Messaggero Veneto del 24/06/11 Sentenza Ogm, Violino: «Il Friuli Vg è al riparo» L’assessore all’Agricoltura: si riferisce a vicende antecedenti alla legge regionale Futuragra; ma l’Europa ha stabilito che la clausola di salvaguardia è superata. di Martina Milia PORDENONE. «Stiamo facendo degli approfondimenti, ma, stando alle prime verifiche, la sentenza non avrà ripercussioni per la nostra Regione perché fa riferimento a vicende antecedenti all’approvazione della legge regionale». L’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino, è moderatamente ottimista. La sentenza del Tribunale amministrativo regionale «che va rispettata» e che cassa il decreto Zaia, con il quale fu impedito a Silvano Dalla Libera (il vicepresidente di Futuragra) di seminare mais transgenico pur in presenza di un via libera del Consiglio di Stato, non dovrebbe avere altri effetti in Friuli Venezia Giulia. In pratica, la nuova legge regionale – «che non è stata impugnata dallo Stato» – dovrebbe fare da ombrello per il futuro. Sul passato si attende ancora il verdetto del tribunale sulla vicenda di Giorgio Fidanto (processo per la semina 2010 il 19 giugno; udienza in Cassazione per il dissequestro preventivo delle sementi, avvenuta ad aprile scorso, il 15 novembre). L’assessore Violino ribadisce «che il no agli Ogm in regione non è preconcetto: siamo convinti che sia una scelta inopportuna, dal punto di vista economico, per l’agricoltura regionale». E se la Regione il suo dovere l’ha fatto, «non resta che aspettare che lo Stato legiferi. Potrebbe anche adottare la clausola di salvaguardia» ricorda Violino. A chiedere l’intervento del neo ministro delle Politiche agricole Romano in questa direzione,«per scongiurare le conseguenze nefaste per la nostra agricoltura che potrebbero derivare dalla eventuale coltivazione di Ogm nel nostro Paese», è anche il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Sebastiano Fogliato. Secondo Fogliato «il decreto Zaia puntava a sostenere un modello di sviluppo agroalimentare ancorato al territorio e finalizzato a valorizzare le nosre peculiarità». Invece, Legambiente Friuli Venezia Giulia, con Emilio Gottardo, invita «la Regione a vigilare sulle attività degli agricoltori che lo scorso anno si sono resi colpevoli di semina abusive» e chiede al ministro di adottare un provvedimento analogo a Zaia per «ripristinare il vuoto normativo anti Ogm, determinato dalla sentenza del Tar Lazio». Ma la risposta di Futuragra non si fa attendere. «Chi continua a evocare la clausola di salvaguardia sa bene che non è applicabile. La Commissione europea si è già pronunciata sull’uso distorto di questo strumento che può essere invocato solo a fronte di rischi provati per la salute e per l’ambiente» evidenziano i pro Ogm».
Dal Corriere on line 24 giugno
Tar Lazio annulla sentenza anti-Ogm
07:09 PRIMO PIANO Dopo la sentenza che annulla il divieto di coltivazione, Lega nord e ambientalisti chiedono la clausola di salvaguardia all’Ue. Assobiotec esulta: «Via libera alla ricerca»
Assobiotec esulta: «Ora via libera alla ricerca»
Tar Lazio annulla sentenza anti-Ogm
«Italia chieda clausola salvaguardia»
Bocciata la richiesta della Lega nord
e delle associazioni ambientaliste
Manifestazione anti-Ogm di Greenpeace in Friuli |
MILANO – Dopo l’annullamento mercoledì da parte del Tar del Lazio del decreto del marzo 2010, con cui l’allora ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, aveva vietato all‘agricoltore friulano Silvano Dalla Libera di coltivare sementi Ogm, da varie parti viene chiesto al ministro Saverio Romano, che ha preso il posto di Zaia, di avanzare in sede Ue la clausaola di salvaguardia, come hanno già fatto Francia e Germania, per salvare la peculiarità agro-alimentare italiana.
LEGA – «Le Regioni hanno già deliberato all’unanimità (con l’esclusione della Lombardia di Formigoni, ndr) la scelta di richiedere al ministero delle Politiche agricole l’esercizio della clausola di salvaguardia» contro il mais Mon810 e la patata Amflora, afferma Sebastiano Fogliato, vicepresidente dei deputati della Lega Nord e componente della commissione Agricoltura della Camera. «È un errore rincorrere modelli agro-industriali che nulla hanno in comune con le nostre caratteristiche e potenzialità. Invitiamo pertanto il ministro Romano, che sugli Ogm ha mostrato di condividere la posizione della Lega nord, di adoperarsi nelle sedi e nei modi opportuni».
ASSOCIAZIONI – Anche la Fondazione diritti genetici, tramite il suo presidente Mario Capanna, chiede che il ministro Romano «invochi subito la clausola di salvaguardia sul mais transgenico, rispettando la volontà dei presidenti di tutte le regioni italiane, ma anche quella degli stessi cittadini, che più volte si sono espressi contro la coltivazione di piante transgeniche sul territorio nazionale». Legambiente chiede al ministro «di fare immediatamente ricorso al Consiglio di Stato» contro la sentenza del Tar del Lazio che «non tiene conto in alcun modo delle conseguenze irreparabili che la dispersione di Ogm nell’ambiente può provocare alla qualità del sistema agricolo italiano».
ASSOBIOTEC: «ORA VIA LIBERA A RICERCA» – Di parere opposto Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, aderente a Federchimica). «È un segnale di grande importanza, che deve far riflettere le istituzioni su talune decisioni miopi che hanno tagliato fuori l’Italia dalle biotecnologie in agricoltura», è il commento del presidente dell’associazione, Alessandro Sidoli, che ha espresso la disponbilità di Assobiotec a un confronto, ma ha ribadito la necessità di appplicare anche in Italia le norme comunitarie sulla sperimentazione delle sementi Ogm, «anche alla luce delle tante eccellenze che il nostro Paese esprime nel campo della ricerca agroalimentare».
Redazione online
23 giugno 2011(ultima modifica: 24 giugno 2011)