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TAV: i costi del progetto del “tracciato balneare”

Dal Piccolo del 21/11/13

Tav sul mare, 14 milioni gettati al vento

 

A tanto ammonta il costo complessivo del contestatissimo progetto preliminare (tracciato balneare) che rischia di diventare carta straccia

di Marco Ballico

 

TRIESTE. Le due Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto contrarie. I sindaci ostili. Un commissario che ragiona da tempo su un’alternativa. Il progetto Tav lungo le spiagge venete disegnato da Italferr nel 2010 è sotto assedio. Dovesse prevalere la posizione compatta della politica, dei tecnici, del territorio contro quel tracciato, sarebbe un clamoroso esempio di cattiva gestione dei soldi pubblici. Perché il progetto preliminare è costato 14,2 milioni di euro. E rischia di diventare carta straccia.

I costi Solitamente, per studi di questo tipo, si viaggia attorno ai due millesimi del valore dell’opera, in questo caso 7,3 miliardi. La società dei treni, sollecitata sui costi, risponde nel dettaglio. Per progettare la tratta Venezia-Trieste, i compensi ricevuti da Rfi quali percentuali sul valore delle infrastrutture, come previsto da contratto Rfi/Italferr, sommano circa 10,6 milioni. Il dettaglio: tratta Mestre-aeroporto Marco Polo: 1.500.134,75 euro; aeroporto-Portogruaro: 3.779.652,85; Portogruaro-Ronchi: 2.437.720,39; Ronchi – Trieste: 2.881.322,40. Totale 10.598.830,39 euro. Ma, a quanto filtra, vanno aggiunti anche 3 milioni al ministero dell’Ambiente e 6-700mile euro di spese. Si arriva così a 14,2 milioni: più o meno i due millesimi secondo tariffa.

L’iter A richiedere il cosiddetto preliminare è stato il ministro delle Infrastrutture nell’ambito dell’iter approvativo dei progetti di Legge Obiettivo, lo strumento che stabilisce procedure e modalità di finanziamento per la realizzazione delle grandi opere, con il contributo anche dell’Europa, puntando anche a spostare le merci da gomma a ferro entro il 2030 prima e 2050 poi, come previsto nel Libro Bianco dei trasporti. Quello del 2010, a quanto risulta, è un progetto realizzato “in house” – e dunque senza alcuna gara –, negli uffici della società partecipata al 100% da Ferrovie italiane. Il contenuto è noto: la Tav è disegnata lungo la costa, con treni a velocità massima 250 km/h e costi di circa 44 milioni a chilometro, spesa insostenibile superando di oltre la metà la media europea. E’ dunque probabile che quei 14 milioni risulteranno inutili.

L’alternativa Il commissario della Tav Venezia-Trieste Bortolo Mainardi, non a caso, lavora su un tracciato alternativo, che corre non sulla costa ma a fianco dell’attuale linea ferroviaria. Ne parla nel dettaglio, Mainardi, all’interno di una corposa relazione ricca di passaggi storico-culturali, esposta la scorsa settimana a convegno a Concordia Sagittaria, in cui si ribadisce il concetto della concretezza. «Abbiamo una linea ferroviaria da Mestre a Cervignano sottoutilizzata al 40% – spiega il commissario –, ma strutturalmente in condizione di supportare già oggi il passaggio e il trasporto di merci e raggiungere la velocità per passeggeri di 200 km orari». Considerazioni in premessa che portano all’opportunità «di interventi per fasi: prima la modernizzazione, con il potenziamento dell’esistente, poi, eventualmente, il quadruplicamento».

Le Regioni Il commissario, in un’ottica di prevedere opere «economiche per la collettività, sostenibili dal punto di vista finanziario e compatibili con l’ambiente», si è visto confortato da due delibera di Fvg e Veneto. La giunta Serracchiani (poi fotocopiata dal collega Zaia che ha di fatto bocciato la linea dell’assessore Renato Chisso) chiede esplicitamente di «sospendere il procedimento e di dare contestualmente mandato a Rfi di studiare e presentare un’ipotesi alternativa e migliorativa del tracciato esistente». Integrazioni non basterebbero, servono ipotesi progettuali nuove, «mirate a valorizzare e, dove serve, a raddoppiare la linea esistente». Fondamentale per esempio «lo scioglimento del collo di bottiglia rappresentato dal bivio San Polo, importante per i collegamenti ai porti di Trieste e Monfalcone». E quei 14 milioni gettati al vento? «Vero, risorse sprecate – commenta il consulente dell’assemblea dei Comuni Andrea Debernardi –. Ma, se si procede con il progetto del 2010, si finirà con il buttarne via molte, molte di più».

La Delibera del 3 ottobre della Regione Veneto sulla TAV

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=258848

 

 

Bur n. 88 del 18 ottobre 2013

 

Materia: Trasporti e viabilità

 

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1808 del 03 ottobre 2013

 

Progettazione preliminare della nuova linea ferroviaria AC/AV Venezia-Trieste. Atto di indirizzo.

