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Secondo invito per il Balkan Anarchist Bookfair 2013

Secondo invito alla Balkan Anarchist Bookfair 2013
10 anni della Balkan Anarchist Bookfair May 24th-26th, 2013, Ljubljana in Slovenia

Nel pieno del tumulto della prima, massiva, decentralizzata e non gerarchica rivolta nella storia recente della Slovenia, La Federazione per le Organizzazioni Anarchiche invita tutt* a venire a Ljubljana il prossimo maggio e unirsi nella Balkan Anarchists BookFair (BAB)/Fiera balcanica del libro anarchico per festeggiare il decimo anniversario dal lancio di un evento che mette in contatto le comunità anarchiche, locali, regionali ma anche più ampiamente internazionali.

Come le persone si ribellano contro il sistema capitalista, le misure d’austerity e le elite politiche, stanno avendo luogo numerosi esperimenti di democrazia diretta dal basso, organizzazioni non gerarchiche nei posti di lavoro, di studio nella vita quotidiana, o almeno stanno cominciando ad essere immaginate. Nello stesso modo, confermiamo attraverso la nostra esperienza quotidiana che tali movimenti sono sempre vulnerabili alla criminalizzazione, ai tentativi di centralizzazione e di usurpazione del nuovo terreno politico per mano delle elite esistenti o nascenti. In tempi come questi diventa sempre più importante che il movimento anarchico analizzi le dinamiche sociali e politiche in tempo reale e che agisca tramite l’azione diretta.

Pertanto vogliamo invitare tutt* ad unirsi a noi in un processo comune di costruzione di uno spazio politico per la riflessione sul nuovo terreno di lotta che impostoci dal capitalismo, su come resistere e come combatterlo. Il capitale ci spinge ai margine della società e ci deruba del controllo sulle nostre vite, la gente inventa nuove forme di mutuo aiuto, solidarietà e organizzazione politica e sociale.
Le questioni per gli anarchici sono chiare: Come possiamo organizzare la resistenza dal basso? Come possiamo collaborare con movimenti sociali più ampi in modo da costruire relazioni contro e oltre lo sfruttamento capitalistico? E come sviluppiamo alternative concrete e sostenibili che non solo resistano alla devastazione del capitalismo, ma che aprano la strada per una trasformazione rivoluzionaria della nostra vita quotidiana?
Queste e altre ancora saranno le questioni che comporranno la discussione principale su l’anarchismo e il suo ruolo nei più ampi movimenti sociali. Siamo anche lieti di annunciare che l’incontro balcanico sul nazionalismo avrà luogo durante la BAB, dove esamineremo la situazione in loco e le forme di collaborazione transazionali per la lotta in corso e quelle future.

Qui di seguito altri eventi della BAB:
Discussioni: Il ruolo delle donne nel movimento anarchico; ecologia radicale nei territori dell’ex Yugoslavia; sindacalismo radicale; alternative socio-economiche in chiave anarchica; fascismo e crisi in Grecia; la rivolta in Slovenia; federazioni delle organizzazioni anarchiche internazionali; la crisi e la lotta contro l’austerity nelle diverse regioni d’Europa.
Workshop: pubblicazioni anarchiche; trasmissioni radio; rivendicazioni della precarietà in condizioni di austerity; identità anarchica e movimenti sociali.
Mostre: l’incontro anarchico a St.Imier 2012; le passate edizioni del BAB la musica e l’intrattenimento: concerti, Djs e cabaret.
Fiera del libro e Food not bombs.

BAB sarà una comunità autogestita che decide collettivamente su tutte le questioni attraverso assemblee giornaliere dei partecipanti. Vorremmo che questo incontro allarghi l’ambito delle immaginazioni politiche che creano forme di nuove alleanze, per questo provvederemo a uno spazio aperto che renda possibile alle persone di auto-organizzarsi sul posto. Non fuggiremo dai problemi interni al movimento. Percio’ provvederemo ad uno spazio sicuro dove i compagni, se lo desiderano, saranno liberi di esprimersi e abbiano a che vedere collettivamente con qualsiasi problema dovesse nascere durante l’iniziativa. BAB non è uno spettacolo per consumatori, il suo successo dipende dall’energia e gli sforzi collettivi. Perciò tutti i volontari che vogliono aiutare nell’organizzazione durante l’iniziativa sono più che benvenuti.

La fiera del libro si terrà nello spazio autonomo culturale Metelkova Mesto, occupato nel 1993 e autogestito da allora. Molto collettivi che sono attivi al Metelkova si uniranno a noi negli incontri per aiutarci a creare uno spazio aperto e inclusivo per la riflessione, lo scambio e l’affermazione di idee e pratiche anarchiche.

