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RASSEGNA STAMPA/ Studenti Trieste

Il Piccolo 9 ottobre

UNIVERSITA’/ Trieste: gli studenti occupano Fisica

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Università. Novanta studenti “occupano” Fisica

Con gli studenti il preside, Rinaldo Rui, che dall’1 alle 3 ha tenuto un improvvisato seminario. Il rettore Peroni: “Stare dentro un edificio pubblico la notte è una occupazione”. I ricercatori di Scienze hanno tenuto lezione in piazza Unità. Slitta intanto il dibattito alla Camera: mancano i fondi e la riforma Gelmini è a rischio
di Gabriella Ziani

 

Una novantina di studenti di Fisica l’altra notte hanno presidiato la facoltà, cioé sono rimasti dentro. E anche ieri notte si sono (pacificamente) insediati in notturna, fra le guardie giurate, nonostante la clamorosa notizia che il decreto Gelmini è rimandato, e dunque non va oggi alla Camera: manca la copertura finanziaria. I ragazzi sono rimasti in ateneo per scrivere documenti in vista dell’ assemblea di oggi, e comunque per completare una piattaforma che contenga il loro punto di vista. Non è un’occupazione, dicono. Con loro l’altra notte il preside, Rinaldo Rui, che dall’1 alle 3 ha tenuto un improvvisato seminario. «Sono rimasto per convincerli a desistere – dice – ma poi hanno deciso diversamente, con pacatezza e serenità».
Il rettore Peroni attende di aver chiaro il quadro ma avverte: «Stare dentro un edificio pubblico la notte è una occupazione. E se è un’occupazione non è un atto lecito. Si rischia di segare il ramo su cui si sta seduti».

Mentre per stamani era prevista la sosta di mezz’ora, dalle 11 alle 11.30, per protesta contro la riforma, ieri i ricercatori di Scienze (dove un terzo dei corsi, dicono gli studenti, ha per docenti ricercatori che si astengono dalla didattica), attorniati da ragazzi ma pochi cittadini di passaggio, erano in piazza Unità per lezioni all’aperto, attorno alla fontana. «Una generazione è in strada davvero – dicevano a margine -, ragazzi già ben formati dovranno andarsene altrove, e c’è anche una caterva di pensionamenti: chi sostituirà i professori?». I docenti raccontano degli scatti di stipendio che diventano triennali e di liquidazioni «date in due rate» a chi va in pensione. Nessuno poi sa come si tornerà alla didattica dalla prossima settimana.

Peroni è netto: «Due settimane di libero confronto, da lunedì tutto deve tornar normale». Vedremo l’evoluzione, dopo la decisione del governo. Oggi alcuni rappresentanti dei ricercatori saranno in ogni caso a Roma davanti alla Camera, e a una riunione di Rete29aprile. «È successa una cosa importante – commenta Luca Bortolussi, ricercatore a Scienze -, ma non è che la riforma sparisce, è solo rimandata».

Alle 10 a Scienze c’è un’assemblea; domani alle 14 si riuniscono tutti i ricercatori, alle 16 c’è Consiglio di facoltà sempre a Scienze, il 22 la preside di Lettere Cristina Benussi incontra i «suoi» ricercatori per sentire che intenti manifestano, il 25 indice un Consiglio di facoltà «e solo a quel punto – afferma – saprò come andremo avanti». C’è l’ipotesi che, dopo ampia protesta e lungo dibattito, e forse anche di fronte alle novità di ieri, gli «astensionisti» ritengano soddisfatte le loro ragioni e tornino alle cattedre come prima.

(14 ottobre 2010)

UNIVERSITA’/ Grande successo delle inizative degli studenti a Trieste

Comunicato Stampa 19/10

19 ottobre 2010

Ottavo giorno di presidio: grandissimo successo per il seminario di Margherita Hack, seguito da più di millecinquecento studenti, sia nell’aula magna dell’edificio H3, che in streaming.
Durante la conferenza la professoressa ha manifestato la sua solidarietà alla protesta messa in atto da studenti e ricercatori, e la sua personale preoccupazione nei confronti delle condizioni in cui versa oggi l’università italiana. L’emerita astrofisica si è poi trattenuta con gli studenti del presidio, nel dipartimento di fisica, per una festosa conclusione dell’incontro.
In serata si è svolta un’assemblea durante la quale sono state dibattute ulteriormente le modalità di sviluppo della protesta, incentrando la discussione sugli obbiettivi finora perseguiti e su quelli ancora da ottenere.

 

Allego la lettera inviata al piccolo riguardo agli errori nell’articolo riguardante la conferenza di ieri dell’emerita professoressa Margherita Hack:

Salve.

Siamo gli Studenti di Scienze presidianti il dipartimento di Fisica. Scriviamo in merito all’articolo a pagina 15 de Il Piccolo di oggi (19 ottobre 2010) sulla conferenza di Margherita Hack.

Siamo “allibiti” da una serie di imprecisioni presenti del testo.

In primo luogo è strano notare come sia sfuggito che la conferenza in questione sia stata organizzata totalmente dalla macchina organizzativa del presidio degli studenti, dal contattare la professoressa alla pubblicità e volantinaggio, dal gestire gli spazi al curare la diretta in streaming che è stata seguita sia da altre aule dell’università sia da spettatori in tutta Italia e da ricercatori che seguono il nostro movimento dal resto del mondo (ci viene in mente l’intervento del ricercatore della NASA sul sito della diretta streaming).

Non abbiamo avuto nessun tipo di aiuto da terzi, men che meno l’appoggio del Magnifico Rettore Peroni, che era stato invitato all’evento come semplice spettatore.

Vero è che a fine dell’intervento della professoressa Hack è stato aperto lo spazio alle domande del pubblico e il Rettore è subito intervenuto con sue considerazioni che hanno portato via una ventina di minuti alla vera protagonista dell’evento (cfr. nostra registrazione).

L’intervento del rettore è stato criticato da alcuni studenti presenti in aula con alcune domande che hanno messo in difficoltà lo stesso, di cui non è stata fatta menzione alcuna nell’articolo. Troviamo inappropriato citare il Professor Peroni come “collante” della parti (studenti, ricercatori, professori) presenti all’evento, sebbene ci teniamo a precisare che la sua presenza sia stata una gradita sorpresa a noi del presidio, in quanto interpretiamo la sua partecipazione come appoggio del cittadino Peroni.

Ribadiamo che la conferenza è stata organizzata nell’ambito del progetto di informazione che il nostro presidio sta compiendo, per rimediare a quella ignoranza “pressocchè generale” che anche il rettore ha citato nel suo intervento.

Sperando, per amor dell’onestà d’informazione, di ricevere un vostro riscontro positivo a questa lettera, magari a mezzo stampa, vi salutiamo cordialmente.

Gli studenti di Scienze in presidio

 

Il Piccolo

Università, Margherita Hack
‘Regaliamo ricercatori all’estero’

 

università, ricercatori

 

“Siamo masochisti, spendiamo per formare i ricercatori e poi li regaliamo agli altri paesi: è segno di imbecillità”. Questo il parere dell’astrofisica Margherita Hack sulla riforma del sistema universitario espresso nel corso di un’assemblea di studenti e ricercatori all’Ateneo giuliano. La Hack ha inoltre dichiarato: “Se oggi fossi uno studente occuperei le università”