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NO TAV/ Rassegna stampa sui presidi di martedì

UDINE

Messaggero Veneto MERCOLEDÌ, 29 GIUGNO 2011 Udine Pagina 13 – Cronache
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Solidarietà No-Tav alla Val Susa

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Ieri sera, davanti alla Prefettura, un gruppo di manifestanti No Tav e Rifondazione comunista ha manifestato solidarietà alla Val Susa, in Piemonte, il cui presidio No Tav l’altro giorno è stato sgomberato con la forza dalla polizia.

 

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PORDENONE

Messaggero Veneto MERCOLEDÌ, 29 GIUGNO 2011 Pagina 23 – Pordenone

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SOLIDARIETÁ AI MANIFESTANTI

No alla Tav: presidio e scritte sui muri

“La lotta no-Tav è la nostra lotta: in Piemonte e in Friuli”. Tre presidi in Val di Susa e il quarto ha alzato le bandiere, ieri pomeriggio, a Pordenone. Gli anarchici di Iniziativa libertaria e i Cobas in piazzetta Cavour hanno detto no, in 150 minuti di sit-in, all’alta velocità ferroviaria. «Solidarietà alla Val di Susa che lotta contro la Tav – ha detto in piazza Stefano Raspa -, a Piomonte e Chiomonte. Se riaprono i cantieri, il disastro potrebbe arrivare anche nella Bassa friulana sull’asse Venezia-Trieste attraversando il Carso e lambendo, forse, alcuni paesi del Sanvitese. L’alta velocità è insostenibile sotto il profilo geologico: il caso Mugello insegna». I ragazzi no-Tav di Pordenone parteciperanno alla manifestazione nazionale in Val di Susa, questo sabato. «I danni ambientali sono chiari a tutti – ha detto Marco, uno studente che ha intercettato su Facebook il tam-tam del presidio -. Dissesti, smottamenti, inquinamento delle falde acquifere». Schierati anche i Comitati di base della scuola: «E’ un treno per ricchi – ha detto Luigina Perosa -. Sì, invece, alla mobilità sostenibile che non devasta l’habitat». Ieri, infine, sono comparse scritte contro la Tav in viale Dante. (c.b.)

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NO TAV/ Il servizio di Telefriuli sul presidio di Udine

Per chi gira su facebook

http://www.facebook.com/video/video.php?v=228706633816882

 

alcuni fermo immagine del servizio-intervista, (girato verso la fine del presidio quando un po’ di gente se ne era già andata via)

 

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NO TAV/ Rassegna stampa del presidio di Udine del 2 luglio

Notizia approssimativa, ma l’importante è manifestare e farlo sapere. Molti elementi ci fanno pensare che la gente è totalmente disinformata su quello che succede.

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Messaggero Veneto DOMENICA, 03 LUGLIO 2011 Pagina 16 – Cronache

No Tav, solidarietà con la Val Susa

PIAZZA SAn GIACOMO

Manifestazione anti-Tav anche in città. In segno di solidarietà con le popolazioni della Val Susa (e in contemporanea con la loro protesta), il Movimento studentesco di Udine, con altre associazioni, ha manifestato ieri pomeriggio in piazza San Giacomo (m.z.)

 

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Comunicato stampa: Pordenone-Val Susa-Pordenone

resistentivalsusaTornati i solidali pordenonesi partiti con tre auto colme per manifestare contro la devastazione della TAV e dare man forte a chi resiste contro la violenza inaudita della polizia mandata dallo stato a intimidire le popolazioni delle vallate, in massa contrarie a questa gigantesca truffa. Nonostante le informazioni distorte che a tamburo battente hanno raccontato i media mainstream e cioè di una manifestazione di poche migliaia di cui metà stranieri cattivi e infiltrati e dando seguito alle notizie incredibili e ridicole dei quasi 200 infortunati tra le forze dell’ordine la verità si fa largo. E passa di bocca in bocca, di blog in social network, da Indymedia ad altri canali alternativi per farsi raccontare persino da una TV francese. Verità che ci confermano i nostri compagni di ritorno, sfiniti, da una manifestazione enorme fatta da decine di migliaia di persone, determinata da percorsi diversi e legittimi come i cortei di famiglie con bambini e anziani e altri di giovani e non che hanno scelto i boschi o altri sentieri per riprendersi la valle, i presidi (come quello della libera repubblica della Maddalena) ed ostacolare il “mostro” ovvero un cantiere in odore di mafia e speculazione.

