CSA Udine/ Botta e risposta con Franzil

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Comunicato stampa del CSA in risposta a Franzil e sulle nuove prospettive

 

Siamo contenti della presa di posizione dell’Assessore Kristian Franzil ma vogliamo precisare quanto segue:

1) le critiche rivoltegli durante il pignarul erano dovute al fatto che decine di telefonate da parte di chi mantiene i contatti con lui nei dieci giorni precedenti non avevano ottenuto risposta se non due sms, e che il primo contatto verbale si è avuto solo nella mattinata di ieri 7 gennaio. Solo ieri quindi (il giorno dopo il pignarul) si sono appresi alcuni dei particolari oggi riportati dalla stampa.

2) un passaggio al pignarul in via Scalo Nuovo  lo poteva anche fare, visto che la miglior cosa è parlarsi in modo diretto, o quanto meno poteva avvertire se aveva degli impedimenti.

Cogliamo ì’occasione per ribadire che il CSA è molto preciso nelle sue espressioni e scelte politiche; per esempio  se dice di occupare poi occupa; se dice di firmare un contratto di affitto poi  lo firma; se dice che al pignarul sono passate almeno 150 persone e non 50 come riportato dalla stampa è semplicemente perchè sono state,  anche se sommariamente, effettivamente contate. Nonostante le competizioni oggi in atto ad Udine siamo perfettamente convinti di avere una base di massa senz’altro superiore alla media di quella avuta in 22 anni di attività. Il nucleo fondamentale è molto compatto e le nostre prospettive per il futuro sono decisamente innovative in quanto ri-partiamo da un diverso concetto di autogestione  come ben espresso nello slogan “autogestione: desiderio del presente, necessità del futuro”. Quindi un progetto peraltro necessariamente trans-generazionale e che tiene perfettamente conto delle svolte epocali già avvenute e che avverranno in questo decennio ed in questo secolo. Siamo di fronte alla concomitanza di due crisi irreversibili: quella economico-occupazionale e quella ecologico-climatica. Il CSA oggi intende ripartire  non solo come luogo di socialità, ma soprattutto  come un Centro di  Sperimentazione Autogestionaria per i nuovi problemi che il futuro ci ha già messo sul tavolo.

Il Centro Sociale Autogestito 8 gennaio 2010

 

 

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Messaggero Veneto VENERDÌ, 08 GENNAIO 2010

Pagina 2 – Udine

L’assessore smentisce De Toni: «Mai dimenticato il caso Csa»

La replica
Davanti al pignarul acceso mercoledì in via Scalo Nuovo (nella foto) i giovani del Centro sociale avevano accusato il Comune e l’assessore Kristian Franzil di averli dimenticati, di non avere più contatti dal 15 dicembre, di non voler trovare una soluzione per la nuova sede, dopo lo sgombero dallo stabile delle Ferrovie.
Ma l’assessore non ci sta e risponde al Csa: «Il Comune di Udine, così come ha deciso il Comitato provinciale per la sicurezza, si sta occupando di trovare una soluzione per il Centro sociale autogestito, tant’è che non si sono mai interrotti i contatti con i rappresentanti del centro e ci sono già stati incontri con i responsabili locali della Rete ferroviaria italiana».
«Come tutti possono ben immaginare – prosegue Franzil – è alquanto difficile risolvere in appena pochi giorni, per giunta tra Natale e l’Epifania, una questione che risale a 20 anni fa. Il Comune, comunque, dal 16 dicembre, data in cui si è svolto l’incontro con alcuni rappresentanti del Csa, non ha mai smesso di interessarsi alla faccenda e ha inviato una lettera ai vertici di Rete ferroviaria italiana per trovare un accordo. Ora stiamo attendendo delle risposte».
C’erano anche state acuse rivolte direttamente all’assessore dal referente del Csa, Paolo De Toni. «Fino ad ora – conclude Franzil – ci siamo sempre relazionati con altre persone del centro sociale, tant’è che ho dato loro anche il mio numero di telefono privato, oltre a quello di servizio, nel caso in cui ci fossero stati problemi. L’ultimo contatto telefonico proprio oggi (ieri ndr) oltre a un sms inviato mercoledì in cui scrivevo che, a causa delle ferie natalizie, non avevamo ancora ricevuto risposta dalle Ferrovie e che, in base agli impegni, sarei certamente passato al pignarûl del centro sociale la sera stessa. Poi, invece, a causa del prorogarsi di un precedente impegno istituzionale non sono riuscito a passare, ma questo non vuol dire che il Comune si disinteressi di loro