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STUDENTI UDINE: comunicato e rassegna stampa

Nell’ autunno del 2008 tutta l’ Italia era scossa dalle mobilitazioni studentesche per opporsi alla riforma scolastica del ministro Maria Stella Gelmini e contro i tagli del ministro Tremonti.

Il 30 ottobre a Udine si svolgeva un imponente manifestazione (con più di 3000 studenti da tutta la provincia) per una scuola migliore, libera dai tagli e dal controllo del denaro. In quei giorni l’Istituto Sello rimase occupato tre giorni, mentre furono autogestiti l’istituto Malignani e il liceo Copernico.

Ad un anno di distanza e nonostante una lettera del preside del liceo Marinelli che chiedeva alla questura di non prendere provvedimenti, apprendiamo che due ragazzi del medesimo liceo sono stati condannati con l’imputazione di interruzione di pubblico servizio e di violenza privata a 15 giorni di carcere, commutati in una multa di 570 euro ciascuno.

I maggiorenni hanno presentato ricorso (con conseguente innalzamento della pena a 30 giorni commutabili con più di 1000 euro di multa) ed il 3 giugno si terrà la prima udienza. Riteniamo noi studenti che la condanna sia spropositata e ci sembra evidente l’intento repressivo di questo atto che vuole bloccare qualsiasi forma di dissenso.

Con questo comunicato vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai ragazzi condannati e cogliamo l’occasione per segnalare il corteo in loro sostegno che si terrà a Udine il 3 giugno con partenza alle 8:15 da piazzale Cavedalis.

Collettivo Marinelli ma ribelli

Firmato da

Neoateneo – Lista studentesca universitaria
Movimento Studentesco
Collettivo Makhno
Collettivo Sello
Gli studenti degli istituti Zanon e Copernico

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Dal messaggero veneto del 02/06/10

 

Corteo degli studenti solidali con due compagni

 

Domani Gli studenti scendono in piazza per manifestare solidarietà ai due compagni indagati (gli unici maggiorenni all’epoca dei fatti? per l’occupazione del liceo Marinelli nel 2008. E così, domani, con ritrovo alle 8.15 in piazzale Cavedalis, davanti all’Istituto commerciale Zanon, il lungo serpentone organizzato dal Movimento studentesco si inoltrerà nelle vie del centro. «La manifestazione contro ogni repressione», questo lo slogan, lascerà piazzale Cavedalis intorno alle 8.30 per poi proseguire lungo via Superiore, via Mantica, via Mazzini, via Palladio, riva Bartolini, via Mercatovecchio, piazza Libertà, via Cavour e via Savorgnana, per terminare in piazza Venerio dove si terrà un comizio. «Intendiamo aiutare i ragazzi puniti per una causa che ci ha visto uniti – si legge in una nota del Movimento studentesco -. Nell’autunno del 2008 un’onda di indignazione attraversò scuole e università: era stata presentata l’ennesima riforma che, per risanare l’economia del paese, andava a tagliare senza scrupoli il sostegno al nostro già disastrato sistema scolastico. Gli studenti non rimasero immobili e in tutto il territorio si diffuse un clima di protesta. Anche a Udine ci fu una presa di posizione forte e decisa, come nel caso del Sello (occupato), del Malignani e del Copernico (autogestiti). Ora, a più di un anno da questi fatti, due ragazzi come noi si trovano in un’aula di tribunale ad affrontare una possibile condanna a 30 giorni di carcere, commutati in più di 1000 euro di multa, con l’accusa di aver occupato il liceo Marinelli. Abbiamo lottato tutti insieme contro la riforma, ora è giusto difendere tutti insieme degli studenti come noi, con la sola colpa di aver espresso le proprie idee. Questo è solo un esempio della repressione che ha colpito tutta Italia e che a Udine è culminata durante la riunione del Movimento studentesco, nel dicembre scorso, con il sequestro del centro sociale autogestito di via Scalo Nuovo e con le ulteriori denunce per altri otto ragazzi». Intanto, ieri pomeriggio, era impossibile accedere al sito del Movimento studentesco (http://studentiudine.org) perché un errore nel server ne impediva la visualizzazione. Michela Zanutto

