News 12 settembre
1. flightradar alle ore 5.22: nessun aereo
2. il cielo a San Giorgio di Nogaro alle ore 6.20 circa (la direzione in cui è presa la foto è da ovest verso est)
News 11 settembre
Finalmente individuato un aereo che parte da Aviano. Da notare che mantiene a lungo la bassa quota; ha raggiunge circa gli 8500 metri solo quand’è arrivato sopra Lubiana.
Nella foto è sotto i sei mila metri.
Presumo che generalmente un aereo in fase di decollo o di atterraggio non raggiunga in tempi rapidi l’alta quota.
News 9 settembre
Questo mi sembra un caso singolare poiché c’è la compresenza di tempo di pioggia, scie persistenti (sulla sx) e scia “corta” sull’aerepo che sta passando
Punto di osservazione: Torviscosa
News 8 settembre bis
Un fatto che va nettamente a favore della posizione anti-scie chimiche è senz’altro il dato della costanza e regolarità dei venti in alta quota.
Questo implica che la scia viene spostata senza grandi deformazioni e nel frattempo si dilata, per cui, per esempio, una scia persistente rilasciata fra Venezia e Portogruaro (e ce ne sono molte scie di aerei di linea sopra gli 8000 metri, che percorrono quasi lo stesso corridoio) ce la ritroviamo dopo alcune decine di minuti sopra la bassa friulana, se il vento spira anche moderatamente da Ovest verso Est, ciò nell’ipotesi che ci siano le condizioni di umidità in alta quota per permettere la formazione delle scie persistenti.
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News 8 settembre
La notizia eclatante di questi giorni è che la Cina rilancia alla grande i programmi di cloud seeding (inseminazione delle nubi), così in qualche modo smentendo che questa tecnica sia stata abbandonata poiché inefficace.
Dopo varii esperimenti, i cinesi sembrano soddisfatti dei risultati raggiunti e quindi hanno deciso di investire pià soldi per andare un soccorso alle campagne del sud della Cina devastate dalla siccità. Viene usato lo ioduro d’argento irrorato anche con aerei.
http://www.corriere.it/esteri/13_settembre_06/Cina-vuole-cambiare-il-clima_0b07676c-16b5-11e3-b8be-7779aaf9a586.shtml
In sè la cosa non c’entra molto con le scie di condensazione anche se bisogna vedere come in Cina viene effettivamente svolta l’irrorazione quando si adoperano gli aerei, ma ciò comunque stà a significare che le sperimentazioni chimiche in cielo non sono certo cessate e non sono occasionali come potrebbe sembrare dal parere dell’ARPA FVG.
Tornando alle scie di condensazione posso dire che la situazione è problematica perchè si potrebbe stabilire grossomodo in 8000 metri, l’altezza al di sotto della quale non si può formare la condensazione (la materia appare incerta).
Dalle osservazioni visive si può dire che effettivamente il vento sposta le scie (di condensazione) le lascia abbastanza inalterate nel senso che è possibile individuarle effettivamente ancora come tali, diciamo, dopo cire 30-40 minuti dalla emissione.
Per cui da mio punto di osservazione (S. Giorgio di Nogaro Torviscosa) se il vento tira verso est, anche se non ho potuto vederne l’origine, poi con un certo ritardo vedo le scie in forma dilatata (ammettendo di averne verificata l’esistenza sul sito radar).
Oggi è una giornata mista e un pò contradditoria per le osservazioni. Ci sono sia scie persistenti che non persistenti e molti voli (rilevabili al computer) non si riescono a vedere ad occhio nudo.
Abbiamo rilevato che circa a 8500 metri di altezza almeno la scia breve è visibile. Al di sotto degli 8000 si potrebbe dire che non c’è alcuna scia.
Secondo me siccome la bassa friulana è attraversata da pochi aerei di linea ad alta quota si tratterebbe di rilevare le scie in fase di emissione “sopra” questa zona per poter incominciare a porre il problema di emissioni diverse dalle scie di condensazione emesse da aerei di linea.
In un certo senso, basterebbe il test di verifica anche di una sola scia al di sotto degli 8000 metri, con aereo visibile, per dimostrare che esistono scie NON di condensazione.
Resta incerto il problema se si possa fare questa affermazione per semplici osservazioni ad occhio nudo, senza effettuare misurazioni.
