Dal Messaggero Veneto del 21/07/10
Provoca la rivolta a Cie, condanna a 9 mesi
GRADISCA D’ISONZO. E’ stato processato per direttissima e condannato a 9 mesi di reclusione, per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il 25enne tunisino ospite del Cie di Gradisca che, sabato, si era ribellato con la forza a due poliziotti che stavano dando esecuzione al provvedimento di rimpatrio scattato nei suoi confronti. Un episodio che, stando a quanto si è potuto apprendere (la notizia non è stata confermata da questura e prefettura di Gorizia), aveva innescato la rivolta nel centro per immigrati isontino, nel corso della quele era stato appiccato anche un incendio nella struttura, rendendo necessario il trasporto d’urgenza di un 51enne algerino all’ospedale di Udine per ustioni sul 20% del corpo. Arrestato in flagranza di reato, nei confronti dell’immigrato tunisino è scattato il procedimento speciale per direttissima svoltosi ieri mattina al tribunale di Gorizia, dove l’uomo, dopo aver richiesto il patteggiamento, è stato condannato a 9 mesi di reclusione. Il giovane, a quanto si è saputo, era già stato condannato per furto e spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto era scattato nel tardo pomeriggio di sabato, quando il tunisino (per il quale erano scaduti i 6 mesi stabiliti come limite per il trattenimento amministrativo nel Cie) era stato preso in custodia da due poliziotti, incaricati di imbarcarlo su un volo che da Ronchi dei Legionari avrebbe dovuto portarlo a Roma. Una volta giunto nella capitale il tunisino sarebbe stato aggregato a un gruppo di altri clandestini e poi rimpatriato. Già nel Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca, tuttavia, il 25enne avrebbe opposto resistenza, scagliandosi con violenza contro i due poliziotti che, dopo aver provveduto all’arresto, sono ricorsi alle cure del pnto soccorso dell’ospedale di Gorizia, dove sono state loro riscontrate lesioni giudicate guaribili in 5 giorni. (ma.ce.)