“Erhal, erhal”
Intanto uno slogan Libia, Iran, Egitto e Tunisia dittatori e CIE vi spazzeremo via
E’ chiaro che da un punto di vista geo-politico i CIE sono soprattutto un complemento al mantenimento dei regimi dittatoriali del nord-africa con i quali l’Italia (sicuramente, da Craxi a Berlusconi, con Libia, Egitto e Tunisia), per i propri interessi economici, è culo e camicia.
E’ ora evidente che la politica di Berlusconi, Maroni e Frattini è completamente fallita. Se, nella fattispecie, ci sono, ed ancor più ci saranno, gli esodi di massa sarà solo colpa loro. Non si ferma la storia. 80 mila? 300 mila? Anzi per il futuro aggiungiamoci pure gli eco-profughi delle catastrofi ambientali e così abbiamo il quadro più realista della situazione a venire. Viceversa va ovviamente anche detto che nessuno scappa da casa sua se ci può vivere in maniera almeno decente. Da questo punto di vista i CIE sono oramai una foglia di fico per coprire le vergogne del puttanaio razzista, italiota, leghista, berluskoniano, sempre più corrotto (lo dice la Corte dei Conti) che ci governa e che ogni giorno ci bombarda con le sue schifezze e le sue menzogne.
Aggiornamento del 27 febbraio: Lager a pezzi
Aggiornamento del 25 febbraio: cinque arresti dopo la sommossa.
Aggiornamento del 24 febbraio: nuova rivolta dentro il CIE.
Detto questo la lotta contro i CIE rappresenta quindi la lotta contro un sistema oramai marcio investito da una crisi globale irreversibile, che, da noi, alimenta la paura per giustificare se stesso ed invece di risolvere i problemi non fa che potenziare i meccanismi che poi determinano gli “esodi biblici” ai quali stiamo assistendo.
Di fronte al mutare degli ordini di grandezza del fenomeno della migrazione dovrebbero conseguentemente aumentare anche i soldi impegnati per affrontare il problema. Se per far funzionare un CIE come quello di Gradisca, vanno 5 milioni di euro all’anno, allora, se agli esodi si vuole rispondere con questo metodo, ci vorrà una finanziaria apposita. I CIE, miserabili dal punto di vista morale, sono fallimentari anche nella logica interna al sistema.
Proprio il 12 marzo ci saranno manifestazioni a difesa della Costituzione di fronte ai continui attacchi da parte del Raìs meneghino contro l’amata “carta”. Bene allora diciamo che proprio l’introduzione dei CPT (ora CIE) tramite la Legge Turco-Napolitano è stata una pesante violazione della Costituzione in quanto attiva la detenzione amministrativa che è un vero obrobrio anche costituzionale e giuridico. Inoltre se c’è un bavaglio riteniamo che esso sia nel migliore dei modi rappresentato dai ragazzi che, anche al CIE di Gradisca, si sono letteralmente cuciti la bocca per protestare contro la loro detenzione.
Quindi ci sono tutte le ragioni per cui il 12 marzo si manifesti a Gradisca per i diritti, la libertà di movimento, contro la segregazione e per l’autodeterminazione di tutti i popoli della terra; perfino nella convinzione che, se ogni popolo ed ogni individuo potranno autodeterminarsi, non solo i CIE, ma tutti i muri, tutti gli steccati, tutte le barriere e tutti i confini degli Stati, verranno aboliti senza che si creino problemi di alcun genere.
Paolo De Toni – Cespuglio