SOFFIA, SOFFIA … IL FUOCO AVVAMPA E I
POMPIERI SBAGLIANO ESTINTORE
Questa volta non è una metafora, perché il fuoco è stato realmente appiccato, il 10 dicembre in un campo ROM di Torino; come alcuni giorni dopo, a Firenze, si è fatto fuoco su delle persone vere, anche se per molti erano solo dei pezzi di carne sgradevoli alla vista, avevano un nome Samb Modou e Diop Mor e una vita. Il circo mediatico ha subito emesso la sua sentenza, relegando il tutto a concetti astratti come “insana rabbia” e “follia”. Un analisi approfondita avrebbe messo nei guai molti, troppi. Si sarebbe dovuto spiegare perché da anni le autorevoli “fonti di informazione” gonfiano oltre modo ogni fatto che ha odore di immigrato, anzi di non occidentale, mentre celano, mascherano ma soprattutto attutiscono ogni singolo caso di razzismo; perché permettono al fascistoide di turno di fomentare la paura, di attrarre la nostra frustrazione su quel bastardo che “ci ruba il lavoro”, che “occupa le nostre case popolari”, che “è pieno di privilegi” e che “sta portando nel baratro il nostro sistema sanitario”. La nostra Regione infatti, da quando ha chiuso l’ambulatorio per i clandestini, ha ottenuto un così elevato risparmio da NON potersi permettere di togliere la tassa nazionale sul ticket sanitario, come inizialmente promesso. E’ troppo comodo descrivere il camerata Borghezio come una nota folkloristica, a cui si deve rispondere con una nota di sdegno sì, ma misurata. E’ troppo comodo considerare Casseri come “il pazzo omicida/suicida di Firenze” per ridare nuovamente forza e legalità a Casa Pound, che per questo ha preso lo “stimato studioso” Casseri, che partecipava attivamente con la pubblicazione di articoli, saggi antisemiti e biografie di nazifascisti, e lo ha buttato nel cesso retrocedendolo da “intellettuale d’area” a “isolato simpatizzante”. Quei “bravi ragazzi” di Casa Pound possono continuare così la loro azione filantropica di revisionismo storico, xenofobia, pestaggi e devastazioni. Del resto sono in buona compagnia, numerose sono le associazioni culturali che rivendicano la libertà di far parlare dei castroni ignoranti come il, per fortuna estinto, sig. Pirina; ancor più numerosi sono gli uomini volenterosi che “ripuliscono” i nostri quartieri dalla “feccia” multicolore. Alcuni poi si mettono la maschera di “esasperati” per buttare molotov su dei lavoratori regolari che mandano i loro figli a scuola e che hanno molte colpe, tra cui quella di vivere in una roulotte, in un posto isolato, spesso senza acqua ed energia elettrica, come è successo a Torino. Gli immigrati morti in Italia sono indistintamente seppelliti sotto la coltre del cordoglio: il cordoglio della Politica, il cordoglio delle Istituzioni! La stessa politica e le stesse istituzioni che attraverso le “leggi” e le “forze dell’ordine” ogni giorno fermano, minacciano e picchiano molti stranieri, colpevoli anche solo di non avere un documento. Che perpetuano la segregazione nei Centri di Identificazione ed Espulsione. Che speronano e affondano i “barconi”, come è successo nel marzo del 1997, provocando l’annegamento di 108 profughi. Che fanno finta di accogliere i richiedenti asilo politico e in realtà ingrassano l’albergatore di turno. Che fanno coincidere, senza diritto di replica, il licenziamento o l’assenza temporanea di lavoro con l’espulsione dai “sacri confini della patria”, meglio se si è stati tanti anni in Italia, così in un sol colpo si fotte l’integrazione e, soprattutto, i contributi: l’INPS, democraticamente, ringrazia! Se vivessimo in un mondo capovolto in cui si rispettassero i “modi di vivere e di pensare diversi”, purché non lesivi della dignità e della libertà dell’altro; forse la politica e i suoi cani da guardia e di “intrattenimento”, si occuperebbero della realtà. Quella realtà che ci vede faticare a fine mese, che vuole per l’ennesima volta immolare i nostri diritti solo per ingrassare le tasche già straboccanti dei padroni. L’equazione non è immigrato = delinquente ma meno salari, pensioni, servizi e diritti = più milioni di euro investiti in opere mastodontiche inutili, più soldi per le spese militari, più privilegi per i pochi e soliti noti, politici industriali banchieri o faccendieri che siano. Questo dovrebbe portare al gesto inconsulto, al raptus folle. L’unico estintore efficace per spegnere una volta per tutte la nostra rabbia, le nostre frustrazioni il nostro malessere costante è quello di scendere in piazza per autorganizzarsi e lottare senza compromessi contro questa società, il suo finto benessere, le sue istituzioni, il suo sistema economico e soprattutto i suoi strafottuti “confini geopolitici”. Noi siamo specie che razza non è!
INIZIATIVA LIBERTARIA