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ELETTRODOTTO/ Il Comitato risponde a TERNA

Mdessaggero Veneto SABATO, 08 MAGGIO 2010 Pagina 9 – Udine

Secondo i sostenitori dell’interramento dell’impianto l’energia che verrebbe trasportata sui cavi degli altissimi tralicci non servirebbe alla nostra regione

Il comitato: Terna è ostile al Friuli e al federalismo

Elettrodotto: duro attacco di Tibaldi dopo che la società aveva ribadito la necessità della linea aerea

POZZUOLO. Continua il braccio di ferro fra Terna e il Comitato per la vita del Friuli rurale: all’ennesima presa di posizione della società sulla necessità di realizzare la linea aerea, risponde subito il comitato sostenendo invece l’interramento e proponendo la fine del monopolio di Terna a favore di una gara secondo regole di mercato. Intanto emerge il compiacimento per la non contrarietà di Confindustria alle tesi del comitato. «Un maldestro segno di forza», viene definito dal referente del gruppo spontaneo Aldevis Tibaldi, il proclama con cui Terna ribadisce il no all’interramento: «Con ciò – osserva – si sottrae ai suoi doveri istituzionali di società di servizio alla collettività, in quanto non rappresenta gli interessi della popolazione, né raccoglie i solleciti delle amministrazioni locali. Senza più argomenti, Terna continua ad agitare lo spettro del black-out e attribuisce all’elettrodotto aereo il merito della demolizione delle vecchie linee, come se le stesse non dovessero eliminarsi in caso di linea interrata». Secondo il comitato «con il preteso elettrodotto aereo Terna intende realizzare una potentissima linea commerciale dedita al trasporto di energia attraverso il Friuli e non per il Friuli, il tutto per consolidare un modello monopolistico ostile al federalismo ed estraneo alle autoproduzioni di energia rinnovabile: una linea invasiva, ostile alla compartecipazione della Regione e delle realtà imprenditoriali e finanziarie locali, pronta a favorire nuovi poli di produzione energetica nella Bassa e nell’Isontino, non ultima la sempre più probabile centrale nucleare».
«Terna digrigna i denti – sostiene Tibaldi – ma in realtà tradisce la frustrazione di fronte alle prove documentali portate dal comitato. Se pensa di abdicare alla sua funzione di società di servizio alla collettività, dovrà uscire dal gioco e sarà possibile una gara pubblica ispirata al libero mercato e alle troppo spesso ignorate sollecitazioni comunitarie». Apprezzata dal comitato «l’esternazione del presidente di Confindustria provinciale Luci, che, alla presenza del referente Terna ingegner Conti, in un recente dibattito ha espresso prudenza nei confronti dell’elettrodotto e della centrale nucleare: dunque non adesione aprioristica, come in passato».
Paola Beltrame

ELETTRODOTTO/ Luci spara cazzate

Messagero Veneto 11 giugno 2010

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VENERDÌ, 11 GIUGNO 2010 Pagina 10 – Udine

Elettrodotto, l’allarme degli industriali

Il presidente di Confindustria Luci: «Acceleriamo i tempi. Il nostro impianto è datato»

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«L’attuale è a rischio collasso con la produzione a pieno ritmo. Danni anche alle famiglie Roma potrebbe nominare un commissario, ma sarebbe una sconfitta per il sistema locale»

di FEDERICA BARELLA

PAVIA DI UDINE. Un sistema datato che rischia di collassare se (o quando) le imprese maggiormente “energivore” ricominceranno a lavorare a pieno ritmo. Un sistema, quindi, quello produttivo che sulla questione elettrodotto lancia un vero e proprio grido d’allarme.
Il giorno dopo la notizia del “giudizio sospeso” da parte della Regione in materia di valutazione di impatto ambientale del progetto di Terna per la realizzazione del nuovo elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest (che andrà a sostituire il vecchio impianto), scende in campo anche la Confindustria. E lo fa attraverso il suo presidente Adriano Luci.  «Stiamo seguendo con attenzione questo progetto – ha precisato ieri Luci -. Purtroppo però questa non decisione della Giunta e l’intero svolgimento dell’iter dimostra quanto questo nostro Paese sia ingessato burocraticamente. Mentre, sul fronte opposto, imprese e cittadini hanno bisogno di decisioni immediate e urgenti».
E a questo proposito Adriano Luci cita i molti studi e le molte analisi elaborate da Confindustria. «Se le molte imprese “energivore” a sud di Udine non fossero costrette a un minor lavoro a causa della crisi – aggiunge Luci -, il nostro sistema elettrico, e non parlo solo di quello industriale ma di quello generale compreso quindi quello per l’uso domestico, sarebbe forse già andato in tilt. Per questo insistiamo sull’urgenza dell’opera».
Urgenza sì, senza però trascurare la qualità e la completezza. «Bisogna studiare certamente il progetto migliore, per questo non vogliamo neanche entrare dentro al dibattito relativo a “interrato sì o interrato no”. I tecnici e gli esperti su questo fronte si sono già espressi. E non è nostro compito riaprire la questione».
Se il sistema locale continuerà a ritardare le decisioni e i pareri consultivi richiesti, mette in guardia il presidente di Confindustria Luci, il risultato potrebbe essere l’arrivo del commissario. «Roma infatti potrebbe voler accelerare definitivamente la tempistica – spiega Luci – nominando un “commissario ad acta”. Un po’ come è successo per la terza corsia dell’autostrada. Ma in questo caso il sistema locale perderà per lo meno il potere di controllare e seguire da vicino l’evolversi del progetto».

