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Il G8 ha fallito, il G20 fallirà. Il capitalismo ha iniziato il suo percorso irreversibile di decadenza

Roma/ i terremotati caricati dalla Polizia 3 feriti

È difficile raccontare tutte le emozioni di ieri, e anche se sono abituata a scrivere e a raccontare, non credo che riuscirò a farlo del tutto.
Ero emozionata ieri mattina, mi sono vestita bene, un po’ perché comunque per metà io ero lì per lavorare, per raccontare quello che succedeva e quando lavoro tento di essere presentabile, un po’ perché, ero lì per protestare in quanto terremotata e mi sono rotta dell’immagine dei terremotati come poveri disgraziati, come vecchiette che perdono la dentiera. Siamo persone istruite, curate, con molti vizi, da sempre additati come tendenzialmente snob e chiusi nelle nostre mura.

Comunque, dicevo, ero emozionata, mi sono vestita bene, sono uscita prestissimo di casa, un paio d’ore in redazione e poi via, felice, verso Piazza Venezia per accogliere i miei concittadini che stavano arrivando in autobus.
La prima sorpresa l’ho avuta ancor prima di arrivare.
Fra largo Argentina e Piazza Venezia 3 blocchi delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Mentre passo mi guardano, mi giro e faccio a un carabiniere: “Ma per due terremotati, non sarà troppo?” Mi sorride divertito cercando complicità. Lo fulmino con lo sguardo.
Arrivo, li vedo, gli aquilani.
Un cartellone profetico tenuto in mano da un signore: Le nostre armi di montagna”. Disegnati ci sono un fiasco di vino, del salame e del formaggio, i prodotti della nostra terra, la nostra ricchezza.

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CAPITALE/ Disoccupazione al 30% fra i giovani

Corriere 1 giugno 2010

L’Istat: disoccupazione ai massimi
Il 30% dei giovani non ha lavoro

10:36 ECONOMIA Dati di aprile: il tasso di disoccupazione è salito all’8,9%, livello più alto mai raggiunto dal 2001. Tra i giovani è al 29,5%. Oltre due milioni le persone in cerca di un posto

 

Dati Istat

Ad aprile persi 307mila posti di lavoro

Tasso di disoccupazione all’8,9%, livello più alto mai raggiunto dal 2001. Tra i giovani è al 29,5%

Dati Istat

Ad aprile persi 307mila posti di lavoro

Tasso di disoccupazione all’8,9%, livello più alto mai raggiunto dal 2001. Tra i giovani è al 29,5%

(Ansa)

(Ansa)

 

– I dati dell’Istat lanciano l’ennesimo allarme sul fronte del lavoro: la disoccupazione continua a salire e il tasso raggiunto nell’aprile è all’8,9%, livello più alto mai raggiunto dal 2001. Nello stesso mese, secondo l’Istat, sono stati 370mila i posti di lavori persi.
Il numero di occupati ad aprile 2010 è pari a 22 milioni 831 mila unità (dati destagionalizzati), in aumento dello 0,2 per cento (+56 mila unità) rispetto a marzo e inferiore dell’1,3 per cento (-307 mila unità) rispetto ad aprile 2009. Secondo i dati Istat il tasso di occupazione è pari al 56,9 per cento, in aumento, rispetto a marzo, di 0,1 punti percentuali, ma ancora inferiore di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile dell’anno precedente. MILANO

 

 

 

 

 

OLTRE DUE MILIONI IN CERCA DI LAVORO – Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 220 mila unità, in crescita dell’1 per cento (+21 mila unità) rispetto al mese precedente e del 20,1 per cento (+372 mila unità) rispetto ad aprile 2009. Il tasso di disoccupazione si posiziona all’8,9 per cento, più elevato di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009.

GIOVANI: «DISOCCUPAZIONE AL 29,5%» – La nuova ricerca sull’andamento del mercato del lavoro conferma anche che non si arresta la crescita del tasso di disoccupazione giovanile e che è anzi in questo settore che registrano i dati più allarmanti: ad aprile è pari al 29,5%, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009. L’Istat sottolinea che si tratta del dato più elevato da quando esistono le serie storiche mensili, ovvero dal 2004.

