da Il Piccolo del 31 ottobre 2012 Pagina 23 – Cronaca Trieste
Uranio, predisposto il piano per il trasferimento in porto
Il carico viaggerà di notte in autostrada da Saluggia fino a Trieste, ma la data potrebbe variare. Imponente servizio di sicurezza e misure precauzionali
di Laura Tonero Il materiale radioattivo, composto da dieci lamine, partirà dal deposito di Avogadro di Saluggia intorno alle 23. Per raggiungere Trieste più o meno alle 5 del mattino. All’alba, per passare inosservati. Il trasporto di uranio transiterà sull’autostrada A4 per poi raggiungere il Porto di Trieste attraverso la Grande viabilità. La data prevista era quella del 5 novembre. Ma l’operazione doveva restare segreta: dopo le ultime fughe di notizie è possibile che all’ultimo momento venga cambiata la data. Nelle prossime ore è previsto un ulteriore vertice in Prefettura. Ogni Prefettura, di ogni città toccata da questo speciale convoglio, ha l’obbligo di predisporre il proprio singolo piano della sicurezza, che coinvolge vigili del fuoco, medici, polizia, carabinieri e vigili urbani disponibili a servizio di scorta e un piano di comunicazione. La Prefettura di Novara, referente come punto di partenza delle scorie, ha già reso pubblico lo scorso 23 ottobre il suo piano con modalità di trasporto e previsioni di emergenza. Il piano è stato diffuso anche da tutti i Comuni del Piemonte il cui territorio è interessato dal passaggio del convoglio. A Trieste, punto di arrivo delle scorie radioattive e di conseguenza tratto più delicato del trasporto (anche per possibili blitz di gruppi no nukes), i piani restano top- secret. «Gli interventi di protezione – si legge nel piano disposto dalla Prefettura di Novara e che si rifà alle direttive standard e dunque da prendere in considerazione anche a Trieste – vanno predisposti nell’eventualità di condizioni di emergenza dovute ad incidente». Viene considerata “molto grave” l’ipotesi di collisione tra il mezzo di trasporto con a bordo l’uranio e un’autocisterna con liquido infiammabile, con conseguente sviluppo incendio. “Grave” invece la compromissione dell’ancoraggio e lo spostamento del contenitore con il materiale radioattivo, anche senza incendio. «Le valutazioni delle conseguenze radiologiche, in caso di incidente, – prevede il piano – suggeriscono l’opportunità di delimitazione di una zona di esclusione, con allontanamento delle persone, di raggio pari a 50 metri dal luogo dell’incidente». Il piano di emergenza prescrive rilevamenti su matrici ambientali e alimentari entro un raggio di un chilometro dal luogo dell’incidente, a supporto di eventuali decisioni circa l’adozione di restrizioni sul consumo di alimenti di produzione locale. «La popolazione effettivamente interessata dall’emergenza radiologica, in caso di incidente nel corso del trasporto, – si legge – viene immediatamente informata dal sindaco, d’intesa con la Prefettura, sul comportamento da adottare». In caso di emergenza il piano consiglia di rifugiarsi al chiuso, di non recarsi nelle zone interessate dall’incidente, di prestare attenzione ai messaggi dati da altoparlanti, megafoni o mezzi di informazione». La Prefettura di Novara sottolinea che il transito su strada del contenitore con l’uranio non configura alcuna situazione di pericolo. «Materiali e modalità di realizzazione del contenitore sono tali da garantire assenza di rischio sanitario». A Trieste, intanto, si sta predisponendo un imponente spiegamento di forze dell’ordine a fare da scudo da eventuali blitz e azioni di protesta da parte di movimenti ambientalisti. In Veneto la Rete Ambiente si sta mobilitando. Mentre l’uranio da Saluggi si muoverà alla volta di Trieste, un convoglio austriaco attraverserà la Slovenia per finire su una nave che da Capodistria raggiungerà Trieste per caricare anche quello proveniente dal Piemonte e, successivamente, fare rotta per gli Stati Uniti.