1° MAGGIO/ Rassegna stampa Cervignano

Messaggero Veneto LUNEDÌ, 03

 

MAGGIO 2010 Pagina 13 – Udine

Tremila in piazza a difesa del lavoro

L’appello: vogliamo più sicurezza, sviluppo sostenibile e meno sprechi pubblici

Primo maggio a Cervignano. Santini (Cisl): gli ammortizzatori sono stati la nostra salvezza

CERVIGNANO. Sicurezza, legalità, occupazione, sviluppo sostenibile e meno sprechi pubblici: sono le richieste avanzate dai tanti lavoratori che hanno preso parte alla manifestazione del Primo Maggio, a Cervignano. Tremila persone, secondo gli organizzatori, circa mille secondo i dati forniti dalla Questura. Una manifestazione all’insegna della coesione sociale e della preoccupazione per la grave crisi economica, che ha investito anche la nostra regione.
In primo piano, anche la preoccupazione per i giovani, che, sempre più spesso, faticano a trovare un posto di lavoro. Tanti i rappresentanti dei comitati che hanno partecipato al corteo, aperto dai trattori, ricomparsi a Cervignano dopo due anni di assenza. Dall’elettrodotto alle casse di espansione, passando per il nucleare, la privatizzazione dell’acqua, l’autostrada Carnia-Cadore e ancora la centrale Snam, gli ogm, la fusione tra Cafc e Tubone e la Tav, centinaia di cittadini e lavoratori hanno portato in piazza le maggiori problematiche del territorio.
«Non siamo contro il progresso – ha spiegato l’ambientalista Paolo De Toni – siamo per le opere pubbliche sostenibili. I comitati sono spie di allarme che si accendono sul territorio quando qualcosa non va».
Una quindicina i sindaci che, assieme agli amministratori e ai politici hanno sfilato per le vie del centro. «Questa crisi deve essere analizzata in tutta la sua gravità – ha detto Giorgio Santini, segretario nazionale Cisl, che ha parlato anche a nome di Cgil e Uil – Se l’aumento della disoccupazione in Italia è stato inferiore a quello degli altri stati europei, lo dobbiamo ad un sistema di ammortizzatori sociali più strutturato e rafforzato. Per far ripartire il Paese, però – ha aggiunto – servono anche nuove politiche di sostegno alle imprese. È necessario ripensare il nostro modello di sviluppo, promuovendo un’alleanza con le forze più sane dell’economia, per sconfiggere la finanza speculativa e rilanciare le politiche per lo sviluppo».
E Santini, il cui intervento è stato fischiato da un gruppo di rappresentanti di Rifondazione Comunista per discordanze relative al contratto di lavoro, ha rivolto un plauso a tutti i soggetti firmatari del documento programmatico che ha unito le diverse componenti sociali in una giornata da sempre dedicata al lavoro e ai diritti dei lavoratori. «Il documento che abbiamo firmato – ha commentato il sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti – è stato un risultato importantissimo da un punto di vista simbolico. La crisi richiede interventi immediati per riuscire ad ammortizzare le difficoltà. Vanno sostenuti gli imprenditori che investono sul territorio e che propongono progetti industriali di ampio respiro offrendo, al contempo, opportunità di lavoro concrete. Dobbiamo salvaguardare la scuola – ha aggiunto il primo cittadino cervignanese – l’industria manifatturiera e realizzare opere pubbliche sostenibili».
A scendere in campo in difesa dei lavoratori è stato anche il segretario regionale dell’Anpi, Luciano Rapotez. «Il lavoro – ha concluso – non è soltanto la dignità delle persone ma è anche la forza delle famiglie».
Elisa Michellut

 

 

 

Il Piccolo

Tremila a Cervignano per il Primo Maggio tra striscioni e trattori

CERVIGNANO Tremila le persone in piazza per gli organizzatori, mille per la questura. Ma al di là della solita bagarre sui numeri, l’altro ieri mattina al corteo del primo maggio  del di Cervignano c’erano proprio tutti. Ad aprire, i trattori. Una trentina di mezzi agricoli hanno sfilato con i cartelli, il serpentone si è chiuso con i Comitati che si battono contro le grandi opere pubbliche: dai No Tav ai No alle casse d’espansione del Tagliamento. Subito dietro i trattori, i sindaci della Bassa (una quindicina). Con loro gli esponenti del Pd e la segretaria regionale del partito Debora Serracchiani. Quindi i sindacati confederali, storici organizzatori del 1° maggio cerviganese. Quest’anno il corteo è stato aperto anche agli imprenditori agricoli, ai piccoli artigiani e ai lavoratori autonomi: si è condiviso un documento per rilanciare il lavoro dal territorio. Di ciò si è parlato alla fine della manifestazione, quando il corteo è giunto davanti al palco di piazza Indipendenza. A dare il benvenuto il sindaco Pietro Paviotti, che ha ricordato come di fronte alla crisi «si debbano ricondurre le logiche malate dell’economia finanziaria sui binari della produzione reale. Vanno sostenuti gli imprenditori che danno opportunità di lavoro: agricoltura e industrie manifatturiere locali, pensando anche alle infrastrutture ragionevoli e alla scuola». Elena Placitelli

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Alberto Landi

«Combattere la dittatura della finanza e creare la democrazia del lavoro». È stato lo slogan lanciato da Giorgio Santini, intervenuto per le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil, alla manifestazione del Primo Maggio a Cervignano. Trenta i trattori, presenti quest’anno, che hanno occupato metà degli stalli dell’anello interno di piazza Indipendenza, circa venti i gonfaloni dei Comuni, una miriade di bandiere, striscioni, slogan, non solo di agricoltori ed artigiani, ma anche di Comitati contro la privatizzazione dell’acqua, No Tav, Ambientali.
Tremila i partecipanti stimati dall’organizzazione, circa mille dalle Forze dell’Ordine, di meno, e comunque meno dello scorso anno, secondo il personale dei locali pubblici aperti in piazza. Affollato il palco delle autorità con gli onorevoli Serracchiani e Strizzolo, il senatore Pegorer, molti sindaci dei 31 comuni della Bassa, il primo cittadino di Udine Honsell, i consiglieri regionali Travanut ed Anna Maria Menossi. Il sindaco di Cervignano, particolarmente su toni medio – alti ed infervorato, ha aperto i discorsi ufficiali. Dopo una panoramica sulle attività della Bassa, dall’industria manifatturiera all’agricoltura, uno sguardo alle infrastrutture regionali per arrivare al necessario sostegno alle scuole, base fondamentale per la formazione di buoni cittadini per arrivare al punto saliente “il diritto al lavoro perché se c’è il lavoro c’è la coesione tra i cittadini”. A seguire l’intervento di Ennio Benedetti presidente regionale Cia, per il quale è necessaria “un’agricoltura forte per garantire il nostro futuro”. Sollecitato “un unico marchio per tutti i prodotti friulani”.
Santini ha parlato dello sfruttamento del lavoro, del lavoro nero, chiedendo di porre mano ad una politica per lo sviluppo e la ripresa.
In Friuli la percentuale di abbandono scolastico è tra le più basse, il 6.5 per cento, ma tanti giovani sono costretti a una nuova emigrazione per trovare unj’occupazione.
A chiudere il saluto di Luciano Rapotez, segretario regionale Anpi. “Giù le mani dall’acqua”, “Inquina il letame od il petrolio?” “Sempre No Tav” recitavano molti striscioni.
(Lunedì 3 Maggio 2010)