Ci raccontano di candelotti con gas CS, bandito ovunque e considerato cancerogeno, ma utilizzato solo in Italia, candelotti sparati ad altezza d’uomo, da proiettili di gomma rivestiti d’acciaio, di aria satura ed irrespirabile che ha provocato crisi di respirazione diffusa ed ancora di una ragazzo gravemente ferito per essersi preso un lacrimogeno al fianco. Con la violenza lo stato ha tentato di terrorizzare tutti ma non c’è riuscito. A solo una settimana dall’inavsione dei 2000 “soldati” oggi c’è stata un’altra memorabile lotta dei resistenti valligiani che applaudivano dai cavalcavia i giovani che rischiavano rispondendo con il coraggio ai robocop senza cuore e smentendo chi ha tentato da subito di dividere in buoni e cattivi.

Questo è il “vento nuovo”, l’unico, che noi sentiamo e sosteniamo. Sarà il loro Vietnam, dalla Val Susa al Friuli li fermeremo.

 

Iniziativa Libertaria  – Pordenone

NO TAV/ Presidio anti-D’Alema a Selz

Foto (prima della pioggia) segue il Report. Rassegna stampa

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NO TAV/ Rassegna stampa sul presidio di Selz

L’articolo de Il Piccolo non merita neppure un commento visto che il video postato su youtube dimostra ampiamente quanto la protesta NO TAV sia stata pacifica e come i sinistri non abbiano risposto non per l’ora ma per mancanza di argomenti in merito.

E’ chiaro che si continua a cercare di criminalizzare un movimento a difesa del territorio mentre i criminali vanno cercati altrove.

NO TAV! NO MAFIA!

 

da Il Piccolo 23 luglio 2011 —   pagina 24

 

D’Alema, assedio No Tav alla Festa dell’Unità di Selz

Fin dall’inizio è stato scontro con il presidente del Copasir che li ha ghiacciati: «L’Alta velocità è giusta e porta progresso, voi volevate solo fare la sceneggiata»

 

D’Alema: sì all’Alta velocità, assedio No Tav

di Giulio Garau

RONCHI DEI LEGIONARI Hanno cercato lo “scontro” fin dall’inizio gli attivisti del Comitato No Tav in occasione dell’intervento del presidente del Copasir e leader del Pd, Massimo D’Alema, invitato a parlare giovedì sera alla Festa dell’Unità di Selz. Prima all’esterno dei cancelli, schierati con gli striscioni ad attendere il leader Pd prima che entrasse. Ma ci ha pensato il temporale a farli desistere più che le forze dell’ordine presenti in maniera discreta, ma massiccia. Una volta entrati con il pubblico, solo alla fine dell’incontro-intervista, hanno dato sfogo alla protesta che covava.Erano passate le 22.30, i No Tav erano in piedi tra il pubblico stipato nella sala, ogni tanto venivano alzati gli striscioni mentre altri attivisti, dietro al tavolo dove D’Alema parlava, con accanto l’europarlamentare Debora Serracchiani, filmavano con telecamere. A intervento concluso, con il pubblico che si alzava, ecco la scintilla. «Presidente D’Alema – ha scandito ad alta voce uno dei No Tav alle sue spalle – non dice proprio nulla sull’Alta velocità?». C’era un po’ di tensione e a un certo punto gli attivisti hanno letteralmente accerchiato il leader Pd, assieme alla Serracchiani, che dopo un attimo di esitazione ha risposto: «Mi avevano detto che volevate un incontro per parlare dei problemi della Tav, in realtà era solo una scusa per fare la sceneggiata», li ha letteralmente ghiacciati il leader Pd. «Se volete che parli dell’Alta velocità lo faccio volentieri, penso che sia una cosa giusta e che si debba realizzare. Non possiamo isolare questi territori dai collegamenti internazionali ed escluderli da un progetto che porta sviluppo economico e progresso. Sul progetto non c’è nulla da discutere, semmai si può trattare sui percorsi e i tracciati». Dai No è partito allora serrato l’assedio con domande, qualcuno alzava la voce per farsi sentire, un’attivista ha chiesto a D’Alema che cosa risponde alle critiche di qualche esponente europeo. D’Alema ha cercato di replicare, ha passato la palla alla Serracchiani: «Avete qui una deputata europea che è anche della Commissione trasporti, chiedetelo a lei», ma subito dopo l’ora tarda e l’evolversi dell’atmosfera hanno suggerito alla sicurezza di interrompere il colloquio che non portava da nessuna parte e D’Alema è stato fatto uscire. I No Tav si sono precipitati all’esterno e si sono radunati in gruppo con gli striscioni per gridare «vergogna vergogna, vattene, sei anche tu della casta». Acuni hanno tentato invano pure un assalto alla macchina di D’Alema, ma le forze dell’ordine hanno bloccato gli attivisti stroncando la protesta sul nascere..


