Foto e report infoaction della manifestazione No Ogm del 6 aprile
Nonostante i gravissimi e reiterati divieti della Questura si è svolto comunque, in un terreno privato, nel Comune di Arba, la manifestazione No Ogm. Evidentemente la partecipazione ha fortemente risentito del clima di repressione che si è instaurato sul territorio, comunque, nonostante le difficoltà di riorganizzare una manifestazione in pochisssimi giorni, all’iniziativa di Arba hanno partecipato oltre 150 persone. Bella giornata sia meteorologica che conviviale. Ottimi interventi, sia politici che scientifici, a prefigurare quella sintesi vitale per lo sviluppo un nuovo movimento radicale e radicato sul territorio e consapevole dei problemi, per una società sostenibile da costruire giorno dopo giorno, mentre il vecchio mondo capitalista, inquinatore ed autoritario è oramai sulla strada del crollo e, piaccia o non piaccia, della catastrofe. |
mv online 7 aprila
Arba, il presidio anti-Ogm si trasforma in una festa FOTO
http://www.tgr.rai.it/dl/tgr/regioni/PublishingBlock-cea42243-992b-482c-b385-32bcf35835b4.html
——————————————————-
foto infoaction
DAL messaggero veneto online
Arba, il presidio anti-Ogm si trasforma in una fest
Oltre 200 persone alla manifestazione del coordinamento per la tutela della salute Applausi a un giovane che si è laureato con una tesi contro gli organismi modificati
ARBA. Oltre 200 persono hanno partecipato al presidio anti Ogm del Coordinamento per la tutela della biodiversità sull’argine del Meduna. Il divieto di circondare, con la catena umana, un pezzo di campagna di mais Ogm a Vivaro, non ha certo scoraggiato gli organizzatori, ne tanto meno limitato la presenza dei manifestanti.
«Dopo tante iniziative pacifiche contro gli organismi geneticamente modificati Og – sostiene Viviana Castellarin – è la prima volta che ci proibiscono di manifestare sui luoghi dove gli Ogm si trovano».
Castellarin, 39 anni, di Porcia, operatrice sociale e Oscar Missero, 51 anni di Montereale, che conduce un’azienda agricola bio esprimono, per il movimento, la loro grande preoccupazione sulla contraddittoria politica regionale per gli Ogm e, soprattutto, per le scelte della comunità europea che consentono tali colture.
«Riteniamo la sospensiva regionale per 18 mesi delle coltivazioni Ogm – afferma Oscar Missero – inadeguata ad affrontare il problema. Bisogna partire da un cambiamento legislativo europeo che consenta ai singoli stati di vietare i prodotti Ogm. Il provvedimento regionale arriva dopo il tentativo di introdurre la coesistenza fra colture tradizionali e colture geneticamente modificate che si sarebbe tradotto in una calamità».
Drastica Cristina Boccanegra di Civiltà contadina. «La Regione – sostiene Boccanergra – prevede che la Forestale si attivi per distruggere eventuali colture geneticamente modificate. Noi segnaleremo alla Forestale tutti i campi Ogm». Un plauso particolare è andato ai comuni che si sono dichiarati liberi dagli organismi geneticamente modificati: Tramonti di Sotto, Sequals, Prata, Casarsa, Andreis, Montereale e Budoia.
La festa, prima del pranzo con prodotti bio, ha visto alternarsi ai microfoni agronomi, biologi, agricoltori, ambientalisti e Atuca-Guaranì, indio che vive al confine fra Brasile e Argentina.
Particolarmente applaudito David Boldrin, 29 anni di Fiumicello, laureato a pieni voti con una tesi dal titolo: Critica alla dottrina degli organismi geneticamente modificati.
«Non si può parlare di limiti di sicurezza – ha concluso Boldrin – per evitare che le colture Ogm infestino altri prodotti tradizionali, con effetti negativi. Il contagio fra colture può avvenire anche a chilometri di distanza, ciò vale per tutti i prodotti Ogm e, in particolare, per mais, cotone, soia, colza, i maggiormente diffusi dalle multinazionali. Emozione infine per l’intervento di Atuca-Guaranì sugli effetti devastanti – tumori, aborti, avvelenamenti – dei pesticidi irrorati con aerei a difesa delle colture geneticamente modificate fra Brasile e Argentina.
Vivaro domenica 6 aprile 2014 a partire dalle ore 10.00
Divieto della Questura … ma la manifestazione del 6 aprile si farà comunque in un terreno privato nei dintorni di Vivaro. |
Comunicato Come già anticipato a mezzo stampa, abbiamo organizzato per domenica 6 aprile a Vivaro (PN) un presidio contro le semine Ogm, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una mobilitazione più ampia per chiedere interventi urgenti affinché si eviti una diffusione delle colture OGM, per bloccare il regolamento regionale sulla coesistenza, per sostenere una modifica della normativa europea che introduca la possibilità per gli Stati membri di vietare le coltivazioni OGM sul proprio territorio, per mettere in discussione un modello agricolo-industriale fallimentare e promuovere un alternativa concreta.
Dopo che abbiamo fatto regolare notifica, il questore di Pordenone, con un atto tipo “colpirne uno per educarne cento”, ci vieta lo svolgimento dell’iniziativa con motivazioni a dir poco pretestuose che hanno l’unico scopo di tapparci la bocca e limitare il nostro diritto a manifestare. Un provvedimento che ci ricorda i peggiori regimi liberticidi del secolo scorso soprattutto perché il divieto é valido anche nell’ipotesi volessimo svolgere la manifestazione in località diversa da Vivaro. |
Non capiamo come sia possibile sollevare infondate questioni di ordine pubblico quando in realtà la nostra attività é sempre stata alla luce del sole e durante le nostre iniziative non si sono mai registrati problemi di questo tipo.
