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TAV: i soliti deliri del PD

Dal Messaggero Veneto del 25/08/10

 

«Ok al Corridoio 5, ma bisogna tutelare il Carso»

 

MONFALCONE. Stanno finendo le vacanze estive ed è tempo per tutti di tornare al lavoro. Anche per i politici monfalconesi che nel corso di agosto hanno rallentato l’attività. Tra i primi a fare sentire la sua voce il consigliere comunale e provinciale del Pd, Fabio Del Bello, che riprende in mano un tema su cui già era intervenuto: il Corridoio 5 e il traforo del Carso. Del Bello afferma che «i tempi stringono e qui sta il punto: capire i termini del progetto ed affrontare le criticità». Ricorda, infatti, che il Coordinatore europeo del Corridoio 5, Laurens Jan Brinkhorst ha più volte dichiarato che il 2010 sarà l’anno della verità per verificare lo status dei progetti e soprattutto l’impegno dei governi e che in questo caso, Rfi rete ferrovie italiane avrebbe ancora pochi mesi per presentare un preliminare per la tratta ferroviaria del Nordest. Brinkhorst, ricordando che in Friuli Venezia Giulia si sta studiando la variante cosiddetta “alta” da Bivio Aurisina a Divaccia, ha affermato che è essenziale per la posizione concorrenziale dei porti italiani del Nord Adriatico (Venezia, Monfalcone, Trieste tra gli altri) che il progetto venga realizzato. A sua volta, il consigliere comunale spiega che l’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Riccardi ha affermato che la Regione si sta muovendo a partire dal lavoro svolto dalla precedente Amministrazione (Illy-Sonego) che aveva previsto il traforo del Carso da Monfalcone a Trieste e ha incontrato gli amministratori dell’area di Monfalcone per condividere e risolvere le eventuali criticità. «A mio personale avviso – prosegue Del Bello – la realizzazione dei corridoi paneuropei è ovviamente fuori discussione, ciò che si può e si deve discutere sono le modalità di realizzazione. Essenziale appare la realizzazione dell’Alta capacità ferroviaria a beneficio della portualità adriatica come dice Brinkhorst e l’Alta velocità (passeggeri) ha senso per aree metropolitane popolate da milioni di persone. Nella nostra area è sufficiente migliorare le comunicazioni ferroviarie tra Trieste e Lubiana e realizzarle tra Gorizia e Lubiana. Le grandi opere, in un Paese come il nostro oggi ad altissimo tasso di corruzione, sono spesso il terreno privilegiato del connubio tra politica e affari: senza criminalizzare preventivamente tali macro-opere, è comunque necessario un attento controllo da parte delle istituzioni a ciò deputate e da parte della popolazione stessa». Fatte queste premesse, il rappresentante del Pd afferma che «tra la negazione aprioristica e l’accettazione incondizionata c’è un ampio margine di agibilità politica entro il quale gli enti locali coinvolti, e le loro organizzazioni associative e popolari, si devono muovere per garantire al massimo la tutela del loro ambiente e la sostenibilità appunto degli interventi infrastrutturali». A Monfalcone inoltre la questione si legherebbe indissolubilmente con la realizzazione del Parco comunale delle colline carsiche monfalconesi, il cui iter progettuale e poi operativo, partito nella primavera del 2009 con un convegno organizzato dall’Amministrazione in Municipio, dovrebbe ragionevolmente concludersi nei prossimi mesi prima comunque della fine del mandato. «Nella mia veste di consigliere comunale e provinciale solleciterò, con apposite interrogazioni in aula, le due Amministrazioni a fornire tutti gli elementi di cui sono in possesso e fin dai primi di settembre organizzerò un incontro tra i Comitati di rione di Aris-San Polo e di Selz i cui territori sono nella prima linea operativa che dovrebbe incrociare lo Zochet come punto di avvio del mega-scavo. Dall’incontro – conclude Del Bello che annuncia già la partecipazione del consigliere Pd di Ronchi, Cristina Carloni – potrebbe scaturire la formazione di un organismo popolare e interassociativo tra tutti gli interessati alla tutela del Carso in particolare e più in generale dei territori che potrebbero essere coinvolti nella costruzione della infrastruttura logistica».

Bagnaria No Tav/ Rassegna stampa Messaggero Veneto

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Avviso: venerdì 3 settembre ore 20.30 a Castions della Mura nella ex scuola elementare Assemblea Pubblica

“La Tav passa qui?!”