Invitiamo tutti a sostenere l’evento con partecipazione e materiali. L’iniziativa sarà completamente gratuita, organizzata secondo i principi di solidarietà, mutuo aiuto e la costruzione di un’energia comune al di là di tutti i confini.

Contro la devastazione capitalista, costruiamo solidarietà e resistenza!

Per qualsiasi domanda e informazione contattateci al bab2013[at]riseup.net

Tutte le informazioni (programma, mappe, info per i volontari, posti per dormire ecc) verranno aggiornate sul sito a-federacija.org

Federation for Anarchist Organizing FAO // Ljubljana, Marzo 2013

Foto, video e comunicati dall’Anarchist Bookfair di Lubiana (in aggiornamento)

SIAMO NOI LA LORO CRISI! Per una lotta transnazionale contro capitalismo e repressione!

Quello che segue è il comunicato prodotto dall’Assemblea Generale della Balkan Anarchist Bookfair riguardante il corteo spontaneo di più di 150 compagn* che sabato sera si è preso le strade di Ljubljana per esprimere il totale rifiuto del capitalismo e dello Stato ed esprimere solidarietà a tutte le persone che stanno combattendo per questo in tutti i luoghi e che sono prese di mira dalla repressione.

SIAMO NOI LA LORO CRISI! Per una lotta transnazionale contro capitalismo e repressione!

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Siamo i/le partecipanti del Balkan Anarchist Bookfair di Ljubljana, oggi ci prendiamo le strade per esprimere il nostro comune rifiuto del capitalismo e della repressione.
Siamo una comunità internazionale di anarchici/che e antiautoritar*, impegnat* nelle lotte contro il regime di sfruttamento del capitalismo, le misure d’austerità, l’aumento del nazionalismo, del fascismo e della repressione da parte dello Stato.

La crisi globale del capitalismo ha completamente screditato il dogma che il capitalismo e la democrazia liberale possa provvedere al benessere di tutt*. Come anarchici/che e antiautoritar*, rifiutiamo le misure d’austerità e l’amministrazione della crisi autoritaria come soluzione per la crisi stessa. Per noi le misure di austerità sono una strada verso un’europa di povertà generalizzata.
Rifiutiamo anche il populismo nazionalista e il fascismo come risposta alla crisi sociale provocata da queste misure di austerità. L’unica soluzione possibile di questa crisi è la distruzione del capitalismo e dello stato e la costruzione di nuove relazioni sociale, libere da tutte le forme di sfruttamento e dominio.
Per un nuovo mondo nel guscio di quello vecchio!

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Nei tempi della crisi e dell’intensificarsi dei conflitti sociali, la repressione dello Stato sta diventando sempre più brutale e la polizia si sta trasformando sempre di più in una forza paramilitare, che difende gli interessi dell’elite poltico-economica.
I diritti base di tutt* coloro che resistono alla espropriazione capitalistica delle proprie vite vengono continuamente sospesi. Siamo solidali a tutti i/le prigionier* politici/che e a tutt* coloro che stanno subendo repressione.
Rifiutiamo fermamente la criminalizzazione delle rivolte che si stanno diffondendo.

No justice, no peace, fuck the police!

Invitiamo tutte le persone interessate a partecipare a questa lotta comune:
Diamo il colpo finale al capitalismo adesso che è a terra

Ljubljana 25 maggio 2013

(traduzione a cura di AFFINITA’ LIBERTARIE)

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QUI IL COMUNICATO IN INGLESE SUL NAZIONALISMO

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QUI UN VIDEO DEL CORTEO DI SABATO

 

TRIESTE: presidio solidale con la rivolta in Turchia. Foto e report

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Oltre un centinaio di persone ha partecipato all’iniziativa sotto il consolato turco ieri in p.Unità.

A organizzarla alcuni turchi residenti in città legati ad un gruppo di sinistra. In piazza erano presenti anche altri turchi di tendenza nazionalista e vari solidali (anarchici, pacifisti, disobbedienti, comunisti, collettivi di studenti, individualità…). Quasi del tutto assenti aderenti ai vari partitini di sinistra, parlamentari e non. Sono stati lanciati slogan e fatti alcuni discorsi al microfono. L’iniziativa è finita con alcuni balli a suon di musica turca.

