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Marzo 17th, 2017 — Noi
Messaggero Veneto DOMENICA, 25 NOVEMBRE 2012 Pagina 59 – Provincia
Ambientalisti: patto di mutuo appoggio
SAN GIORGIO DI NOGARO Presentato a San Giorgio di Nogaro da Daniele De Piero, rappresentante del Pordenonese, il patto di “mutuo appoggio” uscendo fuori dalle logiche di Nimby (non nel mio cortile), che contiene i principi su cui si fonda il Coordinamento regionale di difesa ambientale neo-costituito. Un’ottantina di persone ha partecipato alla serata organizzata dal Coordinamento con ospite il giornalista Pierluigi Sullo, co-autore del libro “No Tav d’Italia”. Stefano Raspa ha presentato il sito internet del Coordinamento, www.difesambientale.org , che fra l’altro ha lo scopo di organizzare una mappatura interattiva sulle “criticità ambientali” sull’ambiente regionale. Dal sito si può scaricare e compilare una “griglia” con la quale chiunque può contribuire a dare informazioni sul territorio. Varie le tematiche affrontate nella serata, come la nascita dei comitati ambientali, il progetto Tav, il secondo accesso Ziac e su Valle Grotari di Marano. (f.a.)
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Nota del Comitato della bassa friulana 23 novembre.
L’informazione alla stampa è stata data in modo da offrire uno spettro di varie possibilità perchè ogni giornalista ha le sue preferenze per pubblicare o riuscire a farsi pubblicare gli articoli.
Per cui il Messaggero Veneto ha puntato sugli aspetti locali della TAV, il Piccolo sul libro e sull”ospite (anche perchè e.p. ha lavorato per la rivista Carta, diretta da Sullo) mentre Telefriuli nel notiziario ha puntato proprio sulla formazione del Coordinamenti (Regionale) di Difesa Ambientale. Nell’articolo del Piccolo c’è poi un refuso, tutto giornalistico, dove invece di dire Coordinamento di Difesa Ambientale si dice “Comitato difesa ambientale della Bassa”, ma questo non era scritto da nessuna parte nei comunicati che invece sono sempre firmati Coordinamento di DIfesa Ambientale. Comunque è chiaro che la serata sarà centrata sul progetto di sviluppo del Coordinamento regionale.
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Messaggero Veneto VENERDÌ, 23 NOVEMBRE 2012 Pagina 42 – Provincia
SAN GIORGIO DI NOGARO
Tav, assemblea pubblica con i comitati
SAN GIORGIO DI NOGARO Assemblea pubblica questa sera, alle 20.30, a Villa Dora, dove ci sarà l’incontro con il giornalista Puerluigi Sullo, sul tema “La Tav può essere fermata”. «L’azione dei Comitati No Tav nello smascherare le contraddizioni sta dando i suoi frutti. I risultati – afferma il portavoce, Paolo De Toni-, sono molto lenti, ma costituiscono una corrosione dell’apparato che vorrebbe imporre un’opera inutile, dannosa e devastante. Una delle novità è che, pare, anche il Sindaco di Porpetto, Pietro Dri, ora respinga la linea in affiancamento all’autostrada che ha sostenuto da 4 anni a questa parte. Ma un po’ tutti si stanno incartando, anche al Ministero, dove di recente alcuni onorevoli stanno facendo carte false per salvare la procedura di Via in atto sul progetto 2010, oramai totalmente delegittimato». «Non dobbiamo però credere che il Commissario Bortolo Mainardi lavori per la cosa giusta anche se dichiara di voler innanzitutto migliorare la linea storica: è il momento di dire chiaramente no ad ogni ipotesi di “quadruplicamento” dei binari. L’unica cosa che serve è intervenire sui “colli di bottiglia” e migliorare la logistica e le tecnologie di controllo della linea storica. Altro non serve. I sindaci – conclude De Toni – devono prendere una posizione chiara e definitiva». (f.a.)
