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GORIZIA/ Sabato 19 settembre contro Casapound

fascisiti via da gorizia

Lo striscione di apertura del corteo

 

Report ( dall’ evento facebook della manifestazione https://www.facebook.com/events/1067408343283676/ ).

Una nuova generazione di antifascisti è scesa in Piazza!! E non ha paura né di casapound né della polizia che, come al solito, protegge i fascisti!
Oggi, a Gorizia, infatti si è vista nuovamente e chiaramente, in opera, l’abbinata classica composta da fascisti e polizia. Un episodio da manuale!
In primo luogo, dagli incredibili blocchi della celere, dai quali non passava neanche una mosca, hanno lasciato entrare i fasci in piazza del Municipio e poi, una volta che gli antifascisti li hanno individuati e atterrati, gli sbirri li hanno protetti a colpi di manganello contro i compagni: una delle merde era l. b. di casapound udine. Oramai i giochi si sono chiariti, ognuno sul proprio territorio sappia che i fascisti, in quanto sicuri di godere della protezione sbirresca, questurina e istituzionale, sono entrati in azione.

 

I fascisti, oggi come ieri, sono  servi e strumenti del potere, contro il movimento di classe.

Solidarietà totale  ai compagni feriti dalle manganellate.

Nessuna titubanza nell’antifascismo militante.

 

Di seguito il report che apparirà su Umanità Nova  

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23 maggio a Gorizia: foto, video e report (aggiornato)

Alcuni video:

https://www.youtube.com/watch?v=rbmP1wMAA48&feature=youtu.be

http://www.youreporter.it/video_Gorizia_antifascisti_contro_raduno_di_Casa_Pound

http://www.youreporter.it/video_Italiani_sloveni_e_austriaci_contro_Casa_Pound

https://www.youtube.com/watch?v=nlK9Zwfd6Fw&feature=youtu.be

tgr delle 19,30
http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/basic/PublishingBlock-cea42243-992b-482c-b385-32bcf35835b4.html

 

Alcune foto del corteo e in particolare della presenza anarchica e libertaria. Di seguito l’articolo che apparirà su Umanità Nova

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Gorizia. In piazza contro il fascismo e il militarismo

Né guerra né fascismo

Al termine della prima parte del corteo, in Piazza della Vittoria (uno dei tanti toponimi amaro lascito della Prima Guerra Mondiale) si canta insieme “O Gorizia, tu sei maledetta”, uno dei canti contro la guerra più conosciuti, che racchiude in poche strofe tutta la follia e la tragicità della Prima Guerra. La pioggia ha smesso di cadere da poco, siamo più di mille, intervenuti da Gorizia, da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche da Slovenia e Croazia, per ribadire che la guerra può essere solo ricordata perché non accada mai più e in nessun modo celebrata, vuoi da CasaPound, vuoi dallo Stato. Lentamente ci si prepara a tornare indietro, convinti – senza presunzione – di aver fatto quanto possibile per costruire una presenza che non fosse vista come un’invasione, ma un atto doveroso e irrinunciabile.

CasaPound aveva annunciato agli inizi di aprile un corteo nazionale a Gorizia, per celebrare l’”esempio luminoso” di chi nelle trincee “sacrificò se stesso” (leggi: il massacro di migliaia di soldati mandati al macello) e “marchiare” il proprio radicamento in Friuli. La città isontina naturalmente non era stata scelta a caso: fu infatti l’unica conquistata con le armi, al costo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell’intera città – l’8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti. Dopo la fine della guerra Gorizia conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni, che erano circa la metà della popolazione iniziale.

Ma questa scelta rispecchia anche il diffondersi, in questi anni, di un seme nazionalista e razzista, che nelle realtà più piccole e di confine trova purtroppo terreno fertile.

In risposta al corteo di CasaPound, e allo stesso tempo per contrastare lo stampo nazionalista e militarista delle celebrazioni istituzionali, molte realtà, associazioni e individualità della regione, di differenti aree politiche e culturali, hanno iniziato a pianificare una presenza antifascista e antimilitarista in contemporanea all’iniziativa neofascista.

Si sono ritrovate sotto il cappello dell’Osservatorio antifascista regionale, realtà già presente sul territorio per il monitoraggio di tutti quei gruppi e associazioni che portano avanti la propaganda fascista, anche sotto la copertura di associazioni culturali o pseudo-storiche.

