UDINE 25 aprile rassegna stampa

Messaggero Veneto 26 aprile Pagina 16 –

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Cronache

No Tav e anarchici, fischi a Balloch

Tentativo di fermare il discorso del sindaco di Cividale. Il comandante partigiano Rapotez (92 anni) lo difende dal palco

 

25 APRILE»LA CONTESTAZIONE    le reazioni dei politici Saro (Pdl): una parte della Sinistra è intollerante. Il Pd: protesta inaccettabile. Honsell: i fischi sono stati zittiti dagli applausi
di Giacomina Pellizzari

Dalla piazza udinese del 25 aprile, anarchici e no Tav hanno fischiato il sindaco di Cividale, Stefano Balloch. L’hanno fatto ripetutamente per contestare il primo cittadino che assieme al collega di Tolmezzo, Dario Zearo, aveva tentato di boicottare la manifestazione di Udine e di organizzare un evento alternativo nella città ducale. Balloch ha preso la parola dopo il sindaco di Udine, Furio Honsell più volte inneggiato dalla folla, e appena ha iniziato a parlare dal palco di piazza Libertà sono partiti i fischi che le autorità e buona parte della gente hanno tentato di schermare con gli applausi. Ma è servito a poco perché i contestatori sono comunque riusciti a farsi largo insistendo con la protesta. Una protesta condannata poi dall’Anpi e da tutti i politici presenti sotto la Loggia di San Giovanni. A far arrabbiare un gruppo di anarchici e alcuni rappresentanti del movimento “No Tav” è stato l’invito all’unità rivolto più volte da Balloch mentre ripercorreva i passaggi salienti della lotta di Liberazione combattuta nelle valli del Natisone. Parole sentite accompagnate da un sottofondo continuo di fischi, tant’è che di fronte alla quasi impossibilità di farsi sentire ha cercato di sdrammatizzare dicendo: «In primavera ci sono molti merli che fischiano». Seppur a fatica, Balloch ha concluso il suo intervento ricordando che «il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani che amano la libertà». A quel punto, con il piglio che lo contraddistingue, il comandante Luciano Rapotez, lo speaker storico della manifestazione, prima di procedere con la scaletta ha condannato duramente la contestazione: «In questa splendida giornata non pensavo di assistere allo spettacolo dei fischi. In democrazia ognuno ha diritto di parlare. Scusate – ha concluso – ho dato quasi la vita per la libertà e, in quel momento, nessuno fischiava». Altrettanto duro contro i contestatori il presidente onorario dell’Anpi, Luigi Raimondi: «Prima di fischiare bisogna ascoltare, chi parla qui è un ospite e come tale partecipa per onorare la Resistenza. Questo ha fatto Balloch come rappresentante di Cividale, medaglia d’argento alla Resistenza. Fischiare è un gesto infantile che denota una scarsa conoscenza storica». E il presidente dell’Anpi, Federico Vincenti, ha aggiunto: «Non gradisco questo comportamento anche se i sindaci di Cividale e Tolmezzo avevano cercato di dividere la Resistenza. In ogni caso nelle nostre manifestazioni si può applaudire o farne a meno, ma non fischiare». «I fischi sono stati zittiti dagli applausi» si è limitato a dire Honsell, mentre il senatore Carlo Pegorer e l’europarlamentare Debora Serracchiani (Pd), definivano la protesa «inaccettabile». Più duro il commento del senatore Ferruccio Saro (Pdl) che anche in veste di mediatore tra Udine, Cividale e Tolmezzo ha affermato: «I fischi dimostrano che una parte della sinistra è intollerante e in contraddizione con la Resistenza che dava spazio a tutti. Balloch ha fatto un discorso equilibrato cercando elementi di unione, un passo avanti rispetto al passato». Anche per il vice segretario regionale dell’Udc, Fabrizio Anzolini, «i fischi sono inaccettabili, Balloch rappresentava una città decorata al valor militare e ha fatto un discorso di alto profilo». E ancora: «I fischi – ha aggiunto Natale Zaccuri (Pdl) – confermano che si cambia vestito, ma non l’identità». In effetti, il sindaco di Cividale si è detto dispiaciuto perché «quei fischi hanno colpito la memoria di quanti sono caduti per la libertà»

 