 

VENERDÌ, 11 GIUGNO 2010

Pagina 10 – Udine

Il Comitato per la Vita del Friuli rurale rilancia per un nuovo confronto

Il fronte del “no”

PAVIA DI UDINE. Nuovo incontro tra Regione, Confindustria, cittadini riuniti nel Comitato per la Vita del Friuli rurale e i rappresentanti della stessa società Terna. Il primo a lanciare questa ipotesi è stato proprio ieri il presidente della Confindustria udinese, Adriano Luci. Una possibilità accettata indirettamente anche dal referente del comitato di protesta Aldevis Tibaldi, che già nei giorni scorsi rivandicava l’esigenza di un nuovo confronto aperto. «Nel corso di un incontro sulla “green economy” – spiega Tibaldi – l’assessore regionale De Anna ci ha dimostrato la sua disponibilità per un incontro e noi abbiamo subito apprezzato questa nuova disponibilità della Regione». A giudizio del Comitato per la Vita del Friuli rurale la non decisione della giunta regionale in materia di valutazione di impatto ambientale è in realtà una vera e propria bocciatura. «Al di là dell’intuibile imbarazzo del presidente Tondo e di chi nell’esecutivo ha pensato di vendere la pelle dell’orso prima dell’ora, in realtà le cose si stanno mettendo in modo diverso. E l’invito dell’assessore De Anna a un incontro ne è la prova. L’assedio alla cittadella regionale – conclude Tibaldi – , fatta di assemblee pubbliche, informative e improvvisate in ogni possibile circostanza, di una comunicazione porta a porta sotto i vessilli della Patria del Friuli e di migliaia di volantini, ha cominciato dunque a dare i suoi frutti».

ELETTRODOTTO/ Tondo fa il furbo

MV 17 aprile 2010

 

Elettrodotto, progetto ai raggi X

La Regione è pronta anche a chiedere modifiche

AMBIENTE  Martedì il presidente Tondo incontrerà i 12 sindaci interessati Poi arriveranno le proposte, ma c’è il rischio commissariamento
di CRISTIAN RIGO

UDINE. Il progetto dell’elettrodotto sarà sottoposto ai raggi X. Il presidente della Regione Renzo Tondo vuole infatti ascoltare le richieste dei sindaci, che spingono per l’interramento, per poi trattare con Terna e fare tutto il possibile per realizzarle. Anche se gli spazi di manovra non sono molti. Sul progetto incombe infatti l’incubo commissariamento. Il Governo potrebbe infatti inserire l’opera nell’elenco di quelle ritenute fondamentali per lo sviluppo “scavalcando” quindi la Regione per accellerare i tempi della realizzazione. Un rischio che il Governatore Renzo Tondo non intende correre. Ecco perché martedì ha convocato i 12 sindaci dei comuni interessati dal tracciato del nuovo elettrodotto proposto da Terna insieme alle province di Udine e Gorizia con l’intenzione di raccogliere le loro proposte. «Siamo in una fase di consultazione – ha commentato ieri Tondo – e voglio ascoltare tutti».
Alla fase di ascolto seguirà poi quella delle proposte. Ma, come detto, secondo la Regione, i margini di manovra non sono molti. Tondo ha promesso che se sarà possibile interrare alcuni tratti dell’elettrodotto, la Regione chiederà l’interramento. Dove non sarà possibile invece si cercherà di ridurre comunque al minimo l’impatto magari modificando il percorso.
Al momento l’elettrodotto Redipuglia – Udine ovest per il quale Terna ha già chiesto l’autorizzazione (il Ministero sta completando la Valutazione di impatto ambientale) prevede la realizzazione di 117 tralicci a 380 kV alti circa 60 metri lungo un percorso di circa 40 chilometri che interessa 28 comuni (ma soltanto nei 12 convocati ci saranno nuovi tralicci). Secondo Terna l’elettrodotto consentirà un risparmio complessivo nelle bollette degli italiani di circa 60 milioni di euro all’anno. E con la demolizione di 1.200 tralicci vecchi si produrranno anche 12 mila tonnellate di Co2 in meno. Ma il comitato per la vita del Friuli rurale non si fida e ha già raccolto 8 mila firme per chiedere l’interramento totale della linea. E molti consigli comunali hanno votato per l’interramento. Il consiglio regionale invece ha fatto proprio l’impegno di Tondo a fare tutto il possibile per ridurre al minimo l’impatto mentre il presidente della IV commissione Alessandro Colautti sta lavorando con l’esponente del Pd Mauro Travanut per creare un comitato ristretto di controllo.
«Pensiamo a un organismo bi-partisan che segua da vicino l’iter per la realizzazione di questo elettrodotto – riferisce Colautti –. L’intenzione è quella di portare avanti le istanze del territorio tenendo però presente il contesto generale. Il Governo ha già nominato diversi commissari per seguire la realizzazione di progetti analoghi anche perché si tratta di un’opera strategica. Possiamo discutere di tutto quindi – dice –, ma lo dobbiamo fare con senso di responsabilità

