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OSSERVATORIO CLIMATICO/ Grado

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/03/08/news/mareggiata-a-grado-il-bilancio-peggiora-sabbia-da-recuperare-e-danni-foto-1.13089314?ref=hfmvudea-1grado 2

 

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Osservatorio locale sul clima/ Gennaio 2014 primaverile

Gennaio primaverile. L’OSMER conferma che è a causa del riscaldamento globale

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mv online 13 gennaio 2014

 

Gennaio quasi primaverile: non ha mai fatto così caldo

 

L’Osmer: situazione di piena anomalia dovuta al surriscaldamento globale.

Piogge record e temperature superiori di 4/5 gradi alla media del periodo

 

 

Osservatorio locale sul clima/ A eventi estremi quali rimedi?

2 febbraio

Continua a piovere e il Friuli non riesce a rialzarsi

Una valanga d’acqua sul Friuli: è record di precipitazioni

 

mv on line 1 febbraio 2014

 

Maltempo, esonda un fiume: bloccata la linea ferroviaria  Venezia-Trieste 

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Osservatorio locale sul clima/ Ottobre 2011: gli effetti in Friuli

A cura del Gruppo Ecologia Sociale

Chiodo scaccia chiodo. Non sembrano esserci ragioni sostanziali per occuparsi del clima, né a livello globale né a livello locale, in fin dei conti il tempo nessuno lo comanda. La maggior parte delle persone infatti non se ne occupa, in quanto non pensa che si tratti di un problema rilevante e tanto meno sul quale si possa incidere. La realtà è ben diversa e molto articolata. E’ necessario sviluppare una sensibilità verso i mutamenti climatici e spingere le persone a diventare osservatori del clima che cambia.

Praticamente l’unica fonte di informazione a livello locale, per quanto approssimativa, è quella delle cronache dei quotidiani locali. Andrebbero salvate le foto degli eventi, fino a che sono accessibili nel quotidiani online, perchè altrimenti sono perse mentre molti articoli, o quasi tutti, si trovano negli archivi.

Per esempio su può fare una ricerca con parole chiave “alluvioni”  o “alluvione” nell’archivio del messaggero veneto.

 

http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto?query=alluvioni&view=web_locali.Messaggero+Veneto

http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto?query=alluvione&view=web_locali.Messaggero+Veneto

 

Per esempio, ricordiamo, a chi fosse sfuggito che la Regione, in luglio di quest’anno (2011), ha detto: “sarà l’ultima volta”

Alluvione, risarciti i danni Ciriani: sarà l’ultima volta

…nazionale, peraltro dotato di scarse risorse. Temo, pertanto, che sarà difficile replicare in futuro quanto fatto per l’alluvione del 31 ottobre e 1° novembre del 2010». Anche il ricorso all’assicurazione privata obbligatoria è congelato. «Serve…

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Messaggero Veneto 27 ottobre 2011

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GIOVEDÌ, 27 OTTOBRE 2011 Pagina 23 – Provincia

Pioggia record, esondazioni e danni Circa 300 mm sulle Prealpi, in quota torna la neve. Nella Bassa scantinati allagati, ma non c’è la mareggiata a Lignano