 

Note per la trasparenza:

 

Il presente provvedimento costituisce atto di indirizzo per la definizione della soluzione progettuale della nuova linea Alta Velocità ferroviaria nella tratta Venezia-Portogruaro- Trieste, per il tratto ricadente nel territorio della Regione Veneto.

 

Il Presidente, dott. Luca Zaia, riferisce quanto segue.

 

Con la sottoscrizione dell’Intesa Generale Quadro in data 24/10/2003, il Governo e la Regione Veneto hanno convenuto di prevedere tra le opere strategiche di cui alla L. 443/01, con finanziamento a carico dello Stato, la realizzazione della nuova linea Alta Capacità/Alta Velocità Venezia-Trieste.

 

Successivamente, la Regione del Veneto, previa D.G.R. n. 3161 del 25/10/2005, ha sottoscritto con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. una specifica convenzione in data 18/11/2005 che prevedeva che il tracciato della nuova infrastruttura ferroviaria procedesse in parallelo alla autostrada A4 e a sud della stessa dall’interconnessione con la linea storica a Quarto d’Altino fino al confine regionale.

 

La Regione del Veneto nel corso degli anni ha poi fornito più volte a RFI elementi di indirizzo per lo sviluppo della progettazione della tratta veneta della suddetta linea, dapprima con D.G.R. n. 1816 del 13/06/2006 e poi con D.G.R. n. 1083 del 17/04/2007; con tali atti amministrativi, per svincolare la realizzazione della terza corsia autostradale sulla A4 dalla realizzazione della nuova linea ferroviaria, si è chiesto a RFI S.p.A. di non prevedere l’affiancamento all’autostrada, dapprima limitatamente alla tratta tra Quarto d’Altino e San Donà e poi fino al confine regionale su tutta la tratta veneta.

 

In data 17/12/2010 Italferr S.p.A., per conto di R.F.I. S.p.A., ha attivato la procedura ex art. 165 del D.L.vo n. 163/2006 ai fini dell’approvazione del progetto preliminare e della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), con deposito del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale presso i Ministeri competenti e le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.

 

Nel periodo di pubblicazione ai fini della Valutazione di Impatto Ambientale sono pervenute numerose osservazioni da parte degli Enti locali, di associazioni e di privati cittadini interessati; l’iter di approvazione della V.I.A. è tutt’ora in corso. E’ proseguita altresì la fase di confronto con le Amministrazioni Comunali e Provinciali interessate, per recepire le istanze in base alle quali impostare le successive fasi progettuali.

 

Nel frattempo, il Governo ha nominato in data 22/06/2011 il Commissario Straordinario per l’Asse ferroviario Venezia-Trieste nella persona dell’Arch. Bortolo Mainardi, che è chiamato a svolgere un compito di monitoraggio e coordinamento sulle opere e al quale è attribuita la responsabilità per il corretto andamento dei lavori; nell’ambito delle sue funzioni il Commissario Straordinario ha verificato la possibilità dell’esistenza di soluzioni alternative al tracciato proposto da RFI a seguito delle numerose osservazioni pervenute da parte degli Enti locali, delle associazioni e dei privati.

 

A tal fine è stata individuata una possibile alternativa progettuale in affiancamento alla linea esistente, che si ritiene necessario approfondire allo stesso livello di progettazione di quanto predisposto da R.F.I. S.p.A. per il tracciato in nuova sede posto più a sud, per consentire una comparazione dei progetti con lo stesso livello di approfondimento.

 

Si ritiene inoltre che tale soluzione alternativa debba comunque prevedere, in corrispondenza dei centri abitati interessati di Marcon, Quarto d’Altino, Meolo, Fossalta di Piave, Musile di Piave, San Donà di Piave, Ceggia, S. Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro, soluzioni prevalentemente in galleria artificiale, al fine di minimizzare l’impatto ambientale sui centri abitati interessati.

 

Tutto ciò premesso, il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

 

LA GIUNTA REGIONALE

 

–        Udito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

 

–        Richiamate le proprie DD.GG.RR. n. 3161 del 25/10/2005, n. 1816 del 13/06/2006 e n. 1083 del 17/04/2007;

 

–        Viste le note di Italferr S.p.A. n. 0069705 del 17/12/2010 e n. 0070801 del 22/12/2010;

 

–        Viste le note del Commissario Straordinario per l’Asse ferroviario Venezia-Trieste n. 59 del 08/08/2012 2012 e n. 2 del 15/01/2013;

 

delibera

 

1.       quale atto di indirizzo per lo sviluppo della progettazione della linea ferroviaria AV/AC Venezia-Trieste, di richiedere a R.F.I. S.p.A., nell’ambito della procedura di V.I.A. in corso, di procedere con l’alternativa progettuale in affiancamento alla linea ferroviaria esistente Venezia-Trieste, ponendo particolare attenzione sotto il profilo ambientale all’attraversamento dei centri abitati, così come riportato nelle premesse;

2.       di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

3.       di incaricare la Direzione Regionale Infrastrutture dell’esecuzione del presente provvedimento;

4.       di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale dalla Regione.