Partecipate!!

 

Rassegna stampa 3 settembre

Messaggero Veneto e Il Piccolo

 

Rassegna stampa 2 settembre

Messaggero Veneto

Il Piccolo

Il Gazzettino

 

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Bagnaria No Tav/ Rassegna stampa Il Piccolo

GIOVEDÌ, 02 SETTEMBRE 2010 Pagina 11 – Gorizia e Regione

Trivellazioni a Castions, protesta No-Tav

Carotaggi senza autorizzazione in un campo privato. Lo stop dopo l’arrivo dei carabinieri

BAGNARIA Si riaccende la protesta contro la Tav. Ieri i manifestanti sono tornati ad alzare la voce. Bandiere alla mano, si sono ritrovati in aperta campagna di prima mattina, nella frazione di Castions delle Mura di Bagnaria Arsa. Erano da poco passate le 8, quando, in venti, hanno inscenato un picchetto contro il progetto dell’Alta velocità, che sarebbe tutt’altro che fermo. Almeno a giudicare dalle opere di carotaggio iniziate in sordina, in un campo privato di Castions, in un terreno vicino a dove, di recente, sono affiorati reperti di età preromanica.
Qualche giorno fa sono iniziate le campionature del terreno, condotte da Rct, azienda milanese che si occupa di rilevazioni geologiche per conto di Italfer. Nessuno lo sapeva. Nemmeno i proprietari, che hanno affermato di non aver ricevuto avvisi. Da qui la protesta, che nel giro di poche ore ha portato gli operai, guidati dal geologo Sebastiano Caruso, a smantellare il cantiere. Il dietrofront è giunto dopo l’intervento del comandante dei carabinieri di Torviscosa, Andrea Zomero, chiamato sia dagli operai sia dai proprietari. Ad accorgersi dell’inizio dei lavori, qualche giorno fa, erano stati gli stessi proprietari, la famiglia Costantini Scala di Bagnaria Arsa, che lì gestisce un’azienda agricola.
«Nessuno mi ha chiesto un’autorizzazione ufficiale per l’avvio dei lavori», insorge Quirico Costantini Scala. «É un terreno coltivato a prato stabile che gode di un contributo della Ue, proprio perché, per legge, si taglia l’erba solo una volta all’anno. Queste operazioni – continua il figlio Carlo – potrebbero compromettere i contributi. Per questo chiederò alla ditta il risarcimento dei danni. Anche perché sono contrario alla Tav: porterebbe solo un danno alle aziende locali, che vivono per il rispetto dell’ambiente, nonostante la tendenza attuale, interessata solo a cementificazione e culture intensive». Ed è proprio questo il punto su cui si scaldano i No Tav, Paolo De Toni in testa: «Questa operazione è una forzatura da parte della Regione, fatta per non perdere i 52milioni di euro stanziati dalla Comunità europea, che verranno confermati entro il 31 dicembre, solo se verrà completato il progetto preliminare. Ma se il Veneto insiste sul tracciato verso il litorale, e il Friuli Venezia Giulia lo vuole lungo l’autostrada, dove si incontreranno le due linee? É un’operazione clandestina, fatta per dimostrare all’Europa che il progetto va avanti. L’assessore regionale Riccardi deve delle spiegazioni». Il consigliere regionale del Prci Roberto Antonaz annuncia un’interrogazione, bollando il carotaggio come «un’iniziativa scriteriata, visto che la giunta Tondo ha recentemente ribadito che il percorso definitivo dell’eventuale Tav deve ancora essere deciso: se la Regione ne era al corrente ci troveremmo di fronte a uno spreco di denaro pubblico sul quale dovrebbe indagare la Corte dei Conti».
«Chi fa queste operazioni non deve avvisare la Regione – replica l’assessore Riccardo Riccardi -, ma i proprietari. Farò le opportune verifiche, per chiarire se l’azienda ha operato senza l’autorizzazione dei privati. Se così fosse, sarebbe un fatto grave e da stigmatizzare».
Elena Placitelli