di Domenico Pecile

UDINE Piogge abbondanti (con punte record sulle Prealpi carniche), neve soltanto in alta quota e comunque in media oltre i 2mila metri, vento forte di scirocco, temperature sopra la media stagionale, allagamenti, qualche corso d’acqua tracimato. Unica “consolazione” in questa due giorni da profondo autunno è che la temuta mareggiata lungo la costa non si è verificata. Questo, dunque, in estrema sintesi il quadro meteorologico (per altro puntualmente annunciato dall’Osmer) verificatosi nelle ultime 48 ore in Friuli, colpito da un’intensa perturbazione atlantica. Il fronte è stato preceduto e accompagnato da venti di scirocco che lungo la costa hanno raggiunto anche i 60 chilometri. Lo scirocco ha, tuttavia, favorito una sensibile impennata delle temperature, basti pensare che la minima di Udine ieri si è fermata a 15 gradi. Temperature minime sensibilmente sopra la media anche in Carnia con valori a due cifre anche a fondovalle. Il maltempo si è esaurito nel corso del tardo pomeriggio di ieri. Oggi, la nuvolosità sarà variabile e non i esclude qualche residua precipitazione piovosa, mentre domani il tempo si stabilizzerà. Fino al 1 novembre il cielo si manterrà generalmente poco nuvoloso o sereno e le temperature si riallineeranno alle medie stagionali con minime che in pianura saranno attorno ai 5-6 gradi e le massima nel fine settimana potranno raggiungere anche i 20 gradi. Ma ecco nel dettaglio come sono andate le cose in provincia di Udine grazie ai dati desunti dal sito dell’Osmer. Sulle Prealpi carniche, come si diceva, si è verificato il record della pioggia. In 48 ore (anche se in realtà il tempo della precipitazione si è concentrato in molte ore) sono caduti circa 300 millimetri di pioggia (Valcellina, Piancavallo, Val Tramontina, Musi ecc.). Un episodio che dal punto di vista meteorologico viene annoverato come eccezionale. Tantissima pioggia, dunque, se soltanto si pensa che a Udine città in tutto il mese di ottobre cadono mediamente 150 millimetri di pioggia e 160 in quello di novembre. Precipitazioni intense anche in Carnia, ma nettamente inferiori a quelle verificatesi sulle Prealpi, con una media che oscilla tra i 100 millimetri di diverse località di fondovalle ai 200 di Tolmezzo. È andata meglio nel Tarvisiano con “appena” 60 millimetri di pioggia. Cento, invece, i millimetri caduti a Udine città dei quali un settantina ieri e i rimanenti nella giornata precedente. Ha piovuto molto anche nella Bassa friulana, con 100 millimetri di pioggia a Cervignano gran parte della quale caduta però ieri nella parte centrale della giornata di ieri. Come detto, invece per fortuna la temuta mareggiata lungo le coste non si è verificata. Quella più distruttiva degli ultimi anni risale al 1 dicembre del 2008. Anche i danni tutto sommato sono stati contenuti, come informa l’addetto stampa dei vigili del fuoco del Comando di Udine. Interventi sono stati effettuati a Moggio udinese per la rimozione di un masso nella frazione di Roveredo. Allagamenti si sono verificati a Villa Santina in piazza Mercato. Numerosi gli interventi dei pompieri anche nella Bassa, soprattutto a Rivignano, Cervignano e Villa Vicentina. Richieste di aiuto, infine, anche in via Carlo Alberto, a Cividale.

 

MV GIOVEDÌ, 27 OTTOBRE 2011

Pagina 22 – Cronache

Piove all’interno di cinque edifici scolastici

I problemi maggiori registrati alla materna di via D’Artegna. Infiltrazioni pure al Ceconi

la dirigente maria piani «Preoccupati per i pannelli del controsoffitto del salone d’ingresso e per alcune macchie di umidità evidenziate in un’aula»

