CIE: tentata fuga

da Macerie

Resistenze a Torino e Gradisca

Diario

Continua la resistenza dei reclusi nel Cie di Torino. Nella giornata di ieri erano in programma alcune espulsioni, ma non tutto è filato liscio come al solito.  Un recluso di origine cinese ha fatto così tanto casino sull’aereo da riuscire a non farsi deportare, e la polizia è stata costretta a riportarlo al Centro. Deportazione riuscita con non pochi problemi per un altro recluso di origine siriana, cui la polizia ha dovuto legare mani e piedi per fermare le proteste.

E intanto anche nel Cie di Gradisca la situazione resta calda. Ieri è stato arrestato S. un recluso di origine marocchina, accusato di resistenza e lesioni. Secondo alcune agenzie di stampa (scritte come al solito copiando le veline della Questura) avrebbe mandato al Pronto Soccorso due agenti che erano riusciti a bloccarlo durante un tentativo di evasione. Ma i racconti degli altri reclusi nel Centro friulano parlano chiaramente di ritorsione: S. in tutti questi mesi di proteste è stato tra i più caldi, e la polizia avrebbe deciso di arrestare proprio lui, sperando di sbarazzarsi di un ribelle e di spaventare gli altri reclusi.


 

I toni del Messaggero al solito sono triviali…

 

dal Messaggero Veneto del 2 ottobre 2013

Tenta la fuga dal Cie e ferisce due agenti

Un pregiudicato marocchino di 23 anni è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale dopo che, al culmine di un tentativo di fuga, ha ferito un poliziotto e un finanziere intervenuti per bloccarlo

 

GRADISCA. Un pregiudicato marocchino di 23 anni, ospitato al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo, è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale dopo che, al culmine di un tentativo di fuga, ha ferito un poliziotto e un finanziere intervenuti per bloccarlo.

Il giovane era riuscito a raggiungere i tetti della struttura. Brandendo un cavo d’acciaio di due metri, ha quindi tentato di fuggire.

All’arrivo degli operatori della sicurezza, ha ferito i due agenti con il cavo procurando loro lesioni per le quali sono state necessarie cure al Pronto soccorso.