 

 (di seguito foto e rassegna stampa)

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La Slovenia torna in piazza

Da Il Piccolo del 31 ottobre 2013

La “rivoluzione dei fiori” torna nelle piazze slovene

di Mauro Manzin TRIESTE La Slovenia si arrabbia di nuovo. E torna in piazza. A protestare contro il malgoverno, la crisi, i politici ladri e le lobby finanziarie. Ma, stavolta, anche contro Bruxelles, contro la supposta liason tra la cancelliera Angela Merkel e la premier Alenka Bratušek, contro la tassa sugli immobili. L’insurrezione popolare degli “arrabbiati”, o, forse meglio, la “rivoluzione dei fiori” è ricomparsa esattamente un anno dopo la sua nascita. Stessi slogan, stessa rabbia, ma molte meno persone a urlare la propria ira. A Lubiana circa 500 davanti al Parlamento (lo scorso anno erano in 20mila), altrettante a Maribor dove la protesta era nata sotto l’impulso della rabbia popolare per gli autovelox collocati in città dall’allora amministrazione municipale poi decapitata proprio dalla rivolta di piazza. Solo 10 persone in piazza Tito a Capodistria, piazza che peraltro non è stata mai eccessivamente “calda” neppure un anno fa. Cos’è cambiato? Innanzitutto Janez Janša, leader del centrodestra sloveno, non è più primo ministro e gran parte della prima rivolta aveva come bersaglio proprio lui, il premier inquisito. La forza di mobilitazione delle sinistre era stata il jolly giocato lungo le vie e le strade della Slovenia. Oggi è al governo la sinistra, o meglio, un’icona un po’ blasfema della vera socialdemocrazia, impersonificata da quella Slovenia positiva voluta dal sindaco tycoon di Lubiana Zoran Jankovi„ per garantirsi sopravvivenza politica. Un partito un po’ frettolosamente “beatificato” dai grandi vecchi della sinistra slovena come l’ex presidente Milan Ku›an che, comunque, nel populismo socialista di Jankovi„ hanno visto, e da questo punto di vista sono stati lungimiranti, il grimaldello per scassinare la cassaforte conservatrice custodita da Janša. E così, un anno dopo, si ritrovano in 500 a protestare davanti al Parlamento della capitale quando, a stretto rigor di logica, avrebbero dovuto essere almeno in 50mila visto che le condizioni economiche e sociali del Paese sono di gran lunga peggiori rispetto a 365 giorni or sono, visto che la Slovenia è oramai nell’anticamera che aspetta di chiedere gli aiuti all’Unione europea, con un sistema creditizio praticamente in fallimento e un governo che ha appesantito la croce fiscale che grava sulla schiena dei contribuenti. C’erano gli anarchici, gli “arrabbiati”, quelli cioè che non trovano lavoro, che non arrivano alla fine del mese e che non hanno una casa, qualche studente sensibile alle mobilitazioni popolari ma, grande assente, era il popolo della sinistra. Va detto, inoltre, che la rivolta popolare slovena sorta e organizzatasi attorno i socialnetwork, Facebook su tutti, ha avuto, e ha ancora, la tentazione di trasformarsi in partito per potersi presentare alle prossime elezioni, vuoi politiche, vuoi europee. Una tentazioni che da molti è stata letta come una sorta di sacrilegio, di peccato mortale che lede lo spirito stesso che ha fin qui alimentato la “rivoluzione dei fiori”. E poi nel mare magnum dei movimenti che costellano la “rivolta” non c’è un Walesa in grado di catalizzare i consensi e offrire una leadership forte e credibile da spendere anche sul fronte politico del confronto. Così due giovani che si baciano davanti al Parlamento di Lubiana tenendo in mano un cartello su cui sta scritto «il governo cadrà, ora basta. Autore: il popolo» che campeggia in prima pagina del quotidiano Delo di ieri è forse l’icona più rappresentativa della rabbia popolare slovena di questo autunno del 2013. Un mix tra “fate l’amore e non la guerra” e quello rigorosamente sessantottino di “fantasia al potere”. Insomma più una rabbia da bar esplicitata in piazza che una vera e propria insurrezione popolare come viene proposta dagli artefici. Dalla “rivoluzione dei fiori” alla “rivolta dei baci”. Chissà, per la Slovenia, forse, un’occasione mancata.

Istituto transnazionale dell’Ecologia Sociale

Riceviamo, traduciamo e pubblichiamo questo comunicato dal sito internet della casa editrice anarchico-libertaria Black Rose Books: http://blackrosebooks.net/articles/News/hello-to-all-interested-in-social-ecology/176718

Martedì 31 luglio 2012

Buongiorno a tutti gli interessati in Ecologia Sociale

Un invito a tutti quelli impegnati nel pensiero filosofico e politico di Murray Bookchin

ANNUNCIAMO LA FORMAZIONE DEL TRANSNATIONAL INSTITUTE OF SOCIAL ECOLOGY (Instituto Transnazionale dell’Ecologia Sociale)[1]

con sede in Grecia ed essenzialmente di base in Europa (per ora)

Nei mesi di gennaio e febbraio 2012 è stato fondato ad Atene un nuovo istituto basato sul pensiero dell’ecologia sociale, dedicato all’istruzione, alla ricerca, alla formazione e alla pubblicazioni. Una rete è già stata stabilita tra Istanbul, Atene, Roma, Ginevra, Gotenbourg, Leeds, Grafenau e altre città.