Dopo un mese e mezzo di riunioni, assemblee e appelli, si è delineato un percorso che prevedeva un corteo nel centro della città, che, partendo dalla Stazione, attraversasse Piazza del Municipio e si concludesse in Piazza della Vittoria. La Questura ha scoperto le proprie carte solo a pochissimi giorni dalla manifestazione, spostando sia il percorso del corteo antifascista che quello di CasaPound in zone decentrate, eccezion fatta per la parte conclusiva.

Il fatto che i fascisti non abbiano avuto tutto il centro città a disposizione è stato uno dei risultati della giornata, riuscita anche grazie alla costruzione di un percorso di avvicinamento, che ha visto le realtà antifasciste essere presenti nell’ultimo mese nelle piazze dei vari centri della regione, nonchè il sabato precedente nella stessa Gorizia, dove sono state poste più di un centinaio di croci in legno, a simboleggiare l’orrore della guerra.

Un risultato positivo quindi, considerato anche che CasaPound gode chiaramente dei favori del governo locale, come testimonierà anche la presenza di un assessore del Comune di Gorizia sul palco vicino a Iannone.

L’area anarchica e libertaria, in tutte le sue componenti, è stata fra le realtà più attive nell’organizzazione della giornata fin dall’inizio, ha propagandato l’iniziativa e ha fatto fruttare le ottime relazioni con i compagni e le compagne della Slovenia, che sono intervenuti in maniera massiccia e organizzata al corteo compresa una delegazione croata.

Sabato 23 maggio Gorizia appariva una città fantasma. Pochissima gente in giro e molti negozi chiusi (con alcune piacevoli eccezioni). Merito del terrorismo mediatico scatenato dai giornali cittadini e dalla Questura, soprattutto riguardo al corteo antifascista. Nonostante questo, nel piazzale antistante la stazione si sono ritrovate almeno cinquecento persone, in attesa di partire in corteo. Partenza che è stata ritardata a causa del fermo prolungato del pullman su cui viaggiavano le compagne e i compagni slovene. La polizia italiana al confine li ha infatti schedati uno per uno e ha sequestrato le aste delle bandiere e degli striscioni (diventati poi ridicolmente sulla stampa i “bastoni” dei “facinorosi”). Dopo il loro arrivo il corteo è partito, con in testa uno striscione che affermava “Né guerre né confini né fascismi” in italiano, sloveno e friulano. Lo spezzone libertario era aperto dallo striscione “Contro la crisi del capitalismo, lotta di classe antifascismo” e complessivamente era partecipato da almeno duecento compagne e compagni (di sicuro lo spezzone specifico più grosso della manifestazione) con molte bandiere e tanti slogan lungo il percorso.

Da segnalare fra gli altri all’interno del corteo anche la presenza di uno spezzone queer (promosso da alcun@ nostr@ compagn@), aperto dallo striscione “Voi Legione – Noi leGine”. La partecipazione di alcune attiviste e attivisti lgbtqi è stata molto significativa anche perché ben di rado si vede in un contesto non direttamente legato a queste specifiche istanze.

Lungo il percorso il corteo si è ingrossato fino ad arrivare a sfiorare – e forse superare – i mille partecipanti. Sotto il Comune è stato chiarito l’inaccettabile ruolo del sindaco e della giunta nella vicenda. Ancora non sapevamo della presenza dell’assessore al welfare, Silvana Romano, sul palco di CasaPound, ma non occorreva questa prova per avere chiaro il rapporto di favore con i “fascisti del III millennio”.

In Piazza della Vittoria, oltre ai canti, vi sono stati diversi interventi che hanno ribadito il ruolo dei fascisti per lo stato e il militarismo, manifesto non solo di questi ultimi ma anche delle istituzioni cosiddette democratiche.

Inoltre sono stati ricordati i disertori e tutti quei soldati ammazzati dai plotoni di esecuzione dei loro stessi eserciti o condannati ad anni e anni di carcere solo per avere scritto in una lettera di essere stanchi di una guerra mai voluta.

Al ritorno il corteo ha costeggiato il Parco della Rimembranza, dove i fascisti stavano finendo i loro comizi. Qui si sono avuti dei momenti di tensione, senza che il corteo perdesse il suo intento comunicativo.

E’ stata una bella giornata, in cui i valori antifascisti e antimilitaristi sono emersi in una città sicuramente non abituata a tanto. Il carattere comunicativo della manifestazione è stato indubbiamente utile alla buona riuscita, superiore alle nostre aspettative, di una manifestazione sicuramente non facile né da costruire né da realizzare. Se guardiamo ai numeri, CasaPound ha portato in piazza neanche mille persone da tutta Italia, investendo su questa giornata tutto e di più, oltre a fiumi di denaro per stampare decine di migliaia di manifesti e organizzare i pullman.

