DALLA PARTE DELLA TERRA – comunicato
A pochi giorni dalla manifestazione contro gli OGM e per la sovranità alimentare di Vivaro, organizzata dal Coordinamento Tutela Biodiversità e in seguito agli articoli apparsi sulla stampa locale, ci sentiamo di esprimere alcune considerazioni:
– denunciamo per l’ennesima volta l’atteggiamento strumentale assunto dalla stampa locale che con la stigmatizzazione intenzionale dell’abbattimento di poche piante di mais – diventato poco dopo distruzione dell’intero campo – ha volutamente negato visibilità ai contenuti della manifestazione e alla buona ed eterogenea partecipazione, facendo credere all’opinione pubblica che la questione OGM sia un problema che interessa solo i centri sociali e il sig. Fidenato.
– Siamo convinti che gli organismi geneticamente modificati siano il prodotto di un modello di agricoltura industriale fallimentare fondato sulle monocolture e sussidiato, responsabile dei gravi e irreversibili danni all’ambiente e alle colture stesse, e che é oggi incapace di dare risposte concrete ai gravi problemi alimentari e sanitari che attanagliano la nostro sistema agro-alimentare.
– Denunciamo la politica ambigua e connivente del governo nazionale e regionale che a parole si dichiarano contro gli OGM ma che nei fatti adottano provvedimenti legislativi che aprono la strada alle coltivazioni transgeniche (decreto interministeriale e modifica legge regionale 5/2011). Denunciamo anche le ambiguità delle associazioni di categoria e quelle ambientali che oggi formano il “tavolo verde” che dovrà decidere le regole di coesistenza in regione e che non appoggiano l’idea che il Friuli possa essere un territorio ogm-free.
– Crediamo sia urgente promuovere un sistema agroalimentare rispettoso delle risorse ambientali, destinato ai reali bisogni del genere umano e non ai profitti delle multinazionali, sulla base del principio della sovranità alimentare e della tutela della biodiversità.
Iniziativa Libertaria
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Dal Messaggero Veneto del 04/09/13
Fidenato torna a sfidare la Regione
«Nessun effetto ovicida, piralide sul campo Ogm». Ma Iniziativa libertaria accusa
Giorgio Fidenato sfida di nuovo la Regione. Lo fa scrivendo all’Ersa e all’assessore Sergio Bolzonello per chiedere all’ente di «verificare direttamente sul campo Ogm di Mereto di Tomba l’elevata presenza di biodiversità sul campo seminato a mais Ogm al fine di sfatare le manifeste bugie che vengono messe in giro su tali coltivazioni. Sarebbe eticamente corretto che il suo ufficio, al di la della volontà politica, si accertasse direttamente di quello che sta avvenendo sul mio terreno coltivato ad Ogm». Come dire, se la Regione non si prende la briga di verificare «la sua azione è solo propagandistica». La scoperta che Fidenato rivendica, fatta da un biologo che sta monitorando a sua volta le colture di Mon 810 messe a dimora a Mereto di Tomba, riguarda la presenza di imenotteri, piccole vespe che si riproducono all’interno delle uova della piralide. Questa presenza secondo l’esperto smonta il Decreto di adozione delle misure di urgenza riguardanti la coltivazione del mais geneticamente modificato Mon 810: il provvedimento sostiene infatti che la semente Ogm abbia effetto ovicida. «Il Mon 810 non ha effetto repellente sulla piralide visto l’elevato numero di ovature che ho riscontrato nel campo di Mereto – ha scritto il biologo a Fidenato -, molte delle quali parassitizzate in percentuale variabile (fino al 100%) da Tricogramma. Ciò significa che il Mon 810 non impedisce alla piralide di depositare le sue uova sulle foglie e all’ imenottero parassitoide Tricogramma di riprodursi al loro interno». Intanto Iniziativa libertaria rivendica le ragioni del Coordinamento che domenica scorsa ha manifestato a Vivaro. «Siamo convinti che gli organismi geneticamente modificati siano il prodotto di un modello di agricoltura industriale fallimentare fondato sulle monocolture e sussidiato, responsabile dei gravi e irreversibili danni all’ambiente e alle colture stesse e incapace di dare risposte concrete ai gravi problemi alimentari e sanitari che attanagliano il nostro sistema agro-alimentare – si legge in una nota -. Denunciamo la politica ambigua e connivente del governo nazionale e regionale che a parole si dichiarano contro gli Ogm ma che nei fatti aprono la strada alle coltivazioni transgeniche. Denunciamo anche le ambiguità delle associazioni di categoria e quelle ambientali che oggi formano il “tavolo verde”». Martina Milia