CIE DI GRADISCA: rassegna stampa del 05/09

Il PD “scopre” che il CIE è un lager mentre il PDL da fiato alla bocca.

 

Dal Piccolo del 05/09/13

Il Pd interroga sul caso del Cie di Gradisca

UDINE Sottolineano il rispetto dei diritti delle persone, la cura della loro salute e della loro sicurezza, il supporto legale. Lo fanno presentando un’interrogazione e chiedendo un intervento urgente da parte della giunta regionale. L’iniziativa è dei consiglieri regionali del Pd Silvana Cremaschi, Franco Codega e Mauro Travanut, oltre che del consigliere di Sel Stefano Pustetto, dopo una visita al Cie di Gradisca. «Le condizioni di vita delle persone trattenute e le condizioni di lavoro di quanti operano all’interno della struttura – affermano – non ci sono apparse tali da far ritenere garantito il pieno rispetto della dignità e dei diritti delle persone, con l’insorgere di problemi di natura umanitaria, di diritto e di efficacia. Per questo ci rivolgiamo alla giunta Serracchiani – precisano – affinché verifichi le condizioni di vita delle persone trattenute e di quanti operano all’interno del Cie, facendosi carico, nei confronti del Ministero, di accertare in primis la costituzionalità delle leggi attuate in questi anni, attivandosi per l’abrogazione di eventuali norme non rispettose dei diritti dell’uomo ai sensi della Costituzione e della Carta dei Diritti umani». I consiglieri regionali si rivolgono alla Regione auspicando anche che si impegni con il ministero competente affinché «non lasci soli i Comuni che si trovano nelle condizioni di rispondere a un problema umanitario di interesse nazionale e internazionale, nel caso del Fvg il Comune di Gradisca». I consiglieri regionali, durante la loro visita, hanno potuto rendersi conto personalmente dell’eterogeneità di chi è ospitato nel Cie: immigrati clandestini, persone che vivono da decenni in Italia e che hanno famiglia e figli nati in Italia ma senza un lavoro regolare o con un permesso di soggiorno scaduto. Un’altra visita alla struttura è in programma per domani. Alessandro Cesare

 

Novelli (Pdl): il finto buonismo nuoce all?Italia

 UDINE «Siamo alle solite: si esprime un pensiero ed ecco che puntualmente viene strumentalizzato in maniera ideologica e demagogica da un certo tipo di sinistra». Così il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli replica alla lettera aperta che gli esponenti del Pd di Cividale gli hanno inviato. «Sono ben consapevole – rileva Novelli – che il mio pensiero non può essere condiviso da tutti e rispetto (come ho sempre fatto) le obiezioni che sono state avanzate». «Mi pare, però, che ci siano molte altre persone di Cividale, ma anche dell’intero FVG, per non citare gli innumerevoli italiani, che la pensano come me. Personalmente ho cercato di esporre in maniera chiara e non offensiva quella che era la mia posizione in merito alle politiche che sta portando avanti il Ministero dell’Integrazione. Politiche che non possono trovare la mia condivisione, né la condivisione di tanti altri cittadini». «Ci sono immigrati, bravissime persone – prosegue l’esponente del Pdl – che vengono nel nostro Paese per avere una vita migliore, che trovano un lavoro, che si integrano nella nostra comunità e che sono anche indispensabili per la crescita economica dell’Italia, sia nella vita di ognuno di noi. Persone come quegli italiani che negli anni Venti hanno abbandonato l’Italia in cerca di fortuna, che facevano dignitosamente i lavori più umili, ma onestamente, e che la sinistra vuole equiparare ai clandestini nel nostro Paese». «Un altro discorso vale, invece, per quegli immigrati che vengono in Italia clandestinamente che non hanno nessuno intenzione di integrarsi e che delinquono. Non passa giorno, infatti, in cui non si sfogli un giornale, o si ascolti un telegiornale, e ci si imbatta in notizie di stupri (sì anche nel nostro tranquillo Friuli Venezia Giulia), aggressioni, furti, rapine, scontri ad opera di immigrati irregolari anche all’interno delle nostre strutture di accoglienza come il Cie di Gradisca. Struttura dove le nostre Forze dell’Ordine sono quotidianamente sottoposte ad insulti, ingiurie, aggressioni». «Mi dispiace per chi non la pensa come me – conclude Novelli – ma è una situazione che non può più essere accettata e che fa soltanto il gioco a quel finto buonismo che, alla fine, va a nuocere alle persone che arrivano nel nostro Paese costrette, spesso, a vivere ai margini della società e ad essere sfruttate dalla malavita per poter sopravvivere».