01 giugno 2010

TERREMOTO/ Draquila a Gemona

 

Messaggero Veneto 6 giugno

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“Draquila” proiettato a Gemona, sala strapiena ma niente politici

Sabina Guzzanti ha ascoltato i ricordi dei friulani: in Abruzzo non credo si ricostruirà

di Maura Delle Case

 

GEMONA. L’atteso confronto tra i protagonisti del dopo terremoto in Friuli e Sabina Guzzanti, l’amata-odiata autrice di Draquila, il film documentario presentato al festival di Cannes che racconta i retroscena dell’i ntervento della Protezione civile in Abruzzo subito dopo il sisma, alla fine non c’è stato.Gli amministratori dell’epoca, che la Cineteca del Friuli aveva invitato al Sociale per la proiezione del lungometraggio e il seguente dibattito con l’autrice, hanno infatti disertato l’appuntamento.

Salvo l’ex sindaco di Cavazzo Carnico, Franceschino Barazzutti, assente giustificato, gli altri – Ivano Benvenuti, già sindaco di Gemona nel ’76, l’attuale primo cittadino Paolo Urbani, e il presidente della Regione, Renzo Tondo – non hanno varcato la porta del Sociale. «Non sono qui per motivi politici» ha tuonato qualcuno dal pubblico. In sala si sono contati però il sindaco di Venzone, Amedeo Pascolo, il consigliere regionale Sandro Della Mea (Pd) e l’a ssessore alla cultura di Gemona, Stefano Marmai oltre a una vera folla di gente, assiepata in ogni angolo.
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Foto pedopornografiche sul cellulare di un alpino impegnato in Afganistan

Dai CIE alle missioni all’estero alla pedopornografia (perlomeno): Cronaca ordinaria di violenza militarista, razzista, sessista e pedofila.


I SOSPETTI SUL SOTTOUFFICIALE

Le foto della vergogna nel cellulare dell’alpino

Dieci immagini di bambine violentate: indagato
un caporalmaggiore

NICCOLÒ ZANCAN
TORINO

Chi ha visto le immagini non riesce a dimenticarle. Bambine piccolissime violentate e umiliate. Almeno dieci foto raccapriccianti. Erano nel telefono cellulare di un caporalmaggiore del 32° Reggimento Guastatori della Brigata Taurinense, un ragazzo di 28 anni, già impegnato in diverse missioni all’estero e all’interno del centro di identificazione ed espulsione di Torino. Gli agenti delle squadra Mobile ci sono arrivati per caso. Ma adesso l’indagine, coordinata dal pm Francesca Traverso, vuole chiarire tutto: quale sia l’origine del materiale pedopornografico, lo sfondo della violenza. Da dove arrivi e con chi sia stato scambiato. Con un sospetto pesantissimo: che possano essere fotografie scattate direttamente dal caporalmaggiore. Lui però, all’avvocato Katia Lava, ha giurato il contrario:

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DELIRI SECURITARI: una bella risposta alla Lega a Trieste

Da Il piccolo del 10/06/10

 

CARLA CORSO ATTACCA LA LEGA

«Telecamere anti-prostitute Uno spreco, non ci sono più»

«Le telecamere anti-prostituzione serviranno a filmare il vuoto». È la reazione di Carla Corso, portavoce del Comitato per i diritti civili delle prostitute (Cdcp), alla mozione urgente presentata dai consiglieri comunali padani Maurizio Ferrara e Giuseppe Portale in cui chiedono di «installare, nelle zone più a rischio e sensibili a tale fenomeno della città, telecamere di sorveglianza notturna sia a scopo deterrente, sia a scopo repressivo delle eventuali attività illecite svolte in loco».

Pronta la risposta della Corso che chiede di usare quelle risorse economiche – comunque non ancora stanziate – per finanziare programmi sociali a sostegno delle donne vittime di tratta e sfruttamento e non per comprare telecamere «che violano la libertà di tutti». E la posizione del Carroccio? «Una richiesta ridicola. Si tratta di una scusa, una richiesta strumentale per avere un maggiore visibilità», insiste la portavoce. Facendo presente la situazione triestina dove «la prostituzione di strada quasi non esiste più».

Una posizione, quella della Corso, che parte dall’analisi del fenomeno prostituzione. «Siamo uscite per anni due notti al mese con un mezzo messo a disposizione dall’Azienda per i servizi sanitari – racconta la portavoce del Cdcp – svolgendo azioni di recupero delle prostitute, in modo da farle uscire dal tunnel dello sfruttamento e garantire loro un efficace trattamento sanitario. Abbiamo abbandonato l’attività perché il fenomeno oramai è quasi scomparso».

