Entries Tagged 'Treni' ↓

FERROVIE/ Arriva anche il Corridoio Baltico?

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 18 OTTOBRE 2011 Pagina 12 – Regione

Tondo al governo: ora ci sostenga sul Corridoio Baltico

Il governatore: per noi una delle strategie prioritarie L’assessore Riccardi: lavorare per la riduzione dei costi

il presidente fvg

«Trieste superi il provincialismo»

«Il “compito” di Trieste? Recuperare il suo ruolo guida di un’area più ampia di quello che è oggi il Friuli Venezia Giulia, di livello extraregionale. Perché Trieste, di fatto, è l’unica città europea del Friuli Vg». Sono le parole del governatore Renzo Tondo, pronunciate ieri a ul convegno di Confindustria per la presentazione dell’analisi/ricerca “Trieste oltre Trieste – Ripartire dall’innovazione: un nuovo modo di fare industria, servizi, turismo, portualità”, realizzato dalla Fondazione Nord Est. «Trieste – ha osservato Tondo – sarebbe in grado di riappropriarsi di un ruolo strategico se solo si impossessasse della convinzione culturale di svolgere questa funzione di guida, al di là dei “localismi” che purtroppo caratterizzano l’intera regione, “provincialismo” che nel capoluogo giuliano ha provocato una sindrome da accerchiamento. La città deve invece superare questa situazione, deve porsi nell’ottica d’essere “capitale” e in questo scenario – ha concluso Tondo – lo sviluppo della portualità e della logistica gioca un compito essenziale».
UDINE Un’altra scommessa, e l’ennesimo treno da non perdere: il riconoscimento della Commissione europea sul Corridoio Baltico-Adriatico, nodo strategico e «prioritario» delle reti di trasporto comunitarie arriva come una conferma delle potenzialità della «piattaforma logistica» Friuli Venezia Giulia. La politica esulta, il mondo industriale aspetta, e mentre domani arriverà l’ufficialità da Bruxelles si pensa già al passo successivo. L’obiettivo. L’orizzonte è chiaro: non si vive di soli traffici Est-Ovest. Quelli correranno, probabilmente ancora per molto, sull’autostrada e sulla terza corsia. Il timbro europeo dà forza all’asse Nord-Sud: studi e convegni lo ripetono da decenni, ora l’Europa lo ha certificato. Il primo progetto nell’elenco delle opere italiane che domani la Commissione licenzierà – e in futuro finanzierà – è proprio il Corridoio Baltico-Adriatico. Il tratto verticale, sulla mappa, dovrà seguire il percorso ideale delle portacontainer che dall’Oriente salgono attraverso il Canale di Suez, e potranno trovare accesso al Centro Est Europa senza circumnavigare il continente. Il ruolo di Roma. Negli scorsi mesi il pressing su Bruxelles è stato portato dalle Regioni coinvolte dal corridoio, dagli Stati e anche da soggetti privati come Unicredit, che per le stesse ragioni ha individuato nel sistema Monfalcone-Trieste una possibile piattaforma logistica del futuro. Oggi è il tempo delle soddisfazioni dichiarate, ma senza un sostegno vero del governo, l’Europa potrebbe fare dietro front e dirottare altrove le risorse. Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha investito gran parte della legislatura sulle infrastrutture: il Corridoio Baltico-Adriatico – ha detto ieri – «è una delle scelte politico strategiche che abbiamo sempre sostenuto». Il governatore ha ricordato l’azione di lobby attuata a livello europeo. Ora, però, «chiederemo al governo – ha aggiunto Tondo – di sostenerci su questo importante progetto». Il tracciato. Gli elementi positivi dell’asse in questione sono molteplici. Ma soprattutto un fattore garantisce un certo ottimismo: in gran parte, il Corridoio Baltico-Adriatico esiste già, soprattutto nella sezione che interessa il Friuli Venezia Giulia. Sono necessari alcuni interventi sui nodi ferroviari – in particolare quello di San Polo a Monfalcone – e sui porti, ma l’asse c’è: la ferrovia Pontebbana è stata costruita con tecnologie avanzate e già oggi può supportare il triplo dei traffici attuali. Fino a ieri, l’Europa limitava il corridoio (tecnicamente il progetto prioritario 23 a Vienna): l’allungamento all’Adriatico cambia le cose. In territorio austriaco la rete è già efficiente e a marzo è stato inaugurato il cantiere del tunnel del Koralm, 33 chilometri fondamentali per collegare Graz e Klagenfurt e, quindi, il Nord Europa all’Italia. Le scelte della Regione. «Ora – ha spiegato ieri l’assessore ai Trasporti, Riccardo Riccardi – bisogna lavorare per la riduzione dei costi del servizio ferroviario e assicurare certezze al sistema portuale». Secondo l’assessore, «l’Alto Adriatico è competitivo nei modelli gestionali e con regole certe per tempi e condizioni utili ad attrarre capitali privati. Per questo entro la fine del mese – ha ribadito l’esponente della giunta regionale – presenteremo il disegno di legge per la portualità regionale». Parlando alla platea della Confindustria triestina, ieri Tondo non ha nascosto qualche problema sullo stato di avanzamento del progetto Unicredit. Il governo non ha dato risposte e «il progetto Unicredit-Maersk oggi è fermo per alcune difficoltà a interloquire», ha notato il governatore. Ma la strada è delineata: la Regione va avanti e pensa al nuovo sistema dei porti che dovrebbe portare all’Autorità unica tra Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro. Beniamino Pagliaro