Questa rete sta preparando il lancio di un portale web e sta progettando, per marzo 2013, una conferenza/incontro con sessioni di formazione su un’isola greca.

Se sei interessato e vuoi promuovere l’ecologia sociale, soprattutto se sei interessato all’analisi e alla prospettiva avanzata nel lavoro politico più importante di Murray Bookchin “Urbanisation without Cities”[2], si prega di contattare:

M.Athena tisegreece@gmail.com

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Tuesday, July 31, 2012

Hello to All interested in Social Ecology

Calling on all engaged by the philosophy and politics of Murray Bookchin

WE ARE ANNOUNCING THE FORMATION OF THE TRANSNATIONAL INSTITUTE OF SOCIAL ECOLOGY

based in Greece, and being established essentially in Europe (for now)

During January and February 2012 a new institute was founded in Athens, which is devoted to education, research, training, publications based on social ecology. A network has already been established in Istanbul, Athens, Rome, Geneva, Gotenbourg, Leeds,Grafenau, and other cities and town.

This network is in the process of preparing the launch of a web-site and is planning a conference, meeting with training sessions on a Greek island for March 2013.

If you are interested, and have an interest in promoting social ecology especially if you was interested in the analysis and prospective advanced in Murray Bookchin’s most important political work “Urbanisation without Cities”, please contact:

M.Athena tisegreece@gmail.com


[1] La lingua ufficiale di questo gruppo è l’inglese.

[2] Edizione di un libro di Bookchin del 1992 la cui edizione definitiva è BOOKCHIN, M. 1995. From Urbanization to Cities : Toward a New Politics of Citizenship. London : Cassell. Entrambe le edizione non sono mai state tradotte in italiano.

Incontro Internazionale Anarchico a St.Imier

Incontro Internazionale Anarchico a St-Imier 2012

Dal 8 al 12 agosto 2012 a St-Imier (Giura Bernese, CH) si terrà un incontro internazionale tra libertari di ogni genere ma anche gente qualsiasi interessata a fare conoscenza o conoscere meglio i differenti movimenti anarchici.

Questo “Mondiale dell’Anarchismo” sarà una commemorazione della prima internazionale anti-autoritaria che fu organizzata nel 1872 in risposta all’internazionale di Marx.

Il mondo nel frattempo è cambiato notevolmente, per lo meno sotto certi aspetti, le correnti libertarie si sono evolute nel tempo e questo incontro ne sarà rappresentativo. Una cosa però è certa: il tempo non ha diminuito in nessun modo l’oppressione dei potenti sui più deboli. Questo incontro esporrà metodi di resistenza molteplici sotto forme variate e diverse.

La Federazione Giurassiana

L’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT) è stata fondata nel 1864. Delle sezioni si sviluppano rapidamente alla Chaux-De-Fonds, al Locle, a St-Imier e nel resto del Giura Svizzero. Molti degli e delle operai/ie che aderiscono sono ancora dei/delle lavoratori/trici a domicilio. Hanno il gusto della lettura e dell’indipendenza. All’arrivo di Bakounine nella regione nel 1869 il loro incontro non sarà senza conseguenze. La convergenza di idee che essi/esse scoprono fanno della Federazione Giurassiana il polo libertario dell’AIT in opposizione alla tendenza marxista. Sopraffatto da questa opposizione, Marx fa tutto in suo potere per eliminare questa corrente. Nel 1872 crede di essere riuscito nel suo intento. Al congresso dell’Aia, riesce a far partecipare il massimo di delegati/e che gli sono concessi, dei quali alcuni/e si presentano come rappresentanti di sezioni che si riveleranno poi inesistenti. Grazie a questa maggioranza fittizia fa votare l’esclusione di Bakounine, di James Guillaume e manca per un pugno di voti quella di Adhémar Schwitzgübel, tutti delegati del Giura. Scandalizzate, le sezioni di tendenza anti-autoritaria dell’AIT, tra cui quella della Spagna, dell’Italia, della Francia, del Belgio e degli Stati Uniti, organizzano un congresso a St-Imier dove le risoluzioni prese sono chiaramente libertarie. L’AIT anti-autoritaria sopravvive alla branca marxista fino alla fine del secolo.140 anni dopo il congresso di St-Imier, lo sfruttamento e l’alienazione dei lavoratori e delle lavoratrici sono sempre brutali. L’illusione marxista si è dissipata in seguito alle dittature comuniste. Il capitalismo vive di crisi in crisi, crisi sociale, crisi politica, alle quali si aggiunge oramai anche la crisi ecologica.

E il movimento anarchico?