Chiaramente il metodo migliore è affettuare rilievi e misurazioni di quota.
Quindi i passi successivi devono andare soprattutto in questa direzione.
Ci si potrebbe chiedere come mai nessuno ha ancora fornito tale prova e quindi, dopo tanto tempo di discussione sulle scie chimiche, il problema dovrebbe già essere risolto in negativo e cioè con la conclusione che le scie chimiche sono una bufala, ma, ritengo, che ci siano buoni motivi per dubitare ancora della loro inesistenza.
Peraltro per quanto riguarda il punto di osservazione “bassa friulana” essendo quest’area attraversata da pochissimi aerei di linea ad alta quota (fra gli 8.000 e i 12.500 metri), in via preliminare basterebbe trovare una scia visibile ad occhio nudo in mancanza di riscontro della stessa sul sitio radar; con un tale riscontro si porrebbe quantomeno la questione di che aereo si tratta.
Solo per curiosità pubblico la risposta di Menia (sic!) allora sottosegretario all’ambiente, alla interrogazione di DiPietro (sic!) del settembre 2008
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=3573&stile=6
News 5/6 settembre. Gli aerei di linea sopra il FVG
Stiamo facendo l’analisi incrociata dei voli di linea che passano attraverso il FVG cioè seguendoli su questo sito ( http://www.flightradar24.com/data/airports/trs ) e, per quanto possibile, facendo un monitoraggio visivo
possibilmente anche contemporaneo, delle traiettorie; ciò come detto allo scopo di incrociare i dati.
Il risultato per ora è che
1. Gli aerei di linea in arrivo ed in partenza da Ronchi dei Legionari viaggiano talmente a bassa quota che non si trovano mai nella condizione della condensazione.
2. Gli aerei che viaggiano ad alta quota fino a 10 Km ed anche a 12 Km, hanno tutti la scia di condensazione, ma di tipo non persistente (però si dovranno fare le osservazioni anche con maggiore umidità nell’aria)
Poi consideriamo le traiettorie.
3. Quelli provenienti da EST passano generalmente fra Grado ed Aquileia
4. Quelli da Vienna verso Ovest sorvolano la bassa friulana ma hanno scie di tipo non persistente.
5. Quelli da SUD hanno scie di tipo non persistente e sono spostati generalmente verso OVEST ( fra Portogruaro e Venezia)
Quindi per ora sembra di poter escludere che le eventuali scie persistenti sopra il miei punti di osservazione (SGN e Torviscosa) siano dovute ad aerei di linea.
Anche se le condizioni climatiche dovessero dare origine a scie persistenti in alta quota, sopra i 10 mila metri, resterebbe comunque da spiegare la posizione geometrica delle scie rispetto al punto di osservazione qui addottato (SGN e Torviscosa). L’unica spiegazione sarebbe che le scie sono spostate dal vento in alta quota, ma questo complica ulteriormente il problema.
In seguito faremo una analisi più dettagliata con grafici e fotografie. Per intanto vi invitiamo a seguire le rotte sul sito
http://www.flightradar24.com/data/airports/trs
(cliccare sopra l’aereo per vedere la traiettoia)
Propongo di fare un lavoro collettivo così il dibattito fra di noi sia più reale e significativo.
News 4 settembre 2013 Un documento dell’ARPA
Ho scoperto un documento dell’ARPA FVG chiaramente anti-scie dove però si ammettono casi particolari di interventi di tipo climatico … meditate gente meditate, soprattutto sul fatto che negano anche il rilascio di combustibili, mentre c’è la consapevolezza che è proprio quello che certe volte fanno gli aerei della base di Aviano in fase di atterraggio.
Paolo De Toni
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Fonte ARPA FVG 2008
Emissioni dovute a cause contingenti
Nel corso di esperimenti scientifici aerei appositamente attrezzati possono rilasciare sostanze particolari in atmosfera. Questo è il caso degli esperimenti condotti in Sudafrica e in
Messico per incrementare le piogge (rilascio di sali di Calcio e Sodio alla base delle nubi temporalesche ad un’altezza di ca. 1500-2000 m; Bruintjes, 1999) e degli esperimenti condotti nel golfo del Messico per modificare la traiettoria degli uragani (rilascio di ioduro d’argento nella sommità delle nubi; progetto STORMFURYhttp://www.aoml.noaa.gov/hrd/hrd_sub/sfury.html).