La nostra è stata una manifestazione regionale (a cui va sommato il prezioso contributo delle compagne e dei compagni sloveni) costruita dal basso, autofinanziata, in cui i partiti che hanno contribuito hanno sfilato in fondo, e ha superato i numeri messi in piedi da un partito molto più ricco e favorito, che sparava l’arrivo di 5000 persone.

Da questa manifestazione partono le basi per l’azione futura, perché l’antifascismo, come ha ricordato un compagno in piazza, deve essere pratica quotidiana e permanente.

L’osservatorio regionale antifascista, nato ben prima del 23 maggio allo scopo di monitorare e contrastare l’attività fascista, continuerà a esistere e anzi esce rafforzato e consolidato. Ma sarà anche compito di ogni singola realtà, e in particolare di quelle anarchiche e libertarie, impedire che i germi fascisti si propaghino.

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GORIZIA/ Dopo il 23 maggio: ecco arrivata la montatura poliziesca

Elezioni del 31 maggio: flop di casapound, il “fiume in piena” è l’astensionismo

Dopo la prima elezione di un nazi-fascio (tale Bonazza) a Bolzano, i casapoundini si erano un bel pò eccitati fino ad autodefinirsi un “fiume in piena”.

Ma è stato proprio il caporione Simone Di Stefano a fare un plateale flop nelle elezioni regionali in Umbria con un misero 0.65% (continua)

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29 maggio. Repressione a Gorizia

Adesso qualcuno dovrebbe capire il perchè di tante precauzioni nel dissuadere incontri ravvicinati” con gli sbirri.

La questura non apettava altro e ci ha teso più di una trappola nella quale voleva farci cadere.

E’ così arrivata la montatura poliziesca (dopo quella del coltellino dei compagni sloveni). Non poteva andare liscia: il braccio legale di casapound ce l’ha messa tutta, ma pur di trovare qualcosa ha perfino inventato un nuovo sport olimpionico: il lancio della transenna!!
Si può capire che il tipo con il soprabito rosso mattone quando è arrivato a casa, sua moglie si è incazzata perché ha visto la racassata che aveva nella schiena, ma insomma da qui a inventarsi una cosa di questo genere, sinceramente ce ne vuole. Potevano magari dire, come già fatto in passato, che è stata lanciata una bottiglia di birra, che si è infranta nel palo di un segnale stradale e che un frammento è penetrato dentro il casco di un celerino e che gli si è infilato in un occhio, ma questa della transenna proprio non la beve nessuno.

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UDINE/ Presidio contro la repressione

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Udine,

sabato 21 marzo

PRESIDIO 

CONTRO LA REPRESSIONE

 dalle 17.30 alle 19.30

in Viale Europa Unita, angolo con Via Roma 

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 segue testo del volantino

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TRIESTE: foto e report dell’aperitivo antirazzista

Nonostante il tempo inclemente e il freddo molto buona la partecipazione all’aperitivo antirazzista indetto da “Trieste antifascista e antirazzista” organizzato per esprimere solidarietà ai ragazzi del Kebab in v.Venezian vittime la scorsa settimana di una miserabile provocazione da parte di un gruppo di fascistelli.

L’iniziativa è parte di un percorso che mira a contrastare il risorgere in città di formazione fasciste e razziste.

Musica, volantinaggio e materiale informativo hanno animato la piazza per alcune ore.

Prossimo appuntamento il 25 aprile fuori dalla Risiera!

 

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Manifestazione Regionale Antifascista e Antimilitarista il 23 maggio a Gorizia

Il corteo antifascista partirà dal Piazzale della Stazione Ferroviaria di Gorizia.

il Concentramento inizia alle ore 15.00

Evento facebook

https://www.facebook.com/events/1588782074702934/

Appello per una Manifestazione Regionale Antifascista e Antimilitarista a #Gorizia per il #23maggio 2015

Il 24 Maggio di cent’anni fa l’Italia entrò nella I guerra mondiale e i fascisti del terzo millennio scelgono questo giorno di vergogna per ribadire il loro slogan demenziale: “alcuni italiani non si arrendono”; infatti per sabato 23 Maggio, Casa Pound ha convocato un corteo nazionale a Gorizia.

È degno dei fascisti celebrare milioni di morti, inviati al macello per il riassetto di quei poteri che subivano prima e subirono ancora dopo nelle loro vite.