I due consiglieri della Lega avevano motivato la loro richiesta parlando di «preoccupante crescita della prostituzione soprattutto nelle zone del centro cittadino», aggiungendo che «c’è la necessità di evitare che particolari quartieri diventino aree adibite a incontri e adescamenti su strada, per opera di potenziali clienti e prostitute, con susseguente degrado nel decoro cittadino».

«Non c’è niente di più falso – replica la Corso – perché oramai il fenomeno è stato trasferito, da parte degli sfruttatori, negli appartamenti, in modo da sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. Bisogna invece evidenziare che la clandestinità è figlia della miseria e che la spesa per ulteriori telecamere, da aggiungere a quelle, numerosissime, che già spiano la nostra vita in tutte le ore del giorno e della notte, sarebbe del tutto superflua e ingiustificata. Sarebbe clamoroso che in un momento di crisi si trovassero invece risorse per comperare telecamere la cui unica funzione sarebbe quella di filmare il vuoto».

Ugo Salvini

Una mega diga distruttiva in Etiopia ? Guarda un po’ c’è di mezzo una società italiana

Corriere 28 marzo

AFRICA

Una diga lascia a secco 300mila etiopi

La diga “italiana”
che lascia a secco
200mila etiopi

22:02 ESTERI Blocca le piene del fiume Omo. «Fermare i lavori». «Allarmi ingiustificati» S.Rodi

Mappa Video (Tg3)

 

Repubblica 24 marzo 2010

Etiopia, la diga della discordia
a rischio la vita di 500 mila persone

Campagna contro la “Gibe III”. “Distruggerà un ambiente fragile e un’economia legata al fiume”. Il progetto è di una società italiana che si difende: “Garantiremo energia rinnovabile”

 

La campagna di Survival International contro l’opera “Gibe III”
“Distruggerà un ambiente già fragile e un’economia legata al fiume”

Etiopia, la diga della discordia
a rischio la vita di 500 mila persone

Il progetto è di una società italiana, già artefice di una diga crollata a febbraio,
che respinge le accuse: “Garantiremo energia rinnovabile e pulita”

Etiopia, la diga della discordia a rischio la vita di 500 mila  persone

Abitanti della Omo Valley
(foto Survival International)

IL progetto di una diga in Etiopia rischia di mettere a rischio la sopravvivenza di cinquecentomila persone. La drammatica denuncia arriva da Survival International, una ong attiva in Africa che ha deciso di lanciare una vasta campagna mondiale. L’opera, che si chiama “Gibe III”, entro il 2012 dovrebbe sorgere nella Valle dell’Omo, proprio lungo il confine con il Sudan.
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NOTIZIE/ CHI PAGA LA CRISI? Nel 2009 persi 13 mila posti di lavoro in Regione

MV 26 marzo

Friuli Venezia Giulia, in un anno
persi 13 mila posti di lavoro

Tredicimila posti di lavoro persi: è il dato più importante dell’andamento del mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia nel 2009, secondo l’Istat. Lo ha reso noto l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen (foto). I disoccupati sono passati dai 23 mila del 2008 ai 28 mila di fine 2009, con un aumento di 5 mila unità, il 21,4% in più.

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NOTIZIE/ Elezioni: – 8%: Buon segno!

Corriere 27 marzo 2010

nel lazio la flessione più rilevante: -11,8%

Vince l’astensione, 8% di votanti in meno

Alle regionali ha votato il 63,6% degli aventi diritto contro il 71,4% del 2005

(Newpress)

MILANO – Affluenza in forte calo in tutt’Italia. E’ questo il primo dato certo delle elezioni amministrative. A scontare l’astensionismo soprattutto il voto per le regionali. L’affluenza è stata infatti del 63,6% in tutte le 13 regioni dove si votava per eleggere i nuovi presidenti e le nuove giunte. L’affluenza alle urne risulta quindi in calo del 7,8% rispetto alle regionali del 2005 in cui aveva votato il 71,4%; alle politiche del 2008 in Italia aveva votato l’80,5%.

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NOTIZIE/ Crollati i redditi delle famiglie: -2.8%

Notizie flash

Ecco chi paga la crisi:

nel 2009 i redditi

delle famiglie

-2,8% rispetto

all’anno precedente

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