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Marzo 17th, 2017 — Ultime
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… c’è qualcosa di inquietante nella somiglianza fra Angelino Alfano e il figlio di Gheddafi |
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News. comunicato del FPLP
17 marzo
Sei qui: Homepage Controinformazione Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina contro Gheddafi
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina contro Gheddafi (da Contropiano)
[Un secco comunicato del PFLP, la maggiore forza della sinistra palestinese, inchioda Gheddafi. Grottesco tiranno che ha tradito un po’ tutti. Dai militanti dell’IRA denunciati alla Gran Bretagna per ingraziarsela, al sostegno solo verbale ai palestinesi, mentre accordi sempre più saldi con il governo israeliano prendevano forza. Fino all’osceno accordo con l’Italia per fare morire i potenziali migranti nel deserto o in qualche lager sperduto. Un uomo ripugnante, che piace a gente altrettanto ripugnante, dai berlusconiani ai rossobruni a certi commentatori “di sinistra” fuori di testa. Dopo il comunicato, qualche breve indicazione documentaria.] (V.E.)
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina condanna i massacri del regime di Gheddafi contro il popolo libico
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Marzo 17th, 2017 — Ultime
Uno spunto interessante, ma il logico-matematico, ateo, Piergiorgio Odifreddi è perfino ottimista. Di voltafaccia ce ne sono molti di più ed altri, anche sugli stessi temi, continueranno ad esserci. Le menzogne, gli opportunismi, i gattopardismi sono oramai entrati strutturalmente nella mentalità e nelle istituzioni politiche, e l’italia in questo campo fa veramente scuola, esporta i suoi metodi e può offrire una gamma di prodotti sempre più varia. Inoltre non ci sono solo i voltafaccia all’italiana, ma ora anche quelli alla padana come gli ultimi di Bossi che prima dice che Gheddafi farà la fine di Umberto I ed ora fa il pacifista contro un Berlusconi trasformatosi a sua volta da “bacia-anelli”del Raìs ad interventista neo-colonialista, così come lo è, di pensiero e di fatto, Nicolas Sarkozy. E noi qui impotenti ad osservare gli eventi e a piangere da un lato sulle rivoluzioni spurie, incompiute, fallite, degenerate, tradite, strumentalizzate e dall’altro sulle guerre, gli interventi militari, i golpe, gli imbrogli e i massacri da parte sia dei dittatorucoli furbastri come Gheddafi che delle potenze “democratiche” come USA e Francia, queste due ultime sempre in competizione fra loro, ma ora stranamente unite nell’attacco a Gheddafi. Di fronte a tutto questo, avere una linea politica coerente diventa sempre più difficile perché il groviglio geopolitico, internazionale, nazionale e perfino regionale è sempre più intricato. Le mistificazioni e i voltafaccia regnano su tutto, ma purtroppo, ed è quello che è veramente grave, regnano i disastri umanitari e socio-ecologici sulla popolazioni inermi che subiscono le conseguenze della violenza del potere e sono costrette alla fuga disperata per evitare i massacri, nell’illusione di una speranza di vita, per poi trovarsi rinchiuse in qualche lager della democrazia. La situazione è sempre più drammatica, questa è la realtà delle cose.
Commento di Paolo De Toni
E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno, adducendo le motivazioni più false.
Il più vergognoso di questi voltafaccia è forse quello nei confronti di Gheddafi e della Libia. Un anno fa abbiamo dovuto assistere all’accoglienza da terzo mondo riservata al colonnello, col quale Berlusconi aveva addirittura firmato un trattato d’amicizia fra i popoli libico e italico. Durante lo scoppio della crisi, silenzio. E ora siamo pronti non solo ad assistere silenti all’invasione del paese, ma a parteciparvi attivamente, fornendo basi e truppe.
Forse che Gheddafi è diverso oggi, da com’era un anno fa? Ovviamente no. Il voltafaccia ha motivazioni molto terra terra, benchè il ministro della Difesa abbia coraggiosamente assicurato che nelle operazioni i nostri non metteranno piede sull’ex paese amico. Queste motivazioni sono che gli Stati Uniti e la Francia hanno deciso di intervenire, e c’è il rischio che ci sostituiscano nello sfruttamento commerciale del paese.