Proprio i fascisti sono sempre stati e sempre saranno i migliori alleati di quegli stessi poteri: le prime azioni squadriste furono proprio contro gli scioperi e le autorganizzazioni popolari per garantire gli interessi e i profitti di quei poteri, o contro gli sloveni, in queste terre, per creare il mito di una identità nazionale contro “i barbari”.

“Risorgi, combatti e vinci”, dice Casa Pound: a parte il fatto che ben poco fu vinto e molta ignominia ricade ancora sul comportamento dei “generali” sadici che mandarono al macello seicentomila persone, certamente non si trattò di un risorgimento perché in quella guerra e dalla sua mitologia nazionalista e razzista si propagarono poi i prodromi e le radici lunghe del fascismo e degli orrendi crimini di cui si macchiò poi lungo questi confini.

Si trattò certamente per centinaia di migliaia di combattere una guerra che non era la loro, strappati a forza dalle loro terre e mandati al massacro in condizioni disumane: è facile trovare testimonianze, foto e video che restituiscono lo schifo e l’orrore di quella “bella morte” che esiste solo nei deliri fascisti.

Casa Pound sceglie Gorizia perché fu l’unica città conquistata con le armi, al prezzo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell’intera città – l’8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali 30mila abitanti – che di “redenzione” visse assai poco e, in più, conobbe la prima deportazione razzista, a danno degli sloveni che erano circa la metà della popolazione iniziale.

Ma sceglie Gorizia anche perché da decenni è stato seminato in questa città, da parte di alcune organizzazioni, un seme nazionalista, irredentista, che legittima operazioni come quelle che ora si vorrebbero attuare.

Solo dei fascisti possono trovare in tutto questo qualcosa di degno e glorioso.

Noi ci troviamo solo putrefazione e morte: per dirla con Kafka, a noi “la guerra non suggerisce nessuna idea degna”.Come dice Dürrematt, “quando lo stato si prepara ad assassinare, si fa chiamare patria”: non ci piace quell’Europa nella quale gli stati e il capitalismo a suon di patriottismo costruivano e affermavano il loro dominio con la guerra e i massacri, e ci opprime quella di oggi fondata sull’austerity imposta dalla Banca Centrale e dalla commissione Europea, sulla privatizzazione di tutto, sulla distruzione dei diritti e la precarizzazione di ogni aspetto della vita, mentre l’1% si arricchisce tanto da possedere quanto il rimanente 99%.

Il nostro nemico non è chi vive oltre una qualche linea chiamata confine, ma chi ci opprime ogni giorno, e a ben guardare non è cambiato poi molto, si è solo organizzato meglio.

Di queste terre a noi piace ricordare le rivolte, l’ammutinamento e la resistenza di tante e tanti nelle fabbriche, nei quartieri, nei luoghi di lavoro che si diedero allora così come in altre forme quarant’anni dopo e poi ancora, sino ad oggi, nella trama di una società che, quella sì, non si arrende mai reclamando diritti e dignità per tutte e tutti.

Ci è impossibile accettare che il 23 Maggio, a Gorizia si celebri l’infamia dei massacri, tanto più da parte di un’esplicita organizzazione neofascista come Casa Pound, che, nella fattispecie, sfrutta proprio le coincidenze simboliche degli anniversari, per esaltare la guerra da un lato e infangare la Resistenza antifascista dall’altro.

Il 23 Maggio a Gorizia ci saranno manifestazioni antifasciste, e rivolgiamo un appello per una mobilitazione ampia e plurale a tutte e tutti coloro – antifascisti/e, antirazzisti/e, movimenti sociali, associazioni, singoli – che hanno per patria il mondo intero, che odiano la guerra ma amano la resistenza e la liberazione dai fascismi di ieri e di oggi. 

 

OSSERVATORIO REGIONALE ANTIFASCISTA

VIA I FASCISTI DA GORIZIA/ Volantino in distribuzione a Udine

Evento ufficiale della manifestazione di Gorizia
https://www.facebook.com/events/1588782074702934/

 

Volantino in distribuzione a Udine.

E’ stato indetto un presidio informativo

per sabato 16 maggio pomeriggio

in Piazza Libertà a Udine.

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VERSO IL 23 MAGGIO ANTIFASCISTA E ANTIMILITARISTA

Il 23 maggio a Gorizia si svolgerà una manifestazione Antifascista ed Antimilitarista contro la calata colonizzatrice e guerrafondaia di Casa Pound, che quando arriva, le Questure e le Prefetture stendono il Red Carpet. Hanno ordine dal ministero e dai servizi segreti di non ostacolare minimamente i “fascisti del terzo millennio”, pagati dalla Monsanto e dal capitalismo devastatore; troppo utili nelle nuove strategie repressive globalizzate.