STUDENTI UDINE/ Rassegna stampa sulla manifestazione

Messaggero Veneto VENERDÌ, 04 GIUGNO 2010

Pagina 5 – Udine

Studenti in corteo contro la repressione e solidali con i compagni sotto processo

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Gli studenti sono scesi in piazza per ribadire il loro no ai tagli decisi dal ministero, ma anche per manifestare solidarietà ai due compagni finiti sotto processo per l’occupazione del liceo Marinelli il 30 ottobre 2008. Proprio ieri si celebrava, in tribunale, la prima udienza che li vede sul banco degli imputati, dove dovranno ritornare il 16 dicembre prossimo. Si sono infatti opposti al decreto penale di condanna.
Poco meno di un centinaio gli studenti ha attraversato la città, dal Centro studi fino a piazza Venerio, portando uno striscione che recitava «Nonostante la repressione non impareremo la lezione». «Era un doppio riferimento – hanno spiegato alcuni componenti del Movimento studentesco – riguardante i tagli ai finanziamenti, che non ci impediranno di imparare, e la repressione da parte delle forze dell’ordine che non fermerà le nostre proteste. All’origine dell’occupazione del Marinelli nel 2008, c’erano i tagli imposti dal ministro Gelmini. Una decisione che scatenò proteste in tutta Italia. Anche a Udine studenti e professori organizzarono varie forme di dissenso. Oltre alle manifestazioni ci furono l’occupazione del Sello e l’autogestione al Malignani e al Copernico. Al Marinelli una trentina di studenti occupò parte dell’istituto lasciando agibile il resto delle strutture per quanti avessero voluto partecipare all’autogestione. Mentre nessun altro in Italia ha subìto ripercussioni per le proteste attuate, un anno dopo due ragazzi, gli unici maggiorenni all’epoca dei fatti, sono stati condannati a 15 giorni di carcere, commutati in 570 euro di multa, con l’accusa di aver occupato la scuola per alcune ore. Nessuno si aspettava un provvedimento del genere, che ha preso di sorpresa non solo gli studenti, ma anche i professori e il preside, Tomaso Di Girolamo. Fu proprio lui, in quei giorni, a mandare una lettera alla Questura chiedendo di non prendere provvedimenti. Anche secondo alcuni parlamentari friulani la condanna era un’evidente esagerazione, quindi presentarono un’interrogazione al ministro Gelmini che, finora, non ha avuto alcuna risposta». Durante il dibattito, in piazza Venerio, i ragazzi hanno toccato ieri anche temi di stretta attualità che stanno «ipotecando il nostro futuro»: dal disastro ecologico americano ai recenti scontri tra pacifisti e soldati israeliani. «È necessario intervenire al più presto in queste situazioni – hanno detto gli studenti – e l’unica risposta è la cultura contro il nozionismo imposto dai docenti, anche loro, purtroppo, colpiti dai tagli».
Michela Zanutto

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UDINE: comunicato del mov.studentesco contro razzismo e omofobia

NO AL FASCISMO E ALL’OMOFOBIA

Il 27 gennaio del 1945 il campo di sterminio di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche: una data scelta come Giorno della Memoria dalla legge italiana per ricordare la Shoah ebraica, ma anche dei Rom, degli omosessuali e dei dissidenti politici. A noi ricorda la dittatura nazi-fascista che solo 60 anni fa ha imposto, tra intrallazzi politici e olio di ricino, il suo regime repressivo e razzista alla nostra società. Vogliamo ricordare che il primo nucleo si è sviluppato nella paura di molti ed è cresciuto nell’indifferenza degli altri, portando alle disastrose conseguenze che tutti noi conosciamo. Purtroppo oggi noi udinesi, studenti ma non solo, constatiamo che nella storia si hanno cicli e ricicli: non è la prima volta negli ultimi anni che denunciamo pestaggi, presenze e propaganda neofascista.

