… ma era solo una finta … con un bel convegno si mette tutto a posto. D’altra parte …
Noi che non abbiamo nessuna intenzione di entrare né in Parlamento né in Comune, la verità possiamo continuare a dirla.
——————————————-
SABATO, 13 FEBBRAIO 2010
Pagina 4 – Udine
Foibe, Pd e centro-destra uniti contro Franzil
Assessore nel mirino dopo le critiche al sindaco, ma Rc insiste e pensa a un convegno
Dal Pd al Pdl passando per l’Udc. Tutti uniti contro le critiche di Franzil al sindaco per aver promesso di intitolare una via ai martiri delle foibe. Ma Rc insiste. «Le spiegazioni del sindaco Furio Honsell sono state positive e tranquillizzanti», dice il segretario regionale di Rifondazione comunista, nonché assessore allo Sport del comune di Udine, Kristian Franzil. Per chiudere del tutto il “caso foibe” però Rc ha deciso di organizzare un «convegno sulle atrocità commesse dai fascisti italiani in Jugoslavia». Solo così – sostiene Franzil – «si potrà completare il ricordo perché l’esodo e le foibe non sono certo stati gli unici drammi che devono essere ricordati».
Diverso il parere di Pdl, Udc e Pd. Per l’europarlamentare e segretaria regionale del Pd, Debora Serracchiani «l’idea del sindaco è in sintonia con una legge votata dal Parlamento a larghissima maggioranza e può essere una buona occasione per superare un’impostazione che ha letto la storia alla luce delle contrapposizioni ideologiche. Non si ripudiano affatto i valori della Resistenza e dell’antifascismo – dice – se ricordiamo quegli italiani innocenti d’Istria e Dalmazia che furono uccisi o cacciati dalle loro terre. Come testimoniano le parole del presidente Napolitano – aggiunge –, per arrivare a questa sintesi il percorso della sinistra è stato lungo e difficile, e non può essere accusato di revisionismo storico». Secondo il consigliere comunale dell’Udc, Fabrizio Anzolini invece «è per affermazioni di questo genere che Rifondazione non è riuscita a entrare in Parlamento, affermazioni inaccettabili e fuori dal tempo».
Il capogruppo del Pdl in provincia, Renato Carlantoni, si è detto sconcertato: «forse per la prima volta da quando è in carica il sindaco Honsell aveva avuto un’idea giusta – spiega – ma subito ha dovuto fare i conti con la sua maggioranza e col presidente dell’Anpi che si è detto addirittura pronto a opporsi all’intitolazione. Tutto questo significa che c’è una parte di questo paese che continua a non fare i conti col proprio passato, continua a pensare che esistano morti di serie A e serie B e persegue la strada della mistificazione della storia». Secondo il coordinatore cittadino Massimo Blasoni è «doveroso ricordare la tragedia immane delle foibe» e le prese di posizione dell’assessore Franzil sono «assolutamente fuori luogo». Dello stesso avviso il coordinatore provinciale Fabio Marchetti che ha evidenziato «la spaccatura netta all’interno della maggioranza di palazzo D’Aronco». Anche il consigliere comunale Stefano Arpino, confluito nel gruppo misto, plaude alla decisione di Honsell. «Con Honsell non ho nulla da spartire, ma annunciando l’intitolazione di una via ai martiri delle Foibe si pone sulla scia del presidente della Repubblica. È una battaglia che ho sempre condiviso».
Messaggero Veneto
VENERDÌ, 12 FEBBRAIO 2010
Pagina 2 – Udine
Foibe, l’assessore “bacchetta” Honsell
L’impegno dia intitolare una via ai martiri non ha soddisfatto Franzil, Rc e Anpi
LA POLEMICA
La critica: «Udine piuttosto promuova la memoria delle atrocità fasciste e naziste» Dure proteste anche dal presidente dei partigiani Federico Vincenti
di CRISTIAN RIGO
A Rc non è piaciuta la promessa di intitolare una via ai martiri delle foibe che il sindaco Furio Honsell ha fatto agli esuli nel giorno del ricordo. Una promessa non approvata dall’Anpi che divide il centro sinistra e pure la giunta. Perché a criticare il primo cittadino c’è anche l’assessore e segretario regionale di Rc, Kristian Franzil.
«Dal sindaco – ha osservato Franzil – mi sarei aspettato un ragionamento più ampio. Perché se Udine avrà una via intitolata ai Martiri delle foibe, abbia anche il coraggio di promuovere la memoria delle atrocità fasciste e naziste. Altrimenti il richiamo alle nuove generazioni, che in tutte queste occasioni si fa, cade nel consegnare loro una storia di parte».
Dello stesso avviso anche il presidente dell’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi), Federico Vincenti che «prima di prendere simili decisioni» invita Honsell a «fare una seria indagine storica insieme a croati e sloveni per stabilire il numero effettivo delle vittime e rispettare così la storia».
Una storia che invece, a parere di Honsell, non sarebbe messa in discussione intitolando una via ai martiri delle foibe. «La responsabilità di nazisti e fascisti non si discute – ha chiarito ieri –. E anche le vittime delle foibe sono una conseguenza della sofferenza della guerra provocata dal nazi–fascismo. L’intento non è certo quello di cancellare un crimine con un altro, ma quello di ricordare tutte le vittime. Anche nel giorno del ricordo, nel mio intervento, ho voluto sottolineare la responsabilità storica e politica dei fascisti italiani in Slovenia e in Croazia. Sono stati commessi dei crimini che vanno denunciati e condannati in tutti i modi. Per questo – ha aggiunto – sono completamente d’accordo con Rc e con l’Anpi anche sul fatto che il dramma delle foibe sia stato in qualche modo provocato dalla guerra scatenata prima. Ma anche quello delle foibe resta un crimine che va condannato e ricordato».
Per Vincenti però «il sindaco non deve cedere alle pressioni e alle richieste della parte fascista che è presente ancora oggi. Per questo – ha precisato – non ci sentiamo di approvare la decisione di intitolare una via ai martiri delle foibe e siamo pronti a spiegare perché alla commissione che dovrà decidere in merito». Per Franzil «nel celebrare la giornata del ricordo, si continua a coltivare una memoria parziale, si riconosce la tragedia delle foibe e dell’esodo, ma ci si dimentica dei torti e dei dolori subiti dagli altri». Ancora più duro il segretario provinciale di Rc, Carmelo Seracusa che ha denunciato «il tentativo perpetuato dalla destra in questi anni, con una particolare complicità di parte del centro sinistra, di utilizzare la vicenda delle foibe per operare una vera e propria rivisitazione della storia».
Intanto il circolo “Utinum et Patria” ha segnalato alla Digos di aver trovato nei pressi della propria sede di viale Leonardo da Vinci un cartello che esalta i crimini commessi ai danni degli infoibati.