Un momento della manifestazione (foto MV), si contano solo qui un centinaio di persone
BASTA “DESERTI COLTIVATI A MAIS”
La “condanna” di Fidenato e la “distruzione” istituzionale del secondo campo di mais OGM (quello di Fanna) hanno senz’altro ridotto la tensione sul problema che potrebbe sembrare ora risolto, ma così non è.
Infatti la manifestazione di Pordenone era stata preventivamente concepita proprio per colmare il vuoto politico di fronte al “dopo sentenza”.
L’importanza della manifestazione è stata inoltre quella di portare autonomamente in Piazza dei contenuti ben caratterizzati, senza dover sottostare alla logica delle alleanze con altre organizzazioni. Contenuti che nulla c’entrano con le Leggi, e con richieste di “normativa certa”, anche se non si può non constatare che la normativa “certa” non lo è, ma questo è un altro problema, che peraltro non ci riguarda direttamente.
Il problema vero è ben diverso ed è quello di mettere sotto accusa non solo questo segmento del sistema produttivo; bisogna cioè respingere l’approccio “riduzionista” che furbescamente occulta tutti gli altri aspetti inter-connessi al problema OGM.
E’ necessario radiografare l’intero sistema agro-industriale ad “alta entropia”, sempre più artificiale, sempre meno naturale, che distrugge la bio-diversità, impoverisce il suolo ed inquina le falde acquifere.
Infatti con la manipolazione dell’informazione, si vuole impedire alla gente di prefigurare, anche solo culturalmente, quale possa essere l’alternativa a questa deriva pseudo-tecnologica, inutile, pericolosa e perpetuatrice di un sistema di produzione-consumo altamente dissipativo, che il Pianeta nel suo insieme non può più reggere.
Bellissima, per rappresentare questa situazione degenerativa, la techno-pannocchia portata in Piazza dai gruppo di Pordenone.
Né la zootecnia intensiva, né gli agrocarburanti, né l’industria di trasformazione, che sono i capisaldi del mais OGM, possono più essere accettati come giustificazione per queste colture.
Le blave e covente par fa le polente! e poc di plui!
Il mais OGM è solo un tassello del mosaico. La manifestazione di Pordenone è stata soprattutto un punto di partenza per porre concretamente, radicati sul territorio, i problemi della bio-diversità e della sostenibilità. La prossima tappa sarà quasi sicuramente la bassa friulana.
Collateralmente vi era un atto dovuto e cioè quello di smascherare anche la sovrastruttura ideologica di copertura che si sono dati Fidenato e soci, vale a dire quella dell’anarco-capitalismo. Vediamo che il nostro eroe continua con questo tono fino a ritenersi un partigiano della disobbedienza civile e una vittima della repressione dello Stato (sic!), ma in realtà si tratta di un gruppetto “testa d’ariete”, foraggiato dalle multinazionali che vogliono forzare la mano per imporre i loro semi e controllare l’intera agricoltura. Ora i furbacchioni di Futuragra costituiscono solo un retroscena divertente, che può anche fare notizia, ma è strategicamente indebolito. Per fortuna abbiamo saputo agire tempestivamente contro queste schifose distorsioni ideologiche, ora rispedite al mittente.
Ciò nonostante, l’opposizione al mais OGM non può certo dirsi finita perchè da un lato le lobby non staranno senz’altro ferme e dall’altro un certo numero di agricoltori, semplicemente per interesse economico, preme per ottenere il permesso di coltivazione; questo è in realtà l’aspetto più preoccupante per il futuro. In particolare proprio a San Giorgio di Nogaro c’è un personaggio ben conosciuto, tale Cesare Sguazzin, che con gli anarco-capitalisti non c’entra nulla (è un “tipico prodotto democristiano”) che però preme per il mais OGM.
Concludendo, questa battaglia per noi rappresenta l’occasione e la necessità di intervenire sui temi generali della biodiversità e della sostenibilità che rappresentano due aspetti principali della crisi globale alla quale siamo di fronte.
Conseguentemente, anche a partire dal “settore primario”, l’agricoltura, ci si trova nella necessità di impegnarsi per la valutazione della strategie che la specie umana deve assumere per trovare un assetto economico-produttivo compatibile con l’ecosistema.
Questo è un problema politico-scientifico basilare; se non lo si affronta è come essere fuori dalla storia. Se, di fronte ad un problema come gli OGM, ci si limita ad una critica di tipo contingente, significa non aver colto l’importanza complessiva del problema, si fa il gioco degli avversari e si perde un’occasione per generalizzare i temi e le contraddizioni.
Cespuglio
PS. Il Gazzettino più correttamente del Messaggero Veneto dice che i partecipanti erano un centinaio.