Questi incontri internazionali d’agosto 2012 saranno l’occasione di fare il bilancio della storia del movimento anarchico, le sue idee, le sue realizzazioni, i suoi desideri, le sue sconfitte; quello che ne resta oggi; le lotte che sono le sue e quelle che condivide con altri movimenti: antimilitarismo, antirazzismo, antisessismo, autogestione, decrescita, educazione, femmismo, internazionalismo, non violenza, ecc.

Un certo numero di atelier e di manifestazioni sono previste già fin d’ora: conferenze storiche, conferenze tematiche, teatri, concerti, esposizioni, cinema, saloni del libro, radio, campeggi libertari, fiere dell’autogestione e dei prodotti biologici, atelier pratici, ristorazione, ecc.

Questa manifestazione internazionale sarà pubblica ed aperta all’insieme del movimento anarchico internazionale, ma anche all’insieme della popolazione senza discriminazioni. Le zone gratuite e a prezzo libero saranno privilegiate per permettere a tutte e tutti di poter partecipare.

Il comitato organizzatore si riserva il diritto di accogliere tale o tale partecipante. Le decisioni saranno prese in funzione delle idee e delle pratiche che ci sono proprie, ossia quelle dell’Internazionale anti-autoritaria. Espressioni e manifestazioni di razzismo, di sessismo, di xenofobia, di omofobia e di ogni forma di violenza e di discriminazione di, non saranno tollerate.

Sulla base di quanto detto, tutte le persone, strutture o organizzazioni possono chiedere di associarsi a questa iniziativa e proporre luoghi di esposizione, di dibattito, di conferenze, degli spettacoli, degli interventi, degli atelier e altro ancora. Siamo anche alla ricerca di volontari!

Il Comitato d’organizzazione degli Incontri Internazionali dell’Anarchismo di St-Imier 2012.

 

Qui tutto il programma:

http://www.anarchisme2012.ch/

SLOVENIA: scoppia la protesta sociale

La Slovenia è scossa dalla prima rivolta di massa in due decenni e la prima che è orientata prevalentemente contro la classe politica, le misure di austerità e in alcune città sta guadagnando un carattere anticapitalista.

REPORT AL 12 FEBBRAIO

REPORT AL 22 GENNAIO

REPORT AL 10 GENNAIO

REPORT AL 22 DICEMBRE

CORTEO 21 DICEMBRE LUBIANA

REPORT AL 15 DICEMBRE

REPORT AL 5 DICEMBRE

A questo link foto e la traduzione di un lungo documento dall’ inglese dei compagni anarchici sloveni:

(grazie ai compagn* di Affinità Libertarie):

https://affinitalibertarie.noblogs.org/2012/12/13/rivolte-in-slovenia-dicembre-2012-comunicato-fao/#more-2307

Originale in inglese:

http://www.a-federacija.org/2012/12/11/mass-revolts-in-slovenia-december-2012/

 

Ascolta l’intervista a Matej e Thomas due compagni di Maribor

Report, foto e rassegna stampa del 21 dicembre a Lubiana

Un’altra grande manifestazione ha attraversato oggi la capitale della Slovenia, in contemporanea con molte altre citta´ del paese. Due diversi concentramenti nel pomeriggio si sono poi ritrovati davanti al Parlamento completamente blindato da transenne e polizia in tenuta antisommossa (nota di colore: di cui alcuni con addosso un garofano rosso simbolo della protesta). Con le debite proporzioni la scena assomiglia molto alle immagini del parlamento blindato di Atene durante le manifestazioni di questo ultimo anno. Varie migliaia di persone in piazza, fra le 6 e le 8000, forse di piu´. I compagni e le compagne anarchiche della FAO (federazione per l´organizzazione anarchica) si sono ritrovati nella Piazza del congresso dove hanno formato un blocco anticapitalista con bandiere anarchiche e striscioni (quello piu´ grande recitava “riprendiamoci il futuro, nessuno ci rappresenta”) che forte di almeno 300 persone -molte delle quali non anarchiche- si e´ diretto verso il parlamento. Qui la grande folla ha stazionato per tutto il pomeriggio di fronte alle transenne con cori, slogan, cartelli e striscioni contro il governo e il parlamento: che se ne vadano tutti! era lo slogan unificante dei manifestanti di tutte le eta´.

Dopo oltre un´ora di attesa di fronte alle transenne il blocco anticapitalista e´ ripartito per un corteo selvaggio in giro per la citta´ al grido di “riprendiamoci le strade”, portandosi dietro almeno 400 persone, che per tutto il percorso hanno urlato costantemente slogan anticapitalisti e per la rivoluzione. Nelle strade molte persone sostenevano e applaudivano i compagni e le compagne. Dopo una breve pausa sotto la sede della banca nazionale slovena il blocco e´ rientrato nella piazza del parlamento fra gli applausi degli altri manifestanti che urlavano assieme a noi slogan contro il presidente Jansa.

