Le note di “Bella ciao” sovrastano quelle del “Silenzio” nel momento degli onori ai Caduti.
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A intonarle sono gli esponenti di Iniziativa libertaria, i giovani comunisti e i rappresentanti del Collettivo Aut. Qualcuno fra il pubblico li segue. Inizia così la contestazione in un 25 Aprile segnato dalle polemiche sull’annunciata assenza del presidente della Provincia Alessandro Ciriani. Il sindaco Sergio Bolzonello reagisce con rabbia: «Non potete permettervi di non onorare i nostri morti» – replica ai manifestanti. Alcuni, come i rappresentanti dell’Associazione Fanti d’arresto, se ne vanno. Ma le istituzioni e le forze armate abbozzano e le celebrazioni proseguono. Nel mirino della contestazione pacifica, tuttavia, c’è il vicepresidente leghista della Provincia, Eligio Grizzo, chiamato a sostituire Ciriani: è sul suo intervento che le note di “Bella ciao” riprendono e ne sovrastano la voce. Vola anche qualche insulto e un buffone urlato verso il palco.
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Foto Gazzettino 27 aprile Lo striscione di Iniziativa Libertaria
Gazzettino 26 aprile
Le note di “Bella ciao” sovrastano quelle del “Silenzio” nel momento degli onori ai Caduti. A intonarle sono gli esponenti di Iniziativa libertaria, i giovani comunisti e i rappresentanti del Collettivo Aut. Qualcuno fra il pubblico li segue. Inizia così la contestazione in un 25 Aprile segnato dalle polemiche sull’annunciata assenza del presidente della Provincia Alessandro Ciriani. Il sindaco Sergio Bolzonello reagisce con rabbia: «Non potete permettervi di non onorare i nostri morti» – replica ai manifestanti. Alcuni, come i rappresentanti dell’Associazione Fanti d’arresto, se ne vanno. Ma le istituzioni e le forze armate abbozzano e le celebrazioni proseguono. Nel mirino della contestazione pacifica, tuttavia, c’è il vicepresidente leghista della Provincia, Eligio Grizzo, chiamato a sostituire Ciriani: è sul suo intervento che le note di “Bella ciao” riprendono e ne sovrastano la voce. Vola anche qualche insulto e un buffone urlato verso il palco. «Se la libertà è sinonimo anche di questo – prova a tirar dritto Grizzo –, possiamo proseguire con la cerimonia». Ma i cori non si fermano e il vicepresidente è costretto a passare. All’assente Ciriani (pur senza nominarlo) replica Mario Bettoli dell’Anpi: «Si ricordi sempre che non c’è nessuno dei 51 Comuni della provincia che non abbia nella sua comunità un morto per la lotta della Resistenza. Si ricordi che la medaglia d’oro all’amministrazione provinciale è stata conferita perché la maggior parte dei Comuni ne furono considerati meritevoli. Si ricordi che la lotta di liberazione nella provincia di Pordenone è stata una lotta unitaria alla quale tutti, secondo le direttive del Cln, avevano un solo obiettivo, cacciare gli invasori e distruggere il fascismo». «I nostri giovani, i futuri cittadini ed europei, non conoscono la storia – è la lucida analisi del docente Fulvio Salimbeni –. Se la studiassimo un po’ meglio ci accorgeremmo che il 25 Aprile può essere l’occasione per una riflessione culturale ed etico – politica, per portare avanti quello che è stato posto dalla Resistenza, perché non sia stato inutile il sacrificio di chi ha combattuto. Sta a noi e alla scuola trasmettere ai giovani questi valori». Al termine della cerimonia il corteo si avvia verso il centro studi per la deposizione di altre corone. I manifestanti seguono sempre sulle note dei canti partigiani e poi proseguono verso il park di via Montereale dove viene apposto il cartello “Ribelli, non gendarmi. Resistenza libertaria contro ogni fascismo”. «I valori della Resistenza sono talmente importanti che su di essi non ci si può dividere – è il commento del sindaco Bolzonello –, e la visione di qualche particolare non può nascondere una visione globale e cioè il sacrificio di donne e uomini di questo paese aiutati dagli americani».