Pioggia battente per tutta la giornata a Udine e così l’acqua caduta in abbondanza, mette in evidenza le difficoltà, e in alcuni casi la precarietà, degli edifici scolastici udinesi. In gran parte degli istituti, ieri, è stata una giornata di passione con macchie di umidità che si evidenziavano su pareti e soffitti. In alcuni casi si è dovuti persino ricorrere ai classici catini per raccogliere l’acqua che gocciolava dai tetti o dalle intercapedini. I problemi maggiori si sono registrati alla scuola di via D’Artegna. A destare grande preoccupazione erano i pannelli del controsoffitto del salone d’ingresso e alcune macchie d’umidità evidenziatesi in un’aula. Ma la dirigente del Terzo circolo cittadino Maria Piani, insieme con i tecnici del Comune, è intervenuta in breve tempo disponendo la recinzione di un’ampia sezione del salone, la rimozione dei pannelli intrisi d’acqua e lo spostamento di tutti i bambini della sezione ospitata nella classe oggetto delle verifiche. Già nella mattinata di ieri alcuni addetti del Comune sono saliti sul tetto per controllarne lo stato e oggi ci sarà un secondo sopralluogo che segnerà il via ai lavori di sistemazione. «Le infiltrazioni hanno riguardato il salone e una sezione – ha spiegato la dirigente Piani –. Abbiamo subito richiesto l’intervento dei tecnici. Già domani mattina (oggi per chi legge, ndr) effettueremo una seconda verifica, ma abbiamo cercato di rassicurare i genitori anche se le forti piogge non aiutano. Io stessa davanti alle notizie sentite in televisione e riguardanti la drammatica situazione della Liguria mi sono spaventata, ma posso assicurare che abbiamo preso tutte le contromisure affinché le lezioni possano svolgersi in totale sicurezza. Parte del salone è recintata in modo che nessuno possa sostare nelle aree in cui scende l’acqua e abbiamo già provveduto a una prima ispezione sul tetto nonostante il maltempo. Il rischio del controsoffitto è che, impregnandosi d’acqua e cadendo, possa nuocere a qualcuno, per questo ho chiesto agli operai che provvedano a rimuovere tutti i pannelli: preferisco di gran lunga vedere l’acqua che cade piuttosto che correre pericoli». Ma anche alle scuole medie Fermi e Manzoni (direzione di piazza Garibaldi) si sono registrati alcuni inconvenienti. «Alla Fermi – ha spiegato il dirigente, Stefano Stefanel – gran parte del tetto è stata rimessa a nuovo di recente, nella porzione restante, però, c’era evidente il segno di qualche infiltrazione. Diverso il caso della Manzoni dove dobbiamo convivere con un cantiere purtroppo ancora bloccato: alcuni muri sono scoperti e anche il parco retrostante per metà è chiuso e nell’area del cantiere si sono formate enormi pozze». Nella conta dei danni entra pure la scuola primaria Divisione alpina Julia, nella cui palestra si sono verificate delle infiltrazioni di acqua piovana, comunque nulla che impedisse il regolare svolgimento delle lezioni. Il maltempo e le conseguenti infiltrazioni d’acqua non hanno dato pace neppure alle scuole superiori. A segnalare i maggiori problemi, comunque circoscritti, è stato l’istituto professionale Ceconi. «Abbiamo sottoposto all’attenzione della Provincia la presenza di alcune infiltrazioni d’acqua al secondo piano – ha spiegato il dirigente, Giovanni Francois –, ma per risolverli è stato sufficiente sistemare un secchio lungo il corridoio in questione». Parte del tetto dell’istituto di via Manzoni non è nuovo a simili problemi, per questo motivo la Provincia sta predisponendo il progetto per la risistemazione. La porzione restante è già stata messa a nuovo nel 2010 quando è stato inaugurato anche il sistema fotovoltaico installato per la scuola. (m.z.)

 

 

GIOVEDÌ, 27 OTTOBRE 2011 Pagina 23 – Provincia

Rivignano, Ariis finisce ancora sott’acqua

Allagati anche il parco di Villa Otellio, quello dello Stella e l’area festeggiamenti del paese

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RIVIGNANO Frazione di Ariis sott’acqua, ieri, a seguito delle intense precipitazioni che si sono abbattute sull’intero Medio Friuli. Il Parco dei festeggiamenti, nell’area antistante al parco comunale dello Stella e all’acquario “Paolo Solimbergo”, una delle zone più basse del paese e di conseguenza con maggiori criticità, era completamente sommerso. Allagato anche il parco di villa Ottelio. Il fiume Stella e i fossati che costeggiano via Ottavo Bersaglieri che collega il capoluogo con la frazione, già dalla mattinata avevano raggiunto il livello di guardia. Situazione peggiorata nel corso della giornata tanto da spingere i volontari del gruppo della Protezione Civile a chiudere in via precauzionale la strada. Un tratto, quello interessato ieri dal pericolo di fuoriuscita, continuamente soggetto alle esondazioni del fiume con i conseguenti disagi che ne conseguono per le abitazioni che sorgono ai suoi lati. Proprio per risolvere tale situazione l’amministrazione comunale ha già provveduto a reperire i fondi necessari per poter realizzare un’opera che consenta di allargare e di sollevare la via interessata. Il Comune ha infatti già ottenuto dalla Regione, un finanziamento di 700 mila euro che coprirà interamente le spese per i lavori. L’opera in questione, ora in fase di progettazione, comporterà anche un rifacimento degli argini e una loro migliore collocazione finalizzata a garantire un deflusso delle acque controllato che non arrechi danno né alla popolazione né al territorio. Anche in diverse altre zone del comune si sono verificati allagamenti nelle campagne. Allertate le squadre del gruppo della Protezione Civile che hanno aspettato la piena del fiume avvenuta intorno alle 17. L’allarme è rientrato, nonostante le precipitazioni abbiano smesso di cadere nel pomeriggio, solo in tarda serata. Viviana Zamarian

