UDINE/ Report e foto 23 marzo presido contro casapound e “la foresta che avanza”

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La foresta artificiale, fatta di alberi di plastica, se n’è ritornata a casa, sul territorio restiamo noi.

 antispecismo

Ripartiamo da 100.

Il colpo d’occhio non dava certamente l’idea di una Piazza piena, ma, complessivamente, oltre un centinaio di persone ha partecipato al presidio animalista, antifascista, ecologista e No Tav, di sabato 23 marzo in Piazza Matteotti, dalle 15.30 alle 19.30 circa.

 

 

Poche presenze da altre parti della Regione anche per la concomitanza di iniziative, in particolare quella antifascista di Pordenone con Alessandra Kersevan. D’altro canto in Piazza Libertà si è consumato il fattaccio sconvolgente di una manifestazione nazionale dei fascisti legati a Casapound che ha abbondantemente superato le 200 presenze annunciate. Non una cosa enorme per intenderci, neanche questa, visto il carattere nazionale della mobilitazione, con corriere arrivate da ogni parte d’Italia, ma sicuramente un evento fastidioso e preoccupante, peraltro correlato al concerto degli Ultima Frontiera a Moruzzo (in un sito messo a disposizione dal Comune!) che avrà raggiunto, presumibilmente, più di 500 presenze.
Il rilievo principale da fare, nella fattispecie, è che la moribonda sinistra udinese ha preferito mettere la testa sotto la sabbia e rimuovere il problema dell’emergente neofascismo standosene nelle sue sedi o ad ascoltare Debora Serracchiani al Teatro Giovanni da Udine.  Anche la presunta “rete antifascista” costituitasi a Cas’aupa, dopo la manifestazione del 28 settembre, contro Forza Nuova, oramai sembra essersi dileguata, lasciando ritualmente il posto a ciò che si può fare, per avere risonanza, in casi come questo, cioè le azioni dirette di disturbo minimale, così come hanno fatto alcuni appartenti all’area dell’Usi scissionista, con l’ evidente scopo principale di smarcarsi dal nostro presidio e di conquistare una indipendente visibilità mediatica, com’è di fatto avvenuto. Si è trattato comunque di una azione di ripiego, in quanto erano proprio loro i promotori della suddetta “rete antifascista”, istituita peraltro con il preciso scopo di escludere il CSA.  Sembra quindi finito il patteracchio di sigle messo in piedi per le precedenti scadenze antifasciste e di conseguenza la componente dell’Usi scissionista, che comunque fa riferimento a via Val d’Aupa 2, ha dovuto agire, molto minoritariamente, per conto proprio. La cosa fondamentale invece, è “tenere la piazza” con contenuti politici e capacità organizzativa, ed è quello che abbiamo proposto  con questo presidio, anche se i numeri non sono stati grandi (…ma questa è una grossa responsabilità politica degli antifascisti assenti).   Stiamo lentamente uscendo da una situazione di attacco concentrico contro la prassi autogestionaria, attacco che è stato condotto per fare gli interessi di proselitismo di gruppi egemonisti nonché a scopi elettorali di RC e simili, ma, come si suol dire, il tempo è galantuomo. Quindi lanciamo nuovamente l’appello per una prospettiva di azione unitaria minimale almeno sull’antifascismo ed altre tematiche fondamentali, per le quali l’unità della lotta è, oggi come ieri, un valore imprescindibile. Se altri praticassero fino in fondo quelli che sono i principi dell’autogestione, o quanto meno proposte di  mobilitazione concreta, noi staremmo con loro, andremmo alle loro iniziative di Piazza. Chi non partecipa alle iniziative degli altri e non fa nulla di proprio, è automaticamente dalla parte del torto, il ragionamento politico corretto su questi problemi fondamentali porta a conclusioni inesorabili. Per il futuro, quindi, in una situazione in continuo mutamento e deterioramento, riproporremo oltre alle scadenze tipiche dell’attività politica, anche nuove idee e proposte organizzative che però richiedono preliminarmente di aver “spurgato” il background competitivo che caratterizza, peraltro inevitabilmente, le dinamiche interne  ed esterne fra i gruppi di attivisti. Infine va stigmatizzata la posizione assunta da varie associazioni animaliste che si sono dissociate non solo da CasaPound, ma anche (sia pure in forma implicita) dalla contromanifestazione antifascista. Ci chiediamo: ma costoro non sono antifascisti? Sarà bene che si  chiariscano le idee e la smettano almeno di confondere la politica con i partiti, l’antifascismo con il “comunismo” ed anche si facciano una cultura su cos’è veramente l’antispecismo, perchè ci pare siano un po’ carenti anche su questo fronte.  Va, per inciso, rilevata la posizione di Roberto Duria, animalista storico, presente alla manifestazione di Casapound il quale ha dichiarato di non avere pregiudizi verso i fascisti. Infine le immancabili attenzioni di fascisti e sbirri per chi osasse avvicinarsi a Piazza Libertà, in particolare un compagno ed una compagna minacciati ed insultati dai fascisti sotto lo sguardo della polizia e altr* due identificat* (per l’ennesima volta!) dalla Digos e impediti ad accedere a Piazza Libertà ed altr* due ancora identificat* mentre si allontanavano da Piazza Matteotti per ritornare a casa.

 

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