A quel punto il blocco si e´ sciolto e ci si e´ ritrovati nella sede dei compagni per bere e stare assieme e discutere della giornata e organizzare avanti le lotte.

 

Due compagni del Gruppo Anarchico Germinal di Trieste

VIDEO DEL BLOCCO

FOTO DEL BLOCCO

FOTO DEL BLOCCO 2

FOTO DEL BLOCCO 3

ALCUNE FOTO DELLA PIAZZA

 

Dal Piccolo del 22/12/12

Lubiana in piazza, garofani alla polizia

di Mauro Manzin INVIATO A LUBIANA Babbo Natale ha portato a Lubiana un sacco pieno di garofani che le donne ieri sera hanno gettato addosso ai poliziotti in assetto anti-sommossa che presidiavano il Parlamento. In Slovenia è l’anniversario del plebiscito con cui si sancì l’indipendenza dalla ex Jugoslavia. Oggi la gente lo celebra scendendo in piazza per protestare contro il governo, i deputati e le istituzioni. E’ la gente della Rivolta dei fiori, la gente che guadagna 600 euro al mese e non ce la fa più. Ieri sera erano in 10mila in Trg Republike, nella capitale, a urlare la propria rabbia in faccia ai palazzi del potere. Poche ore prima la polizia ha sequestrato a Lubiana e in altre città 15 “molotov” e sassi, destinati – secondo le autorità – a essere usati durante le manifestazioni. Un popolo autoconvocato con il tam tam di facebook. Di fronte a loro un migliaio di poliziotti dell’unità “Bestie Ninja”. Infreddoliti con le visiere dei caschi bagnate da una pioggerellina ghiacciata. Sul petto, accanto al manganello, un garofano o un rametto d’ulivo. Fanno paura, ma forse hanno più paura loro dei manifestanti, loro che portano a casa 400 euro al mese e vivono sotto la soglia di povertà. In faccia al Parlamento uno striscione “urla”: «Ci riprenderemo il nostro futuro». Altri chiedono di restituire al popolo la sua primavera. Ci sono i reduci della guerra d’indipendenza con le bandiere slovene listate a lutto. Ci sono famiglie con i bambini, coppie di pensionati, femministe arrabbiate che urlano la loro rabbia in faccia ai poliziotti. Ci sono bandiere anarchiche e bandiere dell’ex Unione sovietica. Bustine di partigiano in testa molti anziani rivendicavano il proprio onore mutilato, a loro dire, da uno Stato infingardo e ladro. Un uomo vestito da giraffa porta in mano un cartello con su scritto: «Le vostre dita sono più lunghe del mio collo». E poi un maiale di cartapesta a raffigurare i deputati. Le vuvuzelas fanno un chiasso infernale, assieme a fischietti e tamburi. Gli operai girdano: «Restituiteci le nostre fabbriche, vogliamo lavorare». Improvvisamente, dal nulla, sbuca un enorme sanpietrino di plastica gonfiato e la gente se lo passa sulle proprie teste come fosse un pallone. «Noi siamo lo Stato» si grida. E’ una sorta di dittatura del proletariato che si insinua tra il malessere della gente al tramonto del capitalismo. Gli “arrabbiati” voltano le spalle alla sede della Nova Ljubljanska Banka. Sull’ingresso dell’istituto di credito è stato attaccato un cartello: «Banchieri siete finiti», recita. Le femministe sono inviperite. «Donne in prima linea», strepitano dagli altoparlanti e fronteggiano il cordone di polizia. «Gotovi», «gotovi», siete finiti, siete finiti, scandisce la massa che ondeggia contro le transenne. Tra gli “arrabbiati” spunta la figura di Franco Juri, ex ambasciatore in Spagna, ex sottosegretario di Stato ed ex deputato, uno dei leader del partito Zares che non ha deputati in questa legislatura. Insomma un uomo delle istituzioni. E che ci fa qui in mezzo? «Protesto contro il governo – dice – bisogna identificare il bersaglio della protesta, l’antipolitica finisce col favorire chi gestisce il potere» e si immerge nel popolo degli “arrabbiati”, che urla gli slogan della rivolta, che balla e agita i pugni chiusi verso il cielo. La notte cala su Lubiana. La polizia accende i gruppi elettrogeni per meglio osservare i manifestanti. La pioggia gelata continua a cadere. Arriva un gruppo con degli enormi cartelli azzurri che invocano una Goli Otok slovena (l’isola del Quarnero dove Tito imprigionava i nemici del popolo) e chiedono al premier Jansa che cosa venderà dopo che avrò venduto tutto. Momenti di tensione. I poliziotti serrano i ranghi e con gli scudi si avvicinano alle transenne. E su di loro piove un’altra scarica di fiori. Un agente saluta un bambino e pensa ai suoi figli che lo aspettano a casa per festeggiare il Natale. Una coppia di fidanzati si bacia ignara della folla che li circonda. Due anziani commentano: «Inutile ,quelli lì (governo e deputati) non si schiodano di fronte a 10mila incazzati, ce ne vorrebbero 200-300mila». «Non importa – risponde l’amico – l’importante è cominciare».