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Studenti/ Udine/ Rassegna stampa Sciopero del 9 ottobre

Messaggero Veneto SABATO, 10 OTTOBRE 2009

Pagina 3 – Udine
Il ministro e la Provincia nel mirino dei 200 studenti che, ieri, hanno manifestato lungo le vie del centro

«No alla Gelmini e alle telecamere: con quei soldi riparate le scuole»

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Repressione/ Studenti Udine: Alla faccia: ecco i processi brevi e sommari

NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLE LOTTE

SOLIDARIETA’ AI DUE STUDENTI

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Studenti condannati,
il caso in Parlamento

 

occupazione, scuola

La condanna di due studenti friulani per l’occupazione del liceo Marinelli nell’ottobre del 2008 diventa caso nazionale che sarà portato in Parlamento con un’interrogazione alla quale stanno lavorando i senatori del Pd Carlo Pegorer e Felice Casson.
I protagonisti | La solidarietà

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Repressione/ Studenti Roma: 5 in condotta a chi occupa

Corriere 19 novembre SCUOLA

Roma, cinque in condotta agli studenti che occupano i licei

Succede a Ostia e al Netwon, ma presidi e docenti sono all’offensiva, pronti a proteggere gli istituti con catene

 

Assemblea al liceo Morgagni (Jpeg)
Assemblea al liceo Morgagni (Jpeg)

ROMA – Cinque in condotta al liceo Anco Marzio di Ostia per chi tentò di occupare nei giorni scorsi per protestare contro i provvedimenti del governo in materia di istruzione. Stessa minaccia arriva dal preside del liceo scientifico Newton, che sta chiedendo le adesioni a un documento anti-occupazioni ai dirigenti scolastici. Cancelli chiusi con catene al Morgagni di Monteverde per impedire agli studenti di entrare a occupare il liceo. I presidi e i professori stanno mettendo in atto un’offensiva anti-occupazione.

ANCO MARZIO – Rischiano sanzioni fino al 5 in condotta alcuni studenti del liceo classico Anco Marzio di Ostia per aver tentato di occupare l’istituto giorni fa. L’occupazione, organizzata da una ventina di studenti, era poi fallita perché due professoresse erano entrate a scuola per convincere gli studenti a desistere e per l’intervento dei carabinieri che hanno fatto uscire i ragazzi. Tutto si è svolto, comunque, senza tensioni secondo la vice-preside dell’Anco Marzio, professoressa Margherita Rauccio che conferma l’ipotesi di sanzionare alcuni studenti col 5 in condotta. «È una tra le ipotesi su cui discuteremo nel prossimo consiglio d’istituto – dice la vicepreside – ne abbiamo parlato anche con i ragazzi che con il loro comportamento sono venuti meno ai regolamenti scolastici». Una sanzione che, se approvata «non rappresenta certamente una tragedia per i ragazzi perché siamo al primo quadrimestre e avrebbero tutto il tempo di recuperare», continua Rauccio. «Ci siamo rimasti male di fronte al loro comportamento perché, a parte che erano appena una ventina, noi abbiamo sempre cercato di avere un dialogo con gli studenti, siamo sempre stati dalla loro parte anche sulle loro battaglie ma sempre nel rispetto della legalità. Gli stessi genitori hanno chiesto di mantenere un atteggiamento duro verso questi comportamenti». Opposta la versione degli studenti. «Abbiamo invitato le insegnanti ad uscire dalla scuola visto che era in corso un’occupazione – ribattono – la preside, invece, ha avuto subito un atteggiamento intimidatorio nei nostri confronti. Agli studenti che dovessero essere colpiti dal 5 in condotta va tutta la nostra solidarietà».

Il liceo Tasso: l'occupazione, appena conclusa, è durata una settimana
Il liceo Tasso: l’occupazione, appena conclusa, è durata una settimana

