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Marzo 17th, 2017 — Varie
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Intanto dovremmo iniziare con una diffida al PD ed al resto dell’opposizione dal continuare ad usare le donne come leva per scardinare Berlusconi. Non saremo noi a fare da testa d‘ariete per abbattere la fortezza che loro non hanno mai voluto attaccare seriamente. L’evidenza più antica, e prima di tutte, è nella legge sul conflitto di interessi agitata ad ogni campagna elettorale, rigorosamente rimossa subito dopo, in particolare quando il centro sinistra è stato al governo.
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Noi pensiamo male perché in questa ignavia abbiamo visto sostanzialmente connivenza e compartecipazione con il sistema politico berlusconiano caratterizzato dalla cricca e dal magna magna, o “magma gelatinoso“ che dir si voglia, dove nessuno vuole perdere la sua fetta di torta.
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Marzo 17th, 2017 — Varie
Antefatto:
“il calendario di fiche” di Oliviero Toscani commissionatogli per pubblicizzare la “vera pelle italiana conciata al vegetale” e il dibattito “sulla Forza della Natura, incontro sulla Femmina” in cui come massimo esperto interveniva SGARBI (sigh) e Marina Ripa di Meana come rappresentante del genere femminile (sigh x 2) tra gli altri…
Linkiamo una critica fatta dalle “Donnole” qui nella quale c’e’ anche un resoconto dettagliato di cio’ che è stato detto a questo incontro.
Il nostro intervento dal blog delle Dumbles:
CONCIATEVI LE PALLE
Dedicato a Sgarbi, a Toscani, ai conciatori, ai relatori di convegni psicopenosi, ai loro calendari pelosi.
Se vogliono vendere pellami e affini la prossima volta invece che la fica e il pube che sta sopra , usino peni, testicoli e tutti i contorni che vogliono, anche i loro che sono tanto disinibiti… No eh! Si fa i pagliacci, si sbottona la camicia e poi cù cù.
Non crediamo che siano così dementi da non capire che un calendario con quelle immagini fatto per l’industria della concia non significasse l’equiparazione del corpo femminile alla “pelle conciata”, ovvero: sia ad un prodotto che ad un animale, ovvero un animale ucciso, sezionato e trasformato in prodotto di lavorazione. No, lo sanno ma non gliene frega; sono pagati per produrre pubblicità, infiochettare le polemiche con ridicole dissertazioni psicanalitiche, fare lo show e incassare.
Questo li trasforma da cretinetti furbetti a miserabili.
Il titolo di questo post e il nostro borsellino testicolare sono risposte nello stesso stile di una operazione banale e loffia che sfrutta e capitalizza anche la censura a scopo propagandistico; ma tant’è; delle volte ai coglioni bisogna parlare coi coglioni anche se a noi, in genere, non piace. Siamo convinte che cazzi e fighe e qualsiasi alta parte di corpo possa stare molto meglio fuori dal lucroso sfruttamento pubblicitario, intrinsecamente strumentale e quasi sempre offensivo nei confronti delle donne. I creativi impastoiati lì non produrranno mai niente di buono, solo, sempre qualcosa di peggiore.
Marzo 17th, 2017 — Varie
Dal Blog delle Dumbles
Papa, papi, pupe,
pota e prostitute
Al momento ci pare che la prostituta più in vista sia la chiesa.
Poiché per prostituzione non si intende solo l’offerta di prestazioni sessuali dietro pagamento di un corrispettivo in denaro, ma anche particolari comportamenti di favore nei confronti di qualcuno che paga un compenso materiale o immateriale.
Berlusconi l’esuberante, con la chiesa ha sempre goduto di questi favori compensando con altri.
L’ultimo è del 21 gennaio; il nuovo federalismo prevede zero IMU (imposta municipale unica) per gli immobili di proprietà del Vaticano, le sedi di culto, gli ospedali e le cliniche private legate alla Chiesa, gli oratori, ma anche le scuole private e gli alberghi gestiti dal mondo cattolico.
E chissà se anche questa volta l’esenzione gli porterà l’indulgenza.