Osservatorio locale sul clima/ Giugno 2011: vai con i disastri

Perchè un osservatorio climatico locale? Si parte dalla constatazione che la nostra memoria non organizza spontaneamente gli eventi atmosferici e climatici in generale. Il tempo climatico, meteorologico scorre lungo il tempo cronologico e generalmente l’esperienza empirica  ci ha abituati ad una certa ricorrenza e ciclicità dei fenomeni. Gli eventi straordinari generalmente sono rari, ma ora di fronte al mutamento antropogenico del clima, è necessario “tenere a mente” quello che ci succede intorno per capire se è tutto normale o se invece si tratta effettivamente di una progressiva alterazione della “regolarità” del clima. Qui la stampa, i giornali, proprio per il fatto di fare la cronaca (quando viene fatta) di quello che accada nei luoghi antropizzati,  sono praticamente l’unica fonte di informazione immediatamente e disposizione per farsi un’idea, sul lungo e medio periodo dell’andamento fenomenologico del clima. In particolare se si ha la fortuna che i giornali locali nella versione on-line pubblichino almeno gli eventi più eclatanti allora si ha immediatamente un minimo di archivio a disposizione. Qui si intende quindi rilevare “ogni tanto” qualche evento particolarmente grave e rilevante nei territori in cui viviamo per richiamare alla mente il problema climatico che al di là di una generica presa di coscienza in realtà fa molta fatica ad entrare nelgli standard di attenzione, sensibilità e nel bagaglio politico e culturale nei movimenti antagonisti ed anche nei comitati in genere. Il clima va vissuto quindi anche come un  problema politico e ci si deve misurare con esso sulla base di un patrimonio di informazione che va costruito con pazienza ed attenzione.

Per esempio basta cliccare sulla tag MALTEMPO del Messaggero Veneto per scorrere la cronologia dei fenomeni in varie parti della Regione. Certo questa non è un’indagine scientifica, ma rappresenta comunque un riferimento per ragionarci un po’ su e a ben pensare non è detto che l’OSMER, la Protezione Civile (sic!), o altri enti archivino veramente i dati riguardanti l’impatto antropico, strutturale ed economico  dell’evento climatico. Comunque questa è una problematica del tutto aperta, che va coltivata e da qualche parte è necessario partire ed ovviamente innanzitutto è necessaria la percezione del problema.

 

A cura del Gruppo Ecologia Sociale

 

Messaggero Veneto 20 giugno 2011

 

Frane e crolli per il maltempo
Tagliamento, 7 salvati dalla piena

Sei austriaci e un ucraino sono stati “ripescati” in elicottero a Spilimbergo. Stessa sorte per un gruppo di amici a San Michele

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Osservatorio locale sul clima/ Dicembre 2010: pioggia in Friuli non da record ma in aumento

9 dicembre 2010

Record di pioggia in Friuli:
mai tanta acqua in novembre

pioggia, maltempo

È piovuto molto in questo novembre e, soprattutto il cielo è rimasto coperto per giorni e giorni. Sicché molti pensano che sia stato un mese da ricordare. Invece non è così. «Sono valori di precipitazione notevoli in quanto superiori dal 50 al 100% alla media, ma non da record» assicura Marcellino Salvador, meteorologo dell’Osmer Arpa del Friuli Venezia Giulia.

