Pignarul CSA 2013

 

Grande successo del pignarul 2013

Foto e report. Circa 300 persone hanno partecipato all’iniziativa, fra le quali anche molta gente del quartiere.

Interventi contro il carbone a Monfalcone, il rigassificatore di Trieste, l’elettrodotto Ronchi-Udine ed ovviamente contro la TAV, da parte dei rispettivi comitati.

E’ stata ricordata la formazione del Coordinamernto di Difesa Ambientale che si pone l’obiettivo di collegare fra loro le realtà territoriali in lotta in tutta la Regione.

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Ce ne sono di cose da bruciare!
 
Udine
 
Domenica 6 gennaio 2013
 
 
 
presso
 
l’ex Caserma Osoppo
 
 

Accensione falò ore 18.00

 

Ingresso al cancello situato nell’incrocio

fra via Adige e Via Natisone

 

Evento facebook

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Ingresso al cancello situato nell’incrocio fra via Adige e Via Natisone
 
 
 
————————-> Per l’Autogestione <————————-
 
La crisi del capitalismo è irreversibile e si manifesta a tutti i livelli amplificando quelli che sono i guasti di una società basata da secoli sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla donna e sulla natura.
 
 
Stiamo ritornando indietro su tutto: dal diritto al lavoro al diritto allo studio, dalle pensioni ai servizi, dalla sanità ai trasporti; in ogni aspetto dell’organizzazione sociale le cose stanno peggiorando.
 
 
 
 
Dobbiamo aggiungere che la crisi dell’economia della crescita infinita è accompagnata inevitabilmente da una crisi delle risorse naturali e dai mutamenti climatici di derivazione antropogenica.
 
 
 
 
Assistiamo infine all’aggravarsi della crisi morale come si vede chiaramente nel mondo politico, economico, finanziario ed istituzionale oramai ridotto ad una guerra per bande mafiose che tentano di accaparrarsi gli ultimi soldi, comunque rapinati a chi lavora.
 
 
 
 
Le “Grandi Opere”, la TAV, il rigassificatore, l’elettrodotto, le autostrade, le mega centrali, servono solo a foraggiare le lobby affaristiche e a devastare l’ambiente. Le lotte in corso su questi fronti sono importantissime e vanno sostenute e coordinate in tutta le Regione.
 
 
L’autogestione sul territorio, nella scuola, nell’informazione, e soprattutto nella cultura, per elaborare il progetto di una nuova società sostenibile, richiede di sottrarsi dai meccanismi della società gerarchica e di sperimentare una nuova etica solidarista fuori e contro la mentalità competitiva ed una nuova politica fuori e contro i Partiti.
 
 
Infine, l’autogestione diventerà un’esigenza pratica e reale anche per far fronte ai problemi di una crisi che non farà che aggravarsi, nell’illusione della ripresa e con oltre 2 mila miliardi di debito pubblico che le bande affaristiche hanno provocato e continuano ad incrementare, ipotecando il futuro delle giovani generazioni.