 

Elettrodotto Udine Ovest/ Le assemblee contro Terna

Messaggero Veneto LUNEDÌ, 11 GENNAIO 2010

Pagina 12 – Udine

Al centro delle polemiche la fase finale della Via: inascoltati i cittadini

Prima assemblea pubblica, previsti altri cinque incontri

«Procedura irregolare»

Il Comitato contro l’elettrodotto contesta Terna

MORTEGLIANO. «È l’ennesima dimostrazione di come un comitato, con propri mezzi, sopperisca a un dovere istituzionale affidato a un ente regionale reticente, che pure sa dispensare laute provvigioni»: così il Comitato per la vita del Friuli rurale definisce il successo dell’incontro promosso a Lavariano sull’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest che Terna spa propone in linea aerea a 380 chilovolt. Ipotesi avversata dal Comitato che, in vista dell’invio da parte dei Comuni delle controdeduzioni alle integrazioni comunicate dalla società proponente, protesta contro la procedura, ritenuta irregolare, e coinvolge i Comuni del tracciato.
A fare da apripista Mortegliano; il maltempo non ha frenato l’afflusso alla riunione, tenuta non a caso a Lavariano (la linea passerebbe prossima all’abitato), alla presenza dei pubblici amministratori.
Per il Comitato è intervenuto il presidente Aldevis Tibaldi a relazionare sulle iniziative intraprese a sostegno dell’interramento lungo l’autostrada. Si è contestata la procedura avviata da Terna per chiudere la fase istruttoria della Via, «occultando – ha detto Tibaldi – le osservazioni di migliaia di cittadini».
A prendere brevemente la parola è stato il sindaco di Mortegliano, Alberto Comand, che ha detto di voler farsi carico della problematica. Tibaldi ha sollecitato dall’esecutivo morteglianese «non una controdeduzione sul piano tecnico, che avrebbe l’effetto di tenere in vita il gioco della Terna, ma un’azione forte per dimostrare l’illegittimità del procedimento».
Ha parlato poi il consigliere di minoranza Filippo Sbuelz, ex assessore, che ha chiesto ragione della mancata applicazione della mozione proposta dall’opposizione e votata all’unanimità per l’assegnazione di un incarico ad un tecnico per formalizzare la richiesta di interramento; quanto alla procedura in atto, anche per Sbuelz deve essere impugnata per interrompere l’iter. Vi sono state attestazioni di gratitudine nei confronti del Comitato: promossa seduta stante una colletta a copertura delle spese sostenute.
Mercoledì 13 gennaio, alle 20.30, l’appuntamento è a Pozzuolo (biblioteca); giovedì 14, alle 20.30 a Merlana (trattoria da Milocco) per Trivignano e Santa Maria La Longa; venerdì 15, alle 20.30, a Orgnano (ex scuola elementare); lunedì 18, alle 20, a Lauzacco (sala comunale); venerdì 22, ore 20, a San Vito al Torre (sala parrocchiale) an

Eletrodotto Udine Ovest/ Continuano le proteste

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 12 GENNAIO 2010

Pagina 8 – Udine

Pavia di Udine. I manifestanti approfitteranno del grande afflusso di gente e dell’ampia visibilità dell’appuntamento

No all’elettrodotto, protesta al premio Nonino

Il Comitato per la vita del Friuli rurale annuncia un sit-in: anche Giannola è con noi