Altri esperimenti sono stati condotti in passato dalla NASA (2003, http://www.wff.nasa.gov/webcast) per studiare i venti nell’alta atmosfera rilasciando trimetilalluminio, una sostanza che ossida istantaneamente emettendo luce e rimanendo visibile a lungo permettendo così di tracciare i flussi atmosferici in quota. In situazioni di emergenza gli aerei possono rilasciare parte del combustibile allo scopo di ridurre il loro peso prima dell’atterraggio. Se i velivoli sono dotati di post-bruciatori (in genere sono aerei militari) il combustibile viene bruciato durante l’espulsione. Se gli aerei non hanno postbruciatori, allora il combustibile viene semplicemente rilasciato in atmosfera su zone non abitate.
Non risulta che esperimenti del tipo sopra riportato o episodi di emergenza abbiano mai avuto luogo in regione.
http://dati.arpa.fvg.it/index.php?id=documentipresentazioni
link diretto al file pdf
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Considerazioni sulle “scie chimiche” a cura di Paolo De Toni 2 settembre 2013
Ho partecipato alla manifestazione di Vivaro contro gli OGM.
La rassegna fotografica pubblicata su infoaction è mia, così come è mio il commento sotto la fotografia con il cielo di Vivaro, costellato dalle famigerate “scie” che di seguito ripropongo con tanto di numerazione. Di scie ne ho contate 16 ma accontentiamoci anche di 12. Domanda: possono essere passati 12 aerei di linea sopra Vivaro nell’arco temporale di qualche decina di minuti? Se si riesce a rospondere positivamente ad una domanda di questo tipo di fronte ad una tale densità di scie allora posso anche ricredermi, ma per il momento anche solo sulla base delle mie osservazioni empiriche svolte in questi anni, continuo a pensare che non può trattarsi solo di aerei di linea. Sarei più che contento di essere drasticamente smentito.
Foto 1° settembre 2013. Vivaro
Durante la manifestazione (domenica mattina 1° settembre verso le ore 11.00) ho visto nel cielo le famose “scie” (piuttosto “fresche” cioè ancora ben delineate e numerose); si tratta di quelle striscie biancastre che abbastanza spesso si vedono nei cieli e che notoriemente vengono definite “scie chimiche”. Osservo questo fenomeno dal 2008, da quando me le sono viste ( e fotografate) proprio sopra casa.
Foto 6 agosto 2008 San Giorgio di Nogaro
Prima, come tutti, anch’io snobbavo la questione ed infatti queste scie non le avevo mai osservate con attenzione. In ogni caso non è irrilevante il fatto che se ne parla da una dozzina d’anni, e prima? Ci sono sempre state? Non mi sono mai dedicato a leggere le cazzate che si scrivono su questo argomento perché come per molti altri ( tipo il signoraggio, il fatto se nel 1969 gli americani sono effettivamete allunati, la questione delle torri gemelle, …) si tratta di materiale utilizzato per le più assurde fuorezze e ancor peggio per speculazioni politico-ideologiche anche pericolose. Se anche su eventi da tutti ritenuti veri, per esempio gli incidenti nucleari, come dice il fisico Luigi Sertorio, noi non sapremo mai la verità, figuriamoci su eventi non chiari nè certi sui quali ognuno può ricamarci sopra come crede. Però ho pensato, già molto tempo fa, che se queste famigerate “scie” sul cielo ci sono, e sono visibili da tutti, come mai poche persone si chiedono seriamente cosa significa tutto questo. Avevo già sperimentato da subito la tendenza alla rimozione, nel 2008, con le persone della via dove abito, invitandole a guardare ciò che avevamo sopra la testa; nessuno prese molto sul serio la questione. Quindi, non tanto della natura più o meno chimica delle scie mi stavo interessando, ma piuttosto della capacità di ragionamento delle persone su eventi del genere. In realtà ora c’è sempre più gente (comune) che si preoccupa di questo e rischia di essere “gestita” dai marpioni di turno. Lo scorso anno a Palmanova si è tenuta una conferenza organizzata dal Front Furlan e c’è stato il pienone di gente; me ne ha fatto il resoconto mia sorella che ci era andata ed era rimasta entusiasta delle relazioni. Oggi come oggi un certo numero di persone a San Giorgio e dintorni mi chiede, poiché faccio attività ambientalista, come mai non dico niente sulle scie chimiche. Per quanto riguarda i rilievi osservativi, testimoni attendibili dicono che sono emesse da aerei bianchi senza sigle, visibili a volte anche ad occhio nudo. Certo prendo atto che anche queste affermazioni sono già state analizzate dai siti che smascherano le chemicals trails
Però il problema è un altro. A Vivaro mi è venuto spontaneo cogliere l’occasione per porre la questione ad un certo numero di manifestanti presenti. Ho preso il microfono e ho detto “ecco secondo voi queste scie (come si vede dalla foto molto numerose) possono essere opera solo di aerei di linea?” Poi nel mio intervento all’assemblea ho richiamato di nuovo il problema dicendo che avevo invitato le telecamere presenti a filmare così come invitavo a filmare le pannocchie malate di Fidenato. Cioè, come dire: innanzitutto i fatti, almeno quelli chiaramente visibili, e poi serenamente ne discutiamo.
