NO TAV Tracciati/ Sala affollata ieri sera/ Foto

Sala affollata e dibattito vivace ieri sera (giovedì 7 luglio) a San Giorgio di Nogaro nell’assemblea indetta dai Comitati No Tav della bassa friulana.

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Ricordato anche Luciano Giorgi (foto proiettata) con un minuto di raccoglimento che proprio in quella sala, nel gennaio 2006, in una conferenza con Luca Mercalli,  intervenne a dare un importante contributo  agli albori della nascita del movimento No Tav.

 

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Il Piccolo 8 luglio 2011

 

Sale la tensione anti-Tav

 

I comitati: patto scellerato

di Elena Placitelli wSAN GIORGIO La Tav? «Un patto scellerato che va smantellato». Cresce l’irritazione dei Comitati di fronte al sistema politico regionale «che continua a puntare sull’Alta velocità, nonostante più volte sia stato ammesso che la linea ferroviaria esistente non è sufficientemente utilizzata». Se la prende con i politici regionali il portavoce nei No Tav della Bassa friulana, Paolo De Toni, intervenuto ieri sera al vertice organizzato a Villa Dora di San Giorgio: «La contraddizione di un’opera inutile e della politica che la vuole ugualmente», come dice De Toni, scalda i Comitati, a pochi giorni dagli scontri in Val di Susa: «Se i sindaci non dimostreranno autonomia decisionale, potrebbe consumarsi uno scontro frontale non solo con i vertici politici, ma anche con gli stessi amministratori del territorio». Nel pieno della protesta in Val di Susa, i No Tav del territorio regionale hanno organizzato un incontro per riportare il tema d’attualità anche sul fronte orientale dell’opera. Un vertice che per la prima volta mette a confronto gli amministratori delle due regioni limitrofe, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Si tenta di tirare per la giacchetta i sindaci della regione, che a differenza dei colleghi piemontesi, tentennano a prendere posizione. Secondo De Toni, la colpa sta nell’atteggiamento di sottomissione che i sindaci avrebbero assunto di fronte ai poteri politici forti: «La politica regionale continua a ignorare la contraddizione plateale, data dall’inutilità dell’opera progettata anche dove la linea esistente è sottoutilizzata. Un atteggiamento – insiste De Toni – che irrita i comitati, i quali si aspettano che i sindaci acquisiscano questo dato e si comportino di conseguenza. Per ora, invece, dimostrano esclusivamente di sottostare ai diktat regionali, determinati dalle posizioni dei consiglieri Daniele Galasso, Mauro Travanut e dall’assessore Riccardo Riccardi». Veri e propri «ordini consociativi», secondo il portavoce No Tav, dettati sia dal Pd che dal Pdl. Non si discosta molto la visione del consigliere regionale di Sinistra Arcobaleno, Igor Koncijancic, per il quale «alcuni sindaci subiscono pressioni della parte politica di appartenenza, mentre altri ormai credono in buona fede nell’opera, dopo anni di indottrinamento. Ma insistere è un delirio, tanto più che l’Unione europea non chiede l’Alta velocità, ma solo collegamenti più funzionali. Ha dunque senso migliorare la linea esistente – chiosa – senza imporre un’opera costosissima e devastante per il territorio»

 

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