PAVIA DI UDINE. Per protestare si vestiranno e si comporteranno come uomini del Terzo mondo. Perchè quella che stanno vivendo, secondo loro, è una situazione da Terzo mondo. Loro sono i rappresentanti e i componenti del Comitato per la vita del Friuli rurale, capitanati dal sempre attivo Aldevis Tibaldi, da mesi, quasi anni, in lotta contro la realizzazione del nuovo elettrodotto Ronchi-Udine Ovest. E’ stato proprio lui ad annunciare ieri un vero e proprio sit-in di fronte allo stabilimento della Grappa Nonino, a Percoto, in occasione dell’imminente festa, il 30 gennaio, per la consegna del Premio Nonino. «Ovviamente non ce l’abbiamo con la famiglia Nonino. Anzi. La signora Giannola è stata una delle prime a firmare la nostra petizione contro la realizzazione del nuovo elettrodotto di Terna che dovrebbe tagliare in due e sfigurare la nostra campagna friulana».
L’intenzione del comitato, che ha già avvisato la famiglia Nonino di questa intenzione (raccogliendone subito la solidarietà) è invece quella di approfittare della grande visibilità che un avvenimento come il premio Nonino può dare. «Oltretutto il Premio Nonino celebra proprio la civiltà contadina – spiega Aldevis Tibaldi -. Quella stessa civiltà contadina che noi vogliano difendere e tutelare con l’attività del nostro comitato, lottando anzitutto contro una mostruosità come l’elettrodotto». Striscioni, volantini, ma anche una protesta un po’ più variegata e variopinta del solito sorprenderà dunque sabato 30 gennaio i tanti “vip” che come al solito parteciperanno alla festa della famiglia Nonino. Un’occasione in più per ribadire anche alle autorità locali e magari anche a qualche “potente” nazionale i motivi del “no” all’elettrodotto.
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ELETTRODOTTI/ Il bussines del commercio dell’energia elettrica

Messaggero Veneto DOMENICA, 31 GENNAIO 2010
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Pagina 8 – Udine

Una cinquantina di manifestanti con bandiere e striscioni mentre nello stabilimento si svolgeva la festa per il premio

Tibaldi: abbiamo chiesto solidarietà al mondo culturale

Elettrodotto: il Comitato protesta davanti alle distillerie Nonino

PAVIA DI UDINE. «Nessun dorma. Tantomeno il mondo della cultura». È un richiamo esplicito quello del Comitato per la vita del Friuli rurale che ieri, nella piazza di Persereano, giusto all’entrata posteriore della distilleria Nonino di Ronchi di Percoto – dove in quelle stesse ore si consumava la festa, tra cultura e mondanità, per la consegna del celebre premio – ha manifestato contro la progettata realizzazione di un elettrodotto aereo di 39 km fra Redipuglia e Udine ovest, proposta da Terna.
«Non contestiamo il premio – ha spiegato Aldevis Tibaldi, coordinatore del Comitato – siamo qui per chiedere solidarietà al mondo della cultura internazionale e informarlo che proprio a pochi passi da qui dovrà passare l’elettrodotto. E’ una battaglia – continua Tibaldi – contro un’opera che sconvolge non solo gli aspetti fisici del territorio ma anche quelli metafisici: queste grandi opere tolgono alla gente la capacità di resistere e di rivendicare i propri diritti». Il presidio è pacifico, alcune bandiere del Friuli, molti cartelli e striscioni, da “Tondo, la banalità del male”, a “Ionizziamo i consiglieri regionali”, fino a “Siegfried Tondo – La fantasia non ti salva la vita” che parafrasa lo scrittore tedesco Siegfried Lenz, vincitore del Premio Internazionale Nonino 2010. Accanto, un banchetto di generi di conforto: vino, salame, formaggio, panettone, come a dire: discutiamone. «Tutti i comuni dove passeranno i tralicci – ha spiegato Tibaldi – in queste settimane stanno tenendo consigli comunali con un duplice ordine del giorno, approvato in maniera bypartisan: esprimere alla Terna la ferma ostilità all’elettrodotto di cui non è mai stata dimostrata l’utilità per il Friuli, né tantomeno la necessità di farlo aereo; chiedere al presidente della regione Tondo di farsi interprete dell’opzione di un elettrodotto interrato».
Intanto proseguono le iniziative in consiglio regionale. «Martedì – aggiunge Tibaldi – l’assemblea voterà una mozione, sollecitata dal Comitato, che obbligherà il consiglio regionale stesso a deliberare sulla proposta di elettrodotto interrato. Una soluzione che costa di più – ammette il coordinatore – circa due e volte e mezza il costo di quello aereo, ma dura molto più a lungo, si risparmia danno ambientale e anche energia, visto che l’opera aerea disperde il 10% dell’elettricità che trasporta». A Giannola Nonino, anima del Premio e della stessa distilleria di Percoto, da sempre sostenitrice dell’opzione dell’elettrodotto interrato, il Comitato ha assegnato il premio “Joibe grasse 1511” che fa riferimento alla rivolta contadina «in cui – spiega Tibaldi – i contadini si vendicarono della nobiltà che nulla aveva fatto per difenderli». In premio – per la cronaca – una targa e una moneta antica del tesoro del patriarca ucciso nella congiura di 500 anni fa.
Ugo Zanin