Non ho fatto molte altre considerazioni su questo tema, ben consapevole della merda complottista, e fascistoide che marcia su questi temi, ma essendo per mentalità e sensibilità sempre deciso a dire quello che penso, non mi faccio inibire da possibili ilazioni o facili e gratuite ironie, così come ha fatto Luca Tornatore mandandomi un sms dove mi diceva testualmente “… però ti prego, le scie chimiche no. Al massimo scimmie chimiche”. Io gli ho risposto ” non capisco, se vuoi spiegarmi…” e non ho ottenuto risposta. Il caso ha voluto che il 2 settembre ho intercettato una discussione (nella quale sono intevenuto) sul profilo fb di Tornatore e che riproduco qui in parte per rendere possibile la lettura degli interventi anche a tutt* quell* che non accedono a FB.
L’approccio scientifico al problema delle scie, chiamiamole per il momento “non identificate”, ha alcune cose in comune con altri problemi che creano schieramenti contrapposti per esempio l’elettrosmog, il riscaldamento globale, e proprio gli OGM, contro i quali eravamo a manifestare a Vivaro.
Provo a fare un breve schema su questi problemi.
1. Effetto serra antropogenico: c’è una nutrita schiera di scienziati negazionisti.
2. Elettrosmog, cioè effetti biologici delle radiazioni non ionizzanti: la schiera dei negazionisti aumenta, soprattutto fra i fisici;
3. OGM: non molti scienziati sono contrari, ma non ho una percezione chiara della situazione (cliccare qui di seguito per avere un saggio)
http://www.galileo2001.it/old/materiali/documenti/ogm/index.php
4. Scie chimiche: qui la quasi totalità della Comunità scientifica sembra ignorare il problema e/o sbeffeggiare chi se ne occupa, ma nonostante la questione desti un crescente interesse nella società, non mi pare che esista alcuna smentita ufficiale che spieghi in maniera esauriente il fenomeno; neanche le risposte alle interrogazioni parlamentari sono esaurienti. Le spiegazioni che vengono fornite in ambito scientifico sono di tipo individuale da parte di singoli scienziati, o di siti scientisti come il CICAP, ma una presa di posizione ampia, che sottoscriva una relazione esauriente in merito, non mi pare che esista. La risposta potrebbe essere “il problema è talmente stupido che gli scienziati non hanno tempo da perdere dietro queste cose”. Io ritengo inaccettabile una posizione di questo genere anche perché la stessa cosa si potrebbe dire per gli OGM, l’elettrosmog, e l’effetto serra, come di fatto accade!
Se la scienza è una cosa seria deve rapportarsi seriamente alla società e trattare seriamente anche le cose più o meno apparentemente stupide che dalla società emergono. Peraltro qui la scienza in senso stretto non c’entra molto. Il test cruciale sul problema delle scie “non identificate” non sta in ragionamenti di tipo termodinamico o chimico-fisico anche perché non siamo in grado di fare le analisi chimiche dei gas emessi dagli aerei. Dire che le scie sono solo di condensazione di vapore acqueo e non chimiche non significa assolutamente nulla se non si effettua un campionamento della natura chimica degli scarichi; potrebbero essere questo e quello con visibile la condensazione e non visibile la parte chimica. La strada maestra è la natura dei voli, cosa che con la fisica e la chimica non centra nulla; la prova è quindi di tipo amministrativo.