Il Piccolo 23 11 2012
(ingrandisci l’immagine)
SAN GIORGIO DINOGARO
Le facce dei No Tav e le ragioni
del movimento italiano contrario
all’Alta velocità nel nuovo libro
del giornalista Pierluigi Sullo,
già direttore del settimanale
nazionale “Carta”. Questa sera
alle 20.30 nella sala conferenze
di Villa Dora, da Roma arriverà
Sullo a presentare “No Tav d’Italia”,
volume curato dalla giornalista
Anna Pizzo, che racconta il
perché dei cittadini che, da più
parti nel Paese, si sono levati
contro il progetto. La serata per
illustrare le ragioni di movimenti,
associazioni e comunità solo
apparentemente isolati è stata
organizzata dal Comitato difesa
ambientale della Bassa, spiega il
portavoce Paolo DeToni. (e.p.)
Marzo 17th, 2017 — Noi
Gli amici di Ceroglie-Cerovlje sono arrivati terzi con il loro splendido carro contro la tav.
Durante il loro passaggio, proprio vicino alla rotonda centrale di Opicina-Opčine un gruppetto di supporter ha sventolato al loro passaggio l’immancabile bandiera NOTAV che è stata vista da centinaia di persone. Il gesto pare sia stato molto apprezzato dallo spezzone di Ceroglie infatti molte delle maschere (erano tutti/e vestiti da talpa) ci hanno salutato e ringraziato.
Una piccola presenza ancora più significativa se si pensa che gli organizzatori della sfilata hanno vietato al carro di Ceroglie di mettere la scritta TAV sul lato del carro.
Ancora complimenti agli amici di Ceroglie…ora e sempre NOTAV!
INFO-ACTION REPORTER
Da Il Piccolo del 04/02/13
Correva l’anno 1979 e al Carnevale carsico si presentò per la prima e unica volta un carro allegorico proveniente da una delle frazioni più verdi e amene del Carso triestino: Ceroglie. Esattamente 34 anni dopo, la piccola località agricola sita nel Comune di Duino Aurisina ai piedi del Monte Ermada è pronta per tornare a far parlare di sé toccando uno degli argomenti d’attualità più scottanti: la Tav. “Mostro vai via, il Carso è roba mia!” il motto con cui il paese si presenterà sabato alla sfilata del 46° Carnevale carsico. Patrik Kocjancic, classe 1983, responsabile del carro allegorico, spiega il motivo per cui la frazione di Ceroglie tornerà a sfilare dopo oltre tre decenni di assenza. «La decisione è arrivata dopo che i giovani, ma non solo, hanno iniziato a ritrovarsi per alcune manifestazioni come l’innalzamento della bandiera sull’Ermada durante il Primo maggio e la festa dei cavalli di Medeazza. Pian piano il gruppo si è andato cementando e abbiamo pensato: beh, è ora di tornare a fare il Carnevale carsico!». E così in ottobre è stata organizzata una riunione in cui si è deciso di tornare in grande stile, proponendo un tema difficile come quello dell’Alta velocità. «Purtroppo la Tav dovrebbe passare proprio in mezzo al nostro paese – racconta Kocjancic – rovinando case, vigneti, alberi e creando stress a tutti, sia agli esseri umani che alle bestie. Abbiamo pensato di sfruttare questo tema dando vita a un carro ecologista». La struttura sembra davvero di grande impatto. Un enorme treno rabbioso con i denti uscirà da un lungo tunnel costruito all’interno di una montagna – l’Ermada appunto – dalla cui cima spunterà con un enorme salto una splendida talpa. Un ferroviere cercherà poi di fermare il treno, mentre un contadino sarà intento a gettare un sasso contro il mostro… Tra i ragazzi più giovani che stanno dando una mano ecco il musicista Cristian Leghissa: «Ci dedichiamo anche alla cura dei particolari. Il pubblico potrà ammirare tutti i colori e gli elementi naturali che contraddistinguono il Carso, come il sommacco, la pietra, e altre caratteristiche che non vogliamo ancora svelare». Kocjancic evidenzia come tutto il paese si stia ritrovando per dar vita a questo carro atteso da oltre 30 anni. «Ci sono persone fondamentali come il saldatore Adriano Leghissa, il pittore Friz, le donne che si occupano delle stoffe e delle coreografie, l’Allegra fattoria per le pizze e poi Luciano Gergolet che ci ha prestato la struttura del carro». Da Ceroglie si presenteranno in 125, tutti vestiti da talpa. Un’invasione pacifica di Opicina per dire un convinto no, con ironia e senso ambientalista, al mostro chiamato Tav. Riccardo Tosques
Marzo 17th, 2017 — Noi
