Hanno seminato il panico fra gli automobilisti e preso a sassate i carabinieri, prima di finire in carcere e perdere con tutta probabilità ogni speranza di rimanere in Italia. Istanti di ordinaria follia l’altra sera a Gradisca lungo via Roma, all’altezza della vecchia uscita autostradale. Protagonisti due ragazzi di nazionalità eritrea (rispettivamente di 23 e 22 anni) ospiti del vicino Cara – il centro per richiedenti asilo – nel quale erano arrivati da pochissimo. A quanto si apprende si tratta di due giovani da poco sbarcati a Lampedusa con una delle tante “carrette del mare” che solcano il Mediterraneo. Una realtà recentemente toccata con mano anche da Papa Francesco. Trasferiti a Gradisca per la loro richiesta di asilo politico, i due ragazzi devono aver voluto festeggiare il nuovo approdo alzando un po’ troppo il gomito. Visibilmente alterati dall’alcol, i due eritrei non contenti hanno ben pensato di regalarsi qualche brivido in più. L’episodio si è verificato attorno alle 19: incuranti del pericolo e del traffico i due africani, particolarmente sbronzi, si sono messi al centro della carreggiata e hanno cominciato a fermare le vetture in transito. Poi si sono messi a minacciare di morte gli automobilisti e in alcuni casi a percuotere violentemente il cofano delle loro macchine. Alcuni di loro, inevitabilmente spaventati, hanno contattato via cellulare la stazione carabinieri di Gradisca. Una prima vettura del Nucleo Radiomobile è arrivata in pochi minuti ed i militari sono inizialmente riusciti a ridurre a più miti consigli i due giovani, convincendoli a spostarsi dalla strada. Quando però i carabinieri hanno tentato di procedere alla loro identificazione, gli extracomunitari hanno dato nuovamente in escandescenze, resistendo con violenza alle forze dell’ordine, insultandole e addirittura cercando di colpire i due militari con dei sassi. I carabinieri se la sono cavata soltanto con qualche escoriazione. L’arrivo di una seconda gazzella ha permesso agli uomini del Radiomobile di procedere pochi istanti dopo al definitivo arresto dei due indemoniati, che sono stati immediatamente tradotti nel carcere goriziano di via Barzellini con una serie piuttosto fitta di imputazioni: ubriachezza molesta, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale. Ma vista la gravità dell’episodio, soprattutto, i due giovani si sono giocati quasi certamente ogni residua speranza di vedersi concedere lo status di rifugiati. E così, una volta scontata la pena, per i due eritrei anzichè le porte del Cara rischiano di aprirsi quelle dell’adiacente Cie, il centro di espulsione dove vengono trattenuti gli immigrati irregolari in attesa di rimpatrio.