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ELETTRODOTTO/ E’ arrivato il momento di alzare il tiro

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Nucleare: «Sì a Krsko, no nel Fvg»

MV 5 febbraio Anche Tondo deve convincersi: l’elettrodotto sarà interrato

«La prima scelta della giunta regionale è la linea interrata». Così, ieri, il presidente Renzo Tondo ha fatto dietrofront ricompattando la maggioranza e ricucendo lo strappo con Lega e Udc sul tema dell’elettrodotto. Un impegno che non convince il Pd e i comitati: troppi i “se” enunciati da Tondo

MV 4 febbraio Giunta sull’orlo della spaccatura sul destino dell’elettrodotto

Industriali: aereo costa meno. Terna: interrare è inutile

 

Elettrodotto Ronchi-Sud, Udine-Ovest

BISOGNA CHIEDERE:

MA A COSA

SERVE QUESTO

ELETTRODOTTO?

«La nostra regione – ha spiegato Tondo – ha comunque un “supero” della produzione di energia elettrica del 6,7% rispetto all’energia richiesta»

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ELETTRODOTTI/ Nè aerei, Nè interrati. Non servono

Elettrodotto PITTINI-FANTONI (BURGO ?): Würmlach-Somplago

 

Messaggero Veneto SABATO, 06 FEBBRAIO 2010 Pagina 16 – Udine

Tolmezzo. Inviate le osservazioni allo Studio di impatto ambientale. Il tracciato transfrontaliero non può essere individuato dalle imprese private

Elettrodotto aereo, Legambiente dice no

Gli ambientalisti definiscono «devastante» l’impatto della linea Somplago-Würmlach

TOLMEZZO. Per il progetto di elettrodotto aereo Somplago-Würmlach, proposto dalle Industrie Pittini e Fantoni, sta per arrivare l’ora della verifica di compatibilità ambientale. È quanto sostengono gli ambientalisti di Legambiente in una nota. «Nonostante il presidente della Giunta regionale, Renzo Tondo, abbia recentemente dichiarato di auspicare ancora un accordo con la Burgo (che aveva, a sua volta, proposto un elettrodotto interrato lungo la valle del But), per giungere ad un’unica soluzione, l’iter autorizzativo va, infatti, avanti» si legge nel documento.
«La Società Alpe Adria Energia (costituita allo scopo dagli industriali Pittini e Fantoni e partecipata anche da Verbund Italia), dopo aver presentato lo studio di impatto ambientale per ottenere l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera, ha depositato nello scorso novembre anche le “integrazioni”, che erano state richieste il 16 luglio 2009 dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione Friuli-Venezia Giulia – continuano gli ambientalisti. In queste settimane, le amministrazioni comunali interessate dal progetto e numerosi cittadini hanno presentato le loro “osservazioni” su questo documento e il tutto è stato trasmesso a Roma per un ultimo esame. Tra le associazioni che hanno sollevato riserve e critiche c’è anche Legambiente che, in una ventina di pagine, ha riassunto errori, contraddizioni e carenze riscontrate nel Sia. (Studio di Impatto Ambientale) e nella Valutazione d’Incidenza.
Dopo aver contestato l’impostazione generale del documento e aver inserito l’opera nel quadro del dibattito regionale, orientato verso il contenimento delle nuove linee elettriche dall’estero e favorevole al loro interramento, l’associazione ambientalista ha sottolineato l’esigenza di non lasciare a delle imprese private (spinte alla ricerca del percorso più breve e diretto) l’individuazione di un tracciato di carattere transfrontaliero che interessa una Z.P.S. (la Zona di Protezione Speciale “Alpi Carniche”) e aree di grande valore paesaggistico».
«Un altro aspetto che viene fatto notare è la modifica apportata al progetto originale, con la riduzione e l’innalzamento dei sostegni (l’altezza “media” passerà da 24 a 34 metri, ma in molti punti si supereranno i 45 metri o si arriverà a 61!). Se ci sarà in questo modo – come sostengono i proponenti – un vantaggio sul piano paesaggistico, con il contenimento del taglio dei boschi al di sotto dei conduttori, questo sarà bilanciato – dice Legambiente – dalla maggiore visibilità dei tralicci.
Il punto, però, in cui le “integrazioni” mostrano il loro lato più debole è quello dei “foto-inserimenti”, passaggio ritenuto indispensabile dalla commissione tecnica di V.I.A. per simulare l’impatto che l’opera avrà una volta realizzata. Nonostante fosse stato richiesto alla società Alpe Adria Energia un approfondimento, con la predisposizione di ulteriore immagini, le fotografie sono state addirittura dimezzate e la stessa cosa è avvenuta per i “foto-inserimenti”. Sono state trascurate, così, molte vedute che avrebbero mostrato dei tralicci in primo piano, fornendo un’impressione troppo negativa dell’elettrodotto». Ma le perplessità di Legambiente non si fermano qui. «Vengono contestati: la mancata scelta di alcuni “punti di vista” significativi (come quello dalla statale 52, nei pressi dello svincolo di Caneva, in direzione del Monte Amariana o quello dalla statale 52 bis, in località Moscardo, in direzione della Foresta di Pramosio), l’utilizzo di obiettivi grand’angolari nelle panoramiche (con l’effetto di rimpicciolire ed allontanare l’elettrodotto) e alcuni “stratagemmi” fotografici.
È il caso, ad esempio, della Pieve di San Pietro di Carnia, che viene inquadrata dal basso per dimostrare che sui boschi sullo sfondo non si noterebbe la nuova linea elettrica, mentre ci si dimentica di mostrare il pesante effetto sul panorama che si presenterebbe a chi sale sul Colle di San Pietro – e sono migliaia i fedeli e turisti che lo fanno solo in occasione del “Bacio delle Croci”, la cerimonia che si celebra ogni anno nella ricorrenza dell’Ascensione – in direzione di Forca Navantes e del Monte Dauda.
C’è da rilevare a questo proposito, che, mentre alcune Amministrazioni hanno organizzato degli incontri pubblici per presentare il progetto ai cittadini e permettere a chi fosse interessato di presentare osservazioni od opposizioni, il Comune di Tolmezzo, in particolare, si è distinto per il suo silenzio e la sua inerzia. Eppure l’elettrodotto andrebbe ad attraversare una delle parti più belle del suo territorio, frequentata in ogni stagione da appassionati di mountain bike o cercatori di erbe spontanee e di funghi. Un traliccio dovrebbe essere installato a breve distanza dal biotopo della Torbiera di Curiedi e un altro nelle vicinanze di un agriturismo da poco inaugurato».