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Né Gheddafi, Né Sarkozy (ovviamente)
Né la Nato (altrettanto ovviamente)
Vediamo gli sviluppi dell’attacco (ovviamente neo-colonialista) al regime (ovviamente criminale e dittatoriale) del Raìs, amico di Berluskoni e finanziatore di Bossi e Sarkozy
Alcuni articoli da blog antagonisti
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Non capisco perché tanti si stupiscano di Napolitano, non è forse lui che ha istituito i CPT quand’era Ministro dell’Interno? Qualcuno si è mai ricordato di ricordarlo?
Intanto, c.v.d., Frattini, tanto per restare in tema di voltafaccia, ha rapidamente cambiato idea fino a due giorni fa aveva detto che “Gheddafi non può essere cacciato”.
20/03/2011 Corriere della Sera
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Marzo 17th, 2017 — Ultime
Gino Strada
Repubblica 22 marzo 2011
LIBIA
“Né guerra né tiranno”, si muovono i pacifisti
Ma nel movimento voci contro l'”inerzia”
Sabato corteo. Strada: armi mai umanitarie. Pax Christi: atti bellici fuori dalla razionalità. In piazza anche esponenti del Pd
di GIOVANNA CASADIO
ROMA – Una bandiera della pace macchiata di sangue. Sul web parte la mobilitazione pacifista per la Libia (sul sito perlapace. it, ma anche su facebook) e c’è subito un appuntamento in piazza: sabato, a Roma, la manifestazione per l’acqua pubblica e contro il nucleare (corteo alle 14,30 da piazza della Repubblica fino a piazza San Giovanni) sarà anche mobilitazione per la pace.
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Marzo 17th, 2017 — Ultime
Dal Piccolo del 02/02/11
Una ronda solitaria sorveglia Trieste
di GIANPAOLO SARTI
TRIESTE Alla voce ”Trieste” c’è una pagina vuota, o quasi. Sotto gli occhi Federica Seganti ha l’elenco dei volontari per la sicurezza appena registrati nell’albo del Friuli Venezia Giulia: 570 domande per 251 iscritti in tutta la regione. Ma il capoluogo giuliano, però, deve accontentarsi di un’unica persona. C’è un solo nome nella lista, di altri non c’è traccia. Una ronda solitaria.
Un clamoroso flop? «No, il dato – ribatte l’assessore regionale alla Sicurezza – va letto in un altro modo, Trieste ha poca criminalità ed è una delle province italiane con la maggior presenza di forze dell’ordine, è chiaro che riscontriamo una minor partecipazione».
A Gorizia i volontari iscritti sono complessivamente 12 ma solo uno è una ronda ”doc”, pronta a dedicarsi a tutte le attività previste dal regolamento, mentre gli altri undici sono impiegati nel controllo delle strade. E qui Trieste merita una parentesi perché i ”nonni paletta”, che di certo non mancano nelle vicinanze delle scuole della città, non figurano nell’albo: il loro servizio infatti è retribuito. Pordenone, invece, potrà contare su una squadra di 139 persone, di cui ben 126 aiuteranno la polizia locale a gestire il traffico cittadino. A Udine i volontari sono 99 e, di questi, 11 sono le ronde ”doc”.
Numeri che, in tema di sicurezza, fotografano una realtà piuttosto variegata nel panorama regionale. «Già, c’è l’insicurezza percepita dalla gente – osserva l’assessore – che nella Bassa friulana e nel Pordenonese si collega anche all’incidenza degli immigrati. Dove ci sono più stranieri ci sono anche più reati, le statistiche lo dimostrano» taglia corto Seganti.
Tra i richiedenti in possesso dei requisiti psicofisici necessari fanno parte anche 49 agenti che in passato avevano prestato servizio nelle forze dell’ordine. Negli ultimi mesi sono stati 195 gli ammessi ai percorsi formativi di 20 ore. Il programma prevede lezioni sui diritti fondamentali dei cittadini, sul ruolo e le competenze della Polizia locale, sulle relazioni funzionali tra i servizi coinvolti nelle politiche di sicurezza urbana, i servizi sanitari e le autorità di pubblica sicurezza, oltre a nozioni essenziali di diritto penale e civile. Un’altra parte si concentra sulla capacità di individuare e gestire situazioni critiche.