 

L’interrogazione PD del 4 ottobre sulla TAV Ve-Ts + riepilogo

Riepilogo

 

1. Delibera Regione Veneto del 3 ottobre (pubblicata il 18 ottobre) 

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=258848

 

2. Interrogazione Deputati PD del Veneto 4 ottobre

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=7550&stile=8

 

3 Delibera Regione FVG del 17 ottobre pubblicata il 20 ottobre

http://mtom.regione.fvg.it/storage//2013_1920/Testo%20integrale%20della%20Delibera%20n%201920-2013.pdf

 

 

 

 

 ——————————–

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01144

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 91 del 04/10/2013

Firmatari

Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/10/2013

Elenco dei co-firmatari dell’atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
Commissione assegnataria

Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)

Destinatari

Ministero destinatario:

Attuale delegato a rispondere: 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 

delegato in data 04/10/2013

Stato iter: 

IN CORSO

Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01144

presentato da

RUBINATO Simonetta
testo di
Venerdì 4 ottobre 2013, seduta n. 91

RUBINATOMOGNATOMARTELLAMURERZOGGIA e MORETTO. —Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: 
al termine della scorsa legislatura, la Camera si è occupata dello status dell’iter progettuale della nuova linea ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste, tratta facente parte dell’ex-corridoio TEN-T 5 «Lisbona-Kiev», ora rinominato corridoio 3 «Mediterraneo», con riferimento al progetto cosiddetto «litoraneo», finanziato dalla regione del Veneto e sottoposto da Italferr alla procedura di valutazione di impatto ambientale in un primo momento in modalità project splitting a dicembre 2010, e in un secondo momento, a seguito dei rilievi mossi, in maniera «riunita» a giugno 2012, nonostante detto tracciato, avesse trovato l’opposizione pressoché unanime dei sindaci, associazioni e cittadini, essendo costoso ed impattante, tagliando tra l’altro in due una delle poche aree di campagna veneta ancora integra; 
in particolare con risoluzione in Commissione Trasporti n. 8/00209 la Camera impegnava il Governo ad assumere le iniziative di competenza dirette a svolgere una reale comparazione fra il predetto tracciato «litoraneo» all’esame della Commissione VIA e il nuovo tracciato proposto dal Commissario straordinario all’asse ferroviario Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, di potenziamento della linea Storica oggi sottoutilizzata al 60 per cento (sul quale si era registrata l’adesione della maggior parte dei comuni interessati, delle associazioni degli agricoltori e delle associazioni ambientaliste), nonché quello in affiancamento del sistema autostradale A4, al fine di garantire la compiutezza e la validità sostanziale della procedura di valutazione di impatto ambientale; 
il Ministro dello sviluppo economico, in risposta all’interrogazione n. 4/19261, aveva altresì annunciato che il commissario Mainardi aveva chiesto ad RFI/Italferr la disponibilità a sviluppare le attività progettuali relative al tracciato sulla linea esistente, di indicarne i tempi e costi stimati e, previo parere del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti circa l’opportunità di individuare un nuovo corridoio, riavviare il confronto con il territorio, per pubblicizzare e discutere la scelta più opportuna; 
successivamente, con DGR n. 386 del 25 marzo 2013, la regione del Veneto ha approvato un atto aggiuntivo al Protocollo d’Intesa con Rete Ferroviaria Italiana nel quale si afferma che «si rinnova l’impegno a considerare prioritario il completamento dell’asse ferroviario interessato dal Corridoio 5 ed in particolare la realizzazione delle tratte Milano – Padova e Venezia – Trieste»; 
nella variante parziale al piano territoriale regionale di coordinamento (P.T.R.C. 2009), con attribuzione della valenza paesaggistica legge regionale 23 aprile 2004 n. 11 – articolo 25 e articolo 4, adottata con DGRV n. 427 del 10 aprile 2013, nella tavola 04 Mobilità – Sistema Ferroviario, la rete AV/AC esistente segue il tracciato ferroviario Mestre-Torino, arrestandosi nella stazione di Venezia-Mestre. Di progetto è previsto il suo proseguimento in direzione Trieste attraverso una direttrice che persegue l’ipotesi del percorso in gronda lagunare; 
tuttavia il consiglio regionale del Veneto con deliberazione n. 92 del 28 giugno 2012 relativa alla mozione n. 151, dal titolo «Linea AV/AC Mestre-Portogruaro: la Regione esprima una scelta chiara a garanzia dei territori interessati», aveva dato incarico al Presidente della Regione Veneto di: esprimere nelle sedi istituzionali competenti formale contrarietà al progetto di tracciato cosiddetto basso – litoraneo; scegliere l’attuale corridoio infrastrutturale di ferrovia e autostrada A4 come la sede più idonea per ospitare l’opera infrastrutturale prevista; attivare ogni utile azione per reperire le risorse necessarie al rafforzamento dell’attuale linea ferroviaria per sfruttarne al massimo le potenzialità; 
