da Il Piccolo del 31/08/12
Ruda, polemiche per la polvere e la puzza dell’impianto di biomasse
RUDA Il tempo di riaprire il cantiere dopo le ferie, e la ditta Geam di Udine, che sta costruendo l’impianto a biomasse a Mortesins di Ruda, è di nuovo al centro delle polemiche. A sentire gli abitanti dei dintorni, i trattori sono ritornati al cantiere per riempire di trinciato di mais una delle vasche dell’impianto. L’operazione ha portato ad alzare la polvere e soprattutto un odore maleodorante difficilmente sopportabile con il caldo. Gli abitanti hanno reagito immediatamente, dapprima hanno parlanto con gli operai della ditta, poi hanno scritto una lettera al sindaco Palmina Mian e infine sollecitando l’intervento dell’Arpa. Alla fine sono riusciti a ottenere soltanto una cosa: l’azienda si è impegnata ad annaffiare il trinciato ogni ora, dimensionando di gran lunga il problema della polvere. Ma a quanto pare non basta. «L’altro giorno – scrive Giovanna Cossar che abita nelle vicinanze – alla situazione causata dalla polvere alzata dai numerosi mezzi agricoli che trasportano il mais, che percorrono la strada male asfaltata di Mortesins (mezzi che tra l’ altro hanno abbattuto un palo dell’ Enel senza farne denuncia) si è aggiunto il tanfo nauseabondo che si sprigiona dal trinciato in fermentazione sotto il sole. Abbiamo interpellato i vigili urbani che hanno demandato il problema all’ Arpa di Palmanova che a sua volta ci ha dirottato all’ Arpa di Udine. Il tecnico si è presentato nel primo pomeriggio, e vista la situazione, ha “contrattato” con una responsabile della ditta incaricata del trasporto del materiale sull’ innaffiatura continua della zona, per evitare l’ alzarsi del polverone. Un nulla di fatto invece per l’odore che causa malessere e nausea. E senza considerare che dalle sei di mattina alle 21.30, decine e decine di trattori trasportano il trinciato di mais rendendo la strada invivibile». I toni non cambiano leggendo la lettera inviata al Comune di Ruda. «Dopo i problemi causati dalle vibrazioni dei mezzi pesanti che hanno portato a danni strutturali alle abitazioni, dopo i risvegli all’ alba anche nei giorni festivi, dopo le denunce perché i mezzi che trasportano il materiale percorrono la strada dissestata a velocità non consentita, ora ci si mette anche la puzza. Miasmi nauseanti si sprigionano dalla massa messa a macerare sotto teloni di plastica, rendendo l’ aria, già soffocante per il caldo, irrespirabile». Elena Placitelli