Bagnaria No Tav/ Rassegna stampa Il Gazzettino

Giovedì 2 Settembre 2010, Il Comitato No Tav ed il proprietario del terreno Carlo Costantini Scala hanno fermato ieri le operazioni di carotaggio per la Tav nella frazione di Castions delle Mura. Sul posto i carabinieri della Stazione di Torviscosa.
Le prime avvisaglie si erano avute martedì sera quando il proprietario aveva notato la macchina per i carotaggi sul proprio terreno, pronta ad entrare in azione nelle prime ore di mercoledì. Avvertito il presidente del Comitato No Tav, Giancarlo Pastorutti, di buon mattino un gruppo di persone ha presidiato la zona interessata. L’intervento dei carabinieri, con la constatazione della mancanza di qualsivoglia autorizzazione, ha comportato l’uscita dal terreno dove dovevano essere eseguiti i carotaggi. Sul posto anche l’assessore comunale all’ambiente, Lorenzo Ferigutti, all’oscuro di tutto così come il proprietario.
«Sono sbalordito – ha dichiarato Costantini Scala – per aver subito una violenza nel mio privato. Fosse stata avanzata una richiesta, avrei potuto anche accondiscendere ma non posso giustificare l’arroganza per cui denuncerò l’occupazione abusiva del terreno e i danni subiti». Per il presidente del Comitato No Tav di Bagnaria Arsa, anche a nome dei vari Comitati, «questa è un’ulteriore dimostrazione di come, in Regione e a Roma, si stia gestendo di nascosto questo progetto di “pubblica utilità”, addirittura con violazione di proprietà privata».
È probabile, pensano i comitati, che alla base ci sia la necessità di dare un’accelerazione alle operazioni in quanto, com’è stato scritto nei giorni scorsi, entro la fine dell’anno il Governo italiano dovrà consegnare il progetto preliminare tra Venezia e Ronchi dei Legionari. A ciò si è richiamato l’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Riccardi, il quale ha spiegato ieri che «la progettazione sta andando avanti sulla base delle intese già sottoscritte nella precedente legislatura le quali, pur non avendo incontrato l’unanimità dei consensi hanno ottenuto una larga adesione dei Comuni interessati. Noi siamo pronti a lavorare, come abbiamo fatto per la Trieste-Divaccia, per allargare il consenso ma non possiamo pensare che il progetto di quest’opera strategica per il Paese e la Regione si possa fermare». Si potrebbe essere d’accordo, ma «senza cadere nell’illegalità e nel ridicolo», scrive il consigliere regionale di Rifondazione comunista Roberto Antonaz in un’interrogazione urgente al governatore Tondo. Antonaz chiede di conoscere se «la Regione fosse informata, se non ritenga l’iniziativa scriteriata in quanto il percorso deve ancora essere definito, e se non consideri superata la realizzazione della Tav».

sul Gazzettino online

Udine. Manifestazione dei “No Tav”:
bloccati i carotaggi per la Venezia-Trieste

UDINE (1 settembre) – Una manifestazione dei comitati “No Tav” del Friuli Venezia Giulia ha bloccato stamani…

NOTAV: continua la polemica a Bagnaria Arsa

Da Il Piccolo del 09/09/10

 

I No-Tav chiedono un Consiglio straordinario

 

BAGNARIA Nuovo appello del comitato No Tav di Bagnaria: «Il Comune convochi un Consiglio straordinario». «La frazione di Castions sarà toccata dalla linea – insorge il portavoce Gian Carlo Pastorutti – . É perciò fondamentale che lì venga convocato un Consiglio comunale straordinario, aperto agli interventi dei cittadini». Secondo i No Tav i punti da chiarire sono molti: «Il Consiglio comunale di Bagnaria – continua Pastorutti – non ha ancora approvato il protocollo d’intesa Sonego, che nel 2008 è stato firmato solo dal sindaco. Bisogna ridiscutere anche del protocollo a latere firmato da Comune, Regione e Rfi, dove le parti si impegnavano a fare opportune verifiche. E il sindaco deve rispondere pubblicamente degli ultimi gravi avvenimenti, che hanno visto avviare i carotaggi senza interpellare gli enti locali». «Non ho alcun problema a parlarne pubblicamente – risponde il sindaco Anselmo Bertossi – oggi si riunirà la giunta. Ma i Consigli comunali non prevedono interventi da parte dei cittadini, per cui si potrà pensare a un’assemblea pubblica». Anche per l’assessore all’Ambiente Lorenzo Ferigutti «solo sulla base di dati oggettivi, bisogna ridiscutere della necessità o meno di rinnovare la rete ferroviaria, sul tracciato esistente o quello nuovo. Rimango però contrario al modo in cui sembra che sia stato deciso il tracciato, con il protocollo a latere che non è stato considerato. In quel documento, Comune, Regione e Rfi si impegnavano a verificare se fosse possibile rimanere sul tracciato esistente invece di realizzarne uno nuovo. In ogni caso si prevedeva di realizzare barriere anti rumore e d’impatto visivo». Il tema investe anche Torviscosa, da dove il sindaco Roberto Fasan è intervenuto nuovamente per chiarire la sua posizione: «Nessuna presa di distanza dal “protocollo Sonego firmato dai sindaci”: la mia è soltanto una presa d’atto, in attesa che l’amministrazione venga interessata alla valutazione degli elaborati tecnici che ci verranno presentati dopo la loro predisposizione da parte di Rfi. Per coerenza e per non prestare il fianco a critiche di carattere politico l’amministrazione non prenderà alcuna posizione che possa essere strumentalizzata. La mia presenza all’assemblea di venerdì era dovuta semplicemente alla necessità di chiarire che il Comune ha firmato il protocollo d’intesa del 2008, contrariamente a quanto trafugato». Elena Placitelli