SLOVENIA: report delle lotte al 10/01/13

Aggiornamento al 10/01/13
Domani, venerdi 11  indette due manifestazioni:
alle 16:30 a Capodistria in piazza Tito
alle 16:30 a Lubiana in piazza del Congresso
A differenza della manifestazione del 21 dicembre quando la decisione era di protestare in più città (8 in tutto simultaneamente) questa volta sembra che tutti abbiano deciso di andare a Lubiana (eccetto Capodistria). Puo darsi che questo cambierà fino a domani,  ma per il momento moltissima gente ha deciso di andare a protestare direttamente contro il governo e i partiti politici – negli ultimi giorniè scoppiato lo scandalo, quando la Commissione per la lotta contro la corruzione ha pubblicato due report sui beni non dichiarati del presidente del governo Janez Janša e il leader del partito di opposizione più grande e allo stesso tempo sindaco di Lubiana – Zoran Janković. Il primo ministro ha più di 200.000 € di cui la commisione non ha potuto constatare la fonte. Il leader del opposizione invece (una delle persone piu ricche in Slovenia) ha dimenticato di dichiarare transazioni di proprietà di 2.4 milioni di €.
Si aspetta una partecipazione massiccia alla manifestazione a Lubiana.
Invece a Maribor ieri, 9/1 sono incominciate le azioni giornaliere chiamate “Veniamo a visitarvi!” così ieri più di 50 persone sono andate a suonare a casa di 4 consiglieri regionali, portandogli la lettera di dimissioni. Queste visite si svolgeranno ogni giorno alle 18:00 e ricordano le azioni di Escrace fatte in Argentina.
Aggiornamento al 08/01/13
Il 31. 12. 2012 con gran felicità di tutti sono stati finalmente rilasciati tutti i detenuti delle proteste anteriori anche se solamente un paio di giorni prima le informazioni del tribunale erano, che li avrebbero tenuti rinchiusi fino a marzo. Perchè il tribunale ha deciso di rilasciarli? Per via della pressione pubblica? Sicuramente, anche se nella spiegazione hanno scritto che siccome le ultime proteste sono finite in modo pacifico (?) e siccome l’opinione pubblica (?) non sostiene azioni di violenza non esiste più una possibilità di ripetizione.
Interessante spiegazione e opinione se pensiamo che solo un po’ di giorni prima fu proprio la scusa della ripetizione che ha usato lo stesso tribunale per giustificare la detenzione di 28 persone in tutto per più di un mese.
Anche il 2013 è iniziato con piccole azioni, ma più che altro con la formazione di nuovi e nuovi gruppi e iniziative di tutti i colori che ognuna al proprio modo prova a pensare il futuro ed a organizarsi.

Una delle azioni a Maribor di anonimi era l’impiccagione di bambole del sesso nude (di entrambi i sessi) con le facce dei consiglieri del comune dal ponte principale in centro città.
Ieri, 7. 1. 2013 la cosiddetta quinta rivolta a Maribor (anche se dalla prima c’erano più di cinque manifestazioni) di fronte allo stabile del comune con lo slogan – spazziamoli fuori.
La polizia dice 2.000 persone che vuol dire che eravamo ancora di più. Due persone detenute ma sembra che le abbiamo gia rilasciate con una multa amministrativa.

Questa volta la polizia ha agito in modo differente e calmo, con poche truppe antisommossa e con il blocco di solo due strade ai due lati del comune. Così ha permesso l’acceso direttamente di fronte al comune come ha segnalato (la polizia) prima della manifestazione a uno dei gruppi di manifestanti.  Non solo, la polizia ha perfino riferito che non avrebbe reagito finchè le persone avessero lanciato solamente uova o simili sullo stabile del comune, ma al primo sasso sarebbero cominciati gli arresti.
Di sassi non ce n’erano, ma c’era un po di tutto: uova, colori, petardi, torce, e la gente che è venuta con le scope per spazzare fuori i consiglieri comunali le ha messe in mucchio e bruciate di fronte all’ entrata del comune, buttando nel fuoco anche i poster dei politici e come gran finale perfino un cassone di immondizia plastico. I media riportano, che la manifestazione è finita in modo pacifico.
Fino ad oggi sono 10 i consiglieri che hanno dato le dimissioni.
Per quanto riguarda le prossime iniziative:
oggi, 8. 1. protesta studentesca a Lubiana
L’11. 1. la seconda rivolta generale che per il momento sembra che si terra solamente a Lubiana – a differenza della prima che si e tenuta in 8 città simultaneamente.