sulla base del suddetto mandato la regione Veneto, cui compete la scelta della localizzazione urbanistica del tracciato, avrebbe dovuto sostenere presso le sedi istituzionali competenti il progetto di conservazione e ammodernamento del tracciato storico della linea della alta velocità/alta capacità (AV/AC) nella tratta Mestre-Portogruaro; 
nell’ultimo aggiornamento del «Programma Infrastrutture Strategiche – XI Allegato Infrastrutture» (Settembre 2013) al documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) si afferma che la presente fase di recessione economica e l’inaspettata fase di blocco della crescita debbano essere utilizzate come una occasione «per verificare l’attendibilità degli scenari già definiti e per una loro messa a punto» e di conseguenza è opportuno «un rinvio dei livelli di saturazione che ci consentirà – nei prossimi anni – una migliore graduazione degli interventi ma non certo una rinuncia agli stessi». Inoltre, nel procedere dell’analisi si individua fra le cause dei maggiori costi del trasporto rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea «la congestione e la assenza di reti e di nodi logistici efficienti ed efficaci». Infine, nell’elenco delle progettazioni non incluse nel perimetro deliberate dal CIPE (2002-2013 settembre), per la nuova linea AV/AC Venezia-Trieste risulta iscritta solo la tratta Ronchi-Trieste, incluso il raddoppio del raccordo linea bivio San Polo-Monfalcone la quale è a sua volta finanziata con soli 48 milioni di euro a fronte dei 1745,80 milioni di euro previsti quali costo della tratta e dei 5700 milioni di euro previsti per l’intera linea Venezia-Trieste; 
il 19 settembre 2013 la Commissione ministeriale d’impatto ambientale ha indetto un vertice con le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per esaminare il progetto preliminare della linea dell’alta velocità/alta capacità (AV/AC) Venezia – Trieste, relativo alla tratta Mestre-Portogruaro, cosiddetto tracciato basso o litoraneo, presentato nel 2010 da Italferr; 
in tale sede, cui non ha partecipato alcun rappresentante della Regione Veneto, la Commissione ministeriale ha disposto che Italferr presenti entro poche settimane le integrazioni al suindicato progetto «litoraneo», preannunciando in tal modo una decisione che dovrebbe giungere entro poche settimane, di fatto ignorando la proposta alternativa di valorizzazione della linea ferroviaria esistente, elaborata e trasmessa alla regione Veneto nel 2012 dal Commissario straordinario ministeriale Mainardi e sulla quale gli enti locali interessati si sono favorevolmente espressi –: 
quali iniziative urgenti intenda porre in essere per interrompere la procedura di Via sul tracciato litoraneo o quanto meno per assicurare la comparazione dei differenti tracciati proposti nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale affinché venga conclusa quanto prima, garantendo un giudizio oggettivo e non viziato da mancanze e difetti formali, come messi in risalto anche da una sentenza della Corte europea dei Diritti dell’uomo; 
quale soluzione il Governo intenda sostenere in relazione al completamento dell’asse ferroviario est-ovest Venezia-Trieste facente parte del Corridoio transeuropeo 3 «Mediterraneo»; 
quale sia lo stato di avanzamento della proposta relativa al potenziamento/adeguamento della linea ferroviaria esistente, così come proposto dal commissario straordinario all’opera, architetto Bortolo Mainardi, in maniera tale da avviare, prima della fase di progettazione preliminare, un confronto costruttivo con il territorio applicando il modello del «dibattito pubblico»; 
se non ritenga opportuno, date le esigue risorse economiche stanziate e quelle che saranno disponibili in futuro, considerata la situazione della finanza pubblica, e in linea con quanto contenuto nel «programma infrastrutture strategiche – XI allegato infrastrutture», dare in questa fase la priorità al potenziamento dei nodi e alla realizzazione di infrastrutture di scambio che incentivino l’intermodalità e l’interoperabilità fra i vari mezzi di trasporto per poter attuare quanto prima un progetto realistico di modernizzazione e potenziamento della linea esistente, oggi sottoutilizzata, anche attraverso stralci funzionali successivi, per conseguire benefici immediati per l’utenza, garantendo la consistenza di traffici passeggeri a lunga distanza, traffici merci e traffici di pendolari intorno ai principali nodi, ragionando in termini di reali servizi e prestazioni di trasporto e non di mere infrastrutture, come indica la stessa strategia dell’Unione europea. 
più in generale, se il Governo abbia intendimento di assumere un’iniziativa normativa per l’introduzione del modello di «democrazia partecipata» già attuato da altri Paesi europei, che prevede una fase preventiva di ascolto e confronto con il territorio, le istituzioni e gli attori locali, già nella fase precedente la progettazione delle grandi infrastrutture. (5-01144)

NO TAV/ Quarto d’Altino ha detto NO al tracciato litoraneo ed anche al quadruplicamento