NOTAV: verso l’incontro pubblico del 15 ottobre

Messaggero Veneto del 19/09/10

La Regione: avanti decisi con la Tav

 

SAN GIORGIO. «La Bassa Friulana è una zona cruciale per infrastrutture che la attraversano per la sua vocazione industriale e turistica: per questo nella conferenza regionale del 27 settembre, tratteremo anche i temi relativi alla terza corsia della A4, all’Alta Velocità, alla portualità, all’interporto di Cervignano, e della ferrovia perché proprio la Bassa costituisce la parte terminale di quel corridoio Nord Sud Adriatico-Baltico alla quale la Regione guarda con grande attenzione». Riccardo Riccardi, assessore regionale a Mobilità e Infrastrutture di Trasporto, delegato alla Protezione civile, parlando del Corridoio 5, o Alta velocità/Alta capacità, ha ribadito «che la Regione prosegue nelle attività necessarie alla realizzazione della Tav in Friuli Venezia Giulia. La progettazione va avanti e l’obiettivo sarà raggiunto il 31 dicembre, con la consegna da parte dell’Italia del progetto preliminare del tracciato Venezia-Ronchi, anche per non perdere i benefici comunitari. Riccardi, ha inoltre sottolineato che la predisposizione del tracciato va avanti in base alle intese già sottoscritte nella precedente legislatura, le quali, pun non avendo incontrato l’unanimità dei consensi (mancano quelli di Porpetto e Villa Vicentina), ha ottenuto una larga adesione dei comuni coinvolti. «Noi siamo a disposizione per un confronto teso ad allargare il consenso, ma non possiamo pensare che il progetto di un’opera strategica per la Regione Fvg e per l’Italia, possa essere fermata». In merito alla sua presenza a Porpetto al convegno del 15 ottobre organizzato dai comitati No Tav, presente anche l’europarlamantare del Pd Debora Serrachiani, Riccardi è ben conscio di andare «nella gabbia dei leoni, ma ci vado – afferma deciso – e non sarò per nulla intimorito: sono disponibile a dare risposte alle domande a confrontarmi sulle idee e sulle proposte per arrivare alla massima condivisione del progetto della Tav, ma sia ben chiaro che la Regione va avanti». L’assessore regionale, ricorda che, come ci si è confrontati con istituzioni, comitati e cittadini per il tratto Trieste-Divacja, la Regione è disponibile anche per il tratto della Bassa Friulana, ma non è disponibile a bloccare un progetto che ritiene essenziale per il futuro e lo sviluppo della regione Fvg, e dell’intero Paese. Intanto i comitati No Tav, affilano le armi in attesa del 15 ottobre, per cercare di mettere in difficoltà l’assessore. Interessante sarà anche capire quale sarà la posizione che l’europarlamentare Serrachiani adotterà sull’argomento Av/Ac, meglio nota come Tav e Corridoio 5. Francesca Artico

NO TAV: un commissario per la Tav nel nord-est?