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Nota: clicca sull’immagine per accedere al sito vimeo e al video
Conferenza di Ferdinando Imposimato ed interventi dal pubblico compreso il Sindaco di Bagnaria Arsa
Imposimato nella sua relazione è stato lapidario: la TAV è un sistema di corruzione, poi nel dibattito ha ripreso l’intervento di Paolo De Toni (che ha puntato il dito sulla inutilità dell’opera e sulle reponsabilità e la codardia dei Sindaci) e ha confermato che l’opera è inutile e che questa verità è centrale e va fatta emergere. Ma il Sindaco di Bagnaria, di stretta osservanza “Serracchiani”, ha ignorato completamente tutti questi fondamentali e chiarissimi rilievi e si è soffermato solo sugli aspetti progettuali indesiderati dell’opera. Problemi da tentare di risolvere attraverso una consulenza tecnica pagata con 50 mila euro dalla Regione su proposta di Riccardi. Il Sindaco di Bagnaria ha dimostrato quindi, di fronte ad un’autorevole personalità, di mantenersi, in via definitiva, schierato a favore della TAV nonostante tutte le verità emerse, pertanto non si capisce come sia possibile collaborare con questo Sindaco che peraltro è capofila dei Comuni interessati al tracciato.
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
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www.corriere.it
Il governatore: «È allo studio un raddoppio all’attuale ferrovia». Serracchiani (Pd): «È la giusta direzione»
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www.info-action.net
Info-action, portale d’informazione libertaria del nordest, Friuli Venezia Giulia, sito degli anarchici friulani, giulani e veneti
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www.blitzquotidiano.it
LISBONA – Il nuovo governo di centrodestra del premier Pedro Passos Coelho ha deciso la sospensione della costruzione della parte portoghese del collegamento ferroviario ad alta velocita’ fra Lisbona e Madrid, che avrebbe dovuto essere
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Pressioni politiche ad un cantante….siamo alla frutta con questa classe politica.
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www.libreidee.org
Vienna frena sulla linea Tav del Brennero: costi stellari e rischio di maxi-indebitamento, mentre crolla il traffico merci Italia-Austria
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ricordiamolo ai SITAV
www.ilcambiamento.it
Tagli, incertezze e aumento dei disagi per i pendolari. È estremamente negativo il quadro che emerge dal nuovo rapporto Pendolaria 2011 di Legambiente.
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www.libreidee.org
Vienna frena sulla linea Tav del Brennero: costi stellari e rischio di maxi-indebitamento, mentre crolla il traffico merci Italia-Austria
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Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Report. Questa forse è stata la campagna più massiccia No Tav realizzata fin’ora ad Udine. Due giorni di distribuzione di volantini a due facciate, oltre 1500, in vari punti della Città con buona visibilità nelle strade affollate, per il Babbo Notav e gli attivisti-volantinatori con la bandiera legata attorno al collo. Un piccolo inconveniente si è avuto con l’identificazione da parte di una volante della Questura di 4 attivisti No Tav che stavano volantinando, sabato alle ore 18.00 circa, in centro Città. Come è oramai consolidato il volantinaggio è diventato un lavoro psicologicamente duro anche per i dinieghi da parte dei passanti. Comunque considerato che il rifiuto del volantino è un filtro si è poi potuto constatare che pochissimi volantini venivano buttai via. La trovata “nataliza” di babbo Notav pare abbia funzionato bene e sicuramente ha incuriosito verso la lettura del foglietto che la persona si è trovata in mano. C’è anche da rilevare un certo numero di “No grazie, sono si tav”, pochissimi in realtà, però la risposta pronta è un fatto che assume un suo significato. In realtà mancano dati sul grado di conoscenza del problema da parte del “cittadino medio” e quindi dell’orientamento più o meno consapevole qualore esprime effettivamente un opinione. Ribadisco che la lotta No Tav è dura, se vogliamo fare un paragone, molto più dura rispetto all’acqua e al nucleare.