Ma come sarà la divisa della ronda padana? Casacca arancione e berretto verde, per alcuni anche il walkie talkie di ordinanza. Così scenderanno in strada le decine di volontari, di giorno e di notte. Anzi, in Friuli Venezia Giulia molti stanno già girando per piazze, manifestazioni e altro. Ma ora hanno in tasca un ”patentino” che certifica l’idoneità psicofisica, la frequenza al corso di formazione e l’iscrizione all’albo, come vuole il regolamento varato dalla legge regionale del 2009.
Da ieri, peraltro, chi aspira ad indossare la divisa e prestare il proprio servizio può presentare domanda in Regione fino al 28 di febbraio. «Si tratta di un’attività di coordinamento con la polizia locale – ribadisce l’assessore – come noto i volontari non possono assolutamente prendere iniziative. Se notano una situazione anomala o pericolosa hanno il compito di allertare le forze dell’ordine per chiedere il loro intervento».
Seganti insiste sul ”caso Trieste”, evidentemente all’attenzione dell’assessorato perché, se è vero che l’unica ronda registrata fa pensare a una situazione di sostanziale tranquillità per la città, «è anche vero che in questa provincia rimangono alcuni fattori problematici: borseggi negli autobus, truffe agli anziani e atti di vandalismo nelle scuole, tutte questioni da affrontare in futuro in modo più determinato».
Marzo 17th, 2017 — Ultime
Ad Arcore
scarcerati
7 febbraio
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Marzo 17th, 2017 — Ultime
Dal Piccolo del 09/02/11
Rigassificatore, niente sconto sulla bolletta di GIUSEPPE PALLADINI
Riduzione delle tariffe del gas in bolletta, per i cittadini delle aree interessate dal rigassificatore? Non se ne parla. Anzi, Gas Natural si tira fuori già adesso da questo discorso. Lo ha detto a chiare lettere, nell’incontro informativo organizzato ieri dalla Provincia all’Area di ricerca, Ciro Garcia Armesto, project manager della multinazionale spagnola. Alla domanda se è prevista una riduzione delle tariffe in bolletta, il manager ha risposto così: «La società di rigassificazione non può concedere sconti sul gas in quanto né importa gas né lo vende, ma solo costruisce e gestisce l’impianto, in cui altri soggetti rigassificheranno il gas. Ma soprattutto – ha aggiunto – nell’attuale regime di libero mercato i clienti dell’area potrebbero continuare a comprare il gas dai loro attuali fornitori, che potrebbero non rifornirsi del gas rigassificato nell’impianto di Trieste».
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Marzo 17th, 2017 — General, Ultime
Se ne sono accorti anche gli opinionisti da salotto
Corriere 30 dicembre
DITE LA VERITA’ AL PAESE
Non vanno bene le cose per l’Italia. Prima che ce lo dicano le statistiche – comunicandoci per esempio un dato lugubre: che nel 2010 il reddito pro capite degli italiani sarà in termini reali inferiore a quello del 2000 – ce lo dice una sensazione che ormai sta dentro ciascuno di noi e ogni giorno si rafforza.
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Marzo 17th, 2017 — General, Ultime
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Marzo 17th, 2017 — General, Ultime
Domenica 21 marzo: e adesso riprendiamoci altre Piazze
Repubblica 14 marzo 2010
Ancora carriole, vittoria dei comitati
(14 marzo 2010)
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Nessuna resistenza dell’esercito, zona rossa aperta per tre ore ai cittadini. Il servizio di Giuseppe Ferrante
Marzo 17th, 2017 — General, Ultime
MV MARTEDÌ, 09 NOVEMBRE 2010
martedì 09.11.2010 ore 09.26
L’emergenza non è rientrata e lo stato d’allerta resta alto: le tante ore di pioggia hanno ingrossato i corsi d’acqua di tutto il Friuli e del territorio isontino. Critica la situazione nelle Valli del Natisone, provate dall’abbondanza delle precipitazioni, ma anche nella Bassa Friulana, mentre a Gorizia vengono allagate case e strade.
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