La prova sta nel dimostrare in maniera inequivocabile se si tratta oppure no, di aerei di linea. Si badi bene che la dimostrazione deve essere assolutamente esauriente dal punto di vista aereonautico perchè i voli di linea possono pur sempre fare da copertura ad altri voli e sia questi che quelli possono emettere scie visivamente del tutto simili, o non formarne nessuna.
In alcuni casi sembra possibile dimostrare che si tratta proprio di aerei di linea anche per per scie apparentememnte incrociate, ma sembra incredibile che gli aerei di linea effettuino traiettorie/scie curve ( come ho personalmente potuto costatare e fotografare nel 2008) o un numero considerevole di tracce, cioè che ci sia una tale densità spazio-temporale di aerei di linea, come si è potuto vedere a Vivaro. Probabilmente una strada per una spiegazione certa delle scie c’è ed è proprio quella di fare il controllo incrociato fra le scie rilevate e l’analisi dei voli corrispondenti. Vedremo se l’esperto che ho contattato saprà rispondermi alla domanda se le scie sopra Vivaro corrispondono effettivamente ad aerei di linea.
Comunque penso che una bella conferenza in merito sarebbe proprio il caso di farla.
Secondo me le cose veramente da respingere sono due: in primo luogo l’accettazione acritica dell’esistenza di scie chimiche per di più come manifestazione di una qualche forma di complotto e fin qui siamo quasi tutti daccordo tranne i scichimisti ovviamente, ma in secondo luogo non si può neanche non porre seriamente la questione se si tratta di aerei di linea oppure no. Non ci si può mica accontentare di una risposta del Ministro che si tratta di voli di linea senza portare dati e prove.
Considerazioni generali sui criteri di scientificità
Voglio usare l’organizzazione di scienziati “Galileo 2001”, (già linkata sopra) per caratterizzare quello che possiamo definire l’approccio scientista a questo genere di problemi: questi scienziati sono a favore del nucleare, degli OGM, delle biotecnologie in generale, negano l’effetto serra antropogenico, ridicolizzano il problema degli effetti biologici delle radiazioni non ionizzanti, e così via.
Come si evince dalla loro denominazione sono nati nel 2001 e si rifanno nientemeno che a Galileo, come a voler dire che sono i veri rappresentanti della Scienza e guai a toccarli.
http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/010719a.htm
http://www.galileo2001.it/rapid/index.html
Oppure rivolgiamoci al CICAP. Cosa facciamo?
Gli diamo ragione sulle scie chiniche e torto sull’elettrosmog?
Scie chimiche
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641
Elettrosmog
http://www.cicap.org/lazio/temp.php?d=5&a=5
In genere tutti gli attivisti ambienttalisti e comunque politicizzati convergono su OGM, Elettrosmog e Global Warming e volentieri si scontrano con la scienza ufficiale su questi temi, ma poi arrivando alle “scie non identificate” diventano improvvisamente allineati con l’ortodossia scientifica del CICAP e di Galileo 2001 e non si pongono nemmeno il problema di verificare seriamente se una dozzina di scie sopra la loro testa possano essere o meno prodotte dagli aerei di linea. Il bello è che tutti gli interventi nella pagina FB di Tornatore fanno un continuo e direi patetico, appello alla razionalità e alla logica contro la metafisica e la religione. Gliel’ho detto in faccia che loro sono il prodotto di una mentalità scientifica antiquata e sorpassata che va benissimo per il riduzionismo scientifico che è la loro arma da guerra. Non c’è nessuna differenza fra loro e Franco Battaglia, Umberto Tirelli, Renato Angelo Ricci (ottimo fisico) e cos’ via. Ripeto che sulle scie non identificate vorrei avere torto e probabilmente si può dimostrare che è così, ma quello che mi interessa rilevare è che chi zoppica dal punto di vista scientifico, logico e razionale non sono senz’altro io.
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Parte degli interventi sul profilo di Luca Tornatore
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+++ LE SCIE CHIMICHE ESISTONO +++
sono sotto choc. è pazzesco. ma dome diceva Sherlock, eliminato l’impossibile tutto ciò che rimane, per quanto improbabile, dev’essere vero.
E visto il numero pazzesco di citrulli che credono che le scie chimiche esistono – quelle che il gomblotto sparge per farti rincitrullire – l’unica cosa che rimane è che in effetti esistano davvero.