Paolo De Toni
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volantino solo testo
In questa fase, di drammatica crisi economica, più o meno il 90% della popolazione è chiamato a pagare il debito pubblico realizzato negli ultimi decenni dalle caste, dalle lobby, dalle mafie, dalle logge massoniche, dalle consorterie, dalle cricche, cioè da tutti coloro che hanno succhiato i soldi delle tasse dei lavoratori per far crescere senza freni il tornaconto economico di una parte minoritaria della società. Si creano privilegi, si aumenta il debito pubblico e si fa pagare la crisi a chi non può sottrarsi al sistema di prelievo coercitivo e agli obblighi imposti dalle leggi finanziarie varate dai Governi.
Non entriamo nei dettagli della “rapina istituzionale” del Governo Monti. Qui vogliamo rilevare che se non si capiscono i meccanismi che hanno provocato la voragine del debito, questa spirale perversa non finirà mai e ci porterà alla miseria, anche perché, nell’attuale economia globalizzata, il capitalismo in Europa difficilmente tornerà a “crescere” e, come mostrano i fatti, l’Italia è oramai entrata in una fase recessiva.
Uno dei meccanismi principali che hanno fatto aumentare il nostro debito pubblico è quello delle “Grandi Opere” (quasi sempre inutili) oramai concepite solo per finanziare le lobby più potenti che vogliono accedere all’ordine di grandezza più elevato nel flusso del denaro pubblico. Poi ci sono ovviamente i Politici con i loro stipendi, le loro pensioni, le loro tangenti. Quindi vengono le SpA pubblico-private (in Italia se ne contano circa 20 mila) dove i Consigli di Amministrazione si fanno la paga da soli. Spesso i politici a fine carriera si ritagliano un posto dentro queste SpA che gestiscono i servizi pubblici essenziali, che poi cittadini devono pagare, quali acqua, energia, trasporti, viabilità, rifiuti. Queste società sono a capitale pubblico, ma di diritto privato e mettono in pratica in modo sistematico il famigerato principio “privatizzare gli utili e socializzare le perdite”.
Allora ecco che è arrivato un governo di banchieri e professori-zombie, con un’immagine apparentemente neutrale, ma con lo scopo ben preciso di far pagare la crisi secondo “la legge dei grandi numeri” che consiste nel prelevare il più possibile dalla grande massa della popolazione e toccare il meno possibile i privilegi dei ricchi. Una manovra come quella del Governo di Mafio Monti sapeva farla chiunque anche Michele Zagaria. E’ sempre stato vero, ma oggi lo è più di sempre, il fatto che sono i poveri a mantenere i ricchi. Oggi come oggi, chi si è arricchito è quantomeno un delinquente; della criminalità organizzata, della casta dei politici, della classe dei pseudo-imprenditori come Berlusconi, Anemone, Don Verzè, nonché delle imprese Edili come l’Impregilo o delle Cooperative come la CMC. Già che ci siamo mettiamoci pure una parolina sul mondo del calcio, dello spettacolo (comici compresi) e dell'”informazione” asservita al potere.
In questo quadro deprimente però va rilevato che il primo premio per le truffe in atto oggi in Italia è quello del TAV (Treno ad Alta Velocità)-Corridoio 5 Lisbona-Kiev, sostenuto “manu militari” da PDL + PD + LEGA che si spartiscono la responsabilità della repressione in Valsusa e dello sperpero di 22 miliardi di euro per la tratta Torino-Lione e di 7,4 miliardi di euro per la tratta Venezia-Trieste di quest’opera ferroviaria inutile; si badi bene che queste sono solo le cifre ufficiali, il costo finale sarà molto più elevato.
Fermare questa truffa del TAV – Corridoio 5 è un dovere ed un interesse di tutti perché raffigura l’operazione più scellerata (assieme al Ponte sullo Stretto) presente oggi in Italia e che ha solamente il significato di mantenere in piedi un modello politico-economico di rapina nelle tasche della gente e di devastazione ecologica del territorio.
