TRENI: ferrovie in regione sempre peggio

Il Piccolo, venerdì 26 novembre 2010

Treni, cancellato il Trieste-Napoli

L’orario invernale nasconde amare sorprese per chi viaggia in treno.  Per raggiungere la città campana  si dovrà cambiare convoglio due volte. E il biglietto costerà il doppio

di Marco Ballico

TRIESTE Anche ieri, a soli 17 giorni dall’introduzione dell’orario invernale, il sito di Trenitalia brillava per assenze. Le stesse di una settimana fa, con l’aggiunta di un taglio, quello del diretto Trieste-Napoli. Cancellato. Con l’aggiunta, di una tariffa raddoppiata per l’alternativa, con tanto di cambio, pure doppio.

Riccardo Riccardi, l’assessore regionale ai Trasporti, si era lamentato sul fronte dell’informazione della compagnia ferroviaria.
Aveva parlato di “inefficienza da recuperare, e al più presto”. E invece niente di fatto: il sito continua a riportare, dopo il 12 dicembre, data in cui scatterà il nuovo orario, solo 5 treni da Trieste a Mestre al posto dei 33 attualmente in corsa, e ancora solo 6 (su 14) verso Roma e 4 (su 11) direzione Milano.

Ma, altro “buco”, manca anche il diretto su Napoli, quello delle 7.04 in partenza dalla stazione di Trieste e in arrivo alle 17.50 nella città campana. Un taglio praticamente certo visto che quella tratta, stando alle informazioni sul sito www.trenitalia.it, prevede comunque una partenza alla stessa ora con due soluzioni: un solo cambio a Bologna alle 11.14 e una durata del viaggio di 9 ore e 6 minuti oppure due cambi, a Mestre e Roma, e un arrivo anticipato di un’ora.

La sorpresa, taglio a parte, sta nelle tariffe. L’Intercity programmato sino all’11 dicembre costa 85,50 euro in prima classe e 62 euro in seconda. Con l’orario invernale si passa a quota 143 euro (103,50 per la seconda classe) nel caso di cambio a Bologna e a 172,50 (129 in seconda) con il doppio cambio a Mestre e Roma. In sostanza, un aumento del 67% sulla percorrenza di oltre 9 ore e addirittura del 110% rispetto al costo del viaggio più veloce verso Napoli, quello delle 6.35, anche in questo caso con l’obbligo di scendere e salire prima a Mestre e poi a Roma.

Trenitalia, in silenzio, procede dunque all’operazione ridimensionamento. Con tanto di aumento delle tariffe. Pure l’anno scorso, dopo che 3 milioni di euro in Finanziaria regionale erano serviti a salvare i collegamenti su Roma e Milano, i biglietti erano in ogni caso rincarati. Alta velocità e alti prezzi. Il diretto su Milano costa, dall’orario invernale 2009-2010, 59,50 euro in prima classe e 44 in seconda, aumenti del 10,8% e del 10,3% rispetto a un anno prima senza sostanziali risparmi di tempo: ci si continua a mettere circa 4 ore e 20 minuti. Biglietto ritoccato anche per le altre tratte su Milano (in media dell’8%) e per quelle su Roma: tra il +4,6% e il +6,1% la prima classe e tra il +16% e +17% la seconda.

E poi ci sono i treni cancellati. Al taglio del Trieste-Napoli si aggiunge quello finora non smentito del Trieste-Lecce. Sul sito della società ferroviaria continuano a comparire sino all’11 dicembre varie partenze con cambio a Mestre, Bologna, Verona e Bari, ma anche il diretto con partenza dal capoluogo regionale alle 19.46 e arrivo nella città pugliese alle 9 del mattino dopo. Il 12, invece, quel treno, un collegamento che copre tra l’altro la linea Adriatica e raggiunge anche Ancona e Pescara, non c’è. Probabilmente eliminato, fino a prova contraria. O almeno ancora sotto esame, ha fatto sapere l’ufficio stampa di Trenitalia, «come tutti quelli a contratto di servizio con il ministero». La decisione finale? «Sarà presa sulla base delle domande e della sostenibilità economica».