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Messaggero Veneto V 3 ottobre 2010, cronaca di Pordenone
«Fateci un’offerta e avrete uno dei simboli dell’azione di disobbedienza civile»
Sei piantine Ogm all’asta su Internet
Colpo di teatro di Fidenato nel giorno della manifestazione dei contrari in centro
LA PROVOCAZIONE L’ANNUNCIOx Iniziativa libertaria denuncia:
«Nella Bassa friulana altri sono pronti alla semina»
Chieste disposizioni normative certe. E intanto arriva la sorpresa sulla rete
«Nell’area della Bassa friulana ci sono già diversi agricoltori pronti a seminare mais geneticamente modificato. Per questo è importante arrivare a disposizioni normative certe». L’allarme, lanciato durante la manifestazione anti-ogm promossa da iniziativa Libertaria e che ha riunito a Pordenone esponenti del movimento anarchico e dei disobbedienti, chiama in causa politica e istituzioni. Intanto Giorgio Fidenato oggi metterà all’asta sul sito www.movimentolibertario.it le sei piante ogm protagoniste del video della semina del 25 aprile, sopravvissute alle censure del tribunale e poi raccolte.La manifestazione. Iniziativa libertaria (il movimento anarchico di Pordenone) ha riunito in piazzetta Cavour una sessantina di persone provenienti da diverse parti della regione. Con tanto di scenografia creata per l’occasione – una pannocchia cyber realizzata con la cartapesta (che faceva intravedere sotto la granella i cip biotecnologici) – gli organizzatori hanno allestito un banchetto con materiale informativo sulle colture geneticamente modificate e un altro – molto più frequentato – in cui venivano proposti, a fronte di un piccolo contributo, dolci e torte salate preparati con i prodotti biologici della cooperativa La Promavera che fa capo a Silvano La Pietra. Non potevano mancare i pop corn, rigorosamente liberi da organismi geneticamente modificati.
La preoccupazione. Durante gli interventi – in piazza è stato allestito un microfono a disposizione di chiunque volesse parlare dell’argomento – è stato sottolineata la preoccupazione per come il blitz di Giorgio Fidenato potrebbe essere seguito da altri agricoltori. Interessati alle colture Ogm sarebbero soprattutto un gruppo di agricoltori della bassa friulana. Le ragioni dei contrari al transgenico non si basano semplicemente sul fatto che i prodotti geneticamente modificati potrebbero rivelarsi (manca una verità scientifica assoluta) nocivi per la salute. «Anche se non causassero danni di questo tipo – è stato spiegato – non li vorremmo perché danneggerebbero la biodiversità. L’agricoltura è in forte sofferenza anche perché in regione ha puntato tutto sulla produzione di mais e soia per la zootecnia. La soluzione per risollevare il comparto non può essere la diffusione degli Ogm».
L’asta. E’ di ieri l’ultimo scatto alle sei piante Ogm che Giorgio Fidenato ha presentato da aprile a oggi sul web, mostrandone – scatto dopo scatto la crescita -. «diventeranno un simbolo a futura memoria dell’azione di disubbidienza civile condotta dal nostro Movimento. Se qualcuno volesse averne una – continua Fidenato – basta che faccia un’offerta al Movimento e diverrà proprietario di un simbolo che rimarrà nella storia delle battaglie contro lo Stato».
Fidenato
Martina Milia
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Il Gazzettino 3 0ttobre
LA PROTESTA Il coordinamento libertario ha manifestato ieri in città
Contro l’Ogm pop-corn biologici
Domenica 3 Ottobre 2010, PORDENONE – In piazza per dire “no” agli alimenti Ogm: un pomeriggio all’insegna della distribuzione di materiale informativo contro l’introduzione degli organismi geneticamente modificati, degli interventi a “microfono aperto” da parte di chiunque volesse intervenire. Ieri pomeriggio, in piazza Cavour a Pordenone, erano un centinaio i militanti del Coordinamento libertario regionale (arrivati anche da Udine, Trieste, San Giorgio di Nogaro e dalla Carnia) che hanno manifestato. Alla fine della settimana in cui – per ordine della magistratura – è stato distrutto il campo di mais a Fanna seminato da Giorgio Fidenato il Coordinamento libertario ha voluto sottolineare «la necessità di garantire la libertà dei coltivatori di mais tradizionale quando ci può essere una soglia di contaminazione al di sopra del consentito». Alla manifestazione ha partecipato l’associazione Modo di Pordenone che si occupa della diffusione dell’agricoltura biologica. E sono stati i volontari dell’associazione a distribuire pop-corn e dolci biologici e anti-Ogm.