Oggi a Trieste, su iniziativa dell’Unione degli Studenti si è tenuto in mattinata in piazza Unità un presidio solidale di risposta agli attentati di Parigi. Si leggeva nell’appello: “Massima solidarietà alle vittime del terrorismo. Di fronte ai drammatici fatti di questa notte e di questi ultimi giorni, non possiamo restare a guardare. Domani in piazza Unità per stare vicini ai nostri fratelli e alle nostre sorelle in Francia, in Libano, in Afghanistan e nel Kurdistan. Il silenzio sulle brutalità d’oltremare è stato spezzato da un violento attacco al cuore dell’Europa, ad una città che era già stata ferita nel precedente attentato.
Contro il gesto folle e brutale, contro ogni razzismo, odio religioso e xenofobia, per stare vicini a chi sta vivendo nel terrore, a chi come i kurdi di Kobane si oppone con la propria vita all’avanzata degli integralismi, a chi ha perso i propri cari e a chi si sta rifugiando in Europa per fuggire proprio da barbarie come questa. Noi non resteremo in silenzio.
Con la mente a Parigi, il cuore in Medioriente e la rabbia a Kobane.”
L’iniziativa, che voleva dare un segnale diverso dalle iniziative istituzionali che si sarebbero svolte nel pomeriggio, è stata molto riuscita con centinaia di persone che sono venute e si sono fermate ad ascoltare i numerosi interventi al microfono.
La cosa molto positiva è che hanno preso la parola anche persone, di cui molti giovanissimi/e, che di solito non parlano in piazza. Seppure in modi diversi è stato ribadito da più parti il rifiuto a cadere nella spirale dell’odio cieco, del razzismo e della paura e la contrarietà a ogni nuovo intervento imperialista mascherato da “lotta al terrorismo”.
Come anarchici del Germinal, seppure con il poco preavviso, siamo riusciti ad essere presenti con uno striscione chiaro di sostegno a chi in Rojava e non solo, lotta in prima fila non solo contro l’isis e suoi alleati ma anche per portare avanti un nuovo modello sociale basato sulla solidarietà, la condivisione e il rifiuto di stati e confini: “Per un mondo senza terrorismo-guerre-stati-confini-razzismo. Noi stiamo con i/le combattenti in Rojava”.
Contro la repressione statale e l’oscurantismo religioso
La Federazione Anarchica Francofona si oppone alla truffa ecologista COP21, organizzata dai responsabili di tutti i problemi ambientali su scala globale, e all’oscurantismo religioso dello Stato Islamico (ISIS) e ai suoi attacchi sulla popolazione, in Francia come altrove.
Oggi più che mai la libertà è sotto attacco dallo Stato e dall’oscurantismo religioso. Mentre lo Stato francese organizza la repressione contro gli anti-capitalisti e i libertari che vogliono andare a Parigi per la COP21, collabora con i regimi islamici come lo Stato turco, l’iraniano e il saudita, e quindi contro le popolazioni curde che si trovato in prima linea contro lo Stato Islamico.
A seguito degli attacchi terroristici del 13 novembre 2015 rivendicati dallo Stato Islamico, lo Stato francese, che è in guerra in Siria, ma anche in Niger, Mali, Ciad, ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta la Francia, che gli permette di violare le libertà civili. Durante COP21, la chiusura già prevista delle frontiere, rischia di accrescere la repressione contro azioni anti-capitaliste. I piani Vigipirate hanno dimostrato la loro inutilità e lo stato di emergenza non sarà efficace. Questa situazione andrà a vantaggio degli islamisti e dei fascisti di ogni genere, felici di assistere alla militarizzazione e alla polarizzazione della società francese, e al deterioramento delle libertà individuali.
Alla radice del problema, dopo così tanti anni, la povertà, il razzismo e la stigmatizzazione dei francesi di origine straniera, soprattutto nelle banlieue, ha portato alla radicalizzazione di centinaia di giovani che sono andati alla jihad in Siria e in Iraq, o che hanno appena commesso gli attacchi che hanno ucciso più di 128 persone innocenti. In quei luoghi in cui la povertà è più elevata, la manipolazione degli islamisti radicalizzati è facilitata dall’assenza di organizzazioni che aprano una prospettiva collettiva di emancipazione.
Fino a che lo Stato francese continuerà a lavorare ipocritamente con gli Stati teocratici, fino a che stigmatizzerà i giovani francesi di origine straniera o di fede musulmana, fino a quando darà lezioni moraleggianti sull’ecologia pur perseguendo la sua campagna imperialista in Africa per proteggere le miniere di uranio di Areva, il terrorismo fondamentalista e statale continuerà.
Contro lo Stato e l’oscurantismo, organizziamo la resistenza sociale e libertaria!
Secrétariat des Relations Internationales – Fédération anarchiste francophone
relations-internationales(a)federation-anarchiste.org
Comunicato dei compagni e compagne turchi del DAF.
Il dolore che provate è il nostro dolore, la rabbia che sentite è la nostra rabbia
Il 13 novembre, oltre 150 persone hanno perso la vita e decine sono rimaste ferite in 7 diversi quartieri di Parigi a causa di attacchi coordinati dall’ISIS con bombe e armi da fuoco. L’assassino ISIS continua i suoi omicidi al di fuori delle regioni del Medio Oriente e dell’Anatolia. Il massacro che ha avuto luogo a Parigi mostra chiaramente che il terrore dell’ISIS non conosce confini. Sentiamo profondamente la strage di Parigi e condividiamo il vostro dolore. Abbiamo vissuto e viviamo ancora in mezzo agli attacchi di ISIS sostenuti dallo Stato. Da Sengal a Kobane, da Pirsus (Suruç) ad Ankara, abbiamo perso tanti compagni e amici. Siamo consapevoli del fatto che i massacri mirano a creare in noi paura, diffidenza e solitudine.
In questo periodo, dobbiamo coltivare la solidarietà contro gli assassini che vogliono seppellirci nella paura, nella solitudine e nell’isolamento. Vediamo le mosse simultanee dello stato francese e degli altri stati finalizzate a dirigere questo processo. Sappiamo che queste stesse strategie sono realizzate nella nostra regione sotto il nome di “lotta contro il terrorismo”.
In questo contesto di sfiducia, le persone hanno una psicologia di panico che è determinata dai dispositivi ideologici dello stato; l’oppressione dello stato contro i rivoluzionari e le politiche di restringimento della libertà saranno legittimate, così come aumenteranno le politiche e le dichiarazioni razziste.
Gli stati utilizzano questi periodi straordinari per i loro interessi politici, economici e sociali.
Comprendiamo la situazione che le persone in Francia stanno vivendo e vivranno. Sappiamo quanto sia difficile sopportare, da un lato, il dolore per coloro che abbiamo perso e, dall’altro lato, portare avanti la lotta contro le mobilitazioni fasciste nella società create dallo Stato. Ci teniamo a sottolineare che, anche con queste difficoltà, la lotta dovrebbe essere contro la paura, contro lo stato e contro il fascismo.
Il dolore che provate è il nostro dolore, la rabbia che sentite è la nostra rabbia, la vostra lotta è la nostra lotta!
Devrimci Anarşist Faaliyet – DAF (Azione rivoluzionaria anarchica)