Oltre un centinaio di persone ha partecipato all’iniziativa sotto il consolato turco ieri in p.Unità. A organizzarla alcuni turchi residenti in città legati ad un gruppo di sinistra. In piazza erano presenti anche altri turchi di tendenza nazionalista e vari solidali (anarchici, pacifisti, disobbedienti, comunisti, collettivi di studenti, individualità…). Quasi del tutto assenti aderenti ai vari partitini di sinistra, parlamentari e non. Sono stati lanciati slogan e fatti alcuni discorsi al microfono. L’iniziativa è finita con alcuni balli a suon di musica turca.
(di seguito foto e rassegna stampa) |
Buona l’eco sui media. Noi abbiamo diffuso il comunicato della Comm.di relazioni internazionali della FAI.
Dal Piccolo del 06/06/13
L’ondata di sdegno raggiunge piazza Unità «Il premier fascista deve dimettersi»
Una settantina di persone si è riunita ieri in piazza Unità a Trieste, davanti al consolato turco, per manifestare la loro solidarietà alla rivolta nata ad Istanbul e ora estesa a tutto il Paese: erano tanti i giovani italiani, ma non è mancato il gruppo di cittadini turchi residenti in città, da cui è partita l’iniziativa. Hanno fatto sentire la loro voce intonando lo slogan «Erdogan, istifa!» («Erdogan, dimettiti!»). Le diverse anime presenti in piazza riflettevano in piccolo la realtà composita della rivolta turca: i vessilli rosso neri degli anarchici si affiancavano alle effigi di Mustafa Kemal, padre fondatore della Repubblica turca. «Esiste un margine a cui tutti i dittatori non fanno attenzione – recita il comunicato letto dagli organizzatori -. La rivolta di Taksim ha debordato quel margine». Quello di Erdogan «è un governo fascista» che «mentre vorrebbe fingere da modello per gli stati del Medio Oriente e per gli stati arabi, reagisce con violenza contro le richieste democratiche del proprio popolo». Ricordiamo che a Trieste vive una buona rappresentanza turca anche in funzione del terminal Ro-ro attivo al porto. (g.tom.)