TRIESTE: assolti per la contestazione a Moretti

Il tribunale di Trieste ha assolto oggi, lunedì 26 maggio, tutti i 21 denunciati per “manifestazione non autorizzata” per la contestazione a Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello stato avvenuta il 29 febbraio 2012, perchè il “fatto non sussiste”.

Un assoluzione che, alla fine della scorsa udienza di poche settimane prima, pareva quasi scontata visto che anche la PM si era espressa in tal senso. Ma anche questa volta il noto PM Federico Frezza ha voluto metterci lo zampino, mandando venerdì pomeriggio via fax una memoria in procura in cui si diceva fortemente contrariato della richiesta della PM e, con ben tre pagine di motivazioni, chiedeva la condanna di tutti e tutte gli imputati/e. Una impegno e dedizione degni decisamente di miglior causa nonchè fuori da ogni prassi consolidata. Nonostante ciò di fronte a dei fatti chiari (ovvero che era stato lo spostamento del vertice deciso all’ultimo ad aver causato lo spostamento del presidio che ha causato la denuncia) il giudice non ha potuto che assolvere.

Ora e sempre NOTAV

Uno degli imputati presente

 

 

Dal Piccolo 

2014-05-27

NON FU ASSEDIO A MORETTI: 21 ASSOLTI

“Il fatto non sussiste”. Luca Tornatore e altri venti attivisti No-Tav sono stati assolti ieri mattina dal giudice Marco Casavecchia a chiusura del processo di primo grado a loro carico per manifestazione non autorizzata in occasione della “visita” del 29 febbraio del 2012 a Trieste di Mauro Moretti, allora amministratore delegato delle Ferrovie. Il supermanager dello Stato, quel giorno, era atteso infatti in città per trattare di infrastrutture ferroviarie retroportuali con i rappresentanti delle istituzioni locali, capitanati dal sindaco Roberto Cosolini e dall’assessore regionale ai Trasporti dell’epoca Riccardo Riccardi. Si sarebbero dovuti vedere, da agenda, in Municipio. Per questo i giovani della sinistra antagonista si erano organizzati per il loro “assedio” sotto il palazzo del Comune. Salvo poi scoprire, all’ultimo minuto, per le vie informali, che la riunione era stata spostata “al volo” al Museo Revoltella. E così, “al volo”, pure loro avevano traslocato ai piedi del Revoltella. Moretti, scortato dalla Digos, era riuscito alla fine ad andarsene, letteralmente di corsa, evitando i No-Tav. L’inchiesta del pm Federico Frezza che ne era scaturita non aveva escluso in una prima fase l’ipotesi di un eventuale reato associativo, al punto che erano scattate perquisizioni in ufficio e a casa di Tornatore. In aula però, alla luce delle carte raccolte, si era andati per la sola manifestazione non autorizzata. Accusa contestata dagli avvocati della difesa Luca Maria Ferrucci e Deborah Berton, che avevano sostenuto come la manifestazione – che si sarebbe dovuta tenere in piazza Unità, solo perché era lì che i “potenti” si dovevano incontrare – fosse stata invece autorizzata.(pi.ra.)