 

Messaggero Veneto SABATO, 06 FEBBRAIO 2010 Pagina 16 – Udine

La posizione della Lega

Picco: anche in Carnia l’impianto sia interrato

TOLMEZZO. Esprime “grande soddisfazione” per le parole spese dal presidente Renzo Tondo sull’elettrodotto Udine Ovest- Redipuglia. E chiede che «si applichi il medesimo principio anche per l’elettrodotto Pittini – Fantoni e Burgo in Carnia».
Enore Picco, consigliere regionale della Lega Nord sottolinea la «grande sensibilità dimostrata da Tondo nel sostenere il progetto di interramento, laddove possibile, dell’elettrodotto Udine – Redipuglia. Tondo ha coniugato la responsabilità politica di non bloccare un procedimento già avviato alla capacità di tutelare il territorio. Ha chiarito che la formula dell’interramento deve essere perseguita come principio cardine, e ha indicato nell’affiancamento dell’opera a strutture esistenti (autostrada A4, per esempio) l’alternativa più logica. Sono perfettamente concorde con lui. E adesso aspetto che il governatore batta un colpo anche sul fronte della Carnia, la sua Carnia». Picco sostiene infatti che:«La nostra montagna deve essere tutelata. L’ambiente è la nostra risorsa più preziosa. Un elettrodotto aereo in montagna sancirebbe la fine del territorio e della sua popolazione. Sollecito il presidente Tondo a intervenire in prima persona per arrestare l’operato di qualche amministratore mediocre, che pensa di risolvere i problemi del territorio con misere compensazioni».

 

 

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Elettrodotto TERNA: Ronchi dei Legionari Sud – Udine Ovest

 

MV SABATO, 06 FEBBRAIO 2010 Pagina 8 – Udine

Tesolat: merito dei Comuni il passo indietro di Tondo

PAVIA DI UDINE. Dopo il dibattito che si è sviluppato in Consiglio regionale sull’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest, il consigliere Udc Alessandro Tesolat plaude alla posizione assunta dal presidente Tondo che, testualmente, ha affermato: «la giunta farà il possibile perché la soluzione principale sia quella interrata».
«Si tratta – osserva Tesolat – di un apprezzabile passo indietro rispetto alle dichiarazioni rilasciate soltanto due giorni fa dall’assessore competente e dal partito di maggioranza relativa. Un impegno da parte del presidente che è arrivato principalmente grazie alla mobilitazione dei cittadini, dei Comuni, del Comitato e, in seno al Consiglio, di Udc e Lega Nord. Ora però la situazione va costantemente monitorata per tenere alto il livello di interesse e di coinvolgimento su un argomento che è tutt’altro che concluso, ma che ha fatto registrare un’importante presa di posizione di Tondo».
«Va stigmatizzata la posizione del Pd – conclude Tesolat -, che è stato complice o silente fino a oggi e che con la sua mozione ha cercato il colpo di teatro, incurante dell’esito e sostanzialmente trascurando gli interessi del territorio. Un’occasione mancata, perché su un argomento così importante sarebbe stato necessario il coinvolgimento unitario di tutte le forze politiche».

