NO OGM: verso il 1 settembre, rass.stampa

Dal Messaggero Veneto del 28/08/13

Mais transgenico In Friuli altri campi seminati a Ogm

La denuncia arriva dalle associazioni ambientaliste E intanto spunta anche la grana dei costi per le analisi

Sopralluogo ai terreni di Vivaro

 

Domani alle 12 l’eurodeputato Andrea Zanoni del Gruppo Alde effettuerà un sopralluogo al campo di mais Ogm a Vivaro. Ha scritto alla presidente regionale, Debora Serracchiani affinché le coltivazioni di mais Mon 810 presenti in regione siano distrutte: «Devono essere anche attivate tutte le autorità al fine di controllare e monitorare eventuali e potenziali contaminazioni in atto e future – dichiara Zanoni – causate da queste coltivazioni tramite polline ma anche tramite i tessuti vegetali che rimarranno nel terreno». (m.m.)

Sono molto più di tre i terreni seminati a mais transgenico in Friuli Venezia Giulia. La denuncia arriva dalle associazioni ambientaliste (Aiab-Fvg, Aprobio, Isde, Legambiente e Wwf) che, con una lettera inviata al vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, non solo dichiarano che sono avvenute semine di Mon 810 ad aprile oltre che a giugno, ma segnalano anomalie nella tenuta del pubblico registro delle notifiche di semina di mais Mon810: «La normativa prevede che l’albo delle notifiche sia pubblico e abbia la massima divulgazione – precisa Emilio Gottardo di Legambiente – in modo da permettere agli agricoltori della zona di semina di tentare di minimizzare le contaminazioni». «Invece – continua Roberto Pizzutti di Wwf – solo ora, dopo aver fatto richiesta di accesso al registro pubblico, siamo venuti a conoscenza di semine Ogm effettuate già ad aprile (oltre a quelle più note di giugno), verso le quali ormai non si può mettere in pratica nessuna misura di tutela». L’attenzione si sposta sull’associazione Futuragra, che non nega ma nemmeno conferma. «Sicuramente ci sono molti agricoltori che sono in regola con le direttive europee e non da oggi – dice il vicepresidente dell’associazione di Vivaro, Silvano Dalla Libera -. Di più non posso dire, è prematuro». Ma di più non serve: chi semina, in base alle direttive, deve denunciare la semina al registro. «Quello che speriamo è che quest’anno possa essere davvero l’anno di svolta per gli agricoltori – auspica il vicepresidente di Futuragra – ma anche per molti scienziati, altrimenti tanta gente chiuderà l’azienda e se ne andrà all’estero. Nessun Paese ha, come l’Italia, un ministero per la distruzione dell’agricoltura. Ad eccezione di De Castro, e in parte di Galan, gli altri ministri non hanno fatto altro che aumentare burocrazia e divieti». Dalla Libera è convinto che quest’anno ci sarà la svolta «anche perché avremo per la prima volta i risultati scientifici». Ciò vuol dire – non lo dice Dalla Libera ma è implicito – che non è stato solo Giorgio Fidenato a sperimentare le colture. I raccolti non Ogm secondo le associazioni sono a rischio, perché i centri di raccolta non vogliono correre rischi. «Chi si farà carico di questi costi di analisi, separazione partite e perdita di valore commerciale? – chiede Sergio Pascolo di Aprobio – Qui le autorità debbono rendersi garanti di tutti i produttori e far coprire i costi dell’operazione a chi ne ha comportato le cause». Le associazioni sollecitano la Regione «affinchè non si lasci imbrigliare dai lacciuoli giuridici paventati dai pro-Ogm, nè sia impaurita dalla loro aggressività, ma faccia tutto ciò che serve, ed in tempi utili, affinché la regione rimanga davvero libera da Ogm». Martina Milia

Coltivazioni Ogm, ambientalisti all’attacco

 

Dal Piccolo del 28/08/13

«Seminato in gran segreto ad aprile altro mais geneticamente modificato». Oggi presidio a Vivaro”

 TRIESTE Semine di mais Mon 810 Ogm sono state effettuate in Friuli Venezia Giulia nel mese di aprile, oltre a quelle già note del mese di giugno. La denuncia arriva dalle associazioni ambientaliste Aiab, Aprobio, Legambiente, Isde e Wwf, che lamentano anomalie nella tenuta del registro pubblico delle notifiche di semina. «La normativa prevede che l’albo delle notifiche sia pubblico e abbia la massima divulgazione – precisa Emilio Gottardo di Legambiente – in modo da permettere agli agricoltori della zona di semina di tentare di minimizzare le contaminazioni». «Invece – continua Roberto Pizzutti del Wwf – solo ora, dopo aver fatto richiesta di accesso al registro pubblico, siamo venuti a conoscenza di semine Ogm effettuate già ad aprile, verso le quali ormai non si può mettere in pratica nessuna misura di tutela». A ciò, affermano ancora le associazioni ambientaliste, si aggiunge il fatto che stanno iniziando le raccolte di tutti i produttori della zona di Vivaro e di Mereto di Tomba che vogliono qualificare le proprie produzioni come “non-Ogm” (non solo i biologici quindi ma anche chi conferisce a mangimifici con filiere dedicate). I raccolti sono a rischio, perchè i centri di raccolta comprensibilmente non vogliono correre rischi. «Chi si farà carico di questi costi di analisi, separazione partite e perdita di valore commerciale? – chiede Sergio Pascolo di AproBio -. Qui le autorità devono farsi garanti di tutti i produttori e far coprire i costi dell’operazione a chi ne ha comportato le cause». Di qui, dunque, il pressing sulla Regione affinchè «non si lasci imbrigliare dai lacciuoli giuridici paventati dai pro-Ogm, ma faccia tutto ciò che serve, ed in tempi utili, affinchè il Fvg sia davvero “Ogm free”». Un’identica richiesta arriva anche dall’eurodeputato Andrea Zanoni (Democratici liberali), che ha scritto alla presidente Debora Serracchiani, per chiedere di adottare un provvedimento affinché le coltivazioni di mais Ogm Mon 810 presenti in Friuli Venezia Giulia vengano immediatamente distrutte. Lo comunica lo stesso europarlamentare, che proprio oggi sarà a Vivaro, dove il coltivatore Giorgio Fidenato ha seminato mais Ogm. «Una scelta – aggiunge Zanoni – che viola la legge per cui è necessario provvedere rapidamente alla distruzione dei campi contaminati».

 

Dal Piccolo del 27/08/13

Domenica una protesta contro gli ogm  

UDINE Domenica primo settembre alle 10 a Vivaro di Pordenone ci sarà un presidio vicino al campo coltivato a mais Ogm, organizzato dal coordinamento sorto a tutela della bidiversita in Friuli Venezia Giulia. La manifestazione è volta ad «applicare la legge regionale e per la distruzione immediata di ogni coltura transgeniche coltivate illegalmente sul territorio friulano e lasciata impunemente maturare come tre anni fa». La coltivazione ogm è ritenuta «lesiva dell’ambiente e del diritto alla salute» e pertanto, ne viene chiesta l’immediata distruzione. Gli esponenti del coordinamento domenica chiederanno che il territorio friulano venga «definito ogm-free, come previsto dai regolamenti comunitari: che le colture trasgeniche presenti sul territorio di tutto il Friuli siano immediatamente distrutte». (m.c.)