Il Gazzettino di giovedì 9 agosto 2012

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ilgazzettino9agosto2012

TAV: ancora news sulla tratta veneta

Dal Piccolo del 16/02/12

 

TRIESTE L’alternativa al tracciato costiero della Tav in Veneto è sempre più concreta. A giugno, quando sarà pronto lo studio di fattibilità chiesto e ottenuto dal commissario Bortolo Mainardi, l’ipotesi dell’alta velocità direzione spiagge potrebbe andare definitivamente in archivio. Con tutte le sue criticità: dai costi alla contrarietà degli enti locali. Il secondo studio Proprio Mainardi, recuperati i 400mila euro necessari (per il primo studio di un tracciato che nessuno vuole sono serviti 14 milioni), ha concordato con i tecnici di Rfi e Italferr il percorso di un secondo studio centrato sul quadruplicamento dell’attuale linea ferroviaria. Si punterebbe in sostanza a fare perno sull’esistente, la Mestre-Portogruaro, linea da modernizzare e ampliare ma in grado di superare la questione economica (l’alta velocità a servizio delle spiagge avrebbe un costo di 44 milioni di euro al chilometro, contro i 15-18 della media europea) e l’opposizione dei sindaci. L’incontro con i sindaci L’altro giorno, spiegando ai 14 diretti interessati (13 dei quali si sono opposti al tracciato lagunare) in una riunione che ha visto anche presenti l’assessore ai Trasporti del Veneto Renato Chisso (“sponsor” della Tav sulla costa), la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, Mainardi ha visto qualche faccia più distesa. L’alternativa è al momento solo «eventuale», sottolinea il commissario, ma convince di certo più di una prima ipotesi strabocciata. La sfida «Ci saranno perplessità legate soprattutto all’inquinamento acustico – commenta –, ma si tratta di guardare al domani, di avere il coraggio della sfida, con i sindaci che possono diventare protagonisti della partita. Abbiamo ferrovie vecchie 150 anni e treni che vanno da Mestre a Trieste a 75 all’ora, si deve fare il possibile per trovare una soluzione condivisa». I comitati no-Tav? «Faccio il mio lavoro. Mi limito solo a osservare il paradosso che in Veneto protestano gli stessi che in Val di Susa dicono no al nuovo tracciato chiedendo il potenziamento dell’esistente». Quanto al fatto che ci sono voluti 15 anni per iniziare a pensionare la Tav balneare, Mainardi preferisce non commentare: «Sono qui da soli sei mesi, questioni politiche e polemiche non appartengono al mio ruolo». Il nodo Marco Polo Rimane aperto il nodo aeroporto. Al Marco Polo il collegamento con l’alta velocità sarà garantito dal bivio di Dese, con un raccordo ferroviario già pensato per il Sistema ferroviario metropolitano regionale del Veneto, ma nello studio di fattibilità in cantiere si prevede che le merci non passino per la stazione di Mestre e l’aeroporto. Venezia insiste sin d’ora con il sindaco Orsoni: non arrivare al Marco Polo sarebbe una sconfitta. Critiche, pure nei confronti del commissario, riprese dal presidente della Save Enrico Marchi che chiede lo stesso trattamento di Francoforte, Parigi, Lione: una direttiva dell’Ue dispone che i loro scali vengano raggiunti dall’alta velocità..

NO TAV/ Circa 200 persone in assemblea a Portogruaro

Video integrale della “Lezione di Tav” tenuta a Portogruaro da Claudio Cancelli e Ivan Cicconi

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NO TAV/ Tracciato Veneto: già pronto?

Corriere del Veneto 10 marzo 2012

LA GRANDE OPERA

Tav, il nuovo tracciato è pronto «Tre mesi per le consultazioni»

Mainardi sposa il modello francese sul confronto con i territori. Il Wwf attacca il commissario: doppio ruolo, conflitto di interessi
Un treno ad alta velocità (archivio)

Un treno ad alta velocità (archivio)

 

VENEZIA — Tre mesi di consultazioni e poi si decide. Il commissario Bortolo Mainardi punta sul modello francese per la Tav Venezia-Trieste e detta già i tempi. Entro fine marzo Italferr avrà pronto lo studio di fattibilità del nuovo percorso da Mestre a Portogruaro che da aprile a giugno sarà presentato e discusso con i territori. «Apriamo il dibattito pubblico coinvolgendo sindaci e cittadini: mi auguro si riesca a superare le perplessità e le critiche che hanno avuto gli altri tracciati arrivando a una nuova linea condivisa», dice Mainardi. Una strada tutt’altro che in discesa se il tracciato proposto in passato da Italferr era stato bocciato da 13 dei 14 Comuni interessati dal passaggio. Troppo impattante nel territorio, così come la proposta alternativa (la cosidetta «balneare») che si avvicina alle spiagge. Per questo è stato nominato il commissario: per trovare una terza via che possa mettere d’accordo tutti, o quasi, magari inserendo qualche opera compensativa così come proprio Mainardi ha fatto con il Passante di Mestre. La parola d’ordine sembra essere consultazione. In Francia dal 1995, quando è stato introdotto il modello del débat public che introduce la democrazia partecipativa, le conflittualità riguardo alla realizzazione di progetti che hanno un impatto ambientale si è ridotta dell’80 per cento. Mainardi ha fatto fare uno studio di fattibilità che di fatto raddoppia l’attuale ferrovia riducendo gli impatti con i paesi e i beni ambientali tutelati, così come è stato fatto per la Padova-Mestre. «Va trovata la soluzione migliore condivisa dal territorio—aveva detto Mainardi il 14 febbraio scorso incontrando la Provincia e i Comuni interessati dal passaggio della Tav — ma la vera sfida è crederci».