 

 

MV SABATO, 06 FEBBRAIO 2010

Pagina 8 – Udine

E il comitato che vuole l’interramento delle linee elettriche ha in programma per lunedì e venerdì altre manifestazioni di protesta

Elettrodotto, Terna prevede 117 tralicci ma si impegna a demolirne altri 1.200

di CRISTIAN RIGO

I comitati non si fidano delle promesse? Terna è pronta a mettere nero su bianco l’impegno a demolire oltre 100 chilometri di linee aeree esistenti per un totale di circa 1.200 tralicci tra le province di Udine e Gorizia. Al posto di questi 1.200 pali distribuiti in 30 comuni diversi, con l’elettrodotto aereo Redipuglia – Udine ovest ne sarebbero realizzati 117 in 13 comuni.
Ecco perché secondo la società che gestisce la rete elettrica il progetto attualmente al vaglio del Ministero oltre a mettere in sicurezza la linea elettrica consentirà anche di ridurre l’impatto ambientale.
Nel corso del convegno organizzato a Verona per inaugurare le prime demolizioni della linea elettrica di Bussolengo, il direttore operativo di Terna, Gianni Armani ha anche ricordato che nel corso dell’analisi che ha portato all’individuazione del percorso del nuovo elettrodotto era stata valutata anche l’ipotesi di affiancare la linea al tratto autostradale per limitare l’impatto, ma che alla fine, tenendo conto del quadro complessivo, i 40 chilometri di elettrodotto individuati sono quelli «più efficienti e meno impattanti anche per l’ambiente, basti pensare – ha precisato – che il 97% del percorso insiste su aree agricole». Una percentuale che nell’ipotesi di afficamento della linea all’autostrada era più bassa. «Ma per quanto ci riguarda – ha sottolineato Armani – siamo sempre stati disponibili a valutare qualsiasi percorso, purché aereo».
L’elettrodotto interrato infatti secondo Terna, oltre a costare di più (da 100 milioni di spesa complessiva a circa 500) non garantirebbe gli stessi standard di sicurezza, non risolverebbe il rischio di black-out e sarebbe pure più «invasivo» dal punto di vista ambientale.
Ma il Comitato per la vita del Friuli rurale insiste. E nemmeno a fronte dell’impegno di Terna sul fronte delle demolizioni e di quello del presidente della Regione, Renzo Tondo (che si è detto intenzionato a fare il possibile per interrare l’opera ovunque sarà possibile farlo) intende interrompere la protesta.
Lunedì è infatti in programma un incontro con la popolazione di San Vito al Torre e venerdì con quella di Basiliano.
«Vogliamo spiegare ai cittadini la verità», dice il coordinatore Aldevis Tibaldi. Il comitato che lotta per l’interramento di tutta la linea dell’elettrodotto chiamerà a raccolta anche «tutti i sindaci e gli amministratori interessati al problema per organizzare un gruppo operativo ristretto». La mobilitazione insomma continua.

 

 

OTTOMILA FIRME contro l’elettrodotto

Messaggero Veneto

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MERCOLEDÌ, 17 FEBBRAIO 2010 Pagina 8 – Udine

Continua la protesta contro il progetto di Terna. Il portavoce Tibaldi: il Friuli è autosufficiente, l’energia servirebbe al Veneto