Dal Piccolo del 21/09/10

 

Patto Tondo-Zaia sul commissario Tav

 

di ROBERTA GIANI TRIESTE Si incontrano in un ristorante, all’ora di pranzo, alla periferia di Treviso. Inseriscono, nel ricco menù politico, la questione ”scottante” della Tav. E, almeno a quanto trapela, si accordano: Renzo Tondo e Luca Zaia, mentre il conto (europeo) alla rovescia prosegue inesorabile, decidono di ”bissare” il modello della terza corsia. «Scriveranno una lettera a quattro mani in cui chiederanno a Silvio Berlusconi e al suo governo di nominare un commissario straordinario» confidano nei palazzi della politica. E aggiungono: «Il nome più gettonato è quello di Bortolo Mainardi. Architetto veneto, grande esperto di infrastrutture, attuale consigliere dell’Anas: un ottimo commissario». IL PRANZO I governatori di Friuli Venezia Giulia e Veneto, quelli che volevano mantenere riservato il rendez vous, in verità non dichiarano nulla. Ma, a Treviso, non sono soli: il pranzo è politico, serve a rafforzare i rapporti di buon vicinato, a rilanciare le sinergie a Nordest, e pertanto raduna i massimi vertici regionali di Pdl e Lega. Il Veneto schiera Maurizio Zorzato (assente giustificato per impegni governativi Alberto Giorgetti) e Gianpaolo Gobbo mentre il Friuli Venezia Giulia risponde con Isidoro Gottardo e Pietro Fontanini: tutti assieme, per la prima volta, da quand’è finita l’era di Giancarlo Galan. LA FINALITÀ L’obiettivo? «Benedire una collaborazione non solo istituzionale ma anche politica tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, visto che il Pdl e la Lega sono al governo delle due Regioni, in modo da rafforzare la voce del Nordest a Roma e in Europa» spiega un commensale. Sottoscrive un altro: «I due governatori si sono già sentiti parecchie volte, seppur senza le fanfare che accompagnavano i predecessori, e si sono subito intesi: sono due pragmatici. Ma Lega e Pdl volevano sancire una collaborazione forte, individuando i temi più importanti su cui adesso si apriranno i tavoli ”operativi”, al fine di costruire progetti comuni di sviluppo». I TEMI La carne al fuoco non manca, anzi. E pranzo, ad esempio, si parla di Euroregione e di cooperazione transfrontaliera: si guarda all’ingresso della Croazia, si rilancia lo spirito di Alpe Adria, si punta «sui contenuti più che sui contenitori». Ma si parla anche di sanità e, con Tondo in pressing, si ragiona di integrazione anziché di competizione: «È assurdo farsi concorrenza o chiudere i confini. Si deve lavorare insieme» affermano gli invitati. Ancora, si parla di politiche di sviluppo, di finanziarie, enti e agenzie: si sancisce che Finest, a fronte della vocazione all’export delle pmi nordestine, non va svuotata o consegnata a Roma, ma valorizzata. Si ipotizzano enti o agenzie ”in comune” ad esempio per i pagamenti in agricoltura. LA TAV Ma, inevitabilmente, a tavola, si parla soprattutto di infrastrutture. E la Tav conquista un ruolo di primo piano: il progetto preliminare della Venezia-Trieste va presentato entro il 31 dicembre, pena la perdita dei finanziamenti, ma il Veneto non ha ancora scelto il suo tracciato più o meno ”litoraneo”. «Tondo e Zaia hanno ribadito che i tempi saranno rispettati e si sono impegnati a indicare una soluzione condivisa all’Europa coinvolgendo anche gli europarlamentari» giurano i vertici di Pdl e Lega. Sottolineando, subito dopo, la mossa aggiuntiva: la richiesta formale a Roma di un commissario ”taglia-tempi”. LE INFRASTRUTTURE Il capitolo infrastrutture, però, non si esaurisce con la Tav. Ed ecco, allora, che ci si impegna ad affrontare il dossier aeroporti. Ed ecco, ancora, che ci si confronta su strade e autostrade: il Veneto non accantona il ”sogno” di un collegamento diretto con Monaco ma il Friuli Venezia Giulia, ai tempi dell’A28 e della Pedemontana, invita a potenziare l’asse orizzontale e a ”sfruttare” Tarvisio. Ed ecco che si parla di portualità e del progetto Unicredit bandendo, almeno a parole, le rivalità: «Prima portiamo le navi, poi vediamo come distribuirle. C’è spazio per tutti

 

 

 

DUBBI A SGONICO

 

Sgonico, l assessore Riccardi parlerà in Comune della Tav

 