SLOVENIA: aggiornamenti sulle lotte fino al 22/01

Aggiornamento al 22 gennaio

L’11. gennaio (venerdì) si sono svolte più manifestazioni da Capodistria (intorno alle 300 persone) fino alla più grande, quella a Lubiana con più di 10.000 persone. Una manifestazione colorata, con un gran numero di gruppi differenti e iniziative che si e svolta di fronte al parlamento sulla piazza della Rivoluzione. Gruppi musicali (fra i quali anche band slovene molto note), recita di poesie fatte dai poeti più rinomati in slovenia, orazioni, teatro con scontri fra zombi e marionette di politici …

Il blocco anticapitalista ha fatto anche un giro delle strade del centro città. La polizia lo stesso giorno era in sciopero parziale ma ciò non li ha fermati nel reprimere con pepper spray un gruppo di persone che hanno simbolicamente spostato il recinto della polizia in piazza con il tiro la corda. Inoltre uno degli attivisti più attivi nella lotta dei cancellati (anche lui per lunghi anni un cancellato) è stato ieri (21/1) accusato (senza alcuna evidenza) dalla polizia di aver partecipato al tiro di corda con il quale cosi la avrebbe commesso il reato penale di ostacolo a pubblico ufficiale!

Dall’11. gennaio, anche per via della relazione della Commisione anti-corruzione il governo e clinicamente morto. Il leader del opposizione (anche menzionato nella relazione) ha congelato lo status di presidente del partito Pozitivna Slovenia (partito più grande nel parlamento anche se all’ opposizione). Il primo ministro Janša invece non vuole andarsene per il momento anche se la coalizione adesso esiste solamente su carta siccome già tre dei cinque partiti che la formano hanno annunciato la loro uscita dal governo se il primo ministro non si dimette.

Se si guarda un po’ le ultime statistiche realizzate dal Centro di misurazione dell’ opinione pubblica (Facolta di scienze politiche, programma finanziato dal governo) solamente il 16% delle persone supporta il governo! Un nuovo record di di sfiducia mai raggiunto prima (prima della caduta del governo di Pahor – oggi presidente di stato – era più del 20%). Per non parlare che da 1 a 5  il governo nella valutazione ha ottenuto 2 il primo ministro 1,88. Il 90% delle persone intervistate è insoddisfatto con lo stato della democrazia e il 76% si e espresso favorevole alle proteste. I dati più interessanti anche per la nostra lotta sono invece che il 60% vorrebbe cambiamenti graduali della società e il 30% invece vorrebbe un cambiamento radicale della società attraverso dell’ azione rivoluzionaria. Come mai abbiano chiesto ciò alla gente è un mistero. La cosa chiara invece è che il governo sta diventando ogni giorno più nervoso. E ciò si vede dalla tattica che ha scelto per reprimere il movimento in corso.

A Maribor le visite a casa dei consiglieri comunali vanno avanti quasi ogni giorno anche se la polizia li prova a reprimere con multe (il che in tempo di crisi sono peggiori di qualche giorno in galera – anche perchè in Slovenia la multa non si può convertire in giorni di galera ma solamente in giorni di lavoro gratuito- se il giudice lo permette).

A Maribor oggi la seconda visita al comune. ieri c’è stata la prima e quando un gruppo di attivisti è entrato nello stabile del comune e voleva restarci la polizia ha arrestato uno dei più esposti e così un piccolo gruppo è andato di fronte alla polizia. L’attivista è poi stato rilasciato e in serata si e svolta una piccola manifestazione intorno alle 100 persone di fronte al comune.

Nel frattempo nascono nuovi gruppi e coordinamenti. Più o meno si sta cristallizzando la situazione e le posizioni – chi lotta per andare al potere e chi come noi per l’abolizione di governanti e governi locali, statali …

Per fortuna c’è moltissima gente che condivide la posizione anarchica e perciò forse sarà possibile almeno in parte neutralizzare le nuove vecchie facce dei partiti politici …

Domani, 23. 1. sciopero generale dei lavoratori del settore pubblico e vari settori dell’ economia (più di 100.000 lavoratori – o quasi un quinto di tutti i lavoratori). Anche se la maggior parte dovrà scioperare sul posto di lavoro ci saranno più manifestazioni – si parla di 9 città.

Le proteste in giro per la Slovenia vanno cosi avanti – per il momento indette:

26. 1. alle 17:00 su piazza Tito a Capodistria

2. 2. alle 9:00 a Golte sulle piste da sci – dove ogni anno si ritrovano i simpatizzanti del partito del primo ministro

L’ 8. 2. invece (festa nazionale della cultura) si terranno nuovamente manifestazioni in più città a Lubiana alle 16:00 e a Capodistria alle 15:00.