Messaggero Veneto del 09/05/10
Si cuce la bocca e finisce all’ ospedale
GRADISCA. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un gesto di autolesionismo o di un’azione di protesta ma la motivazione del ricovero, ieri mattina, al pronto soccorso di Gorizia di un immigrato clandestino ospite del Cie di via Udine resta, in ogni caso, un episodio senza precedenti. Al personale medico del nosocomio goriziano, infatti, si è presentato un uomo (nordafricano) con la bocca interamente cucita. Lo stesso immigrato avrebbe poi raccontato di aver “operato” da solo, utilizzando ago e filo reperiti nel Centro di identificazione ed espulsione. Una volta rimossa la cucitura e accertata l’assenza di infezioni in corso, il personale del pronto soccorso, notato lo stato di esagitazione dell’uomo, ha disposto il suo ricovero al centro di salute mentale di via Vittorio Veneto. Stando a quanto si è potuto apprendere non il primo gesto eclatante da parte dell’immigrato che, la scorsa settimana, era già stato ricoverato all’ospedale di Gorizia dopo essersi procurato un trauma cranico sbattendo ripetutamente la testa contro le sbarre di uno dei corridoi esterni del Cie. Nel corso del suo precedente ricovero, poi, il nordafricano aveva dato in escandescenza aggredendo con l’asta di una flebo un poliziotto che lo stava sorvegliando e tentando la fuga. (ma.ce.)
Violenza al Cie: in manette un immigrato
GRADISCA. Violenza e minacce nei confronti di un’infermiera impegnata nel servizio di assistenza medico-sanitaria all’interno della struttura. È questa l’accusa che, ieri pomeriggio, ha fatto scattare l’arresto di un immigrato clandestino ospite del Cie di Gradisca, trasferito già nella prima serata nel carcere goriziano di via Barzellini. Non il primo episodio con vittima il personale medico o gli assistenti dell’ente gestore del centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca, considerando che la scorsa settimana due persone, sempre a seguito di aggressioni da parte di immigrati, erano dovute ricorrere alle cure del pronto soccorso ma, evidentemente, più grave dei precedenti, tanto da rendere necessario l’intervento della squadra mobile di Gorizia, che ha provveduto all’identificazione e all’arresto del clandestino. Stando a quanto si è potuto apprendere l’immigrato avrebbe richiesto all’infermiera cure mediche non previste dalla prassi medica quotidiana e, di fronte al suo diniego, avrebbe dato in escandescenza, minacciando e tentando di aggredire con una lametta da barba la donna, senza fortunatamente provocarle lesioni. La notizia arriva a confermare come sia in crescita la tensione all’interno del centro di identificazione ed espulsione isontino, da dove mercoledì sera 9 immigrati clandestini erano riusciti a fuggire scavalcando le reti di recinzione e dileguandosi nella campagna limitrofa, mentre per un decimo “ospite” della struttura il sogno di libertà si era trasformato in un ricovero al pronto soccorso per la frattura di un piede, provocata da una caduta dalle barriere di confinamento. Fuga di massa, statisticamente la prima del 2010, che aveva immediatamente riportato l’attenzione sui sistemi di sicurezza attivi e passivi in dotazione al Cie di Gradisca, a più riprese ritenuti inadeguati dai sindacati di Polizia, pronti a denunciare come per scavalcare le recinzioni siano necessari meno di 7 secondi. A preoccupare il personale dell’ente gestore (il consorzio cooperativistico trapanese “Connecting People”) operante all’interno della struttura, poi, è il recente arrivo a Gradisca di un gruppo di immigrati provenienti direttamente dal circuito carcerario, che avrebbe già dato segni di intolleranza verso la struttura di via Udine. (ma.ce.)