Questo volantino è stato distribuito in 400 copie questa mattina al mercato a Gradisca d’Isonzo
FORMATO TESTO
Appello per la chiusura del C.I.E (ex C.P.T.) di Gradisca d’Isonzo – Cinque anni fa, il 7 marzo 2006, veniva rinchiuso, all’interno della caserma Polonio di Via Udine a Gradisca d’Isonzo, il primo immigrato, in quella struttura a quel tempo denominata C.P.T. (Centro di Permanenza Temporanea). – Il Centro-Sinistra (che aveva vinto le elezioni ) non ha mantenuto la promessa della chiusura dei C.P.T. – Nel 2008 con il ritorno al Governo di Berluskoni e con Maroni Ministro dell’Interno i C.P.T. sono stati trasformati in C.I.E (Centro di Identificazione ed Espulsione). Con ciò la Lega ha inteso far sentire, anche nella denominazione, la mano dura del “nuovo corso”. I tempi di permanenza nei nuovi lager della democraCIE sono via via passati da 30 giorni a 180 giorni, con costi di gestione sempre più elevati e con la prospettiva di allestirne di nuovi. – La gestione del C.I.E di Gradisca costa oggi di 5 milioni di euro all’anno + manutenzioni.
– Abbiamo assistito in questi 5 anni ad una escalation di rivolte fino a rendere la struttura quasi completamente inagibile ( e ce ne compiacciamo). – Oggi, i C.I.E. di Maroni e Berluskoni dimostrano, di fronte alle rivoluzioni in Nord Africa e alla effettiva entità dei flussi migratori, di essere semplicemente una farsa. – I C.I.E. erano soprattutto un elemento complementare in una strategia di “collaborazione” fra il Raìs meneghino e tutto il sistema di interessi economici che gli gira attorno, e i dittatori nord-africani Gheddafi, Mubarak, Ben Alì. In quest’ottica bisognava innanzitutto controllare gli arrivi a Lampedusa e sgomberare velocemente gli eventuali sbarchi troppo scomodi per il look del nuovo regime. – Ma la storia non si ferma; si doveva solo aspettare che tutto questo si sfaldasse.
– Oggi il fallimento totale della politica del dittatorucolo del bunga bunga e dei talebani leghisti è sotto gli occhi di tutti. – Oggi è del tutto evidente che i C.I.E. non servono proprio a niente e che l’entità dei flussi migratori dal nord africa è imputabile a chi ha foraggiato i torturatori del popolo. – Oggi sono quindi venute a maturazione le condizioni per la chiusura in particolare del CIE di Gradisca del quale nessuno, ma proprio nessuno, è più in grado di giustificarne l’esistenza e che peraltro è stato istituito grazie ad un “ceto politico” falso, venduto, e subalterno.
Pertanto lanciamo un appello a tutte le persone coscienti perché questo problema venga risollevato e discusso in ogni sede. SABATO 12 MARZO, a partire dalle ore 16.oo, Manifestazione-Presidio davanti al C.I.E. in via Udine
Partecipate!! Coordinamento Libertario Regionale contro il CIE www.info-action.net fip ud via scalo nuovo 4 marzo 2011 |