Per il momento solo qualcuno di basso rango sembra veramente sdegnato; qualche gabbana ha mugugnato per il “ritardato ritardo” delle rampogne in merito al caso che tutti sappiamo, per la troppa generalità delle stesse … insomma: nomi e cognomi please…
Di fatto, c’è una cosa che gli alti papaveri proprio non riescono a fare nei loro anatemi; corde vocali, lingua e aria che vi passa in mezzo non riescono a mettere insieme le lettere che compongono la parola b.e.r.l.u.s.c.o.n.i.; niet, afonia totale.
Che dire dopo la bestemmia contestualizzata? Relativismo etico ad personam che quelli del GF pensavano fosse estesa anche a loro…
Il Cardinal Sepe da New York pensa positivo, pensa che in ogni persona c’è anche del bene, e lo squadrone di autodifesa governativa dice che il riferimento è a Berlusconi; il Segretario di Stato Bertone dice che “serve più moralità e legalità” e il suddetto squadrone dice che non parla di Berlusconi, parla di tutti, anche dei giudici di Milano quindi.
Bagnasconi che ha iniziato l’anno con un assist governativo si è riservato la reprimenda a più in là in attesa che il supposto reo rinforzi le difese; Benedetto benedice e a meno di uno sciopero di massa della comunione alla messa si guarderà bene dallo scomunicare il comunicando pluridivorziato.
Tantopiù che i sondaggi gli tengono; sembra che alla maggior parte delle persone non interessi l’orgia del potere imbastita alle sue spalle.
Forse è che il pesce è riuscito a crearsi l’acqua dove nuotare.
Nel paese della doppia morale, è condannata la prostituta che rivendica il riconoscimento del proprio lavoro mentre si auspica una prostituzione socioculturale e politica diffusa e normalizzata come via per arrivare a stare dentro il modello del successo dell’era papibunga.
Non c’è una naturale onda di schifo verso questo scivolamento gravissimo; si osserva attoniti le mosche che svolazzano intorno alla merda, come se le persone fossero ipnotizzate dal gesticolare delle manine di Emilio Fede e dalla mandibola della Santanchè… e per fortuna che Cetto c‘è.
Il povero Albanese aveva paura di non far più ridere per via che la realtà ha superato la fantasia del suo film.
E’ così, ma è una realtà che non fa ridere; l’ultima fotografia ci rende gli operaie e le operaie ai quali viene proposta la schiavitù sotto ricatto; donne giovani e belle possono aspirare ad essere oggetti da esposizione-fruizione; le altre per cui il lavoro non c’è restano a casa a fare gli ammortizzatori sociali ed a sgravare il governo di questa spesa. Mentre una certa percentuale poi verrà mazzolata dalla violenza di uomini dentro o fuori casa, e poi tutte quando andremo a rivendicare e pretendere l’esercizio dei diritti sul nostro corpo (contraccezione, aborto, fine vita ecc) incontreremo l’inflessibile morale della chiesa che a noi no, a noi non perdona nemmeno il semplice fatto di essere donne e non madonne.
Intanto nel vicino Veneto come nel III Reich si mandano al rogo i libri in primis quello di Saviano che ha denunciato le infiltrazioni mafiose al nord, mentre le miss camicie verdi cantano il loro pota-pota, rustico inno antibunga tanto per annunciare il potere prossimo venturo con il quale la chiesa ha già elaborato varianti di contrattazione: orecchie tappate sui rutti in chiesa, bocche cucite sul razzismo dilagante in cambio del servizio antimusulmano e della campagna crocifissi & radici.
Come friulane siamo parte di un popolo di bestemmiatori e come femministe siamo donne ribelli alla (sputtanata) morale ecclesiastica e alla politica del bunga e del pota che viene a chiederci sempre più obbedienza quanto sempre meno riesce a mostrare una parvenza di controparte potabile.
Bossi e Papa scaricheranno Papi? Forse che sì, forse che no; in ogni caso attrezziamoci perché la popò che hanno sparso intorno è fetida, invasiva ed di lunga durata.
Marzo 17th, 2017 — Varie
Era una iniziativa organizzata da “Le donne di Udine” (?) probabile riformulazione di sinistra mista per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Iniziativa patetica in cui “ognuno potrà esprimere con un ‘silenzio assordante’ il disgusto e lo sdegno nel vedere calpestati la dignità ed il reale valore delle donne”. L’invito era a portare una sveglia, simbolo del risveglio delle coscienze. Partecipazione comunque numerosa con presenze PD e IDV e loro brochure propagandistiche.
