CIE DI GRADISCA: tentativo di fuga

Dal Piccolo del 07/05/12

Monai (Idv): la polizia al Cie fa pienamente il suo dovere

GRADISCA Pace fatta tra i poliziotti in servizio al Cie e l’onorevole Monai. Il parlamentare dell’Idv ha improvvisato una visita al centro immigrati per confrontarsi (e scusarsi) con le forze dell’ordine e le loro rappresentanze sindacali dopo il “caso-pestaggio” della scorsa settimana. Come si ricorderà Monai, in visita al Cie, aveva raccolto lo sfogo di un cittadino tunisino (il 23enne Marwen Toujani) che dichiarava di essere stato malmenato dalle forze dell’ordine. Monai e la delegazione presente avevano preteso di visionare il filmato registrato dalle telecamere a circuito chiuso del Cie, ma per fare questo gli operatori avevano dovuto sospendere il servizio di videosorveglianza. Morale della favola: proprio durante il temporaneo “blackout” il nordafricano avrebbe aggredito un addetto alle pulizie del centro, mandandolo all’ospedale. Monai ha voluto tornare al Cie per fare chiarezza alla presenza del personale e del Questore Piovesana. Nell’analizzare le criticità dei poliziotti in servizio al centro, il parlamentare ha ribadito che la sua intenzione non era mettere in dubbio l’operato delle Forze dell’ordine, ma unicamente quella di dare voce ai rappresentanti di associazioni che si occupano delle condizioni di trattenimento degli immigrati. Da parte loro il Questore e il Sap, Sindacato autonomo di polizia, hanno ribadito che la situazione al Cie può essere migliorata unicamente potenziando gli appalti all’ente gestore. «La Polizia infatti non svolge funzioni di assistenza alla persona ma è a tutela della sicurezza generale e, piaccia o no, della volontà dello Stato di trattenere gli immigrati. Gli agenti intervengono all’interno solo in caso di necessità». (l.m.)

05/05/12

Tenta la fuga dal Cie Aveva denunciato presunti pestagg

GRADISCA Nuova aggressione ai danni degli agenti con (velleitario) tentativo di fuga al Cie di Gradisca. Protagonista del duplice episodio, lo si apprende dalle forze dell’ordine, è stato lo stesso ospite tunisino che una settimana fa, nel corso della visita dei parlamentari Monai e Strizzolo e del consigliere regionale Antonaz, aveva dichiarato di essere stato vittima di un pestaggio ad opera dei poloziotti che alla struttura effettuano il servizio di vigilanza esterna. Appena pochi istanti dopo la visita, però, l’uomo aveva aggredito un operatore mandandolo all’ospedale. L’uomo ieri ha dato nuovamente in escandescenze. Nel corso della mattinata è riuscito a issarsi sul tetto del Cie per tentare di scavalcare il muro di cinta. Ben presto circondato dai poliziotti, ha iniziato ad inveire contro di loro e cercato di colpirli lanciando delle assi in legno e dei tubi che ha reperito manomettendo le impalcature presenti per gli interminabili lavori di ristrutturazione del Cie. Solo dopo un bel po’ il nordafricano è stato ricondotto a miti consigli. Per lui ora il trasferimento in carcere e una denuncia per aggressione. Nei giorni scorsi i sindacati di polizia avevano criticato il comportamento dei politici in visita al Cie nell’ambito della campagna LasciateCientrare, che peraltro oggi alle 11 a Gradisca (sede del Cisi) prosegue con un seminario sui centri di identificazione. A detta degli agenti i parlamentari avevano preso con troppo facilmente per buona la versione del tunisino sul presunto pestaggio, pretendendo di analizzare sul posto le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso. Per fare questo si era resa necessaria la temporanea sospensione del servizio di videosorveglianza. Clamorosa ironia della sorte, proprio in quei momenti il tunisino ha dato in escandescenze aggredendo un addetto alle pulizie. Amareggiato Giovanni Sammito, segretario provinciale del sindacato di polizia Siulp. «Quanto riferito dallo straniero ai parlamentari è stato sufficiente per ingenerare gravi sospetti sulle forze dell’ordine. E poco consola che la delegazione non abbia potuto fare altro che constatare come poliziotti e militari abbiano svolto il loro dovere nel rispetto delle regole».(l.m.)