 

Messaggero Veneto LUNEDÌ, 17 OTTOBRE 2011 Pagina 6 – Regione

TRASPORTI

Il Corridoio Baltico è una priorità Ue

UDINE Il Corridoio Baltico-Adriatico sarà inserito nei progetti prioritari dalla Commissione europea. Il timbro ufficiale da Bruxelles arriverà mercoledì, ma ieri la novità è trapelata dalle bozze del documento che sarà approvato. La notizia ha un significato strategico per il Friuli Vg, che si troverà al centro dei due corridoi europei Est-Ovest e Nord-Sud, e il collegamento tra i porti dell’Adriatico e il Centro-Nord Europa ha un valore elevato per l’economia regionale. Da anni la Regione aveva iniziato un pressing sulla Ue per far diventare “prioritario” il corridoio. La qualifica non è solo un’etichetta: grazie alla priorità, le opere per collegare Nord e Sud saranno finanziate dall’Europa. Il famoso corridoio 5 risultava già tra le opere prioritarie: la novità è che quello Adriatico-Baltico apre – nella bozza della Commissione – l’elenco di quelle italiane. Udine, Trieste, Venezia e Ravenna potranno beneficiare degli aiuti europei per finanziare parte dei lavori necessari per la loro interconnessione e lo sviluppo di scali merci multimodali. Il tracciato dovrebbe andare da Danzica, via Vienna e Venezia fino a Bologna, saldandosi con il Corridoio 5 a Trieste, incrementando le potenzialità dei porti italiani dell’Adriatico nella difficile sfida con i giganti del Nord Europa. L’opera di lobbying sull’Europa – con un ruolo del Friuli Vg – ha portato a un risultato che molti ritenevano insperato e che può dare nuova forza anche ai piani di Unicredit. L’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi (nella foto), ha seguito passo per passo la vicenda: «È un risultato storico – ha commentato – che premia il lavoro del Friuli Vg. La Regione ha sempre creduto nella proiezione europea che risolva il problema dell’attraversamento delle Alpi, per lo sviluppo dei traffici non solo Est-Ovest ma anche Nord-Sud». Per l’europarlamentare Debora Serracchiani (Pd), si tratta di «una buona notizia, ma soprattutto di un’occasione da non perdere».(b.p.)

 

riccardi

INFRA STRUTTURE/ Slovenia, e la TAV dov’è?