Nè microfono nè interventi; ad una certa ora hanno fatto suonare le sveglie, ritmato “dimissioni dimisioni” e poi sono andati tutti a sentire Honsell che intervistava Magris per il premio Nonino.
Noi abbiamo deciso di volantinare questo:
SIAMO TUTTE NIPOTI DI MUBARAK!
Silvio aiutaci!! Dovrebbe essere questa l’invocazione da lanciare stando alla logica della linea difensiva del
“flaccido” che fa del bene alle ragazze in difficoltà.
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A noi fa schifo pensare parentele con il capo di un regime dittatoriale e crudele come quello di Mubarak; a maggior ragione ci fanno schifo le amicizie politiche che l’incipriato tiene con questi faraoni dell‘era moderna, rais del bunga o gerarchi del Don col colbacco e col lètton.
Al momento, sono tunisini ed egiziani che, a costo della loro vita stanno dando lezioni di civiltà a chi assopito davanti ai TG uni non riesce più a dire né la A di “andate a casa” né la B di “Berlusconi” né la C di “compagni di merende”.
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Marzo 17th, 2017 — General, Varie
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25 novembre 2010
Giornata
internazionale
contro
la violenza
maschile
sulle donne
“Donne
contro
il Femminicidio”
tappezzano
la città
di Udine
di manifesti
antisessisti!
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Marzo 17th, 2017 — General, Varie
(1) Manifesto dell’iniziativa antispecista Macelleria di Vita, organizzata all’interno di UdinEstate, programmazione culturale estiva del Comune di Udine
(2) Manifesto pubblicitario animalista della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) con testimonial Pamela Anderson
Trova le differenze…..
CHE COS’HANNO DI DIVERSO QUESTE DUE IMMAGINI?
NIENTE, SONO ENTRAMBE SESSISTE…
continua QUI sul blog delle dumbles…
Marzo 17th, 2017 — General, Varie
Antispecismo e Antisessismo, gli inseparabili.
Due parole alle quali la maggior parte della gente, con la testa nel pallone non presta attenzione; non così dovrebbe essere, si suppone, per chi si premura di organizzare performance e dibattiti intorno al problema del consumo di animali nell’alimentazione umana.
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E’ presto detto: ci riferiamo all’iniziativa “Macelleria di Vita” organizzata nella Corte di Palazzo Morpurgo all’interno di “UdinEstate 2010” da Tiziana Pers, compagna dell’assessore Franzil del Comune di Udine….Non ci importa che sia un’iniziativa nata e cullata nella famiglia politico amministrativa artistica culturale dell’entourage comunale. Noi, da sempre sensibili alle questioni dell’animalismo, contro la vivisezione, l’industria delle pellicce, l’alto costo ambientale ed energetico di questo “ecocidio” e per la maggior parte vegetarian* o vegan, non avremmo criticato un evento magari utile o nuovo per molte persone se non fosse per il fatto che non abbiamo proprio digerito l’immagine a corredo dell’iniziativa.
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Marzo 17th, 2017 — General, Varie
Marzo 17th, 2017 — General, Varie
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Che Silvano Dalla Libera (vicepresidente di Futuragra) e Giorgio Fidenato (presidente di Agricoltori federati) siano cugini di campagna o antagonisti che si sfidano all’ultimo mais non lo abbiamo ancora capito. Il primo, che il 27 marzo a Italia Oggi dichiarava: “sono disposto ad andare in galera pur di difendere il mio diritto a seminare mais gm sui miei terreni” alla fine ha preferito di no, mentre Fidenato, per un momento, si è preso il suo posto al sole ma di sicuro non finirà in gattabuia per la sceneggiata della semina dei sei semi di mais gm veri o farlocchi che fossero |
Da osservatrici di questo gioco delle parti però alcune considerazioni.
