Immigrazione, per uscire dal Cie di Gradisca ingoiano vetri, medicinali e batterie
Da Trieste all news.it
CRONACA Gli autori di questi gravi episodi vengono spesso trasportati a Cattinara per interventi d’urgenza
12.12.2012 | 9.46 – Gravi atti di autolesionismo si susseguono nel Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca. Alcune persone trattenute nella struttura, disperate per la loro situazione di prigionia temporanea, ingeriscono infatti cocktail di farmaci, pezzi di vetro e batterie dei telecomandi per protesta e per uscire dal centro. Questi episodi si verificano per lo più di sera o di notte, quando l’oscurità rende il controllo dei sorveglianti più difficile. Una volta compiuto questo grave gesto di protesta e iniziati i primi dolori, gli ospiti del centro attirano l’attenzione degli addetti alla sicurezza, che non posso fare altro che chiamare il 118.
Se il fatto si è verificato prima delle 19, il ferito, insieme a due agenti, viene portato all’ospedale di Gorizia. Ma se il gesto viene compiuto dopo le 19 l’ambulanza, con i 3 paramedici, i due agenti e l’ospite del centro, deve viaggiare fino agli ospedali di Trieste o di Udine perché il reparto di gatroenterologia di Gorizia chiude alle 19.
Ecco perché in queste settimane spesso accade che arrivino a Cattinara ambulanze da Gradisca con a bordo irregolari del Cie che devono essere operati per estrarre vetri o batterie dallo stomaco.
Continua intanto la protesta della politica regionale nei confronti della situazione creatasi nella struttura di Gradisca. Dopo le denunce di Codega e Brussa del Partito democratico e di Pustetto di Sinistra arcobaleno – Sel, che hanno messo in evidenza le condizioni intollerabili in cui vengono tenuti gli immigrati, l’ultimo in ordine di tempo a protestare è stato, alcune settimane fa, Federico Razzini della Lega Nord. «La situazione del Cie e Cara di Gradisca in appena un anno di governo Monti è diventata a dir poco incresciosa: chiederò lumi in Regione sull’atteggiamento del ministero competente». Il consigliere regionale denuncia quello che considera una sorta di stato di abbandono, in spregio alla leggi Bossi/Fini sull’immigrazione «con conseguenze negative anche sul nostro territorio e sugli operatori che svolgono un’opera preziosa in condizioni difficili e vengono bistrattati».
Secondo Razzini vi sarebbe un progressivo deterioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza all’interno della struttura gradiscana: «da mie informazioni – precisa – gli incidenti e le intemperanze, le aggressioni di soggetti stranieri pericolosi ospitati, le fughe, sono all’ordine del giorno e nessuno interviene in modo adeguato. Da quando Maroni non e più ministro la situazione è degenerata e pare che non si faccia un rimpatrio che sia uno e gli addetti, cosa intollerabile, sono senza paga da mesi».
«Una vergogna – conclude Razzini – che chi lavora di fatto per lo Stato e la comunità in un settore delicato come quello che fronteggia la piaga dell’immigrazione clandestina non solo non sia adeguatamente tutelato, ma neppure pagato a fine mese, mettendo i difficoltà decine e decine di famiglie”
Dal Piccolo
10/12/12
Atti di autolesionismo al Cie
GRADISCA Nuovo episodio di autolesionismo al Cie di Gradisca d’Isonzo. Due ospiti del centro di nazionalità indefinita hanno ingerito, l’altra notte, pezzi di vetro e medicinali di vario tipo in ingenti quantità. Entrambi sono stati soccorsi dal personale del 118 e, quindi, trasferiti all’ospedale di Udine. In molti si chiedono dove possano aver trovato un quantitativo di farmaci così ingente. Atti come questi sono pressoché all’ordine del giorno al centro di identificazione ed esplusione. Già nel recente passato abbiamo dato conto di telecomandi della tv smontati per estrarre le pile e inghiottirle, micidiali cocktail di psicofarmaci capaci di stendere anche un elefante, pezzi di vetro ingeriti. Sono testimonianze che mettono i brividi quelle che filtrano dal Pronto soccorso di Gorizia, dove quasi ogni giorno si fronteggiano emergenze sanitarie causate da clamorosi gesti di autolesionismo. Gli ospiti sono disposti a tutto pur di cercare di evadere. Lo strumento più ricorrente è farsi ricoverare d’urgenza al Pronto soccorso. Non si contano i casi di sparizione di extracomunitari finiti all’ospedale. (fra.fa.)
09/12/12
Cie, chiesto il coinvolgimento del sindaco
GRADISCA Con una “lettera aperta”, i dipendenti delle Cooperative onlus facenti parte del Consorzio “Connecting People” di Trapani che gestisce il Cie e il cara hanno invitato il sindaco Tommasini «all’incontro che ci verrà a breve concesso dall’arcivescovo CarloRedaelli». «Tale richiesta di incontro e dialogo che ci preme sottolineare – si legge nella lettera – fatta in assoluta buona fede e scevra da organizzazioni di qualsiasi livello, è stata motivata dal fatto che si è creato un disagio sociale non indifferente tra le oltre 70 famiglie coinvolte». I dipendenti lamentano «la poca attenzione dalle organizzazioni sindacali e un ignoramento totale alla nostra richiesta di dialogo da parte dei membri del Cda del Consorzio», mentre rimarcano la presenza e anche il sostegno concreto ricevuto dalla Caritas diocesana pronta a rispondere con donazioni e aiuti in genere per gli indigenti presenti nei centri». I dipendenti ricordano che da agosto non percepiscono il salario da 4 mesi e che «le banche hanno intrapreso nei nostri confronti azioni finanziarie atte al recupero coatto dei prestiti erogati e le società di servizi hanno annunciato la imminente chiusura delle principali erogazioni».