Forse l’unica intenzione del questore é togliere di mezzo una realtà scomoda come la nostra che in un anno di attività é riuscita a raccogliere migliaia di firme con l’appello “per una regione ogm free”, a sostenere la campagna “comune anti-transgenico”, sottoscritta da diversi comuni della provincia di Pordenone e a denunciare le ambiguità di Regione e Governo nella lotta per la messa al bando degli Ogm.
Non possiamo accettare diktat o condizioni non negoziabili che limitano la nostra agibilità politica e pertanto, respingiamo questo insensato divieto al mittente.
Di fronte a questi provvedimenti repressivi, ribadiamo il nostro legittimo diritto a manifestare liberamente e per questo abbiamo pensato di confermare l’iniziativa del 6 aprile nei dintorni di Vivaro in uno spazio privato dove liberi/e cittadini/e potranno incontrarsi per confrontarsi e discutere senza che alcuna autorità possa impedirlo. Per saperne di più visitate il sito biodiversitafvg.wordpress.com
Non sarà un grigio funzionario dello Stato seduto su una comoda poltrona dietro la sua scrivania a fermare la nostra lotta!
Invitiamo produttori, associazioni e cittadinanza a partecipare!
Coordinamento Tutela Biodiversità FVG
PROGRAMMA definitivo
ORE 10.00 Interventi a microfono aperto. I primi saranno stabiliti da coord, in cui si alterneranno alcuni di noi e David, l’autore di un attesi in cui dimostra l’inutilità dell’uso degli OGM e poi di seguito chi vuole interviene
ORE 11.30 Accerchiamento simbolico di due appezzamenti di terreno agricolo limitrofi all’area interessata dal presidio, in cui nel 2013 è stato coltivato il MON 810 (uno è di Fidenato e l’altro è di Silvano Della Libera, altro noto coltivatore Pro-OGM), con del nastro bianco rosso ( mentre scrivo mi è venuto in mente che si potrebbe mettere qualche cartello, che chiunque può preparare?)
ORE 13.00 PRANZO CONVIVIALE, CON “POLENTATA” LIBERA DA OGM, verranno distribuite alcune fette di formaggio
Porta quello che vorresti trovare. Ognuno è invitato a portare qualcosa da mangiare da condividere e scambiare con gli altri.
Portati il tuo bicchiere. Iniziativa che ha lo scopo di produrre meno rifiuti possibili, naturalmente verranno comunque portati dei bicchieri di plastica monouso.
ORE 14.30 Inizio concerto.
PIOTRE, Punk di besol
St. John House Fired, Rock Blus, ma non solo.
Per tutta la durata del presidio:
Mostra e scambio di semi antichi, con materiale informativo del gruppo coltivacondividendo di Feltre (BL)
Distribuzione bevande, gestito dal GAP (Gruppo di Acquisto Popolare)
Attività ludico ricreative per bambini e famiglie per capire e approfondire aspetti agro-naturalistici.
—————————————————–
Il 9 aprile il Tar del Lazio sarà chiamato a esprimersi sulla conformità del Decreto Interministeriale 187 del 10 agosto 2013 che ha “proibito” (si fa per dire) per 18 mesi, fino al dicembre 2014, la coltivazione sul territorio italiano del Mon810, con il rischio concreto di lasciare un pericoloso vuoto legislativo. Inoltre, quest’anno c’è il pericolo che gli agricoltori che semineranno mais Mon 810 non saranno solo due, come nel 2013, ma potrebbero essere molti di più, come provato dalla volontà dichiarata di alcuni agricoltori in Veneto e in Lombardia di voler procedere con tali semine.
La battaglia sugli OGM potrebbe, per tanto, subire una svolta irreversibile modificando la situazione a favore degli amici della Monsanto.
La Regione FVG continua a mantenere una posizione ambigua: mentre l’assessore all’agricoltura Bolzonello fa la “voce grossa” minacciando una moratoria, appellandosi al neo-ministro dell’agricoltura Maurizio Martina “di attivarsi predisponendo molto velocemente tutte le misure necessarie a bloccare la semina di mais Mon810”, lo stesso vuole introdurre il regolamento sulla coesistenza, aprendo la strada alle colture OGM e facendo da “apripista” per le altre regioni italiane.
Occorre una mobilitazione ampia di tutta la società civile, delle associazioni ecologiste e di categoria, degli agricoltori bio e delle associazioni dei consumatori per chiedere interventi urgenti affinché si eviti una diffusione delle colture OGM, per bloccare il regolamento regionale sulla coesistenza e per sostenere una modifica della normativa europea che introduca la possibilità per gli Stati membri di vietare le coltivazioni OGM sul proprio territorio. La battaglia contro gli OGM é un’importante occasione per mettere in discussione un modello agricolo-industriale fallimentare, all’origine di grossi problemi ambientali. Il paradosso é che i fautori della cosiddetta “rivoluzione verde” oggi ci vogliono imporre le loro ricette per la soluzione di problemi che loro stessi hanno creato.
La cittadinanza é invitata a partecipare
Coordinamento Tutela Biodiversità FVG