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La notizia è riportata sulla prima pagina del Messaggero edizione Goriziana con il titolo “Bombardamento sonoro” contro il CIE e la sintesi introduttiva con l’attacco a Napolitano !
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Messaggero Veneto 13 marzo 2011 Pagina 0 – Gorizia Gorizia Lanciate palline da tennis recanti messaggi di pace. Critiche anche a Napolitano “Bombardamento sonoro” contro il Cie Manifestazione di 200 pacifisti: verso il Centro indirizzata musica a tutto volume IL SERVIZIO IN CRONACA GRADISCA Circa 200 persone hanno manifestato ieri all’esterno del Cie di Gradisca. Organizzato dal Comitato libertario che si batte per la chiusura della struttura gradiscana, il sit-in è stato ribattezzato “Bombardamento sonoro contro il Cie”. Con potenti amplificatori, i partecipanti hanno diretto musica a tutto volume verso le strutture che ospitano circa 200 tra immigrati e richiedenti asilo. «L’istituzione dei Cpt è stata un’operazione anticostituzionale firmata dall’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, oggi considerato garante della legalità – ha attaccato Paolo De Toni, storico leader dei pacifisti –. Le persone ospitate vivono ammassate come animali, private di ogni dignità». I manifestanti hanno denunciato che la Prefettura aveva disposto il divieto di uscita per gli ospiti del Cara. |
MV Online
“Bombardamento sonoro”
per protestare contro il Cie
Circa 200 persone hanno manifestato davanti al Cie di Gradisca. Organizzato per chiedere la chiusura della struttura, il sit-in è stato ribattezzato “Bombardamento sonoro contro il Cie”. Con potenti amplificatori è stata diretta musica a tutto volume verso la struttura che rinchiude circa 200 tra immigrati e richiedenti asilo.
Messaggero Veneto DOMENICA, 13 MARZO 2011 Pagina 6 – Gorizia
Gradisca. Critiche alla Questura che ha imposto lo stop della manifestazione alle 19 e alla Prefettura per non aver fatto uscire gli ospiti del Cara
Duecento pacifisti al sit-in davanti al Cie
“Bombardamento sonoro” con musica a tutto volume e lancio di palline da tennis recanti messaggi di pace
GRADISCA. «Gli ospiti del Cara sono stati segregati nella struttura, oggi non li lasciano uscire perché ci siamo qua noi». È cominciato con una denuncia da parte dei manifestanti (circa 200) il presidio contro il Cie di Gradisca di ieri pomeriggio organizzato dal Coordinamento libertario contro il Cie e al quale hanno risposto le associazioni della “rete” contro i centri d’identificazione ed espulsione.
A far calare il sipario sulla manifestazione (poco dopo le 19), invece, è stata la chiusura disposta cautelativamente dalle forze dell’ordine di via Udine. Per circa un’ora è stato vietato il transito attraverso l’arteria che collega Gradisca con Sagrado.
Una decisione assunta in seguito alla richiesta (respinta) dei manifestanti di far entrare una propria delegazione nel Cie e del successivo lancio di palline da tennis recanti messaggi di pace oltre il muro della struttura. Azione, come il resto della manifestazione, svoltasi sempre in maniera pacifica e senza tensioni con le forze dell’ordine (una cinquantina tra Polizia, Guardia di finanza e Carabinieri, alcuni dei quali in assetto antisommossa), posizionate per tutto il pomeriggio sul lato opposto di via Udine a protezione dell’ingresso della struttura.
Dopo il ritorno del Comitato di controllo sugli accordi di Schengen, che venerdì aveva visitato il Cie e il Cara di Gradisca, quindi, è stata la volta (in contemporanea con le manifestazioni organizzate davanti ai Cie di Bari Palese e Ponte Galeria a Roma) anche dei manifestanti, in coincidenza con il quinto anniversario dell’apertura del Centro d’identificazione ed espulsione (al tempo Cpt), avvenuto il 7 marzo 2006. «Siamo qui a manifestare – ha ricordato Paolo De Toni, storico leader degli anarchici friulani – nonostante le pesanti limitazioni imposte dalla Questura di Gorizia, che con un’ordinanza ci obbliga a smettere con la musica alle 19 e ci vieta la somministrazione di sostanze alcoliche. Un’ordinanza da regime fascista, ma che noi violeremo, restando qui fin quando vogliamo. L’aver impedito agli ospiti del Cara di uscire è soltanto l’ennesima privazione di diritti, ma noi faremo ugualmente sentire la nostra voce davanti a questo lager».