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Udine 28 gennaio (foto infoaction). Una cinquantina di attivisti No Tav ha partecipato al Presidio sotto la Prefettura contro gli arresti e la repressione in Valsusa, nelle due ore della durata dell’iniziativa che si è conclusa con un volantinaggio in centro Città e presso la Stazione ferroviaria. Fra la mattina ed il pomeriggio sono stati distribuiti circa mille volantini.
Rassegna stampa
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Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Quello che segue è il testo del volantino diffuso in questi giorni a Trieste. Oggi è stato distribuito fuori dalla risiera in occasione della giornata della memoria e durante il presidio in piazza Borsa di USI-AIT e USB (vedi foto).
Domani (sabato) verrà diffuso la mattina e il pomeriggio in Largo Barriera.
Aspettando Moretti il 2 febbraio!
LA LOGICA ROVESCIATA
Chi difende la natura, il diritto degli alberi ad esistere, dei contadini a coltivare, dei sentieri a rimanere aperti ai gitanti, del paese a non venir distrutto da opere di grande impatto e dall’enorme costo
Viene accusato di devastazione
Da chi usa ruspe per abbattere gli alberi, recinti per bloccare i sentieri, distrugge i campi coltivati, perfora le montagne con tritolo e modifica irreparabilmente l’ambiente naturale, creando un enorme buco economico per realizzare dei buchi nella natura
Chi cerca di garantire la libertà dei cittadini a vivere sulla propria terra, del proprio lavoro, nella propria natura
Viene accusato di essere violento
Da chi gasa chi si oppone alle distruzioni usando gas proibiti dalle convenzioni internazionali, posa filo spinato, usa carri armati militari, manganelli, fogli di via e mandati di cattura…
LA LORO VIOLENZA NON FERMERA’
L’OPPOSIZIONE POPOLARE
CONTRO LA DEVASTAZIONE
FISICA ED ECONOMICA
CHE VOGLIONO IMPORCI
NOTAV
Informazioni su: www.notav.eu e www.notav.info
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Mobilitazioni in tutta italia
16 febbraio Azione No Tav contro Banca Intesa a Milano
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Incontro-dibattito con
Eleonora Ponte ed Alberto Fiorentini
attivisti NO TAV della Valsusa
Sabato 18 febbraio
ore 20.30
presso la
Sala Conferenze di Villa Dora
a San Giorgio di Nogaro
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Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Messaggero Veneto Venerdì 17 febbraio 2012
SAN GIORGIO Alta velocità: dalla Valsusa per illustrare il progetto
SAN GIORGIO DI NOGARO «Il Corridoio 5 può essere fermato! Friuli, Veneto e Valsusa uniti nella lotta contro la Tav». E’ il tema dell’ncontro-dibattito con Eleonora Ponte ed Alberto Fiorentini dei No Tav della Valsusa residenti nel Comune di Buttigliera Alta, dichiaratamente contrario alla realizzazione dell’opera, che si terrà domani, alle 20.30 presso la Sala Conferenze di Villa Dora a San Giorgio di Nogaro. La serata, è organizzata dal Coordinamento No Tav Bassa Friulana – Comitato No Tav Udine. «L’Alta Velocità – affermano i No Tav- riguarda solo il 6% dell’utenza ferroviaria. Un recentissimo studio del Politecnico di Milano mette in chiaro che quasi tutte le tratte dell’Alta Velocità, attualmente in funzione, hanno un bilancio economico in negativo per numero di passeggeri l’anno. Si salva solo la tratta Milano-Roma. Per quanto riguarda la tratta Venezia-Trieste (che passa attraverso la Bassa friulana) si può dire che questo è il vero anello debole della catena in quanto ci sono serie difficoltà già nel completamento del “progetto preliminare” ed i tempi di realizzazione si prospetterebbero comunque lunghissimi fino a vanificare ogni minimo residuale significato dell’opera stessa e dell’enorme investimento di denaro pubblico che essa comporta». Francesca Artico