 

da La Repubblica

 

La presenza di una cinquantina di aderenti al movimento No Tav non è stata apprezzata dagli organizzatori della Festa dell’Unità di Selz, a Ronchi dei Legionari. Nonostante l’iniziativa, promossa in concomitanza con la presenza alla serata di Massimo D’Alema, fosse stata comunicata per tempo alla Questura e declinata all’insegna del silenzio. I manifestanti, con magliette e striscioni, hanno distribuito volantini all’esterno dell’area delle feste per poi entrarvi più o meno nel momento dell’arrivo dell’ex presidente del Consiglio. «Eppure alcuni organizzatori ci hanno preso a insulti e spintoni – spiegano i portavoce dei No Tav locali -, anche se al segretario provinciale del Pd Omar Greco abbiamo ribadito che la nostra era una protesta silenziosa e che, in ogni caso, saremmo stati contenti se l’onorevole D’Alema avesse voluto ascoltare le nostre ragioni». I No Tav, affiancati anche da rappresentanti dei comitati di Trieste e della Bassa Friulana, affermano di aver constatato in seguito come da parte di D’Alema e dell’eurodeputata Deborah Serracchiani non ci fosse molta voglia di affrontare la questione. «La Serracchiani ci ha risposto che ormai tutti i confronti con i cittadini sono stati fatti – proseguono i portavoce – e che rispetto la diversità della posizione della sinistra italiana da quella del resto della sinistra europea andrà trovato un punto d’incontro. D’Alema, invece, ha affermato che, se qua i Comuni sono tutti d’accordo, non c’è niente da discutere ormai. La posizione del Pd sulla Tav ci pare sia emersa con chiarezza a Selz giovedì sera. Per chi volesse documentarsi di persona ci saranno i filmati che metteremo in rete nei prossimi giorni». L’azione di sensibilizzazione ha però consentito di aprire un confronto diretto con alcune delle persone intervenute alla festa per ascoltare Massimo D’Alema, riconoscono i No Tav, sempre fermamente contrari a un progetto e a un’opera ritenuti impattanti dal punto di vista ambientale, sociale e finanziario. «Ricordiamo fra l’altro – hanno detto – che il progetto preliminare è tuttora bloccato al ministero dell’Ambiente in quanto la Valutazione di impatto ambientale è stato divisa in 4 tratte invece di essere racchiusa in un procedimento unico per la linea tra Venezia e Trieste». Quella di giovedì non sarà un’iniziativa isolata, perché i No Tav del Monfalconese vogliono mantenere alta l’attenzione tra i cittadini, invitati a uscire dall’individualismo e a informarsi e partecipare.(la.bl.)


da Il Piccolo

 

«Non c’è stata violenza contro i No-Tav a Selz»

 

di Luca Perrino
RONCHI DEI LEGIONARI Respingono le accuse. Non c’è stata alcuna violenza, nessun atto intimidatorio nei confronti di chi, durante la presenza di Massimo D’Alema alla Festa dell’Unità dei Democratici a Selz, ha colto l’occasione per manifestare contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria. Gli organizzatori dell’evento in corso di svolgimento a Ronchi dei Legionari non ci stanno ad essere additati come violenti o fautori di scontri fisici e verbali. «C’è stata concitazione, l’atmosfera era calda – sono le parole di Umberto Cettul – ma da parte nostra non c’è stata alcuna provocazione. Certo, il cordone di sicurezza creato dalla forze dell’ordine attorno a D’Alema ha fatto il suo dovere e non c’era da aspettarsi altro. Sappiamo bene ciò che vuol dire alta velocità e l’argomento è stato più volte sviscerato qui a Selz. Da Selz è nato il movimento No Tav nella bisacaria e da qui sono partire critiche e proposte. Ma sempre in modo civile e pacato. Com’è sempre stato nel nostro stile». Un’occasione “ghiotta” quella della presenza in città dell’esponente del Pd per far capire ancora una volta che non si vogliono progetti faraonici sul territorio. E ieri, su “Youtube”, il “Comitato contro il territorio cinque” ha diffuso un video sulla loro presenza alla festa di via Monte Cosich. Si vede l’attesa in vista dell’arrivo di D’Alema, il discorso dello stesso esponente politico e la protesta di chi lo “sprona” a parlare sulla Tav. E c’è anche un vivace scambio di battute tra le parti. Quando D’Alena afferma che è giusto attuare questo progetto, la gente ascolta e si leva qualche fischio. Ma non si vedono segni di violenza. «Penso che ci sia stata la massima disponibilità tra le parti – commenta Omar Greco, segretario provinciale del Pd – e coloro i quali mi hanno contattato o con i quali ho parlato nel corso di quella serata erano persone civili e senza alcuna voglia di caricare gli animi. C’era stata la disponibilità di un incontro riservato con D’Alena proprio su questo argomento, ma alla fine non c’è stata la volontà di una parte dei manifestanti a farlo. Decisamente non c’era un leader con il quale parlare e concordare il tutto ed è qui, forse, che è nato tutto l’equivoco in quella serata che è stata una grande occasione per la gente di sentire le parole di Massimo D’Alema». Certo è che l’alta velocità ferroviaria, sulla quale si parla ormai da parecchi anni anche nella Bisiacaria, continua ad infiammare il dibattito. Si continua a ribadire l’inutilità di un progetto che devasterebbe il territorio e sul quale ci sono perplessità anche sul futuro utilizzo in termini di traffico passeggeri e merci.

