CIE DI GRADISCA: rassegna stampa dal 12 al 14 luglio

Dal Piccolo

2014-07-14, 20

IL COMUNE APPOGGIA GRADISCA: NO ALL’AMPLIAMENTO DEL CARA

STARANZANO Il Comune di Staranzano si schiera a fianco di Gradisca d’Isonzo e dice “no” alla riapertura nel territorio comunale del Cie (Centro di identificazione e di epulsione) e “no” all’ampliamento del Cara (Centro di accoglienza richiedenti asilo) e del Cpa (Centro di prima accoglienza). La giunta staranzanese ha deliberato la proposta di un Ordine del giorno, da portare in uno dei prossimi Consigli comunali, sulla definitiva chiusura del Cie, in quanto la struttura non rispetta le norme nazionali ed europee e quelle dei diritti umani fondamentali. Gradisca ha sempre espresso contrarietà all’insediamento di un Cpt (ora Cie), ribadendo tale volontà anche tramite un documento congiunto con la Regione, indirizzato sia al presidente del Consiglio che al ministro degli Interni. Prova ne siano i fatti avvenuti ad agosto 2013, culminati nella mortale di una delle persone trattenute e lo svuotamento temporaneo della struttura lo scorso novembre per interventi di ristrutturazione dopo gli atti di vandalismo. Staranzano, oltre alla proposta, si impegnerà a chiedere alla prefettura di Gorizia che siano garantiti gli stipendi, sanate le pendenze ai lavoratori e garantito al personale già impiegato il riutilizzo in altra mansione. Nella mozione, inoltre, la giunta respinge l’ipotesi che la struttura del “Cie” venga riconvertita a “Cara”, “Cpa” o simili, aumentando così il numero dei richiedenti asilo accolti nel comune di Gradisca e nell’Isontino, per non compromettere gli sforzi compiuti in questi anni per favorire buone relazioni tra i migranti del Cara e la cittadinanza. E infine che i Comuni interessati siano messi in condizione di rispondere a un problema umanitario di interesse nazionale e internazionale. Ciro Vitiello

2014-07-14, 22

SOPRALLUOGO DI AMMINISTRATORI AL CIE-CARA

GRADISCA Riflettori puntati sul Cie-Cara di Gradisca. Una delegazione di amministratori locali visiterà questa mattina alle 9.30 la sezione di identificazione ed espulsione, chiusa da novembre per consentire lavori di ristrutturazione che secondo alcune indiscrezioni potrebbero portare a una riapertura del Cie nei primi mesi del 2015. Della delegazione farà parte, per il Comune di Gradisca, l’assessore all’Immigrazione Francesca Colombi. Contemporaneamente, al di fuori dell’ex Polonio, è stato annunciato invece un lungo presidio (dalle 9 alle 19) dei dipendenti della Connecting People che hanno maturato cinque mensilità di ritardo nell’erogazione degli stipendi. I lavoratori, ormai esasperati, hanno deciso un’azione pacifica di protesta ed hanno invitato onorevoli, consiglieri regionali, amministratori locali del territorio, il vescovo di Gorizia Carlo Redaelli, la Caritas e tanti altri soggetti alla loro manifestazione, che non coinvolge le sigle sindacali ma sorge dal basso. I lavoratori di turno garantiranno comunque il servizio all’interno del Cara, il centro per richiedenti asilo. A giugno i dipendenti della Connecting People si sono visti liquidare il salario di febbraio, ma rimangono 4 le mensilità arretrate, senza contare che per loro non è mai scattata la cassa integrazione in deroga che sarebbe dovuta partire alla fine dello scorso anno. Nè è stato riconosciuto agli operatori quel 20% dei salari loro dovuto da una precedente vertenza, che era stata sbloccata direttamente dalla Prefettura con l’erogazione degli stipendi all’80%. Ancor piu’ drammatica, se possibile, la situazione del personale sanitario (liberi professionisti a partita Iva) che non si vedono pagati da piu’ di un anno. Nel frattempo prosegue il lungo lavoro “diplomatico” del sindaco di Gradisca, Linda Tomasinsig, che martedi 22 sarà a Roma per essere audizionata dalla Commissione Schengen di cui è vicepresidente l’onorevole isontino Giorgio Brandolin. Il neo primo cittadino della Fortezza in queste ore ha preparato il testo di un ordine del giorno da sottoporre ai colleghi sindaci dell’Isontino e del quale auspica l’approvazione nei rispettivi consigli comunali – compreso quello di Gradisca – in modo da presentarsi a Roma con una posizione particolarmente forte e unitaria del territorio contro la riapertura del Cie e contro l’ampliamento del Cara, posizione gia’ sostenuta anche dal presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. (l.m.)

2014-07-10, 15

PD E SEL LITIGANO SUL FUTURO DEL CIE

TRIESTE Il Cie di Gradisca chiuderà oppure no? Mentre nell’ex caserma isontina fervono lavori di ristrutturazione, il consiglio regionale rimanda a dopo l’estate la discussione di una mozione per la chiusura del centro. Il fatto ha suscitato l’indignazione del consigliere di Sel Giulio Lauri, ingenerando uno scambio di battute con il collega Pd Cristiano Shaurli. Il fatto è avvenuto martedì in conferenza dei capigruppo. «Partendo da un testo già depositato da Sel il 19 giugno scorso – spiega Lauri – avevamo lavorato fino a metà mattina con la consigliera del Pd Silvana Cremaschi per limare il testo in modo da potere essere condiviso e presentato da tutta la maggioranza. Alla fine non abbiamo trovato un accordo sulla richiesta di togliere un riferimento alla necessità che la Regione si faccia parte attiva per sostenere e favorire il lavoro di tutti coloro che vogliono accertare la verità sulla gestione dell’ordine pubblico e sull’uso dei lacrimogeni all’interno del Centro durante i fatti tragici dell’agosto scorso nel contesto dei quali un giovane marocchino riportò ferite mortali». Shaurli replica ribadendo il “no” del Pd al Cie: «Anziché assumere posizioni del genere, è auspicabile invece un serio lavoro che parta dal reale obiettivo ed eviti strumentalizzazioni già viste e che hanno impedito maggioranze più ampie nella contrarietà al Cie. Quindi nessun cambio di idea, un no fermo al Cie e a qualsiasi ipotesi di riapertura, un no secco alla ricerca di visibilità politica su questi temi dove contano solo i risultati e le persone». Accusa che Lauri rigetta: «Parliamo di un tema pesante sul quale volevamo trovare una posizione comune a tutta la maggioranza: il contrario del protagonismo». (g.tom.)