Ma lo sa bene che non sarà facile raggiungere l’obiettivo. Domenica ad esempio i No Tav e il Movimento 5 stelle andranno a manifestare in piazza Tiziano a Pieve di Cadore (come in altre piazze d’Italia), proprio dove abita il commissario. «È un’opera inutile, dannosa per l’ambiente e la salute, è un enorme spreco di denaro pubblico, sottrae investimenti a scuola, sanità e innovazione», dicono. Ma le proteste ci sono sempre state. Non a caso Mainardi nel suo libro «Semaforo rosso» ricorda i problemi che ha dovuto affrontare il conte di Cavour per la realizzazione della ferrovia che attraversava il Piemonte. Era il 1846 e sulla «Revue Nouvelle» di Parigi scrisse: «Contribuirà ad abbattere le meschine passioni municipali, figlie di ignoranza e del pregiudizio, che già sono minate dagli sforzi di tutti gli uomini d’Italia…».

Sono passati 160 anni e la situazione non è cambiata ma la soluzione potrebbe arrivare proprio dalla Francia. Lo aveva auspicato anche la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto: massimo confronto e dialogo con i Comuni e il territorio per arrivare a un tracciato condiviso e non imposto. «Registreremo tutte le opinioni, poi faremo un parere definitivo da consegnare alla Regione e al ministero per la scelta finale», dice il commissario, che ieri è stato attaccato a Trieste dal Wwf. «C’è un grosso conflitto di interessi: Mainardi è membro della commissione Via per conto del ministero dell’Ambiente che dovrebbe valutare l’impatto ambientale del progetto e nel contempo Commissario straordinario per la realizzazione dell’opera per il ministero alle Infrastrutture—dice il presidente Stefano Leoni—Sorprende che l’architetto non abbia colto da sè l’incompatibilità rinunciando spontaneamente a uno dei due incarichi».

Francesco Bottazzo
10 marzo 2012

Video della manifestazione NO TAV di Trento del 5 maggio

Circa mille persone hanno0 partecipato alla manifestazione di Trento, dunque ottima riuscita nonostante i tentativo dei media locali di criminalizzare l’iniziativa

 

 

Il Comune di Quarto D’Altino contro la TAV

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OGGETTO: PROGETTO PRELIMINARE NUOVA LINEA AV/AC VENEZIA-TRIESTE. ATTO D’INDIRIZZO

IL CONSIGLIO COMUNALE DI QUARTO D’ALTINO

Premesso che si è appreso dalla stampa in data 4 luglio 2011 della nomina da parte del Governo del Commissario Straordinario per la TAV Venezia-Trieste nella persona dell’arch. Bortolo Mainardi, intende ribadire la già nota posizione dell’amministrazione altinate, formalmente espressa con delibera del Consiglio comunale n.1 del 10/02/2011 “Determinazioni in merito al tracciato della nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia-Trieste”, di contrarietà alla realizzazione del progetto preliminare di AV/AC Venezia — Trieste presentato da Italferr S.p.A.

A tal scopo manifesta il seguente atto di indirizzo:

Evidenziato che:

per l’opera in questione, che presenta costi elevatissimi, non risulta disponibile una valutazione oggettiva della effettività utilità (né in termini di flusso passeggeri né in termini di trasporto merci) né della sostenibilità economica nel breve-medio-lungo periodo;

tale opera avrebbe un impatto devastante sull’intero ecosistema ed in particolare sul nostro territorio comunale, dove verrebbero realizzati grandi interventi in assoluto spregio per i vincoli e le norme di tutela ambientale, paesaggistica e archeologica;

la Presidente della Provincia di venezia, Francesca Zaccariotto, ha inviato al Governatore del Veneto Luca Zaia, anche per conto di quasi tutti i Comuni del veneto orientale interessati dal tracciato della TAV/TAC, una richiesta di sospensione dell’iter procedurale di approvazione del progetto per l’assoluta contrarietà l tracciato proposto e per richiedere l’apertura di un tavolo di confronto, prima di dar corso a qualsiasi decisione;

che il Ministero dell’Ambiente ha bloccato l’iter di valutazione del progetto della TAV/TAC in quanto non risultano rispettate allo stato attuale le indicazioni della Commissione Europea e del Ministero stesso che qui si evidenziano.” …la rete europea ad alta velocità deve garantire che la sua realizzazione non pregiudichi la necessaria qualità del servizio pubblico in particolare facendo in modo che non vada a scapito delle linee secondarie che devono continuare a consentire un buon servizio del territorio e deve rispettare scrupolosamente le zone naturali e sensibili e dei siti in cui si trovano monumenti storici, culturali o artistici, scegliendo di percorere corridoi in cui già si registrino notevoli flussi di trasporti ed infine deve sollecitare il riassetto delle vie ferroviarie esistenti evitando di creare nuovi corridoi di disturbo in siti intatti;