Abbiamo conosciuto Fidenato ad agosto dell’anno scorso in un confronto pubblico che abbiamo sostenuto con lui nella frazione di un paese del pordenonese circondato da campi di mais che per estensione monotematica ricordava la campagna del Nebraska. In quell’occasione, sia noi che i compagni presenti abbiamo avuto l’impressione che, oltre che a non sapere gran che di ogm, al paladino biotech, di ogm, in realtà, gliene fregasse anche poco; peraltro, nemmeno il pubblico presente, composto in parte da suoi associati, sembrava avere grandi passioni per le super semenze; qualcuno si dichiarò anche contrario. Dalla fotografia di allora a quella di oggi: tg e due pagine di giornale dove lo ritroviamo, cavaliere biotecnologico duro e puro, affiancato da Leonardo Facco giornalista/editore post leghista, sedicente rappresentante del movimento libertario. Allora, dopo il dibattito, quando masticando pane e formaggio il nostro interlocutore, agitando il suo odio verso lo stato esattore disse di essere anarchico, bonariamente gli ridemmo in faccia, che tanto il non pagare tasse e gabelle è attività ben esercitata anche dai rappresentanti dello stato, presdelcons in primis… L’amore per gli ogm poi, sbarella completamente da quanto ha finora espresso il movimento anarchico; è come se noi andassimo in giro a dire che siamo madre Teresa di Calcutta; nessuno ci crederebbe, nemmeno mister Facco che sta al movimento libertario come una pannocchia sta a un tampax. Questo poi, deve avere una bella polenta nella testa per appoggiare la semina ogm e dire che comunque a lui “non interessa un bel nulla degli ogm…”… a noi che invece sì, riteniamo la pagliacciata della semina segreta previa annunciazione mediatica una forzatura sponsorizzata Monsanto per scuotere la politica e poi riscuotere la granella. La politica non riesce a partorire norme di coesistenza fra ogm e ogm/free perché la lega, perlomeno fino ai tempi di Zaia il tradizionalista li vedeva come arabo negli occhi; quando, -essendo pur sempre di lotta e di governo, cioè di panza e di gluteo, nel senso di poltrona-, dovesse propendere di più per quest’ultima, allora la compagine politica potrebbe fare le norme e dare le metrature; dire fino a dove potrà spingersi il polline diversamente naturale, come mantenere la divisione dei grani, chi paga per le interferenze di quelli clandestini ecc. ecc. Questioni complicate; d’altra parte nessuno/a di noi libertari/e da sempre contrari/e agli ogm abbiamo mai pensato che questa invenzione biotecnologica sia una questione semplice. Chi la rende tale, come i fidenati di turno, che un giorno li invocano perché il mondo muore di fame, un altro perché la piralide si mangia tutto, un altro ancora perché sennò moriamo di micotossine sono un buon esempio di riduzionismo applicato, quello che non ti fa chiedere mai se stai facendo la cosa giusta. Eh, no! Perché adesso arriva Facco a parlarci del “diritto di essere libero”, che io nel mio campo semino quello che voglio! Ci mancherebbe altro, fàcci pure; noi non siamo proibizioniste né affette da sindrome nimby (not in my backyard), ma quando lottiamo contro il TAV, contro il nucleare, contro l’inquinamento da N0x, nanopolveri e compagnia briscola, contro l’industria che produce quello che vuole e inquina quanto vuole, quando sosteniamo la lotta contro gli elettrodotti e quella contro le casse di espansione sul Tagliamento, contro le grandi opere che devastano e si mangiano la terra, l’aria e l’acqua, riteniamo che quella sia la cosa giusta perché salvaguardia la terra l’aria e l’acqua di tutt*. Degli ogm nessuno, a meno di non esserne i produttori o i piazzisti, può garantirne il confinamento e ancora nessuno ci ha convinte che questi artefatti tecnologici sia ciò che di meglio la specie umana potesse fare nel suo interloquire con la natura per procurarsi di che vivere. La terra, oltre che essere finita, cioè avere un limite, è anche sfinita da un’agricoltura intensiva che già con il riordino fondiario ha distrutto il paesaggio e l’ambiente; penalizzata da regole di mercato criminali e assurde, drogata con la chimica ora dovrebbe rigenerarsi con la biotecnologia? Ci può credere il duo Facco-Fidenato, suonarsela e cantarsela; uno con la semenza l’altro con l’ideologia: sbagliate entrambe. *altre considerazioni su ogm le trovate sul numero 112 di Germinal uscito il 1° maggio 2010
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