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Il Quotidiano del FVG

qfvg26aprile2012

LA CERIMONIA. Battimani entusiasti per l’ex Rettore. Fischiato e “buato” il primo cittadino di Cividale, Balloch
«Vergogna per chi nega la Lotta Partigiana!»
I PRESENTI PLAUDONO LA PROVOCAZIONE DEL SINDACO: «LA RESISTENZA HA VINTO NUOVA M E N T E
CONTRO CHI HA CERCATO DI MINARE L’INTEGRITÀ DI QUESTA MANIFESTAZIONE NELLA NOSTRA CITTÀ»
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LUCIABURELLO
cultura@ilquotidianofvg.it
È sceso imbarazzo ieri, quando davanti
alla cappella dedicata ai caduti
in piazza Libertà, il sindaco di
Cividale, Stefano Balloch è stato
fischiato dagli udinesi. Ricordiamo,
infatti, che qualche mese fa il
pidiellino aveva lanciato la proposta,
insieme ad altri sindaci di centrodestra,
di celebrare la Liberazione
separatamente dal capoluogo
friulano, ritenuto politicamente
troppo di “sinistra”. «È primavera –
se ne è uscito Balloch interrompendo
per un attimo il suo lungo discorso,
provocatoriamente il doppio di
quello di Honsell – ci sono molti
merli che cantano» un commento
che si poteva risparmiare. E l’im –
barazzo è stato soprattutto del nostro
sindaco che, più volte, sembrava
suggerire a Balloch d’interrom –
pere la sua “straziante” performan –
ce. Ma a proposito d’interventi,
quello del primo cittadino udinese
ha certamente riacceso gli animi,
entusiasmato i più giovani, e commosso
i più anziani. Appassionato
come poche volte lo abbiamo visto,
Honsell ha “gridato” un vero inno
alla Resistenza, non risparmiando
frecciatine alle fazioni “opposte”.
Ma ecco alcuni stralci del suo intervento:
«la Resistenza, ricca di
coraggio e d’ideali, segnò la rinascita
del nostro paese dal buio morale
della violenta dittatura fascista
e dalla feroce occupazione nazista,
restituendoci democrazia, libertà,
giustizia, solidarietà, equità sociale
e pari opportunità, nel rispetto
delle diversità e del pluralismo. (…)
Ma sarebbe un’offesa a questi eroi
se la Festa della Liberazione si riducesse
ad occasione di retorica
commemorazione, o venisse strumentalizzata
come molti preferirebbero.
E proprio per questo hanno
cercato di minare l’integrità di
questa manifestazione a Udine.
Gioiamo perché alla fine la forza
della Resistenza ha prevalso, e ci ritroviamo
ancora tutti qui uniti! (…)
La Resistenza fu la fucina dove maturarono
i principi che oggi sono
espressi in quel documento di altissima
civiltà che è la nostra Costituzione.
Fondamento della nostra
Repubblica democratica perché
l’unica garanzia dei diritti civili nei
confronti di una possibile arroganza
dell’autorità. Basata sulla separazione
dei poteri ha potuto resistere
a innumerevoli attacchi negli ultimi
anni, diversamente da quanto è
accaduto recentemente in altri paesi
europei. (…) Alto è oggi il rischio
di derive totalitarie anche a causa
della gravissima recessione economica
che sta colpendo in modo
sempre più spietato. Recessione
negata fino all’ultimo da chi era al
potere, solamente per lasciarci in
una situazione drammatica. Alto è
oggi il rischio di sperequazioni e
dunque di rottura della solidarietà
sociale. (…) Dobbiamo resistere a
un ritorno dei tiranni camuffati da
buffoni! Dobbiamo però anche resistere
all’asservimento a una logica
che tutela i bisogni dei bilanci finanziari
ma è cieca di fronte a quelli
degli uomini. Dobbiamo resistere
affinché, parafrasando la famosa
frase di D’Azeglio, una volta fatto
il decreto “Salva Italia” si faccia
anche un decreto “Salva Italiani”.
(…) Dobbiamo resistere a chi pensa
di superare la recessione togliendo
la voce ai lavoratori. (…) Resistere
al Fascismo e combattere il “non
dissenso” al fascismo. Cittadini,
allora come oggi, l’indifferenza, il
non prendere posizione, sono già
complicità. (…) Sapremo essere
all’altezza del sacrificio di chi partecipò
alla Resistenza, dei valori
che da loro abbiamo ereditato? Sapremo
assumerci responsabilità
collettive, come seppero fare i Partigiani?
Avremo il coraggio di esercitare
una cittadinanza attiva? La
Resistenza è il nuovo Umanesimo,
è il nostro patrimonio di ideali anche
per il futuro! (…) Vergogna per
chi tenta di cancellare la memoria e
il significato della Lotta Partigiana!
(…) Cittadine e cittadini seguiamo
l’esempio dei partigiani, siamo
attori coraggiosi e mai spettatori
passivi! Viva la Resistenza! Viva la
Costituzione! Viva la Repubblica
Italiana!».