Preso atto che:

  • l’infrastruttura progettata attraversa una zona di enorme interesse storico e naturalistico dove l’opera dell’uomo e la natura si fondono mirabilmente creando un unicum ambientale e paesaggistico di altissimo interesse;
  • il vincolo archeologico deriva dalla presenza degli antichi tracciati delle strade romane via Annia e via Claudia Augusta proveniente quest’ultima da Altino;
  • che il vincolo idraulico nasce dal fatto che molte delle aree interessate dal tracciato sono al di sotto del livello del medio mare, soggette a svuotamento meccanico, essendo aree di bonifica e soggette altresì a fenomeni di subsidenza;
  • da un punto di vista prettamente turistico-ambientale una tale opera che attraversa il nostro territorio denoterebbe scarsa attenzione nei confronti dello stesso con conseguente discredito da parte dei turisti che sempre più apprezzano il nostro territorio fortemente vocato al turismo culturale, ambientale e ciclabile.

Ribadisce:

  • di non ritenere accettabili né il progetto preliminare presentato, né le ventilate modifiche di tracciato, ribadendo nel contempo la necessità di un potenziamento della linea ferroviaria Venezia/Trieste già esistente, con investimenti mirati al trasporto merci, all’ammodernamento, alla velocizzazione e funzionalità del trasporto pubblico, dando così finalmente un servizio adeguato alle decine di migliaia di pendolari che quotidianamente usano il treno;
  • la necessità che vengano ripristinate dal Governo e dalla Regione le risorse per il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale, risorse previste nellammontare di 140 milioni di euro, di cui oggi mancano 80 milioni di euro a causa dell’azzeramento da parte del Governo Berlusconi del contributo decennale di 10 milioni annui stanziato dal Governo Prodi con la Finanziaria 2008;Richiede che, su opere di così grande rilievo per il futuro stesso delle Comunità locali, si realizzi un costante e costruttivo confronto con le popolazioni e le Amministrazioni Locali per il raggiungimento di soluzioni condivise che rispondano all’unico criterio del Bene Comune;
  • l’assoluta rilevanza del progetto di adeguamento della linea esistente che da solo può dare concreto impulso all’economia del territorio anche in termini turistici, in quanto prevede 11 fermate dei treni nei luoghi di attrazione a differenza della TAV che nessun beneficio comporterebbe per i territori attraversati;
  • l’assoluta necessità che su opere di così ampia rilevanza economica e ambientale si attuino tutte le idonee iniziative di coinvolgimento delle amministrazioni e delle comunità locali interessate;
  • in relazione ai noti fatti della Val di Susa, l’assoluta contrarietà a che si risolvano i problemi con l’uso della violenza da qualsiasi parte essa provenga; evidenzia come l’apertura di un cantiere destinato ad un opera pubblica che dovrebbe essere rivolta al bene comune ma che inizia con uno spiegamento di forze dell’ordine, non sia un risultato auspicabile per nessuno.

Rileva come, in coerenza con i punti di cui sopra, debbano essere ascoltate le istanze della popolazione del territorio della Val di Susa, che pacificamente esprimono le loro posizioni circa la contrarietà dell’opera e auspica che sia permesso ai cittadini e alle Amministrazioni locali della Val di Susa e di ogni altro territorio interessato da opere di forte impatto, la possibilità di poter esprire democraticamente la propria contrarietà all’opera.

CHIEDE

al Commissario straordinario del Governo per la TAV Venezia Trieste, arch. Bortolo Mainardi, di istituire un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti delle amministrazioni locali dei territori coinvolti nel progetto.

Si impegna ad operare, per quanto di propria competenza, in stretto rapporto con le altre Amministrazioni Comunali interessate e con le cittadine e i cittadini che riterranno utile contribuire, con occasioni di approfondimento e dibattito, all’iniziativa per una alternativa ai progetti AV/AC, impegnandosi a difendere queste posizioni anche nei confronti delle istituzioni regionali e nazionali.