Sabato 23 maggio manifestazione-corteo a Gorizia.

Concentramento presso il Piazzale della Stazione ferroviaria alle ore 15.00

Organizzato dall’Osservatorio Regionale Antifascista FVG

Evento fb ufficiale della manifestazione

https://www.facebook.com/events/1588782074702934/ 

Qui l’appello.

MILLE persone hanno partecipato al corteo

ALTRE FOTO, VIDEO e REPORT

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GORIZIA: riuscito il flashmob per il 23 maggio

Ottima riuscita questa mattina del flash mob-conferenza stampa-volantinaggio indetto dall’Osservatorio regionale antifascista per promuovere la mobilitazione del 23 maggio.

Centinaia di croci a simboleggiare i morti del primo massacro mondiale hanno suscitato molta attenzione nei passanti e nei media. Erano presenti varie decine di antifascist*.

Qui le foto del Piccolo:

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/foto-e-video/2015/05/16/fotogalleria/riuscito-il-flash-mob-contro-casa-pound-a-gorizia-1.11433387#8

Ci si vede il 23 a Gorizia!

croci

 

Filmato  su facebook

TRIESTE: report, foto e rassegna stampa del presidio antifascista

Trieste presidio antifascista in solidarietà con Emilio

Sabato‭ ‬24,‭ ‬in contemporanea con la manifestazione nazionale a Cremona,‭ ‬si è svolto un presidio di solidarietà nella centrale piazza della Borsa.‭ ‬L’iniziativa è stata promossa dall’Unione degli Studenti e dal Coordinamento studenti medi e ha visto l’adesione e partecipazione di varie realtà e individualità cittadine.‭ ‬Per circa due ore,‭ ‬nonostante il freddo pungente,‭ ‬un centinaio di persone ha partecipato alla manifestazione.‭ ‬Anche il Gruppo Anarchico Germinal ha aderito dando un notevole contributo all’iniziativa portando in piazza un banchetto di materiale informativo,‭ ‬uno striscione con la scritta‭ “‬La violenza squadrista va fermata ora‭!”‬,‭ ‬bandiere e cartelloni.‭ ‬Buona in generale la partecipazione dell’area libertaria.‭ ‬Per noi era importante ribadire che l’antifascismo non è solo contrasto ai gruppuscoli fascisti ma è anche e soprattutto lotta quotidiana contro la mentalità razzista,‭ ‬intollerante e xenofoba che sempre più si va diffondendo nella società.
Al termine del presidio,‭ ‬una ventina di antifascisti e antifasciste si è mossa per le vie del centro per cancellare varie scritte e simboli fascisti e nazisti.

Un compagno presente (questo report apparirà sul prossimo numero di Umanità Nova)

 

Rassegna stampa:

Articolo del Piccolo del 25/01/15

Studenti in piazza «per condannare l’attacco fascista»

Manifestazione studentesca di solidarietà ieri pomeriggio in piazza della Borsa «a favore delle vittime dell’attacco fascista che domenica scorsa, a Cremona, ha visto una cinquantina di persone attaccare con spranghe alcuni militanti del Centro sociale autogestito Dordoni». Un centinaio scarso di studenti triestini, incuranti del freddo, hanno sostato per un paio d’ore davanti al palazzo che ospita la Camera di commercio, alzando striscioni e distribuendo volantini. Al presidio hanno partecipato Coordinamento studenti medi, Collettivo Up, Lista di Sinistra, Germinal, Comitato Dolci, Partito comunista d’Italia e Federazione comunista – Se. «Siamo convinti della necessità di un rilancio della solidarietà – hanno detto i portavoce degli studenti – con questa manifestazione che si svolge in parallelo con altre che interessano numerose città italiane». In particolare, è stato citato più volte Emilio «quello fra le persone aggredite – hanno precisato gli studenti – che versa nelle condizioni più preoccupanti, essendo ancora in coma. Assistiamo a episodi che vedono squadristi neofascisti attaccare nostri coetanei. Per questo – hanno precisato – abbiamo voluto creare un’occasione nella quale tutti coloro che avvertono la gravità del problema potessero manifestare e protestare. Riteniamo fondamentale poter praticare l’antifascismo nelle strade perché quando succedono episodi del genere bisogna essere sempre pronti a reagire e a esprimere il dissenso e la ferma condanna di fatti del genere». (u.s.)

 

Articolo e foto di Triesteprima

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