Un discorso, quello di De Toni, che non ha mancato di puntare il dito sulla politica: nazionale e locale. «L’operazione che ha portato alla costruzione di questi lager è partita da chi, Napolitano, oggi si erge a garante della Costituzione. È stata la legge Turco-Napolitano a istituirli, ma fortunatamente anche il Comitato Schengen, nel corso della sua visita al Cie, non ha potuto far altro che constatare come al di là di quel muro ci siano persone che vivono ammassate come animali. Anche il Comitato ha dovuto ammettere che questo posto dovrà essere svuotato. Meglio tardi che mai».
Nel mirino di De Toni e dei manifestanti anche il sindaco di Gradisca, Franco Tommasini: «Dopo cinque anni passati con la testa sotto la sabbia, anche il sindaco Tommasini ha aperto gli occhi, ammettendo di fronte al Comitato Schengen, gliene va dato atto, che questo centro Gradisca non lo vuole, che è uno spreco di soldi e che va chiuso». (ma.ce.)
Il Piccolo 13 marzo 2011
Cie, in duecento al sit in
Bloccata per un’ora dagli anarchici la regionale “305”
«Richiedenti asilo del Cara rinchiusi
come quelli del Cie: a
Gradisca i diritti dei migranti
continuano a venire calpestati
». La denuncia arriva dai manifestanti,
circa 200, che ieri
hanno raggiunto Gradisca per
protestare contro il centro immigrati.
Il pesante
“bombardamento” del Cie a
suondi watt, organizzato dagli
anarchici del Coordinamento
libertario e cui hanno aderito
numerose associazioni della
galassia antirazzista e no-global,
si è svolto in maniera pacifica.
Manon sono mancatimomenti
di tensione : la regionale
305 è rimasta bloccata per
un’ora, iltempodi veder fallire
una trattativa tra manifestanti
e Questura per l’ingresso di
una delegaizone di pacifisti
all’interno del Cie. I manuifestanti
si sono accontentati di
lanciare all’inetrno del centro
immigrati decine di palline di
tennis contenenti messaggi di
solidarietà ai migranti reclusi.
Le forze dell’ordine in assetto
antisommossasi sono limitate
a osservare il sit in. «Hanno impedito
ai profughi del Cara, notoriamente
liberi di circolare,
di lasciare la struttura e avere
contatti con i manifestanti» denuncia
Tenda per la Pace. Il
rappresentante anarchico Paolo
De Toni se l’è presa invece
con le misure restrittive “da
ventennio” della Questura,
che ha imposto alla manifestazione
lo stop alle 19 oltre che la
somministrazione di vin brulè.
(l.m.)
Immigrazione: Cie Gradisca, sit-in pacifisti all’esterno
Criticato ex ministro Interni, Giorgio Napolitano
12 marzo, 18:43
(ANSA) – GRADISCA D’ISONZO (GORIZIA) – Circa duecento persone stanno dando vita a una manifestazione di protesta all’esterno del Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Organizzato dal ”Comitato libertario” che si batte per la chiusura della struttura gradiscana, il sit in e’ stato ribattezzato ”Bombardamento sonoro contro il Cie”. Muniti di potenti amplificatori, i partecipanti hanno diretto all’ indirizzo delle strutture che ospitano circa duecento tra immigrati e richiedenti asilo musica a tutto volume. ”L’istituzione dei Cpt e’ stata un’operazione anti- costituzionale, firmata dall’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, oggi considerato garante della legalita’ – ha attaccato Paolo De Toni, storico leader dei pacifisti -. Le persone ospitate nella struttura vivono invece ammassati come animali, lesi di ogni dignita”’. (ANSA).