NO TAV: news sulla tratta Venezia-Trieste

Da Il Piccolo del 21/10/11

 

Paoletti mediatore lancia lo spot sulla Transpadana

La Camera di Commercio di Trieste si candida a fare da “mediatore” nel processo che porterà alla realizzazione della Tav nel Nord Est. L’ipotesi è emersa nel corso della presentazione dello studio “Infrastrutture, Informazione e Consenso” realizzato dall’ente camerale triestino con il supporto di Uniontrasporti. Lo studio, oltre a indicare le caratteristiche del territorio triestino dove andrebbe a realizzarsi il corridoio infrastrutturale, propone anche un modello concertativo per evitare di calare dall’alto un progetto di queste dimensioni, cercando invece la condivisione di istituzioni locali e cittadinanza. «A Trieste abbiamo dei comitati contro la Tav – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, Antonio Paoletti – a dimostrazione che il tema è delicato anche da noi, nonostante le proteste si siano sopite dopo la scelta del tracciato ‘alto’ rispetto a quello che tagliava la Val Rosandra». Lo scopo, aggiunge Paoletti che ricopre anche il ruolo di presidente della Transpadana, «è informare i cittadini che la realizzazione di quest’opera è importante e positiva ma che l’obiettivo va perseguito in maniera concertata». A questo scopo, da ieri su Rai 3, a ridosso dei tg locali, e su Rai News, va in onda uno spot promosso da Transpadana che spiega le ragioni della Tav per sensibilizza l’opinione pubblica: «I corridoi europei sono una risorsa per l’Italia ed è fondamentale che questa sfida, culturale prima ancora che economica, si diffonda anche sui mezzi di comunicazione più popolari». (r.u.)

 

Il commissario boccia la Tav “balneare”

 

di Marco Ballico TRIESTE «È un’analisi tecnica, non una bocciatura preventiva». È il commissario per la Tav Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, e lascia alla politica quel che è della politica. Ma, diplomazia a parte, la relazione che l’architetto di Belluno presenterà lunedì a Regione Veneto, Rfi, Italferr e Save, sa di stroncatura dell’ipotesi del tracciato costiero dell’alta velocità in Veneto. Questione di velocità, appunto, ma anche di costi, tutela ambientale e parere degli enti locali. Criticità che, a detta del commissario, dovrebbero far propendere per la quadruplicazione della linea ferroviaria esistente tra Mestre e Portogruaro piuttosto che per una discesa direzione spiagge. Non sarà contento Renato Chisso, assessore ai Trasporti del Veneto, ma la lettera scritta da Mainardi per convocare il vertice del 24 ottobre lascia pochi dubbi: il tracciato sulla costa presenta più di una controindicazione. A partire dallo stesso principale obiettivo della Tav, l’alta velocità. Passare nella zona delle spiagge significherebbe allungare i tempi, il contrario della missione del progetto. Il commissario non entra nel merito, ribadisce che il suo ruolo «è solo quello di proporre ai committenti valutazioni tecniche», e che dunque, eventualmente, toccherà a loro mettere una pietra sopra l’ipotesi del tracciato balneare, ma conferma anche di aver scritto numeri ben precisi nel testo inviato alla Regione e agli altri soggetti interessati. Problemi di velocità a parte, c’è innanzitutto il nodo dei sindaci, da sempre contrari a vedere i propri comuni attraversati dalla linea. Il rischio è quello di una Val di Susa del Nordest, Mainardi ricorderà anche questo. E poi, ecco i numeri della relazione, c’è il fattore risorse. Per l’intero tracciato fino a Trieste (186 chilometri di cui 154 fino a Ronchi) la Tav costa secondo la valutazione attuale 7,4 miliardi, dei quali 3,45 servono per andare da Mestre a Portogruaro con tappa unica a Tessera per servire l’aeroporto Marco Polo. Il solo tratto Mestre-Tessera (10 chilometri, 8 in galleria) costerebbe 772 milioni (77,2 a chilometro), mentre quello da Tessera a Portogruaro, e qui entra in campo il tracciato costiero, viene valutato in 2,68 miliardi per 61,5 chilometri (44 milioni circa a chilometro). Cifre da confrontare con la media dei costi europei per la ferrovia ad alta capacità che oscilla tra i 15 e i 18 milioni a chilometro, mentre in Italia si viaggia tra i 40 e i 45. Secondo Mainardi, quadruplicare la linea esistente sarebbe la soluzione più economica e fattibile, anche per motivi ambientali. Sul piatto ci sono infatti pure le indicazioni della Commissione Via del ministero dell’Ambiente, che chiede di unificare la progettazione previa comparazione delle opzioni in campo, compresa quella di valorizzare il tracciato storico. Tutta una serie di stop, dunque, a una Tav lungo il litorale. Il Veneto dovrà fare un nuovo dietrofront e tornare al tragitto parallelo all’autostrada? Lo si comincerà a capire da lunedì. Il Friuli Venezia Giulia (è previsto la prossima settimana un incontro Tondo-Zaia, anche se in agenda sinora c’è solo il tema Finest) resta intanto in attesa. «Non entro nel merito di vicende che interessano un’altra Regione – osserva l’assessore ai Trasporti Fvg Riccardo Riccardi –. Noi andiamo avanti con la nostra tratta, aspettando che i sindaci individuino il tecnico di loro fiducia per le osservazioni sul progetto».