 

 

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TG3 Regionale

edizione delle 14.00 del 22.07.2011 (vai al minuto 06.20)

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Commento: D’Alema porta sfiga all’alta velocità cinese (l’aveva nominata nello scontro verbale con i No Tav a Selz, vedi questo Filmato)

Qui il disastro ferroviario in un treno AV appena inaugurato in Cina del 24 luglio 2011

Disastro ferroviario in Cina
Anche una italiana tra i morti

Le autorità di Pechino lo hanno riferito alla Farnesina. L’incidente ieri, vicino alla città di Wenzhou, nella provincia orientale di Zhejiang. Sono morte almeno 43 persone. 211 feriti

http://tv.repubblica.it/mondo/cina-deraglia-l-alta-velocita-2-vagoni-giu-dal-ponte/73232/71523?ref=HREV-2

NO TAV / Richiesta rettifica articolo de Il Piccolo da parte dei comitati

Al Direttore Responsabile
de “Il Piccolo”
TRIESTE

Oggetto: richiesta di pubblicazione di rettifica ai sensi dell’articolo 8 della legge sulla
stampa n. 47 del 1948 e dagli artt. 42 e 43 della legge 416 del 1981.

I sottoscritti cittadini, quali organizzatori e partecipanti alla manifestazione di
sensibilizzazione contro il progetto dell’Alta velocità ferroviaria svoltasi a Selz il 21
luglio scorso, in concomitanza con la presenza dell’onorevole D’Alema alla festa del
locale PD, avendo letto l’articolo a firma Giulio Garau pubblicato sul numero di sabato
23 luglio del quotidiano da Lei diretto, precisano quanto segue.
Da parte nostra c’è stata esclusivamente la volontà di sensibilizzare i cittadini del luogo
ed i partecipanti alla serata, di cui sopra riportato, attraverso la diffusione di materiale
informativo e l’esposizione dei simboli No Tav
dato che l’argomento viene
costantemente evitato e taciuto sia dai politici che dai mass media: chi ha cercato da
subito lo “scontro” è stato il gruppo organizzatore che ha riposto nell’attacco la sua
miglior difesa, intimorito da ipotetici atteggiamenti disturbatori e lesivi dell’operato del
gruppo del PD locale, incaricato del buon svolgimento della serata, già all’ingresso
esterno ha inveito contro la presenza del gruppo.
Il termine “scontro”, ancorché virgolettato, come fatto dal giornalista, può prestarsi ad
interpretazioni fuorvianti relativamente al nostro modo di agire politico che è
dichiaratamente pacifista: durante tutta la serata abbiamo assunto atteggiamenti
composti ed anche nel richiamare l’attenzione dell’on. D’Alema i toni ed i contenuti
esposti sono stati sì risoluti ed esplicativi delle perplessità sui motivi politici ed i dettagli
tecnici in merito al progetto Tav ma civilmente corretti ed appropriati allo scopo della
nostra presenza.
Abbiamo volutamente evitato, nel modo più assoluto, di provocare o disturbare il buon
andamento della festa, né è stato tenuto alcun “assedio” a chicchessia. Ci siamo limitati
ad una presenza davanti all’ingresso della strada che portava al sito della festa, con
striscioni, bandiere e volantinaggio, senza bloccare nessuno e, aggiungiamo, le “forze
dell’ordine presenti in maniera discreta ma massiccia” non avrebbero avuto alcun
motivo per farci “desistere”, come insinua l’articolo, quando dice che sarebbe stato il
temporale a farci “desistere”. Desistere da che? Ci siamo spostati, a causa della pioggia,
all’interno del comprensorio della festa, ed una parte di noi è salita nella sala per
ascoltare il discorso di D’Alema. Dato che a causa del temporale c’era un ridottissimo
afflusso di persone, non aveva alcun senso rimanere a bagnarsi senza poter comunicare
con la cittadinanza, fatto che appare del tutto ragionevole per chiunque pensi senza
preconcetti.
Così poi nella descrizione dell’intervento di un nostro aderente al movimento (fatto
correttamente alla fine del discorso di D’Alema, per non interrompere la sua iniziativa
con argomenti che esulavano dal tema annunciato, e non per “dare sfogo alla protesta
che covava”, ma solo per porre una domanda di attualità ad un uomo politico italiano di
