La situazione del CIE di Gradisca dev’essere oltre ogni immaginazione se, dopo la Cgil, negano la visita pure ai consiglieri regionali.
Dal Messaggero Veneto del 26/11/10
Pustetto: negata la visita al Cie di Gradisca
GRADISCA. «Il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca mi è precluso»: lo ha denunciato il consigliere regionale di Sinistra ecologia libertà (Sa-Sel) del Friuli Venezia Giulia, Stefano Pustetto, che ha chiesto di poter visitare il centro. «Ho inoltrato formale richiesta alla Prefettura di Gorizia – scrive Pustetto in una nota – per poter visitare il Cie e il Cara (Centro richiedenti asilo politico) nella mia veste di consigliere regionale e tenuto conto anche delle mie competenze di medico. Dopo diverse sollecitazioni, la risposta è che la mia richiesta è stata inoltrata al ministero degli Interni, cosa che mi lascia alquanto stupito visto che l’autorità preposta a rilasciare il permesso di visita è proprio la Prefettura. Non comprendo, quindi, la necessità di chiedere il nullaosta a Roma». «Questo atteggiamento della Prefettura – aggiunge il consigliere – non fa che aumentare la mia preoccupazione per le notizie trapelate dal Cie. Se la situazione fosse tranquilla, come dichiarato dall’autorità preposta al controllo, non ci dovrebbe essere nessun ostacolo ad autorizzare tempestivamente la mia visita».
Dal Piccolo del 26/11/10
«Visite al Cie? Il nulla osta lo dà il Viminale»
GRADISCA «L’atteggiamento della Prefettura non fa che aumentare la preoccupazione su quanto trapelato dall’interno del Cie». Ad affermarlo è il consigliere regionale Stefano Pustetto (Sinistra Ecologia e Libertà), che ha chiesto di visitare la struttura per immigrati di via Udine. Domanda che, stando alle parole dell’esponente del partito di Nichi Vendola, è stata “girata” dalla Prefettura direttamente al Viminale. «Nei giorni scorsi ho inoltrato formale domanda alla Prefettura per poter visitare il Cie e il Cara – fa sapere Pustetto – nella mia veste di consigliere regionale e tenuto anche conto delle mie competenze di medico. Dopo diverse sollecitazioni, mi viene risposto che la mia richiesta è stata inoltrata al ministero dell’Interno, cosa che – prosegue il consigliere regionale – mi lascia alquanto stupito, visto che l’autorità preposta a rilasciare il permesso di visita è la Prefettura stessa. Tale atteggiamento della Prefettura – così ancora Pustetto – non fa che aumentare la mia preoccupazione per le notizie che sono trapelate dal Cie di Gradisca. Se la situazione fosse tranquilla, come dichiarato dall’autorità preposta al controllo, non ci dovrebbe essere nessun ostacolo ad autorizzare tempestivamente la mia visita». Il riferimento del consigliere è alle notizie trapelate negli ultimi giorni, in base alle quali all’interno del Cie vi sarebbero state nell’ordine una rivolta sui tetti, un paio di tentativi di fuga andati a segno, ma soprattutto gravi episodi di autolesionismo. Episodi culminati nell’ingerimento di bulloni, vetri e lamette da parte di alcuni ospiti, senza contare l’indiscrezione secondo cui quattro clandestini si sarebbero cuciti la bocca con ago e filo in segno di protesta. Sul web inoltre sono state inserite delle foto di immigrati con la bocca cucita che, anche per la loro non provata attendibilità e per la loro cruenza, abbiamo deciso di non pubblicare. Tornando alla richiesta di Pauletto, secondo altre fonti, l’iter deciso dalla Prefettura sarebbe dovuto alla inagibilità di alcune ali del centro, atteso a breve dal maxi-intervento di risistemazione e potenziamento della sicurezza interna. «Nella mia veste di consigliere regionale ho già visitato tutte le strutture carcerarie presenti in regione, non capisco quindi perché il Cie, del quale si dice che non è un carcere, mi sia precluso», conclude Pustetto. Questa sera alle 20, intanto, il centro “Balducci” di Zugliano ospita l’incontro “Gradisca: cosa c’è al di là del muro?”. Interverranno Pierluigi Di Piazza, fondatore Centro di accoglienza E.Balducci, Gianfranco Schiavone, componente del direttivo nazionale dell’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione), e già membro della Commissione De Mistura, Genni Fabrizio presidente della Tenda per la pace e i diritti. Attesa la relazione di Rolando Magnano, portavoce di Medici senza frontiere Italia, che illustrerà i risultati emersi dal rapporto condotto dall’associazione relativamente ai centri italiani per immigrati. Sono stati invitati all’incontro parlamentari e consiglieri regionali, i sindaci del mandamento, la Prefettura e la Questura di Gorizia, la Provincia, l’ente gestore del Cie Connecting People, la Caritas, l’Asl, i sindacati di polizia. Mercoledì Gradisca ha infine potuto guardare anche all’altra faccia dell’immigrazione. (l.m.)