UDINE/ Solidarietà con gli Squatters della Caserma Piave

Comunicato

Il CSA di Via Volturno-Via Scalo Nuovo in esilio (dopo lo sgombero del 10 dicembre 2009), solidarizza con gli squatters della caserma Piave, sgomberati il 7 luglio dalla Digos, e denuncia che, ancora una volta, l’unica risposta alle esigenze oggettive, abitative e di socializzazione autogestita, sia costituita da  sgomberi, repressione, denunce, fogli di via eccetera. Già un anno fa, per quanto ci riguarda, le trattative con il Comune per ottenere un posto per il CSA si sono arenate e Honsell ci ha liquidati dicendoci che non ci sono spazi a disposizione. Presto dimostreremo il contrario e ci chiediamo: chi arriverà per prima a sgomberarci? I Carabinieri o la Digos? Infatti il CSA in esilio, dopo una lunga incubazione, ha deciso di ritornare alla carica ed entro il secondo anniversario dello sgombero riaprirà un altro posto con le stesse caratteristiche dei Centri Sociali precedenti, anche se con maggiori accortezze tattiche, derivanti dal patrimonio dell’esperienza acquisita in un quarto di secolo di lotte in Friuli.

 

 

Messaggero Veneto VENERDÌ, 08 LUGLIO 2011 Pagina 23 – Cronache

 

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Ex Piave, la polizia scopre un rifugio di punkabbestia

I vecchi locali della caserma erano stati occupati da “vagabondi metropolitani” Il blitz ieri mattina all’alba. Denunciate otto persone, tra cui un minorenne

di Federica Barella Un vero e proprio blitz organizzato all’alba di ieri mattina. Così gli agenti della Squadra mobile della questura di Udine, assieme ai colleghi delle Volanti e della Digos, sono riusciti a liberare l’ex caserma Piave dall’occupazione messa in atto negli ultimi tempi da un gruppo di ragazzi “vagabondi metropolitani” e “punkabbestia” che avevano scelto i vecchi edifici militari come loro provvisoria abitazione. O meglio come loro giaciglio. E’ terminata così l’operazione nata sulla scorta di alcune segnalazioni e che ha avuto solo una breve fase di indagini. Gli inquirenti non ci hanno messo tanto a scoprire che regolarmente un gruppo di giovani si intrufolava negli spazi della caserma dismessa situata tra via Catania e via Lumignacco, grazie a un passaggio creato in una parte del muro di cinta. Alla fine i denunciati per invasione e occupazione abusiva di edificio pubblico sono stati ben otto, di cui tre stranieri, che erano soliti girare anche nel quartiere accompagnati da altrettanti cani di grossa taglia. Si tratta di un ragazzo tedesco di 22 anni, di sua moglie di nazionalità ceca di 22 e di un altro tedesco, di 42 anni. Per loro oltre alla denuncia è scattato anche il provvedimento di foglio di via obbligatorio e di non ritorno in città. Gli altri denunciati sono due ragazzi udinesi di 20 e 26 anni, un 41enne originario dell’Argentina, ma ora residente in Italia (già noto alle forze di polizia), e una ragazza non ancora ventenne residente in altro comune, per la quale è stato avviato il procedimento di divieto di ritorno in città. Infine tra i denunciati c’è anche un minorenne. Si tratta di un ragazzo friulano, residente in un comune vicino a Udine, anche lui sorpreso ieri mattina a dormire nei giacigli di fortuna ricavati da questo gruppetto nelle stanze dismesse da anni dall’esercito. Arredamento scarno, se non inesistente: stando agli oggetti ritrovati, secondo gli inquirenti della questura, i vari locali dell’ex caserma da tempo era saltuariamente utilizzati come dormitorio e come rifugio di fortuna da questi ragazzi “vagabondi metropolitani” o “punkabbestia”. Giovani che hanno deciso di vivere rifiutando la società organizzata, vivendo di elemosina e a volte anche di piccoli espedienti, spesso con inseparabili grossi cani, capelli lunghi attorcigliati in “dreadlocks”, ma anche con molti tatuaggi a ricoprire il corpo. Nella perquisizione dei locali occupati dai giovani le forze dell’ordine non hanno comunque ritrovato né droga né armi. La questura ha già emesso una segnalazione al Comune, proprietario dell’immobile, affinchè vengano chiusi tutti i passaggi.