MORGAGNI – Prof barricati nell’istituto e studenti che al grido di «fateci entrare», bussano invano alle porte della scuola. E’ la scena che si è vista al liceo scientifico Morgagni di Roma, dove preside e docenti hanno sventato il tentativo di occupazione delle aule bloccando le entrate ai ragazzi e spiazzando gli stessi studenti, che hanno temporaneamente desistito accettando una «tregua momentanea». Secondo alcuni insegnanti si tratta di un metodo che potrebbe servire da esempio anche in altre scuole. Già lunedì scorso i docenti e la preside erano entrati all’alba nell’istituto sbarrando i cancelli per evitare i propositi di occupazione, appresi attraverso gli appuntamenti che gli studenti si erano dati su Facebook. Martedì i liceali del Morgagni hanno aderito al corteo nella Capitale, ma il giorno dopo si è ripresentata la stessa situazione: entrate «sotto chiave», lucchetti alle porte fin dall’alba e studenti fuori. Un metodo che per ora sembra aver dato ragione ai prof, almeno sulla sua efficacia. In tarda mattinata i ragazzi hanno alzato bandiera bianca, proponendo un’alternativa: «Abbiamo concordato con la preside – hanno detto – di garantire le lezioni per coloro che vorranno farle, gli altri si riuniranno assemblea, quindi per ora non occuperemo». L’istituto è poi stato chiuso e sia studenti sia insegnanti hanno battuto in ritirata. Mercoledì l’ingresso era stato vietato solo ai ragazzi, mentre i genitori sono entrati nel liceo per mediare tra prof e ragazzi o per riportare i figli a casa. Ma c’è anche chi ha protestato contro «la strategia adottata dalla preside»: «Questa è privazione del diritto allo studio», ha detto un genitore. «Salvaguardiamo la scuola da eventuali atti di vandalismo di qualcuno che da fuori potrebbe strumentalizzare gli studenti», hanno replicato alcuni professori. Il Morgagni non è l’unico liceo romano in agitazione. I licei classici Cavour e Manara sono stati occupati, al tasso l’occupazione è durata una settimana e davanti alcuni istituti della Capitale sono comparsi striscioni di solidarietà ai due studenti arrestati ieri a Milano nel corso di un corteo studentesco. Tra questi, la scritta «Da Roma a Milano, non fermerete la nostra rabbia». Lunedì prossimo nella Capitale sarà organizzata una manifestazione per ricordare Vito, lo studente diciassettenne morto per il crollo di un controsoffitto in un liceo torinese.

19 novembre 2009

Repressione/ Tra CSA e Marinelli 75 indagati

Mv

MERCOLEDÌ, 16 DICEMBRE 2009

Pagina 2 – Udine
«Tra Csa e Marinelli 75 indagati: una repressione contro le idee»
Movimento studentesco

Parlano di «irruzione» nel Centro sociale autogestito e di «pesante e ingiustificata repressione». E collegano il sequestro della palazzina di via Scalo nuovo, eseguito giovedì scorso, e le conseguenti indagini a carico degli otto ragazzi trovati al suo interno dai carabinieri alla recente vicenda del “Marinelli”, dove due liceali sono stati condannati con decreto penale per l’occupazione dell’istituto avvenuta il 28 ottobre 2008.
Ed è proprio per protestare contro questi episodi e, più in generale, contro «questi tentativi di oppressione», che il Movimento studentesco di Udine e il Collettivo Makhno hanno annunciato la propria adesione e presenza alla manifestazione «in programma sabato, alle 15, in via Scalo nuovo». Secondo i ragazzi, che nel dibattito intervengono in qualità di «gruppo appartenente al Centro sociale», al momento le persone «sotto procedimento giudiziario» sono 75. Molte delle quali ancora minorenni.
«Giovedì – ricordano i rappresentanti del Movimento studentesco e del Collettivo Makhno – i carabinieri insieme alla polizia, approfittando della riunione del Movimento studentesco, hanno fatto irruzione nel Csa di via Scalo nuovo per poi metterlo sotto sequestro. Gli otto studenti presenti, che non hanno opposto la benchè minima resistenza, sono stati identificati e invitati a presentarsi in caserma qualche giorno dopo. Nonostante le rassicurazioni della polizia – continuano – tutti e otto i ragazzi sono stati denunciati. Non è il primo tentativo di fermare la protesta studentesca: solo alcuni giorni fa, due studenti del liceo “Marinelli” si erano visti recapitare un decreto penale di condanna, per la pacifica occupazione della scuola nell’ambito delle proteste contro il decreto Gelmini nel 2008».
Da qui, il calcolo. «Tra i fascicoli del Csa e quelli del “Marinelli” – osservano i ragazzi – ci sono 75 persone sotto procedimento giudiziario, larga parte dei quali minorenni. Il Movimento studentesco si dichiara profondamente indignato di fronte a questa pesante e ingiustificata repressione nei confronti di chi ha come unica colpa quella di portare avanti le proprie idee pacificamente».