SGONICO Un incontro con i responsabili di Rete ferroviaria italiana per discutere i progetti riguardanti il Corridoio 5. Sarà questo l’oggetto della seduta straordinaria del Consiglio comunale prevista per dopodomani alle 11 a Sgonico. All’incontro presenzierà l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi. La riunione era stata esplicitamente chiesta dall’amministrazione Sardoc, con l’interessamento in particolare del capogruppo della Slovenska skupnost Dimitri Žbogar il quale nel giugno scorso aveva chiesto informazioni sullo stato del progetto Tav. Accanto all’esponente dell’Unione slovena avevano aderito a tale proposta il vicesindaco Rado Milic, estremamente scettico sulla possibilità che per realizzare la struttura si possa «pensare di perforare il Carso in prossimità della Grotta Gigante». Più cauto il capogruppo del Pdl-Udc Denis Zigante: «È importante evitare lo scontro frontale stile Val di Susa senza avere prima delle spiegazioni e le cautele sull’impatto controllato del progetto della Tav: il progresso deve avere la precedenza e non può essere ostacolato senza un valida ragione». (r.t.)

NOTAV: continua la propaganda delle lobby sul Carso

Nelle prossime settimane il Comitato NOTAV di Trieste e del Carso sta preparando iniziative in quelle zone.

 

Il Piccolo del 24/09/10

Tav, la Regione chiede il supporto di Sgonico

 

SGONICO Attuare una sinergia tra il Comune di Sgonico e la Regione per la realizzazione della Tav. E’ questo il messaggio che ieri mattina l’assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, ha portato durante la seduta straordinaria del consiglio comunale di Sgonico, alla quale ha preso parte anche l’ingegner Carlo Comin, responsabile di Rete ferroviaria italiana per la tratta Venezia-Trieste del Corridoio 5. Dalla seduta sono emersi i dati inerenti le tempistiche. Il tratto Venezia-Ronchi vedrà completata la progettualità entro l’anno. Per il tratto Ronchi-Trieste, invece, il progetto preliminare sarà presentato entro il 30 ottobre, cui seguirà la consegna al Cipe entro l’anno. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica dovrà poi dare il suo giudizio, con le relative osservazioni, che potrebbero giungere prima della fine del 2011. Successivamente dovrà essere presentato il progetto urbanistico per il territorio. I primi lavori, dunque, sono previsti non prima del 2013. Lo stesso iter riguarderà la tratta Trieste-Divaccia. Attualmente il progetto di questa tratta è in fase di prefattibilità, ed entro il marzo 2012 sarà reso esecutivo, con i cantieri aperti probabilmente fra tre anni. Il sindaco di Sgonico, Mirko Sardoc, salutando positivamente l’incontro «necessario per un processo di condivisione di questa opera» ha posto l’accento sui «costi ambientali e sociali di un simile progetto, oltre a quelli meramente economici», ricordando poi l’importanza di «rivitalizzare l’area della stazione di Prosecco, collegamento strategicamente privilegiato con la Slovenia». Sardoc ha poi evidenziato come la Regione stia per iniziare i sondaggi nel territorio. Si andrà a scavare, e a tale proposito il Comune di Sgonico auspica una «collaborazione tra l’ente e i privati, con l’augurio che le perforazioni che verranno fatte nei terreni dei cittadini siano eseguite in punta di piedi». Soddisfatto dell’incontro il capogruppo del Pdl-Udc, Denis Zigante, il quale ha elogiato «il desiderio di dialogo fatto intravedere dall’assessore Riccardi per trovare un costruttivo rapporto, che rimane l’obbiettivo principale». Presente in platea anche il sindaco di Monrupino Marko Pisani, il vice Casimiro Cibi e l’assessore all’Urbanistica Andrej Skabar. «Seguiremo con attenzione l’evolversi del progetto del Corridoio 5 – ha dichiarato Pisani – visto che il nostro territorio dovrebbe essere interessato dal suo passaggio, ma è molto importante allo stesso tempo che Rfi e la Regione coinvolgano maggiormente i sindaci e gli amministratori». Riccardo Tosques

NOTAV: il sindaco di Monfalcone si piega alle lobby

Da Il Piccolo del 15/07/10

 

Mitigato l impatto ambientale della Tav

 