una certa importanza): Garau parla di “tensione”, di “accerchiamento”, di “evolversi
dell’atmosfera” che avrebbe “suggerito alla sicurezza di interrompere il colloquio”.
Basta guardare il video in http://www.youtube.com/watch?v=bwgD2nVhvI4 per vedere
che non c’è stata da parte nostra tensione (bisogna precisare invece che molti tra gli
organizzatori della serata si sono comportati in modo piuttosto aggressivo nei nostri
confronti, insultandoci e cercando di impedirci di entrare) né alcun “accerchiamento”,
ma uno scambio di battute tra alcuni manifestanti, D’Alema e Serracchiani, dove i due
politici hanno dichiarato la loro volontà di attuare il progetto tav (perché ce l’hanno
Francia, Germania e Cina: e sarebbero queste motivazioni del tutto sufficienti, secondo
il leader democratico, per giustificare una tale spesa ed un tale danno ambientale?) e
poi si sono negati ad altri scambi di vedute.
Ricordiamo infine che il gruppo della Digos, presente sin dall’inizio del volantinaggio, si è
complimentato con il nostro per aver resistito dignitosamente alle provocazioni degli
organizzatori.
I contenuti dell’articolo mistificano i fatti realmente accaduti e possono lasciare
intendere che vi sia stata da parte nostra l’intenzione di prevaricare e di agire al di là
delle regole del civile dibattito democratico, mettendo in cattiva luce l’attività di
informazione dei nostri comitati, e pertanto, con la presente, chiediamo la
pubblicazione delle nostre precisazioni, in modo da ristabilire la veridicità dei fatti ed
evitare un ulteriore clima di tensione in un momento così delicato come quello che
viviamo.
Gruppo No tav isontino
notav.isontino11@yahoo.it
Comitato No Tav di Trieste e del Carso
notavtrieste@inventati.org

NO TAV/ Volantinaggio giovedì al Deganutti ad Udine

Giovedì alle ore 18.00 c’è Riccardo Riccardi al Deganutti ad Udine, a raccontare balle agli studenti, supportato da quei furbastri di Legambiente e dal collaborazionista di regime Alberto Terasso di Telefriuli

Segue volantino

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NO TAV/ Report+Volantino per lo sciopero del 6 maggio ad Udine

Udine, No Tav + studenti al corteo dello sciopero generale. Bella riuscita: uno spezzone di corteo combattivo, slogans incisivi, antifascismo militante, controinformazione a tutto campo

completo

particolare

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NOTAV: grande successo dell’assemblea a Visogliano-foto e report

Oltre un centinaio di persone ha partecipato ieri sera all’incontro informativo sulla TAV organizzato dal “Comitato Per Ceroglie”. Si trattava della prima iniziativa sul tema di questo comitato popolare che raccoglie abitanti di vari paesi di questa zona del Carso e che si batte anche contro il progetto di un elettrodotto della Terna. Il comitato è nato da poco ma già da alcune settimane bandiere NOTAV capeggiano fuori da numerose case della zona e anche in cima ad alcuni monti.

All’entrata della sala il comitato ha allestito un banchetto per una raccolta firme contro l’alta velocità,  la vendita di bandiere e adesivi NOTAV e volantinando materiali provenienti dai comitati NOTAV della Val Susa.

Le relazioni dei tre relatori (membri dei comitati NOTAV di Trieste e della Bassa Friulana) sono state seguite con molto interesse. Fra gli interventi durante il dibattito un’altro membro del Comitato NOTAV di Trieste e del Carso ha fatto un applauditissimo intervento di solidarietà alla Val Susa in lotta che dimostra come opporsi a questi mega-progetti è possibile. Unica nota stonata della serata l’intervento del sindaco uscente che ha fatto la parte del notav rivendicando i presunti meriti della sua amministrazione. Non è stato contestato ma di sicuro è stato l’intervento meno applaudito.

Una serata importante foriera di nuovi sviluppi per la lotta NOTAV in provincia di Trieste

Info-action reporter

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