Da Il Piccolo del 30/07/10
Nuova fuga dal Cie di Gradisca Scappati 12 nordafricani
GRADISCA Si fa chiamare Mustafa. Ha 26 anni. Dice di venire dalla Tunisia. Sarebbe lui il regista delle due azioni che mercoledì hanno portato alla fuga di 11 immigrati trattenuti al Cie di via Udine. Mustafa era già riuscito a scappare dal Centro di identificazione ed espulsione di Milano prima di venire ripreso e riportato a Gradisca. Sì, perché nella struttura ricavata all’interno dell’ex caserma “Ugo Polonio” c’era già stato e in occasione dell’altro suo “soggiorno” non era riuscito a dileguarsi per questioni di centimetri. Nell’occasione gli agenti di guardia lo avevano preso per un piede quando si trovava praticamente oltre la recinzione, quando la libertà era ormai a portata di mano. Questa volta ce l’ha fatta. Lui e altri dieci nordafricani si sono dati alla macchia. Il dodicesimo fuggitivo è stato intercettato nel corso della giornata dalle forze dell’ordine che poi lo hanno riaccompagnato al Cie. I disordini sono iniziati nel pomeriggio di mercoledì. Gli stranieri sono riusciti a scardinare delle grate e in massa hanno superato la prima recinzione, quella interna. In numero inferiore agli immigrati, i poliziotti e i militari di guardia hanno potuto fermare e respingere la fuga solo di una parte del gruppo. Una manciata di extracomunitari è stata così in grado di superare anche la recinzione esterna. A un pomeriggio di tensione con gli ospiti della zona blu raccoltisi sui tetti, è seguita una seconda evasione alle 21. La modalità di questa seconda azione ha ricalcato quella del pomeriggio e ha permesso la fuga di altri cinque immigrati. Alla fine, a far perdere le proprie tracce sono stati tre marocchini, un egiziano, tre algerini e quattro tunisini. A parte Mustafa, nessuno di loro parlerebbe italiano. La quiete all’interno del Cie di Gradisca è tornata solo intorno alle 2 di notte, dopo che gli agenti di guardia hanno controllato le camerate e sequestrato oggetti di metallo potenzialmente pericolosi. Nel corso dei due tentativi di fuga di mercoledì nessuno sarebbe rimasto ferito. Voci non confermate raccontano però di immigrati che avrebbero tentato atti di autolesionismo per essere poi trasferiti in ospedale. Stefano Bizzi
Dal Messaggero Veneto del 30/07/10
Altri 12 immigrati fuggiti dal Cie
GRADISCA. È di 12 immigrati clandestini fuggiti il bilancio di una nuova giornata ad alta tensione nel Centro di identificazione ed espulsione di via Udine dove, mercoledì, sono stati due i tentativi di evasione di massa, che hanno coinvolto complessivamente una cinquantina di ospiti della struttura. Una sequenza anomala rispetto al passato e cominciata già nel primo pomeriggio, quando poco dopo le 15 una trentina di immigrati erano riusciti a salire sul tetto, forzando una delle grate in ferro posizionate sul soffitto di una camerata della cosiddetta “zona blu” del Cie, una delle due sezioni in cui è suddivisa la struttura. Nell’occasione 9 i clandestini riusciti a dileguarsi nella campagna retrostante mentre una decina erano stati ripresi dalle forze dell’ordine proprio mentre si accingevano a scavalcare la recinzione perimetrale. Poche ore di calma apparente e nuova iniziativa, stavolta con protagonisti una ventina di ospiti del Cie. Un piano di fuga pressoché identico al precedente quello scattato verso le 22, con gli immigrati riusciti a forzare un’altra grata di contenimento posizionata in una camerata. Sfruttando, stavolta, la copertura offerta dal buio, gli immigrati si sono appostati sul tetto della struttura attendendo il passaggio delle ronde delle forze dell’ordine impegnate nel servizio di vigilanza. Pochi secondi sono stati sufficienti a quattro immigrati per scavalcare il reticolato perimetrale del centro per immigrati di via Udine e dileguarsi nei campi mentre per una decina di altri ospiti il sogno di libertà si è infranto subito dopo la discesa dal tetto, bloccati dall’intervento della Polizia. Sono immediatamente partite le ricerche e i pattugliamenti nelle aree limitrofe al Cie che, nella notte, hanno consentito alle forze dell’ordine di individuare e identificare uno dei fuggiaschi nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Sagrado. Un doppio tentativo di fuga che, stando a quanto si è potuto apprendere, non ha provocato feriti. All’origine delle due azioni messe in atto dagli immigrati ci sarebbe l’imminente avvio delle procedure di espatrio per diversi clandestini del Cie isontino. (ma.ce.)