 

Record di pioggia in Friuli: mai tanta acqua in novembre

A Piancavallo 900 millimetri, 524 a Tolmezzo, 370 a Gorizia, 323 a Pordenone, 260 a Udine. Precipitazioni dal 50 al 100% superiori alla media. Ma i record appartengono al passato
di Paolo Decleva

UDINE. È piovuto molto in questo novembre 2010 e, soprattutto il cielo è rimasto coperto per giorni e giorni. Sicché molti pensano che sia stato un novembre di quelli da ricordare. Invece non è così. «Non è stato un mese da record» assicura Marcellino Salvador, meteorologo dell’Osmer Arpa del Friuli Venezia Giulia.

«Quest’anno a novembre – dice Salvador – sono caduti 900 millimetri di pioggia a Piancavallo, 630 a Bordano, 600 a Uccea, 524 a Tolmezzo, 370 a Gorizia, 323 a Pordenone, 260 a Udine, 183 a Trieste. Sono valori notevoli in quanto superiori dal 50 al 100% alla media, ma non da record».

«L’impressione di un novembre particolarmente piovoso, nasce forse dal fatto che ci sono stati 15 giorni di pioggia e che le giornate di cielo coperto sono state molto numerose. Ma – sottolinea Salvador – la quantità di pioggia caduta non è stata poi tantissima».

«Per esempio – continua Salvador -, nel 1951, anno dell’alluvione del Polesine, in novembre a Uccea – la località più piovosa d’E uropa (nell’anno 1960 caddero 6.100 millimetri di pioggia) – sono caduti 1.900 millimetri di pioggia contro i 600 di quest’anno. Prendiamo Udine, dove la media novembrina è di 150-160 millimetri: l’anno scorso in novembre ci fu più copertura del cielo ma meno pioggia, ma non c’è confronto tra i 260 millimetri di quest’anno e i 400 del 2000. Non parliamo poi delle Prealpi. Nel novembre 2002, anno dell’alluvione a Pordenone, a Tramonti si registrarono 1.500 millimetri, nel novembre 2000 oltre mille. Da ricordare anche il novembre 1966, anno della seconda alluvione di Latisana».

«Il mese più piovoso in FriuliVg – ricorda Salvador – fu il settembre 1965, anno della prima alluvione di Latisana, quando nei primi due giorni caddero 1.200 millimetri di pioggia nelle Prealpi carniche e giulie e circa 500 a Udine. Da ricordare nel capoluogo friulano anche i 540 millimetri nell’ottobre 1998 (di cui 370 tra il 5 e il 7 del mese) o i 500 millimetri caduti in un solo giorno nell’autunno 1896».

Insomma non occorre neppure scavare tanto nelle statistiche per trovare anni in cui in novembre o nell’intera stagione autunnale è piovuto di più in quella che peraltro è la regione più piovosa d’E uropa.
E propabilmente in quanto a piovosità non entrerà nel poco invidiabile Guiness dei primati neppure questo dicembre.

«Giovedì – avverte Salvador – arriverà dal Nord Europa un vento freddo che prenderà il posto di quelli caldi e umidi mediterranei e a partire da mezzogiorno spazzerà le nubi e farà diminuire le temperature, anche se probabilmente non si arriverà allo zero. Quindi per almeno quattro-cinque giorni non pioverà. Poi si vedrà: allo stato attuale non si possono fare previsioni attendibili per un periodo superiore alla settimana».

I venti freddi e forti provenienti dal Nord, che investiranno prima tutto il Settentrione e quindi il resto d’Italia, hanno provocato un allarme maltempo da parte della Protezione civile nazionale, che teme soprattutto mareggiate lungo le coste e pericoli in mare aperto.

(09 dicembre 2010)

Osservatorio locale sul clima/ Ottobre 2010: I danni in Friuli

Caos Climatico Rassegna Stampa dal 22 luglio

 

MV 6 ottobre 2010

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Straripano i fiumi in Friuli:
nove persone tratte in salvo

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Continua l’ondata di maltempo che ha creato nuovi disagi diffusi. Due tedeschi, in campeggio sul greto del Tagliamento, sono rimasti prigionieri delle acque tra Spilimbergo e Dignano.