<!– /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:””; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:”Times New Roman”; mso-fareast-font-family:”Times New Roman”; mso-bidi-font-family:”Times New Roman”;} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} –>

Il Piccolo 11/07/11

 

Infrastrutture, Lubiana ‘dribbla’ Trieste

 

Nel Piano strategico sloveno non compare alcun collegamento ferroviario. La scelta cade sulla linea con Divaccia. Tracciato che dovrebbe svilupparsi per 12 km in Italia e per 9 in Slovenia e sul quale i treni dovrebbero viaggiare a 250 chilometri orari

 

 

di Silvio Maranzana

 

TRIESTE

 

Non c’è il tratto sloveno della Trieste-Divaccia e nemmeno il collegamento tra i porti di Capodistria e di Trieste tra le opere ferroviarie previste dal Piano delle infrastrutture del Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia. In ambito ferroviario nel documento di cui Il Piccolo è entrato in possesso, sono citati soltanto tre collegamenti e al primo posto vi figura la realizzazione della nuova linea tra Capodistria e Divaccia, quella che se realizzata molto prima o addirittura senza i tratti di collegamento con il capoluogo del Friuli Venezia Giulia rischia di mettere Trieste e la sua regione fuori dalle grandi rotte europee dei traffici. Il Piano di Lubiana sembra in contraddizione con il pronunciamento avvenuto qualche settimana fa da parte della Commissione intergovernativa italo-slovena che ha approvato lo studio di fattibilità della Trieste-Divaccia, tracciato che dovrebbe svilupparsi per 12 km in territorio italiano e per 9 in quello sloveno e sul quale i treni dovrebbero venir lanciati a 250 km. orari.

 

Il costo della Capodistria-Divaccia, lunga 27,1 km., viene stimato in 900 milioni di euro e la partenza dei lavori viene indicata già nel 2011, la conclusione nel 2018. Nel Piano si fa riferimento al fatto che oggi la Capodistria-Divaccia si sviluppa su un solo binario il che rappresenta «un ostacolo allo sviluppo del porto di Capodistria» che è definito importante non solo per la Slovenia, ma anche per Austria, Ungheria, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ucraina. Nel documento si sottolinea come dopo il raddoppio gli attuali 82 treni al giorno potranno divenire 231 e la capacità di trasporto crescerà da 14.264 a 27.485 tonnellate di merci all’anno. Le uniche altre due linee ferroviarie previste dal Piano sono la Lubiana-Jesenice con raccordo per l’aeroporto di Brnik e il secondo tratto della Maribor-Sentilj.

 

Il secondo capitolo del Piano riguarda invece le infrastrutture marittime e focalizza l’attenzione su due progetti soltanto, proprio nei settori in cui lo scalo sloveno sta per ora non solo facendo concorrenza, ma addirittura surclassando quello triestino, e cioé i container e le crociere. Primo obiettivo è dunque la realizzazione del Molo Terzo, indicato come secondo terminal container, in grado di movimentare 750mila teu all’anno. La nuova banchina sarà lunga all’incirca un chilometro e grazie alle operazioni di dragaggio avrà fondali di 17 metri. Potrà contare su un’area di magazzini di 200mila metri quadrati, su binari ferroviari, raccordi stradali e una palazzina direzionale.

 

L’investimento complessivo previsto è di 490 milioni di euro. Si calcola che la banchina potrà essere completata nel giro di 6 anni, ma poiché sarà realizzata per moduli potrà essere parzialmente utilizzata già precedentemente. Proprio il Molo Terzo potrebbe essere l’elemento fondamentale se Unicredit decidesse di dirottare su Capodistria il progetto del Superporto concepito per Monfalcone e Trieste. Ma secondo le stesse affermazioni di Luka Koper sono molti altri i potenziali investitori privati che si sarebbero già fatti avanti. Il secondo progetto previsto dal Piano in questo ambito è la Stazione marittima che sarà in grado di ospitare tremila passeggeri.

 

Lo studio rivela come il traffico crocieristico a Capodistria sia passato dalle 18 navi con mille passeggeri nel 2005 alle 65 navi con 40mila passeggeri nel 2010, mentre proprio per quest’anno è previsto un ancor più forte balzo di presenze. L’investimento per la Stazione marittima e le aree contigue è valutato in 8,7milioni di euro ai quali vanno aggiunti ulteriori 2 milioni per modificare la linea di costa. Si evidenzia che l’intera costruzione potrà essere completata in soli due anni.

 

 

TRENI/ Sempre peggio

MV 9 agosto

L’estate nera dei treni regionali
In 21 giorni 98 corse soppresse

trasporti, esodo

Ad essere maggiormente colpita è stata la Udine-Trieste, dove le corse soppresse sono state complessivamente 33. Coincidenze sfortunate? No, insufficienza di materiale rotabile adeguato