Anche il nuovo progetto della Tav non risparmia impatti importanti al territorio monfalconese. Il confronto già avviato con la Regione e i tecnici di Rfi ha però consentito di mitigarli in modo consistente. E’ quanto ha affermato il sindaco Gianfranco Pizzolitto, rispondendo alla domanda di chiarimenti del consigliere comunale di Rifondazione comunista Emiliano Zotti nella seduta di martedì sera del Consiglio comunale. «Il tracciato, comunque, non si discute, perché rientra in una pianificazione europea e questo l’assessore regionale ai Trasporti Riccardi l’ha chiarito da subito», ha aggiunto il sindaco. «La fase è quella della predisposizione del progetto preliminare – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Massimo Schiavo – e il confronto con le amministrazioni locali è servito per fornire le osservazioni dei territori attraversati dalla linea. Il coinvolgimento del Consiglio comunale ci sarà». In ogni caso si parla ormai, stando all’assessore all’Urbanistica di Ronchi dei Legionari, Sara Bragato, di Alta capacità e non più di Alta velocità. La proposta progettuale di Rfi è quindi quella di interrare la linea storica Udine-Trieste a partire pressapoco dal confine tra i comuni di Ronchi e Monfalcone, per permettere lo scavalco della stessa da parte della linea ”storica” Trieste-Venezia e della futura linea AC. «Se tale interramento fosse fatto partire già prima della stazione di Ronchi Nord – afferma Sara Bragato – potrebbe essere risolto d’un colpo il problema dell’isolamento del rione dello Zochet e delle frazioni di Vermegliano e Selz, sulle quali pesa anche il traffico proveniente da Doberdò e altri comuni carsici, attraverso la strada provinciale numero 15». La possibilità di progettare fin d’ora le opere legate alla soluzione del bivio San Polo e al passaggio dell’AC, prevedendo l’interramento della linea Udine-Trieste già in territorio di Ronchi, è però legato alla soppressione della ”lunetta”. Vale a dire del binario unico di collegamento tra le due linee Udine-Trieste e Trieste-Venezia, che interseca la statale 305 in prossimità del cimitero di Ronchi. (la. bl.)

NO TAV/ Bagnaria Arsa: La Serracchiani apre ai Comitati … o ai Commissari?

Il Gazzettino 13 giungo 2010

Alberto Landi
Intenso, partecipato dibattito in Bagnaria Arsa, durato circa tre ore, dell’europarlamentare Debora Serracchiani con la popolazione, organizzato dal Pd locale. Sul tappeto i grandi problemi infrastrutturali che gravano sulla piccola comunità. Compresi quelli conosciuti come “casello autostradale di Palmanova” ed “interporto e scalo ferroviario” di Cervignano che riguardano in buona parte sempre il territorio di Bagnaria. Dopo l’introduzione del segretario locale del Pd, Tiussi, è stato il consigliere di minoranza Felcher ad illustrare la complessa situazione di Bagnaria, prigioniera di tre linee ferroviarie a sud e nel suo interno, ad ovest ed est, ed a nord dai lavori per la terza corsia. Ai quali pagheranno dazio il territorio ed i tanti cittadini interessati agli espropri.
Ai raggi X il “cosa, perché e come”, relativi alla necessità dell’AV/AC, soprattutto in considerazione che attualmente è in funzione una sola coppia di treni, mentre per le merci il discorso è, obiettivamente, più complesso abbracciando i porti dell’alto Adriatico e l’auspicato trasferimento da gomma a rotaia. La presenza in sala di diversi “addetti ai lavori” o a conoscenza dei fatti, quali l’ex sindaco di Bagnaria, Piero Cecconi, e l’urbanista ed ex consigliere d’amministrazione di Autovie Venete, Maurizio Ionico, del presidente del Comitato No Tav, Giancarlo Pastorutti e di qualche ferroviere, ha messo legna sul fuoco della discussione. A partire dal “j’accuse” ai vertici regionali anche passati, per il metodo della “compensazione” usato nel tentare di superare gli ostacoli dei vari comuni per arrivare alla fine a sentir dire da Ionico, e confermato dalla Serracchiani, che la progettazione è  sospesa perché mancano i soldi. Per la Serracchiani il “corridoio quinto” è una necessità così come il “corridoio baltico” la cui intersezione, guarda caso, interessa ancora Bagnaria Arsa.
L’attuale situazione di stallo consente, comunque, di ricercare soluzioni migliorative delle quali anche il Comitato No Tav potrebbe farsi interprete in un prossimo incontro tecnico promesso dalla Serracchiani, “senza bisogno di polemizzare sulla stampa”.

(Domenica 13 Giugno 2010)