25 APRILE PORDENONE: CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO

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Nel 2001 Azione Giovani e Alleanza Nazionale decidono di sfilare in corteo e depositare una corona “a tutti caduti” della “guerra civile” proprio il 25 aprile immediatamente dopo le celebrazioni ufficiali nel giorno della liberazione dal nazifascismo.
commemora25Allora gli anarchici furono l’unica realtà ad organizzare in velocità una risposta, tentando d’impedire lo scempio che altro non era se non il tentativo di equiparare i fascisti ai partigiani, i carnefici alle vittime, una dittatura ad una resistenza contro il regime liberticida di Mussolini. Era da poco tempo cominciata un’onda lunga di revisionismo e mistificazione a livello nazionale, contro la lotta partigiana e il tentativo di riscrivere la storia ad uso e consumo del rigurgito nazionalista e militarista che vedeva leghisti, post fascisti e centrodestra in prima linea con il beneplacido però di una sinistra istituzionale (ex PCI) che concedeva spazio alle rivendicazioni reazionarie per sbarazzarsi in fretta di quelli che riteneva scomodi scheletri nell’armadio dei giochi che furono subito dopo la capitolazione dell’Italia e la nascita della costituzione repubblicana. Nel giro di pochi anni però questa ondata reazionaria si è accreditata nelle piazze, nelle amministrazioni di vario grado e persino nelle scuole, a dimostrazione che le “istituzioni” altro non sono che un vestito duttile buono per tutto e il suo contrario.
Ci abbiamo messo 5 anni anni, aggregando con determinazione tutti i sinceri antifascisti della città e non solo, attuando momenti di resistenza passiva, avvinghiati a terra e vittime di una repressione poliziesca costante fatta anche di denunce e processi ma alla fine abbiamo di fatto cacciato i fascisti e il loro infame gesto dalla piazza.
Così ogni anno vigiliamo che non si ripresentino consci che “non un passo indietro” è possibile in questa lotta simbolica ma importante di memoria resistente e attiva. Ancor più dopo grizzozitche da un paio d’anni il presidente della Provincia di PN, Ciriani, postfascista e promotore della parata di AG e AN fallita, parla dal palco delle celebrazioni ufficiali…anzi ha potuto solo il primo anno e ha dato forfait quando una marea di fischi e canti partigiani l’hanno ammutolito, così come è successo lo scorso anno al suo vice Grizzo (lega Nord), sucitando reazioni furibonde della destra cittadina tanto da far chiedere ad un consigliere di AN, Loperfido, di revocare la sede della biblioteca storica degli anarchici in città.
Anche quest’anno saremo dunque in piazza dalle 9.00 per ribadire “no pasaran” ad ogni tentativo di oltraggiare chi è morto per la libertà e proseguiremo come succede da anni presso la Ex Caserma Martelli dove vennero fucilati 10 partigiani, depositando una corona e soprattutto parlando, raccontando, scambiando saperi e storie di una resistenza spesso oscurata o scomoda che è cominciata già negli anni ’20 con gli Arditi del popolo e proseguita anche dopo il 25 aprile da chi non accettò di saltare nel carro dei vincitori sapendo che gli oppressi, lavoratori, disoccupati, sfruttati sarebbero ritornati al loro posto di subordinati mentre i padroni e molti dei persecutori e assassini del regime avrebbero rioccupato i posti di comando amnistiati e impuniti. Quanto coraggio e quanta lungimiranza eppure furono proprio questi a subire da subito le peggiori ritorsioni anche da quegli stessi organismi, partitici e istituzionali, con cui avevano condiviso trincee, rappresaglie e aspirazioni fino a poco prima.
La Resistenza a cui vogliamo dare fiato è tutta non una parte, quella comoda alle istituzioni, ai gendarmi di oggi, al militarismo travestito da patria che bombarda in giro per il mondo mentre blocca e rinchiude i migranti dentro ai lager/CIE e che vede i suoi rappresentanti fasciati a tricolore in mezzo a picchetti militari e orazioni imbalsamate in piazze solitamente deserte.

Iniziativa Libertaria