Elettrodotto aereo: 8 mila firme dei contrari

Il comitato le consegnerà al presidente del consiglio regionale Ballaman

di CRISTIAN RIGO

UDINE. Sono più di 8 mila le firme che il comitato per la vita del Friuli rurale presenterà al presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman per chiedere l’interramento dell’elettrodotto Redipuglia – Udine ovest e la sospensione dell’iter autorizzativo del progetto di Terna che invece prevede la realizzazione di un elettrodotto aereo con 117 nuovi tralicci.
«Dopo le parole – dice il portavoce del comitato Aldevis Tibaldi – vogliamo i fatti. Per cui ci aspettiamo che la Regione si faccia sentire al Ministero imponendo lo stop al piano di Terna». Un piano che a detta di Tibaldi servirà soprattutto a portare energia nel vicino Veneto. «Nel 2008 in Fvg è stato prodotto il 97% dell’elettricità poi consumata nella nostra regione – sottolinea Tibaldi – in Veneto questa percentuale oscilla intorno al 50%. Facile immaginare quindi che questo elettrodotto non servirà soltanto a mettere in sicurezza la nostra linea elettrica».
Il comitato insomma continua la sua battaglia. E non si fida né del progetto presentato da Terna, né dell’impegno assunto dal presidente della Regione Renzo Tondo che nel suo intervento poi votato da tutta la maggioranza in Consiglio regionale ha assicurato che farà tutto il possibile per la soluzione interrata e se non sarà possibile lavorà per una parziale soluzione interrata. Se nemmeno quella sarà possibile il presidente si è impegnato a cercare di «migliorare la soluzione aerea sfruttando gli assi viari esistenti». Ma per il comitato i “se” pronunciati da Tondo sono troppi. Così come sono troppi i dubbi sul progetto di Terna. «Mi domando – spiega Tibaldi – su cosa si basi il presunto risparmio energetico che dovrebbe consentire una riduzione della produzione di anidride carbonica di ben 12 mila tonnellate. E soprattutto mi domando se questo risparmio non si avrebbe ugualmente anche con la linea interrata. Terna evidenzia che a fronte di 117 nuovi tralicci ne sarebbero abbattuti circa 1.200, ma perché non ha inserito la demolizione nel progetto al vaglio del Ministero? E in ogni caso con la linea interrata i tralicci demoliti sarebbero gli stessi. Ma la cosa più incredibile – sostiene Tibaldi – è che per la prima volta Terna ha spiegato che la mega centrale di Torviscosa non è in grado di trasmettere tutta l’energia prodotta, tant’è che ogni anno andrebbe sprecata la bellezza di quarantadue milioni di euro. Ma perché nel progetto di Terna non se ne parla? La verità è che Terna sta collezionando autogol nel tentativo di convincerci a realizzare un’opera impattante per l’ambiente e di cui il Friuli non ha bisogno».

 

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Un po’ di memoria storica sulla questione della centrale

e della Via integrata centrale-elettrodotto

 

da www.ecologiasociale.org

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Elettrodotto Ronchi Sud Udine ovest/ Conferenza a Palmanova

Il Gazzettino 15 dicembre

Elettrodotto, la partita si riapre


Martedì 15 Dicembre 2009, Un pubblico quanto mai variegato, proveniente dai quattro angoli della regione, ha partecipato all’incontro di sabato sera all’auditorium San Marco in Palmanova sul tema “Elettro – affari, tra centrali nucleari, rigassificatori ed elettrodotti”. Incontro voluto dal Comitato difesa Friuli rurale. E, soprattutto, parlamentari, amministratori pubblici, tecnici ed rappresentanti delle associazioni di categoria. Interessante la successiva “Tavola rotonda” con gli interventi del direttore della Confindustria udinese Lugnani, del presidente della provincia di Gorizia, Gherghetta, del senatore Pittoni, dell’assessore provinciale, Stefano Teghil. Di Aldevis Tibaldi, presidente del Comitato, l’intervento conclusivo. Fin qui la cronaca di un evento particolarmente riuscito per partecipazione e contributi.
Restano invece tutte da scoprire la potenzialità e le conseguenze di questo successo, ma soprattutto da cosa tragga origine il fatto che scelte che sembravano non potessero essere messe in discussione, si trovano improvvisamente a vacillare o per lo meno ad essere oggetto di critica.
Positiva, viene spesso indicato, specie da chi fa leggi e ordinanze, come l’aggettivo da aggiungere a questa parola se si vuole essere ascoltati e non tacciati a priori di essere disfattisti e contestatori di principio e di professione.
Propositiva, sarebbe il termine più indicato, per definire la politica del comitato e che ha portato al risultato di Palmanova, ma ancor di più alla possibile entrèe del tracciato interrato tra gli argomenti che Riccardi porterà ai suoi colleghi di giunta. All’assessore va riconosciuto il merito non sappiamo se di essersi ricreduto, ma certamente di aver alla fine ascoltato.
Ciò che sembrava impossibile, grazie a una paziente, ma innanzitutto tecnicamente ineccepibile e qualificata opera d’informazione, alla fine trova uno spazio nell’arco delle soluzioni in campo. I promotori dell’iniziativa si ponevano con questa tavola rotonda l’obiettivo di lasciare il segno: risultato raggiunto, ma anche superato poichè di fronte al governo regionale oggi si pone, in termini pubblici e critici, il quesito ambientale e l’impatto che le infrastrutture, fiore all’occhiello dell’amministrazione Tondo, su di esso avranno.
Anche perchè le conclusioni del presidente Tibaldi pesano: «Il vertice regionale, unico nel panorama italiano, è rimasto in silenzio sulla legge dello Stato che sfila alle Regioni ogni prerogativa in materia di centrali nucleari, rigassificatori ed elettrodotti».