MERCOLEDÌ, 06 OTTOBRE 2010 Pagina 5 – Udine

Troppo cemento e niente fossati così la statale va subito sott’acqua

Notte di lavoro, a Remanzacco, per la squadra comunale di Protezione civile e per i vigili del fuoco, intervenuti in supporto ai volontari: le piogge intensissime hanno causato situazioni problematiche, nella tarda serata di lunedì, nel capoluogo e nella frazione di Ziracco. A Remanzacco i disagi maggiori si sono registrati nella zona di vicolo Dri, nei pressi della gelateria che si affaccia sulla statale 54: la pioggia, caduta senza tregua dal pomeriggio, ha causato l’allagamento di un ampio tratto della stessa statale e di alcune aree limitrofe. Protezione civile e vigili sono stati impegnati a lungo, per riportare il tracciato alla normalità, e il traffico (pur non molto intenso, vista l’ora) ha subìto un inevitabile rallentamento. «Il problema degli allagamenti, nelle vicinanze degli insediamenti commerciali, – commenta il sindaco Dario Angeli – si ripete purtroppo con una certa frequenza: sarà necessario programmare un intervento di messa in sicurezza». Ancor più critico il panorama nella borgata di Ziracco: «Il sistema fognario, sul quale anni fa erano stati eseguiti dei lavori, – spiega sempre il primo cittadino – ha retto bene, ma la pioggia era così intensa che l’acqua si è riversata dai campi sulla strada, invadendola. L’ambito viario più colpito è stato quello in prossimità del cimitero. Il problema è che, praticamente, non esistono più i fossi: è inutile dire che il clima è cambiato, che una volta scrosci intensi come quelli di lunedì rappresentavano un’eccezione. Di acquazzoni violenti e lunghi ce ne sono sempre stati: il punto è che un tempo c’erano i fossati, oggi non più. Stiamo pagando il conto di un’eccessiva cementificazione: la giunta comunale intende affrontare seriamente questo argomento. Bisogna porre grande attenzione anche alle concessioni edilizie, a livello di piano regolatore, per evitare che si costruisca in zone a rischio». E non solo la carreggiata, a Ziracco, ha risentito delle precipitazioni: una decina di abitazioni della frazione sono state allagate. Si parla di scantinati, per lo più, ma non solo: «Alcune famiglie – fa sapere sempre il sindaco – si sono viste invadere dall’acqua la cucina».
I volontari della Protezione civile e i vigili del fuoco sono rimasti sul posto fino alle 2 di notte. E a questo proposito Angeli puntualizza: «È bene ricordare che la squadra di Protezione civile è composta da persone che si mettono a disposizione a titolo completamente gratuito, per puro senso civico. Lo sottolineo in quanto in alcune occasioni si è registrata da parte della popolazione quasi una pretesa di intervento, con proteste per presunti ritardi nell’azione: questo atteggiamento non va bene».

Lucia Aviani

Giovedì 29 Luglio 2010 11:55

Dopo la tromba d’aria del 22 luglio, nel medio Friuli,

con danni da milioni di euro

e tonnelate di eternit sparse per il territorio,

ci siamo messi a guardare con un po’ di attenzione

agli eventi climatici

e stiamo assistendo ad un crescendo

di eventi improvvisi e devastanti …

Fra l’altro questo è ben poca cosa rispetto a quello che è successo in Pakistan, in India, in Europa centrale, in Russia …

 

22 luglio 2010

Tromba d’aria, il Friuli
chiede lo stato di calamità

La Regione chiederà al governo lo stato di calamità per le zone colpite dalla sfuriata di maltempo nella notte fra venerdì e sabato. Lo annuncia l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardi. Mercoledì terrà una relazione alla giunta regionale. “Danni sono ingenti, interessati 35 comuni quasi tutti nella provincia di Udine. La zona più colpita va da Codroipo a Manzano”


Decine i Comuni interessati. Agricoltura e molte aziende in ginocchio.